Ponte dell'Olio

24/01/15
MattiaPascal

Incongruenze della legge

Ringrazio Marino per l'informazione prontamente fornita.
Dunque Ponte è comune non montano e tutti i terreni devono pagare l'Imu (siano di coldiretti o di altri).

Certo che questa vicenda è come la storia della coperta corta: ovunque la tiri, resta scoperto qualcosa.
Per dire: ora accadrà che un imprenditore agricolo, che so, di Niviano, proprietario di 500 pertiche, non pagherà l'Imu (essendo il comune di Rivergaro parzialmente montano, vedo su "Libertà" di oggi; comuni nei quali, come già detto più volte, i coldiretti e gli imprenditori agricoli non pagano).
Mentre un pensionato che ha un appezzamento di terra (magari incolto), che so, a Monte Santo o a Chiulano dovrà pagare l'Imu.
Non c'è bisogno di dire quale dei due meriterebbe di più l'esenzione dal tributo...

E anche nella classificazione dei comuni chissà se l'Istat è stata equanime: Rivergaro parzialmente montano, Ponte e Vigolzone non montani...
👨 Mauro   29/01/15 13:25 ® 150
Questa situazione di Ponte dell'olio ,zona Montesanto passata da Territorio SVANTAGGIATO a terreni NON MOntani, comporta il pagamento dell'IMU come quelli di pianura, Non solo la giunta Comunale di Copelli ha aumentato l'aliquota ordinaria governativa dallo 0,76 al 0,9 peggiorando ancora di più la situazione economica degli agricoltori . Invece di fare come è avvenuto per Rivergaro (Parzialmente Montano ,esclusione degli imprenditori agricoli dal pagamento) )qualcuno pensava ad altro . Spero che La Giunta si faccia carico di questo disagio e operi in futuro per una modifica , con l'aiuto dei politici piacentini , portando Ponte Dell'olio nella lista ISTAT, come parzialmente MONTANO.
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24/01/15
Marino

EXPO 2015: esposizione universale

Martedì prossimo gli amministratori, gli operatori commerciali e i cittadini dei comuni di: Carpaneto, Gropparello, Podenzano, San Giorgio e Vigolzone si riuniranno nell'auditorium di Podenzano per approfondire argomenti inerenti l'EXPO al fine di conoscere e comprendere le opportunità che tale evento potrebbe offrire ai propri territori.
Expo 2015 è l’Esposizione Universale che l’Italia (Milano) ospiterà dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 e sarà il più grande evento mai realizzato su alimentazione e nutrizione. Sono attesi 20 milioni di visitatori da tutto il mondo.
EXPO 2015 potrebbe essere un'opportunità anche per il nostro territorio?
Ne abbiamo già parlato qui:  FONTE  FONTE  FONTE  FONTE 
  
24/01/15
Marino

Impulso al commercio: un autorevole contributo

Riporto le linee di intervento che l'Unione Commercianti Piacenza suggerisce al fine di creare il contesto necessario al rilancio del commercio.
Gli ambiti considerati dall'Unione Commercianti sono:
- Accessibilità, viabilità, parcheggi - Promozione e sicurezza - Negozi di vicinato - Nuove autorizzazioni commerciali - Rimodulare tasse locali - Economia a misura d'uomo - Circuiti economici locali - Sostenibilità - Responsabilità sociale - Aperture domenicali - Ritorno ai paesi - Centri commerciali naturali - Commercio di vicinato - Posti di lavoro - Passaggio generazionale - Accesso al credito - Sburocratizzazione per start-up di imprese.

Eccoli analizzati in dettaglio...

