Riporto le linee di intervento che l'
Unione Commercianti Piacenza suggerisce al fine di creare il contesto necessario al
rilancio del commercio.
Gli ambiti considerati dall'Unione Commercianti sono:
- Accessibilità, viabilità, parcheggi - Promozione e sicurezza - Negozi di vicinato - Nuove autorizzazioni commerciali - Rimodulare tasse locali - Economia a misura d'uomo - Circuiti economici locali - Sostenibilità - Responsabilità sociale - Aperture domenicali - Ritorno ai paesi - Centri commerciali naturali - Commercio di vicinato - Posti di lavoro - Passaggio generazionale - Accesso al credito - Sburocratizzazione per start-up di imprese.
Eccoli analizzati in dettaglio...
Accessibilità, viabilità, parcheggi
I centri storici sono un'assoluta priorità perché costituiscono una risorsa estremamente importante, non solo per il loro valore economico ma anche per la loro funzione sociale e di servizio alla collettività. Le azioni che le Amministrazioni Comunali dovrebber attivare riguardano: viabilità, accessibilità, parcheggi.
E' necessario sviluppare politiche che favoriscano l'accesso al centro storico. Risulta quindi fondamentale la realizzazione di nuovi parcheggi come l'implementazione di un'adeguata cartellonistica di indicazione delle stesse aree di sosta. Occorre riprogettare un adeguato piano parcheggi "a rotazione" e in strutture facilmente raggiungibili, a ridosso dei centri storici, e con tariffe che, attraverso specifiche politiche di abbattimento del prezzo nelle prime ore di sosta, ne incentivino l'uso. Un sistema efficace ed efficiente di parcheggi, possibilmente a tariffe agevolate che possa garantire un immediato e facile raggiungimento del centro, rappresenta infatti la vera soluzione per rendere pienamente accessibile e commercialmente appetibile il cuore delle città.
Promozione e sicurezza
I vari centri storici devono rinnovarsi nella loro struttura adottando forme di marketing moderno, a vantaggio del livello di benessere e, in parallelo, a favore del turismo.
Il cento storico ha bisogno di:
1) Centro Commerciale Naturale, un progetto importante che deve essere approfondito e incentivato in ogni Comune.
2) Eventi, il cui livello di programmazione e coordinamento dovrà essere innalzato e qualificato. In primis andranno coinvolti gli operatori commerciali in sede fissa. Il tutto condiviso annualmente all'interno di uno specifico tavolo di coordinamento con l'Amministrazione Comunale. Importante poi sarà un'opportuna campagna promo pubblicitaria per richiamare flussi extra provinciali.
3) Maggiore sicurezza attraverso un'intensificazione del controllo del territorio: suggeriamo un servizio notturno di pattugliamento da parte dei Vigili urbani che possa integrare quello attualmente svolto dalle restanti forze dell'ordine. (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, ecc.)
Negozi di vicinato
I presupposti alla base delle problematiche per i negozi di vicinato sono simili nei vari Comuni, ma vanno sottolineate alcune questioni specifiche:
1) Servizi di vicinato da preservare come servizi per la collettività;
2) Azioni necessarie: garantire la presenza di parcheggi; favorire la realizzazione di strutture di vicinato anche alimentari al fine di mantenere un servizio alle fasce più deboli della collettività.
Nuove autorizzazioni commerciali da limitare
Considerata la palese crisi strutturale ed economica della catena distributiva al dettaglio e il generalizzato calo dei consumi, diciamo basta a nuove superfici da destinarsi a nuovi insediamenti commerciali, se non si vuole
ulteriormente danneggiare la rete di vendita esistente senza aggiungere alcun beneficio per i consumatori.
La nostra Associazione in questi anni ha voluto richiamare in modo deciso l'attenzione delle Amministrazioni Comunali sul danno irreversibile che la politica di esagerata pianificazione commerciale rischia di provocare sul resto della rete distributiva esistente, e dei centri storici di tutti i comuni della provincia. E' questa una condizione irrinunciabile per consentire un rafforzamento in termini qualitativi dell'intero sistema distributivo mantenendo qualità, servizio e prezzi anche per le fasce più deboli.
Rimodulare tasse locali
Le tariffe dovrebbero essere previste in ragione del servizio reso, della capacità, del beneficio per l'utente ed essere calcolate in modo omogeneo rispetto ai territori vicini. Occorre pertanto rimodulare verso il basso:
1) La Cosap tassazione della quota occupazione suolo pubblico
2) La TARI che deve essere calcolata in ragione della produzione effettiva. Tale nuova metodologia dovrebbe essere sperimentata immediatamente per le aziende posizionate all'interno del CAL.
