Nella delibera di Consiglio n.99 del 30/12/2008 si legge:
"Accertato che attualmente il Comune di Ponte dell’Olio dispone di un patrimonio per l’illuminazione pubblica così suddiviso : - impianti di proprietà comunale direttamente gestiti dal Comune nr. 100 circa; - impianti di proprietà Enel gestiti da Enel nr. 477; impianti di proprietà comunale gestiti da Enel nr. 102;" per un totale di 679 punti luce.
Nel PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) approvato con delibera di consiglio 106 del 22-12-2014
FONTE a pag.25 si legge:
"L’impianto di pubblica illuminazione del Comune di Ponte dell’Olio consta di circa 1.200 punti luce. Di questi circa 700 sono di proprietà comunale, ... i restanti 498 punti luce sono di proprietà ENEL Sole".
Nei sei anni 2008-2014 abbiamo quindi preso in carico qualcosa come 500 punti luce
(da 679 a circa 1.200): ognuno si faccia un'idea di quanta area urbanizzata è stata creata, e di quanti costi di gestione e di manutenzione (energia elettrica, fogne, rete gas, rete acqua, spazzamento strade, spazzamento neve, sfalcio aree verdi, manutenzione asfalto, ecc.) sono stati generati in questi sei anni.
Questi costi di gestione e di manutenzione si spalmano ogni anno su tutta la popolazione residente. E questo non è un problema se l'area urbanizzata è proporzionale all'incremento della popolazione. Altrimenti va a produrre un aumento della tassazione locale, anche di chi abita a Cassano, piuttosto che a Santa Maria del Rivo o a Biana.
I residenti nel Comune, a fine 2008 erano 4.998 , a fine 2014 sono 4.805.
Bisogna quindi prendere atto che la "politica" locale non ha voluto, o non è stata in grado di tenere allineata la dimensione urbana con la dimensione demografica. E tutti oggi ne stiamo pagando le conseguenze. Se poi aggiungiamo il fatto che a Ponte non è disponibile un metro quadro di area artigianale/ industriale per permettere, almeno, l'espansione delle aziende locali, possiamo renderci conto della qualità della gestione politica della nostra comunità e di quanto sia necessario ora riallineare i fattori in gioco.
Nulla di quanto sopra è avvenuto per scelte dell'Amministrazione Copelli.
L'approvazione del nuovo PSC,
in cui tutto è ancora modificabile, sarà responsabilità dell'Amministrazione Copelli.