Accessibilità, viabilità, parcheggi
I centri storici sono un'assoluta priorità perché costituiscono una risorsa estremamente importante, non solo per il loro valore economico ma anche per la loro funzione sociale e di servizio alla collettività. Le azioni che le Amministrazioni Comunali dovrebber attivare riguardano: viabilità, accessibilità, parcheggi.
E' necessario sviluppare politiche che favoriscano l'accesso al centro storico. Risulta quindi fondamentale la realizzazione di nuovi parcheggi come l'implementazione di un'adeguata cartellonistica di indicazione delle stesse aree di sosta. Occorre riprogettare un adeguato piano parcheggi "a rotazione" e in strutture facilmente raggiungibili, a ridosso dei centri storici, e con tariffe che, attraverso specifiche politiche di abbattimento del prezzo nelle prime ore di sosta, ne incentivino l'uso. Un sistema efficace ed efficiente di parcheggi, possibilmente a tariffe agevolate che possa garantire un immediato e facile raggiungimento del centro, rappresenta infatti la vera soluzione per rendere pienamente accessibile e commercialmente appetibile il cuore delle città.

Promozione e sicurezza
I vari centri storici devono rinnovarsi nella loro struttura adottando forme di marketing moderno, a vantaggio del livello di benessere e, in parallelo, a favore del turismo.
Il cento storico ha bisogno di:
1) Centro Commerciale Naturale, un progetto importante che deve essere approfondito e incentivato in ogni Comune.
2) Eventi, il cui livello di programmazione e coordinamento dovrà essere innalzato e qualificato. In primis andranno coinvolti gli operatori commerciali in sede fissa. Il tutto condiviso annualmente all'interno di uno specifico tavolo di coordinamento con l'Amministrazione Comunale. Importante poi sarà un'opportuna campagna promo pubblicitaria per richiamare flussi extra provinciali.
3) Maggiore sicurezza attraverso un'intensificazione del controllo del territorio: suggeriamo un servizio notturno di pattugliamento da parte dei Vigili urbani che possa integrare quello attualmente svolto dalle restanti forze dell'ordine. (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, ecc.)

Negozi di vicinato
I presupposti alla base delle problematiche per i negozi di vicinato sono simili nei vari Comuni, ma vanno sottolineate alcune questioni specifiche:
1) Servizi di vicinato da preservare come servizi per la collettività;
2) Azioni necessarie: garantire la presenza di parcheggi; favorire la realizzazione di strutture di vicinato anche alimentari al fine di mantenere un servizio alle fasce più deboli della collettività.

Nuove autorizzazioni commerciali da limitare
Considerata la palese crisi strutturale ed economica della catena distributiva al dettaglio e il generalizzato calo dei consumi, diciamo basta a nuove superfici da destinarsi a nuovi insediamenti commerciali, se non si vuole
ulteriormente danneggiare la rete di vendita esistente senza aggiungere alcun beneficio per i consumatori.
La nostra Associazione in questi anni ha voluto richiamare in modo deciso l'attenzione delle Amministrazioni Comunali sul danno irreversibile che la politica di esagerata pianificazione commerciale rischia di provocare sul resto della rete distributiva esistente, e dei centri storici di tutti i comuni della provincia. E' questa una condizione irrinunciabile per consentire un rafforzamento in termini qualitativi dell'intero sistema distributivo mantenendo qualità, servizio e prezzi anche per le fasce più deboli.

Rimodulare tasse locali
Le tariffe dovrebbero essere previste in ragione del servizio reso, della capacità, del beneficio per l'utente ed essere calcolate in modo omogeneo rispetto ai territori vicini. Occorre pertanto rimodulare verso il basso:
1) La Cosap tassazione della quota occupazione suolo pubblico
2) La TARI che deve essere calcolata in ragione della produzione effettiva. Tale nuova metodologia dovrebbe essere sperimentata immediatamente per le aziende posizionate all'interno del CAL.
Per sostenere le imprese in difficoltà sarebbe inoltre opportuno:
a) Sospendere le tasse locali per le neo imprese.
b) Agevolare, in termini di riduzione sulle tariffe per i servizi, anche i lavoratori autonomi.
c) Non introdurre la tassa di soggiorno: le aziende alberghiere si troverebbero a dover decidere se accollarsi tale imposta, con conseguenti gravi ricadute sulla propria redditività, o riversare tale contributo sul prezzo finale al cliente.

