Ponte dell'Olio

14/01/15
Marino

Albo delle persone idonee all'ufficio di scrutatore

A questo link  FONTE  è disponibile l'elenco dei 155 concittadini che hanno dato la propria disponibilità a essere nominati scrutatori.
Per Ponte dell'Olio, gli scrutatori necessari per il corretto svolgimento delle elezioni, sono 20.
👨 Camillo   14/01/15 13:06 ® 125
Curioso che per essere nell'albo scrutatori non si possa risiedere in altro comune ma si possa risiedere in Francia.....un saluto a Roberto
👨 Roberto   14/01/15 17:12 ® 126
Ciao,
si curioso, in più ad un indirizzo che ho cambiato da 5 anni....
A presto,
Roberto
👨👨
  
13/01/15
Marino

VolontariaMente

Ho letto il bando "VolontariaMENTE"  FONTE .
E' ben fatto e lo scopo che si prefigge è encomiabile.
Ma mi ha sorpreso, profondamente sorpreso, il contenuto dell'art.5 che recita:
"5. Valutazione delle domande: Le domande che verranno presentate non sono vincolanti per l’Amm.ne Comunale e saranno esaminate dai responsabili dei servizi relativi alle varie mansioni, che potranno decidere sul loro accoglimento con piena e insindacabile discrezionalità.".
Ti chiederai se sono rimasto sorpreso positivamente o negativamente... Non so cosa dirti... è una cosa talmente inaspettata, mai contemplata nella mia educazione civica che... sono senza parole!!!
  
13/01/15
Marino

VolontariaMENTE: un progetto di volontariato civico.

L'Amministrazione Comunale, nell'intento di rendere i cittadini protagonisti della crescita della Comunità, propone "VolontariaMENTE", un servizio di volontariato civico.
Una bella iniziativa.
I dettagli per aderire in questa pagina  FONTE .
  
13/01/15
Marino

Violazioni del Codice degli Appalti? Il Sindaco risponde.

"Massima trasparenza in tutta la procedura" è la replica del sindaco Sergio Copelli alla diffida presentata dal consigliere Fabio Callegari  FONTE .
Ecco le dichiarazioni del Sindaco pubblicate oggi da Libertà:
«Abbiamo formulato una proposta aperta a tutti, a persone qualificate, ed è stato fatto nella norma. Ci troviamo con un bilancio magro avuto in eredità e un bando di finanziamento statale che uscirà a breve che destina risorse a progetti esecutivi su edilizia scolastica. Non abbiamo 70mila euro da spendere per un progetto esecutivo così abbiamo provato una formula nuova, un bando di sponsorizzazione, per vedere di trovare tecnici che potessero aiutarci nella fase di progettazione esecutiva, che volessero "regalarci" un progetto. Il Comune non deve sottostare al benestare degli ordini professionali. Domando al consigliere Callegari a chi giova la sua alzata di toni? Ci rimetterebbe tutta la comunità di Pontedellolio. Il nostro obiettivo è rendere nuovamente operativa la scuola media. Forse il consigliere ha bisogno di visibilità mediatica? Mi sembra che più che paladino del popolo sia il paladino delle corporazioni. I funzionari comunali hanno rispettato le norme e sono disponibili, come l'amministrazione, a dare tutti i chiarimenti del caso».
  
12/01/15
Marino

Biblioteca: una buona notizia.

Sul sito del comune, nella sezione dedicata alla Biblioteca (per trovarla armati di pazienza (*) oppure clicca questo  FONTE ) sono ora disponibili:
- il catalogo digitale generale
- il catalogo digitale della sezione bambini/ragazzi.
E' un primo risultato del lavoro organizzativo svolto dall'Assessore Ivonne Marenghi: spero che presto la Biblioteca diventi fucina di iniziative culturali e civiche come già avviene in altri comuni (vedi ad es. FONTE ).

(*) "per trovarla armati di pazienza": rileggendo questa frase che ho scritto mi accorgo di aver incosciamente dato una valutazione su quale sia la considerazione che a Ponte si ha della "cultura" e della Biblioteca in particolare. Daltronde, se ci si confronta, per esempio ancora con Rivergaro, si nota la differenza: a Rivergaro il link alla biblioteca appare in bella evidenza, a sinistra, nei link più importanti, in un'apposita sezione intotolata "Cultura"  FONTE  . PS: Rivergaro ha anche un sito tematico www.centrodilettura.info  FONTE 

Forza Ponte... ce la puoi fare... ce la devi fare!
  