Per sostenere le imprese in difficoltà sarebbe inoltre opportuno:
a) Sospendere le tasse locali per le neo imprese.
b) Agevolare, in termini di riduzione sulle tariffe per i servizi, anche i lavoratori autonomi.
c) Non introdurre la tassa di soggiorno: le aziende alberghiere si troverebbero a dover decidere se accollarsi tale imposta, con conseguenti gravi ricadute sulla propria redditività, o riversare tale contributo sul prezzo finale al cliente.
Economia a misura d'uomo
"Un'economia a misura d'uomo" significa mettere al centro l'uomo anche nel contesto economico. Strettamente connessi a ciò sono concetti quali fiducia, prodotti e servizi locali, qualità garantita, consulenza personale, brevi trasporti e vicinanza al cliente - un inestimabile valore aggiunto. Nel piacentino esistono le premesse per realizzare tutto questo: il 93 per cento delle aziende sono di piccole dimensioni e a conduzione familiare, ovvero aziende con meno di dieci dipendenti. Molte di esse sono attive nel settore del commercio e dei servizi.
Circuiti economici locali
Sempre più raggruppamenti della società, organizzazioni e associazioni riconoscono tale valore aggiunto che, in ultima analisi, viene generato dai circuiti economici locali e dalle molte persone e aziende familiari che vi stanno dietro. Con la propria capillare presenza, i circuiti economici locali e le aziende familiari contribuiscono a creare una solida location economica, la stabilità, il benessere, la qualità della vita nei quartieri e nei paesi e posti di lavoro sicuri e qualificati a livello locale. Il potere d'acquisto e il valore aggiunto vengono trattenuti sul territorio.
Sostenibilità
In stretta connessione con i circuiti economici locali è la sostenibilità dei prodotti e dei servizi, in generale di tutta l'economia.
La predisposizione dei consumatori verso le offerte sostenibili ed eque è in crescita. A questo proposito un sondaggio in Germania rivela che il 62 per cento degli intervistati è dell'opinione che, nei prossimi anni, il guadagno da prodotti sostenibili è destinato a crescere, mentre il 40 per cento del campione è disposto a pagare di più per acquistare questo tipo di beni.
Responsabilità sociale
Già adesso, anche in Italia, una persona su due dichiara di rivolgersi, al momento dell'acquisto, ad aziende commerciali che agiscono in maniera responsabile e sociale. Ciò è ancor più valido per le molte aziende familiari che vivono la sostenibilità e la responsabilità sociale in prima persona già da anni, non solo in aziende ma anche a livello locale, impegnandosi volontariamente in attività di varia natura e sostenendo associazioni locali di tipo culturale o sportivo.
Aperture domenicali
Un economia a misura d'uomo significa anche tempo per la famiglia e il riposo domenicale. L'Unione si è battuta contro una tendenza liberalizzatrice male interpretata ed è convinta che una regolamentazione pubblica sia nell'interesse delle aziende familiari e dei rispettivi collaboratori e, in definitiva, anche dei consumatori. Una generale apertura domenicale è ostile alle aziende familiari e mette anche in pericolo il commercio di vicinato e la qualità della vita nei centri abitati. Le piccole aziende a conduzione familiare non sono in grado di tenere aperto 24 ore al giorno. Ciò è discriminante e incentiva la formazione di agglomerati che spingono per una riduzione della concorrenza. Il principio della chiusura domenicale dovrebbe essere mantenuto in ogni caso, con le eccezioni rappresentate dalle località turistiche. In Germania o Austria esiste una rigida regolamentazione degli orari di apertura dei negozi con la relativa chiusura domenicale (per esempio in Baviera sono permesse al massimo quattro aperture domenicali). E in questi territori il trend va nella direzione di una maggiore severità.
Ritorno ai paesi
Il commercio dovrebbe trovarsi là dove vive la gente, anche secondo i principi dell'urbanistica, della limitazione della cementificazione del territorio, del rafforzamento dei centri storici e dei quartieri, dello sviluppo delle zone rurali e della limitazione delle attività commerciali sul verde agricolo e nelle zone produttive. A livello internazionale la tendenza è proprio questa: il commercio scopre sempre di più i vantaggi dei centri storici e dell'interno delle città. Le nuove aperture anche dei rinomati colossi della distribuzione avvengono, in molti paesi europei (partendo dagli Stati Uniti), proprio là, dove vive la gente.