Economia a misura d'uomo
"Un'economia a misura d'uomo" significa mettere al centro l'uomo anche nel contesto economico. Strettamente connessi a ciò sono concetti quali fiducia, prodotti e servizi locali, qualità garantita, consulenza personale, brevi trasporti e vicinanza al cliente - un inestimabile valore aggiunto. Nel piacentino esistono le premesse per realizzare tutto questo: il 93 per cento delle aziende sono di piccole dimensioni e a conduzione familiare, ovvero aziende con meno di dieci dipendenti. Molte di esse sono attive nel settore del commercio e dei servizi.

Circuiti economici locali

Sempre più raggruppamenti della società, organizzazioni e associazioni riconoscono tale valore aggiunto che, in ultima analisi, viene generato dai circuiti economici locali e dalle molte persone e aziende familiari che vi stanno dietro. Con la propria capillare presenza, i circuiti economici locali e le aziende familiari contribuiscono a creare una solida location economica, la stabilità, il benessere, la qualità della vita nei quartieri e nei paesi e posti di lavoro sicuri e qualificati a livello locale. Il potere d'acquisto e il valore aggiunto vengono trattenuti sul territorio.

Sostenibilità
In stretta connessione con i circuiti economici locali è la sostenibilità dei prodotti e dei servizi, in generale di tutta l'economia.
La predisposizione dei consumatori verso le offerte sostenibili ed eque è in crescita. A questo proposito un sondaggio in Germania rivela che il 62 per cento degli intervistati è dell'opinione che, nei prossimi anni, il guadagno da prodotti sostenibili è destinato a crescere, mentre il 40 per cento del campione è disposto a pagare di più per acquistare questo tipo di beni.

Responsabilità sociale
Già adesso, anche in Italia, una persona su due dichiara di rivolgersi, al momento dell'acquisto, ad aziende commerciali che agiscono in maniera responsabile e sociale. Ciò è ancor più valido per le molte aziende familiari che vivono la sostenibilità e la responsabilità sociale in prima persona già da anni, non solo in aziende ma anche a livello locale, impegnandosi volontariamente in attività di varia natura e sostenendo associazioni locali di tipo culturale o sportivo.

Aperture domenicali
Un economia a misura d'uomo significa anche tempo per la famiglia e il riposo domenicale. L'Unione si è battuta contro una tendenza liberalizzatrice male interpretata ed è convinta che una regolamentazione pubblica sia nell'interesse delle aziende familiari e dei rispettivi collaboratori e, in definitiva, anche dei consumatori. Una generale apertura domenicale è ostile alle aziende familiari e mette anche in pericolo il commercio di vicinato e la qualità della vita nei centri abitati. Le piccole aziende a conduzione familiare non sono in grado di tenere aperto 24 ore al giorno. Ciò è discriminante e incentiva la formazione di agglomerati che spingono per una riduzione della concorrenza. Il principio della chiusura domenicale dovrebbe essere mantenuto in ogni caso, con le eccezioni rappresentate dalle località turistiche. In Germania o Austria esiste una rigida regolamentazione degli orari di apertura dei negozi con la relativa chiusura domenicale (per esempio in Baviera sono permesse al massimo quattro aperture domenicali). E in questi territori il trend va nella direzione di una maggiore severità.

Ritorno ai paesi
Il commercio dovrebbe trovarsi là dove vive la gente, anche secondo i principi dell'urbanistica, della limitazione della cementificazione del territorio, del rafforzamento dei centri storici e dei quartieri, dello sviluppo delle zone rurali e della limitazione delle attività commerciali sul verde agricolo e nelle zone produttive. A livello internazionale la tendenza è proprio questa: il commercio scopre sempre di più i vantaggi dei centri storici e dell'interno delle città. Le nuove aperture anche dei rinomati colossi della distribuzione avvengono, in molti paesi europei (partendo dagli Stati Uniti), proprio là, dove vive la gente.
E la grande superficie non è più decisiva. I piccoli negozi stanno vivendo un ritorno: alla fuga dalle grandi e anonime catene corrisponde infatti un riavvicinamento degli abitanti di città e paesi al negozio sotto casa.
Nascono sempre più piccoli negozi specializzati, specialmente nel settore alimentare. La gente apprezza nuovamente una consulenza più personale e "umana".