12/01/15
MattiaPascal

Addii a confronto

Viste le baruffe e le contese sorte riguardo l'estremo saluto a Pino Daniele (la pace sia con lui), forse la cosa migliore la fece a suo tempo il cavalier Giovanni Rossi.
Che negli stessi giorni di gennaio del 1959 (se mi hanno raccontato bene) compì il suo ultimo viaggio di soppiatto, senza alcuna cerimonia o solennità...
  
12/01/15
Marino

Progetto riqualificazione scuole medie: sarà pronto a fine mese

Il consigliere Alessandro Chiesa ci informa  FONTE  che questa mattina, a seguito di gara, è stato individuato lo studio tecnico che avrà l'incarico di redarre il progetto definitivo ed esecutivo per i lavori di riqualificazione della scuola media A.Vaccari.
La gara è stata vinta dallo "Studio Tecnico Associato AS32" di Torino.
I tempi di consegna sono, come indicato nei documenti presentati dallo stesso studio, di 16 giorni. Da informazioni che ho raccolto, dovrebbe trattarsi dello stesso studio tecnico che aveva progettato il palazzetto dello sport.
  
11/01/15
Marino

Volontariamente

Pontedellolio punta sui "cittadini attivi".
Ok in consiglio al progetto di volontariato.

Nasce a Pontedellolio "Volontariamente", un progetto di volontariato civico per rendere protagonisti i cittadini nella vita del paese.
Lo ha comunicato l'assessore a istruzione, cultura, partecipazione, associazioni, Ivonne Marenghi nel corso dell'ultimo consiglio comunale cui ha chiesto l'approvazione. Il voto è stato favorevole da parte della maggioranza consiliare e del gruppo "Tradizioni e sviluppo" rappresentato in quella seduta dal consigliere Alessandro Chiesa (assente Piera Reboli). Contrario il gruppo "Pontolliesi con Peroni" rappresentato da Fabio Callegari (assente Francesco Peroni) perché "chi fa volontariato lo fa per spirito di liberalità e non per avere coccarde o riconoscimenti".
«Un progetto di cittadinanza attiva - ha spiegato Marenghi - per coinvolgere i cittadini (italiani o stranieri che soggiornano a Pontedellolio, ndc) nel benessere della comunità. Verrà istituito infatti un albo dei volontari in cui i cittadini potranno inserire i loro nomi e segnalare le proprie disponibilità di tempo e indicare le attività in cui vorrebbero impegnarsi. I diversi uffici comunali definiranno attività, valuteranno le disponibilità e faranno una sorta di selezione dei volontari». Le attività cui ci si potrà dedicare saranno relative per esempio a piccole manutenzioni di aree verdi e spazi pubblici, supporto alle attività integrative dell'infanzia (asili nido, scuole elementari e medie), il pedibus, attività in biblioteca, nello sport ed eventi, ma anche come raccolta dati per i censimenti. «Un modo per dare un pochino di visibilità a chi già si dà da fare - ha affermato Marenghi - e poterli ringraziare in un momento ad hoc, come facciamo già nella vigilia di Natale, ma anche per regolarizzare l'attività dando una copertura assicurativa e per "contagiare" altre persone al volontariato».
Pubblicato da Libertà il 11/01/2015 a firma Nadia Plucani
  
11/01/15
Marino

La cooperativa di comunità

Il 25 giugno 2013, su iniziativa di
Marco Rossi e di altri giovani pontolliesi, il nostro comune ha ospitato Marco Boschini, coordinatore nazionale dell'associazione "Comuni Virtuosi". Questo allegato il video di quella serata.

In questi giorni Marco Boschini ha pubblicato un articolo che vi invito a leggere  FONTE .
Sarà tempo ben speso.