E la grande superficie non è più decisiva. I piccoli negozi stanno vivendo un ritorno: alla fuga dalle grandi e anonime catene corrisponde infatti un riavvicinamento degli abitanti di città e paesi al negozio sotto casa.
Nascono sempre più piccoli negozi specializzati, specialmente nel settore alimentare. La gente apprezza nuovamente una consulenza più personale e "umana".
Centri commerciali naturali
In stretta connessione con questa tendenza è il progetto lanciato dall'Unione "Centri commerciali naturali" al quale aderiscono molte Amministrazioni comunali. Con la propria variegata offerta commerciale, i centri storici e paesi rappresentano un punto di attrazione sia per i residenti che per gli ospiti, e meritano pertanto la giusta attenzione.
La particolarità di questa iniziativa: coinvolgere la popolazione, ma anche tutti gli altri protagonisti locali nel processo di rinnovamento. Decisivo per il successo di questo progetto è - dopo una prima fase di analisi - il processo di concretizzazione di quanto proposto. L'Unione si aspetta e auspica un deciso coinvolgimento dei Comuni della provincia per quanto riguarda il finanziamento delle iniziative di miglioramento proposte nei diversi centri abitati. Dobbiamo continuare a investire massicciamente nell'attrattività e nella vitalità dei nostri paesi.
Commercio di vicinato
Il commercio al dettaglio nel piacentino conta numerosissimi punti vendita, equamente suddivisi tra piccoli, medi e grandi, che contribuiscono alla creazione di un panorama economico provinciale attrattivo e variegato, ma soprattutto ricco di concorrenza. I consumatori piacentini apprezzano questa offerta: oltre il 60 per cento dei residenti in provincia compie i propri acquisti quotidiani nelle vicinanze di casa propria, oltre il 50 per cento si reca a fare spese a piedi o in bicicletta, il 40 per cento cerca il piccolo negozio specializzato e oltre il 90 per cento è dell'opinione che il commercio al dettaglio influisca in maniera molto positiva sulla vivibilità dei quartieri e dei paesi.
Posti di lavoro
Il fatto che il commercio al dettaglio sia esercitato capillarmente in tutti i comuni fa si che le aziende del settore generino posti di lavoro e di apprendistato sicuri e qualificati direttamente sul territorio. Le persone sono in grado di trovare un posto di lavoro soddisfacente nel proprio comune di residenza o nelle dirette vicinanze senza dover coprire lunghi tragitti per recarsi a lavorare. Attualmente gli occupati nel settore del commercio al dettaglio sono 18.783.
Passaggio generazionale
Le imprese hanno un ruolo fondamentale nel nostro tessuto economico. Sono al centro di una sfida complessa caratterizzata, da un lato dalla spinta all'internazionalizzazione (mercato globalizzato) del business e dall'altro, dal passaggio generazionale che non può essere vissuto come un momento di discontinuità, ma come una "continuità d'imprese".
Per questo il passaggio generazionale dovrebbe essere sostenuto e valorizzato non solo economicamente sburocratizzando le pratiche amministrative, ma anche con appositi corsi di formazione a favore delle giovani generazioni che si vedono in eredità l'impresa familiare.
L'Unione è pronta a collaborare su queste tematiche ed organizzare momenti di formazione specifica nei vari settori merceologici.
Accesso al credito
Le imprese del Terziario, per le loro ridotte dimensioni, evidenziano una notevole difficoltà di accesso al credito, a tal fine si propone alle Amministrazioni Comunali, di concerto con Camera di Commercio e Cooperativa di Garanzia dei Commercianti di individuare strumenti di sostegno per un migliore e più veloce accesso al credito sia per le imprese in essere, ma soprattutto per lo start-up delle imprese giovanili.
Sburocratizzazione per start-up di imprese
Per agevolare la nascita di nuove imprese, soprattutto giovanili, si propone una sburocratizzazione e riduzione di tempi dei procedimenti, ovvero l'individuazione di specifici protocolli d'intesa tra le Amministrazioni comunali, l'Ausl, la Camera di Commercio, ecc. sotto la regia dell'Unione Commercianti Piacenza, per attivare procedure snelle e velocità nel controllo della corretta istruzione della pratica, dei dati e degli elementi costitutivi della domanda e dei suoi allegati.
Fonti: www.unionecommerciantipc.it
FONTE e Libertà del 09/05/2014