Centri commerciali naturali
In stretta connessione con questa tendenza è il progetto lanciato dall'Unione "Centri commerciali naturali" al quale aderiscono molte Amministrazioni comunali. Con la propria variegata offerta commerciale, i centri storici e paesi rappresentano un punto di attrazione sia per i residenti che per gli ospiti, e meritano pertanto la giusta attenzione.
La particolarità di questa iniziativa: coinvolgere la popolazione, ma anche tutti gli altri protagonisti locali nel processo di rinnovamento. Decisivo per il successo di questo progetto è - dopo una prima fase di analisi - il processo di concretizzazione di quanto proposto. L'Unione si aspetta e auspica un deciso coinvolgimento dei Comuni della provincia per quanto riguarda il finanziamento delle iniziative di miglioramento proposte nei diversi centri abitati. Dobbiamo continuare a investire massicciamente nell'attrattività e nella vitalità dei nostri paesi.

Commercio di vicinato
Il commercio al dettaglio nel piacentino conta numerosissimi punti vendita, equamente suddivisi tra piccoli, medi e grandi, che contribuiscono alla creazione di un panorama economico provinciale attrattivo e variegato, ma soprattutto ricco di concorrenza. I consumatori piacentini apprezzano questa offerta: oltre il 60 per cento dei residenti in provincia compie i propri acquisti quotidiani nelle vicinanze di casa propria, oltre il 50 per cento si reca a fare spese a piedi o in bicicletta, il 40 per cento cerca il piccolo negozio specializzato e oltre il 90 per cento è dell'opinione che il commercio al dettaglio influisca in maniera molto positiva sulla vivibilità dei quartieri e dei paesi.

Posti di lavoro
Il fatto che il commercio al dettaglio sia esercitato capillarmente in tutti i comuni fa si che le aziende del settore generino posti di lavoro e di apprendistato sicuri e qualificati direttamente sul territorio. Le persone sono in grado di trovare un posto di lavoro soddisfacente nel proprio comune di residenza o nelle dirette vicinanze senza dover coprire lunghi tragitti per recarsi a lavorare. Attualmente gli occupati nel settore del commercio al dettaglio sono 18.783.

Passaggio generazionale
Le imprese hanno un ruolo fondamentale nel nostro tessuto economico. Sono al centro di una sfida complessa caratterizzata, da un lato dalla spinta all'internazionalizzazione (mercato globalizzato) del business e dall'altro, dal passaggio generazionale che non può essere vissuto come un momento di discontinuità, ma come una "continuità d'imprese".
Per questo il passaggio generazionale dovrebbe essere sostenuto e valorizzato non solo economicamente sburocratizzando le pratiche amministrative, ma anche con appositi corsi di formazione a favore delle giovani generazioni che si vedono in eredità l'impresa familiare.
L'Unione è pronta a collaborare su queste tematiche ed organizzare momenti di formazione specifica nei vari settori merceologici.

Accesso al credito
Le imprese del Terziario, per le loro ridotte dimensioni, evidenziano una notevole difficoltà di accesso al credito, a tal fine si propone alle Amministrazioni Comunali, di concerto con Camera di Commercio e Cooperativa di Garanzia dei Commercianti di individuare strumenti di sostegno per un migliore e più veloce accesso al credito sia per le imprese in essere, ma soprattutto per lo start-up delle imprese giovanili.

Sburocratizzazione per start-up di imprese
Per agevolare la nascita di nuove imprese, soprattutto giovanili, si propone una sburocratizzazione e riduzione di tempi dei procedimenti, ovvero l'individuazione di specifici protocolli d'intesa tra le Amministrazioni comunali, l'Ausl, la Camera di Commercio, ecc. sotto la regia dell'Unione Commercianti Piacenza, per attivare procedure snelle e velocità nel controllo della corretta istruzione della pratica, dei dati e degli elementi costitutivi della domanda e dei suoi allegati.

Fonti: www.unionecommerciantipc.it  FONTE  e Libertà del 09/05/2014
  
24/01/15
MattiaPascal

Telenovela

Tanto tuonò che piovve: il governo è finalmente intervenuto per risolvere la controversa vicenda dell'Imu sui terreni agricoli.
Si ritorna al criterio della classificazione Istat dei comuni (montani, non montani, parzialmente montani) che era in vigore fino al 2013.
E si abbandona la discutibile "altezza al centro" (cioè della sede comunale) che suddivideva i comuni in tre fasce: fino a 280 metri; da 281 a 600; oltre i 600.

Non ho idea di come l'Istat classifichi Ponte: se comune "non montano" o "parzialmente montano".
Nel primo caso, pagano tutti (coldiretti e non).
Nel secondo, sono esenti i terreni di proprietà dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli (mentre pagano i proprietari privi di tale qualifica).

Il termine per il pagamento (imposta del 2014) è stato fissato al 10 febbraio.
👨 Marino   24/01/15 08:24 ® 143
Ponte dell'Olio è in zona altimetrica 3 (zona collinare interna) ed è classificato Comune Non Montano (fonte ISTAT www.istat.it/it/archivio/6789).
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23/01/15
Marino

Ponte dell'Olio tra i luoghi che partecipano alla 23ma edizione di "Giornate FAI di Primavera".

Il 21 e il 22 marzo, le Fornaci e il Ponte Ferroviario potranno essere visitati nell'ambito della manifestazione nazionale "Giornate FAI di Primavera".
L'anno scorso questa manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 600.000 persone che hanno visitato i 750 beni aperti in tutta Italia.
Le visite saranno coordinate dalla Delegazione FAI di Piacenza e da volontari del paese.
"Una splendida occasione per poter conoscere le radici del nostro territorio e un momento in cui sarà anche possibile acquistare e degustare i prodotti tipici della Val Nure". Qui accanto il video promozionale dell'evento.
Fonte  FONTE . Per approfondimenti www.giornatefai.it  FONTE 

E' questa una gran bella iniziativa da ascrivere, per quanto ho osservato io, all'impegno del consigliere Alessandro Bernardi, sempre in prima linea a raccogliere firme per promuovere le Fornaci. Grazie ad Alessandro ed ai suoi collaboratori.
Sono entusiasta del fatto che a Ponte ci sarà questo evento, anche perché spero che ne trarrà beneficio anche un luogo che mi è caro, e che lo era ancor di più a mio padre che ogni giorno lo andava a pulire: il Fontanazzo. La mia speranza si basa sul fatto che dovrebbe essere improbabile che si sia pensato di invitare a Ponte centinaia, se non migliaia di persone "qualificate", senza aver previsto di riportare "all'onor del mondo" questo nostro storico riferimento culturale, un luogo fondamentale "per poter conoscere le radici del nostro territorio".
👨 Attila   24/01/15 15:59 ® 145
Ogni epoca lascia le testimonianze che si merita (e per le quali ha seminato). I ragazzi c'erano anche 50 e 100 anni fa: chissà se hanno mai fatto qualche scritta al Fontanazzo...
👨 Cambronne   24/01/15 20:40 ® 146
Fosse solo il Fontanazzo: vedo che qualcuno ha da poco lasciato il segno nel passaggio pedonale fra la piazza e il parcheggio retrostante...
👨 Marino   25/01/15 10:14 ® 147
I tempi e i modi con cui i nostri amministratori interverranno per ripristinare il decoro di queso passaggio pubblico ci daranno la misura della loro sensibilità su questi temi.
👨 Astutillo   08/03/15 15:07 ® 185
Sta a vedere che il Comune aspetta proprio la vigilia delle giornate Fai per la ripulitura del Fontanazzo, qui auspicata da Marino il 23 gennaio. Così a eventuali vandali mancherà il tempo per imbrattarlo di nuovo...
👨 Giove Pluvio   23/03/15 18:49 ® 196
Col sottoscritto, purtroppo, può capitare che Fai le pentole ma non i coperchi...
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23/01/15
Marino

Consulta dei minori: spinta ai progetti elaborati a più mani

«Non ci sono somme da distribuire a tutte le associazioni, unitevi».
Si fa sempre più concreto il lavoro della Consulta dei minori.
Nell'incontro che si è svolto martedì nella sala consiliare i rappresentanti delle associazioni che in diversi modi hanno a che fare i con i minori si sono dati obiettivi comuni per la crescita dei giovani.
Il primo ed importante passo è stato quello di impostare un lavoro di coordinamento educativo e per questo sono state individuate tre tematiche sulle quali ciascun componente la consulta si impegnerà a far emergere un'idea.
A coordinare la serata sono stati il vicesindaco di Pontedellolio ed assessore alle politiche giovanili, Gianni Trioli, l'assessore a istruzione, cultura, partecipazione, associazioni, Ivonne Marenghi, l'assessore a servizi sociali, servizi alla famiglia e sport, Gisela Ventura e il capogruppo di maggioranza Federico Ratti a cui sono stati affidati i particolari incarichi di coinvolgere i giovani nella vita amministrativa ed istituzionale e di promuovere l'aggregazione, il protagonismo giovanile e la cultura della legalità.Il mondo digitale è la prima tematica. Si parla di rete a tutto campo, dai social network a whatsapp alla "tradizionale" navigazione internet. «In un mondo in cui il recupero di informazioni si sta espandendo - è stato chiarito - dobbiamo cercare di meglio comprendere come i ragazzi utilizzano questi strumenti e trarne potenzialità nuove, fare in modo che l'utilizzo che ne fanno sia utile».
Il secondo tema è quello dell'alimentazione. Nell'anno di Expo si è voluto affrontare un tema molto sentito.
Il rispetto dei ruoli è il terzo argomento. «A tutti i livelli, dalla famiglia alla scuola allo sport al divertimento - è stato sottolineato - occorre far passare chiari i messaggi dei ruoli che ognuno ha».
«Bilancio comunale difficile, un nuovo modo di lavorare»
Su questi temi tutti i componenti della consulta sono stati invitati a pensare a progetti ed iniziative da realizzare nella loro attività o al di fuori. «Meglio se questi progetti - hanno osservato i coordinatori della consulta - sono portati avanti a più mani».
Saranno poi valutati dalla consulta stessa e quelli scelti potranno beneficiare di piccoli contributi economici da parte del Comune. Si cambia quindi anche il criterio di assegnazione dei contributi rispetto alla prassi. La motivazione risiede nel fatto che il bilancio comunale è difficile da far quadrare e quindi poche risorse disponibili.
«Tutti siamo consapevoli che non vi sono somme da distribuire a tutte le associazioni - ha riferito Trioli -. Alcune somme saranno concentrate quindi su progetti specifici ideati e portati avanti a più mani. E' un nuovo modo di lavorare».
Pubblicato su Libertà del 23/01/2015 a firma Nadia Plucani
  
23/01/15
Marino

Dove ci sono idee, si fanno affari!

Ecco per esempio cosa propone Bobbio:

I saldi dei saldi

E il sito del Comune pubblicizza...  FONTE 

E' tempo di U DASBRATT
e i Commercianti di Bobbio vi aspettano numerosi
il 21 e 22 Febbraio per questa grande occasione!
Simile ai SALDI ma più stuzzicante,
svuotiamo i magazzini a prezzi bassissimi!!!


Conoscendo la reputazione che ha Bobbio (3.700 residenti) in quanto a vivacità commerciale, sapendo che andando là si potrà passeggiare nel centro storico in tutta tranquillità, senza essere "disturbati" dal traffico veicolare, non è difficile pronosticare, per sabato 21 e domenica 22, il tutto esaurito. E chi starà là... non starà qua...
E certamente ne beneficeranno anche i bar, le bancarelle del mercato, il panificio, ...
  
23/01/15
Marino

Mercati pontolliesi

Alberto Ferretti, presidente del sindacato ambulanti aderente a Confesercenti, in un'intervista rilasciata a Libertà, parlando del mercato di Piacenza, afferma:
"La nuova collocazione del mercato ha portato indubbi vantaggi per la categoria, per i consumatori e, ritengo di poter affermare senza ombra di smentita, per la città. Nelle mattinate del sabato, infatti, la chiusura del traffico rende maggiormente fruibile e vivibile il luogo che ne connatura l'identità. Soprattutto garantisce a tutti i frequentatori del mercato maggiore sicurezza e tranquillità non avendo l'assillo ed il rischio della coesistenza con il traffico automobilistico".
Sarebbe certamente utile sapere come la pensano gli ambulanti che operano a Ponte relativamente ai nostri due mercati...
👨 Albo67   23/01/15 17:43 ® 141
Grazie Marino per la citazione della mia intervista apparsa giovedì 22 c.m. su Libertà. Sono parecchi anni che frequento i due mercati settimanali di Ponte dell'Olio ed ho sempre avuto un certo riguardo verso questo paese per l'impegno delle amministrazioni per far sì che il mercato funzionasse bene. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato, gli ambulanti si sentono molto trascurati. Gli addetti al lavoro del Comune sembrano fregarsene se i mercati funzionano ancora. Noi commercianti abbiamo la sensazione che ormai esiste un menefreghismo totale verso di noi. Ormai non esistono più regole sia al martedì che alla domenica. Ci sono due categorie di banchi. Gli onesti che rispettano tutte le regole e i disonesti che se ne fregano e fanno quello che gli pare....a volte involontariamente aiutati anche dai responsabili di mercato. Sarebbe ora che la nuova amministrazione si interessasse un po' di noi.
👨 Cosetta   23/01/15 20:56 ® 142
Ho letto il commento di Alberto sul problema mercato a Ponte dell'olio. È stato uno degli argomenti trattati nella riunione dei commercianti perché emersa la stessa sensazione. Abbiamo proposto infatti una riqualificazione del mercato domenicale che potrebbe avere tutte le condizioni e caratteristiche di altre realtà ben più avanti. Sarebbe interessante anche avere un dialogo con gli ambulanti per conoscere e capire i progetti e le idee.
👨👨
  
22/01/15
Marino

Ponte rilancia il commercio

Strategie costruite insieme, negozianti e amministrazione comunale, per dare un ulteriore impulso al commercio di Pontedellolio in tutte le sue forme. La sala consiliare del municipio ha ospitato l'incontro che ha visto la partecipazione di trenta operatori del commercio ed esercizi pubblici, la metà degli esercenti del capoluogo, e i rappresentanti dell'amministrazione. Una serata di ascolto e di programmazione introdotta dal sindaco Sergio Copelli. «In un mondo che sta cambiando molto velocemente - ha detto il primo cittadino - è essenziale rimettersi periodicamente in discussione e soprattutto prendere consapevolezza della necessità di agire insieme». L'incontro è stato convocato per dare seguito a un'indagine effettuata nei mesi scorsi dall'amministrazione tra i commercianti attraverso un questionario e una serie di incontri con ciascuno. «L'indagine - ha spiegato il vicesindaco e assessore alle attività produttive Gianni Trioli, che ha coordinato la serata - era finalizzata ad individuare i punti di forza degli esercizi commerciali pontolliesi e meglio definire gli obiettivi della strategia di sviluppo che si vuole attuare a Pontedellolio. Dall'analisi è emerso che la qualità dei prodotti proposti è mediamente molto buona, così come la qualità del servizio e della relazione esercente-cliente. In secondo luogo che Pontedellolio ha un elevato numero di esercizi commerciali con caratteristiche molto varie e con una forte concentrazione che rende completa l'offerta e comparabile a quella di un centro commerciale. Ad esempio, in 500 metri di via Vittorio Veneto, la via centrale del paese, sono presenti 22 negozi di alimentari con diverse specializzazioni». Con Trioli hanno partecipato all'incontro anche il consigliere comunale Antonietta Spelta, che ha l'incarico di promuovere l'aggregazione degli esercizi commerciali, e il capogruppo di maggioranza Federico Ratti. E' stato osservato che molti pontolliesi acquistano buona parte della loro spesa fuori paese. «Fra le principali ragioni individuate - è stato detto - è la limitata conoscenza dell'offerta dei negozi di paese che, contrariamente a quanto alcuni credono, non propone prezzi più alti di quelli della città per gli stessi articoli». Molti commercianti si sono detti quindi pronti ad attuare un piano comune di miglioramento dell'offerta e di promozione e si ritroveranno martedì, nella sala consiliare, per iniziare a stendere un piano operativo, coordinandosi con le iniziative delle altre realtà pontolliesi. «I principali obiettivi saranno l'adattamento della propria offerta alle esigenze dei pontolliesi - è stato deciso - e la messa a punto di iniziative rivolte ai concittadini, riconosciuti da tutti come il principale segmento di clientela a cui dedicare quindi particolare attenzione».
Pubblicato su Libertà del 22/01/2015 a frima n. p.
👩 Anna   24/01/15 09:29 ® 144
Voglio fare l'avvocato del diavolo. Non si chiede mai all'oste se il vino è buono, così come non si dovrebbe chiedere ai commercianti di Ponte se i prezzi della loro merce sono simili a quelli degli stessi prodotti venduti altrove. Casomai bisognerebbe chiedere ai clienti. A me personalmente capita di fare 15 km per rifornirmi di un articolo che qui viene venduto ad un prezzo più alto del 50%. Nella stessa tipologia di negozio, sia chiaro, non mi sogno di paragonare un negozietto di paese con un ipermercato. E soprattutto la stessa identica marca di prodotto. Ovviamente non voglio generalizzare, molte cose le acquisto anch'io qui in paese, visto che come molti piccoli esercenti sono convinta che la grande distribuzione uccida le piccole realtà commerciali.
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22/01/15
Marino

Centro commerciale naturale

L'Amministrazione comunale di Carpaneto ha presentato, in collaborazione con: Comitato commercianti, Unione commerciati, Confesercenti e Cna, un progetto di valorizzazione e gestione condivisa del proprio centro storico. Il progetto è stato finanziato dalla Regione con un importo di 20.000€ e cofinanziato dal Comune per un importo di 6.000€. Con la creazione del Centro commerciale naturale i promotori intendono valorizzare ulteriormente le attività del centro storico con la realizzazione di un progetto unitario di promozione amministrato da una collaborazione fra pubblico e privato con la prospettiva di gestire unitariamente diverse soluzioni progettuali per far crescere qualità e quantità degli eventi culturali e contenimento della spesa. L'area di riferimento è stata individuata nel centro storico del capoluogo con le ampie tre piazze e le sue immediate vie che costituiscono una zona omogenea di particolare interesse commerciale, nel quale si trovano la maggior parte delle attività commerciali, artigianali, pubblici esercizi e servizi vari. Tra le attività che verranno messe in atto: riqualificazione del centro storico con nuova segnaletica, piccoli elementi di arredo urbano e materiale di supporto alle manifestazioni; organizzazione di corsi per la formazione e qualificazione dei commercianti; attività di marketing territoriale. Fonte Libertà del 15/01/2015.
👨 Cosetta   22/01/15 12:24 ® 138
Sarebbe interessante che anche a Ponte dell'olio si arrivasse a questo.. Noi una borgata che si presta ce l'abbiamo.. Forza che si può fare.
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