La cooperativa di comunità
Sono le sette di sera e all’abbassarsi dell’ultima serranda il borgo, praticamente, chiude. La gente si rintana nei propri mono o bi-locali, a seconda della posizione sociale occupata. Si mangia in fretta cibo di plastica avvolto in contenitori sempre più colorati e ingombranti. Si gettano le scarpe sotto al letto, o fuori dal balcone, il divano aspetta le sue prede che inermi si abbandonano alle prediche dell’imbonitore catodico. La comunità chiude, tra recinti di diffidenza, egoismi incrociati, antipolitica e disillusione. Ognuno pensa per sé e la società, tutta, muore inesorabilmente prosciugata.
La crescita infinita porta a questo, in fondo. Perché in gioco non c’è “soltanto” la distruzione del territorio e la sottrazione dei beni comuni, l’inquinamento e la perdita della biodiversità. In crisi entra un modello di comunità, di gente, persone, che non si parlano più. Che hanno smesso da tempo di condividere, occupare i luoghi e gli spazi pubblici.
I paesi muoiono per questo. Perché si spopolano, si snaturano, perdono quel legame invisibile ma solidissimo che per decenni ha garantito il sentirsi parte di qualcosa, un pezzo del tutto. Fino a non molti anni fa questo disagio sociale, collettivo, era diffuso nelle grandi città, soprattutto al Nord. Oggi, paradossalmente, la mancanza di comunità si consuma nei medi e piccoli centri, dove i luoghi comuni vedono invece paradisi in terra in cui tutti si conoscono e sostengono reciprocamente. Non è così, non più. Alle piazze piene di gente abbiamo sostituito telecamere e recinti, ai momenti conviviali regolamenti e ordinanze per garantire silenzio e disciplina. Ci lamentiamo del degrado urbano, senza accorgerci che lo stiamo alimentando con il nostro stile di vita e le nostre scelte che nel tempo si sono trasformare in non scelte. L’inerzia e l’ignavia sono le dame alla corte di questo sfacelo sociale.
Ecco perché suonano come rivoluzionarie le parole di un sindaco di un piccolo borgo di 2.300 abitanti tra Lecce e Otranto, nella Grecia salentina, Melpignano. Perché fermano il tempo, anzi, lo fanno girare al contrario. “Una comunità che esprime gioia è una comunità che ha il senso del futuro”. I suoi interventi in giro per l’Italia a raccontare il progetto, il sindaco Ivan Stomeo li conclude quasi sempre così. E in fondo la storia di questo borgo si riassume perfettamente in quello che non è solo uno slogan, ma un’allucinazione emotiva e uno scatto di ribellione pacifica nei confronti di un modello di società che esclude, toglie il fiato, impantana in un presente senza fine.
Melpignano è nota in Italia per il Festival popolare della “Notte della Taranta”, partorito nel 1998 dalla mente geniale dell’allora sindaco Sergio Blasi. Qui, ogni anno, da sedici anni, 300.000 mila persone arrivano da tutte le parti d’Italia per ballare e sudare la pizzica. Qui la raccolta differenziata viaggia a percentuali pazzesche, con uno strepitoso 72 per cento. Qui gli amministratori hanno rifatto tutta la pubblica illuminazione con sistemi a basso consumo energetico. Qui si sperimenta per la prima volta in Italia il voto elettronico, prove concrete di democrazia diretta.
“Le parole intorno alle quali ruota tutta l’azione dell’amministrazione sono tre: cultura, ambiente e solidarietà. Solo per fare un esempio, semplicemente rinunciando alle luminarie natalizie per qualche anno siamo riusciti a metter da parte risorse per la costruzione di un pozzo, di una scuola e di una chiesetta in un paese nella Repubblica democratica del Congo”. Muovere l’economia non sarà un’impresa, non per questa gente che pensa in grande: creare posti di lavoro, distribuire ricchezza, tagliare la bolletta energetica della comunità, inventandosi uno strumento mai realizzato prima. La cooperativa di comunità.
L’idea è quella di contrastare il degrado e l’abbandono partecipando e facendo partecipare i cittadini attivamente allo sviluppo della propria comunità. Il progetto nasce dall’incontro casuale tra Ivan e Giuliano Poletti (già presidente di Legacoop e attuale ministro) a Cefalù, in occasione di un convegno sul turismo responsabile tenuto nel luglio 2010, in cui Stomeo rappresentava Borghi autentici d’Italia (associazione di comuni che hanno a cuore il proprio territorio e praticano politiche di partecipazione e salvaguardia dell’ambiente). Da quell’incontro scocca una scintilla, che si propaga in fretta tra folate di idee contagiose.
A guardare il progetto, in fondo, vien da dire che è semplicissimo. Il Comune affida ad una piccola cooperativa locale e al Dipartimento di ingegneria dell’innovazione dell’Università il compito di effettuare uno studio di fattibilità dell’idea iniziale: installare impianti fotovoltaici da 3 Kw sulle case dei residenti disposti ad affittare il proprio tetto in cambio di energia gratis. Partono successivamente gli incontri pubblici e le assemblee per coinvolgere attivamente i cittadini. Il gioco è fatto. Il 18 luglio 2011, esattamente un anno dopo l’incontro tra il sindaco e il presidente di Legacoop, in piazza San Giorgio, 71 soci fondatori sottoscrivono l’atto costitutivo e lo statuto della prima Cooperativa di Comunità italiana.
Oggi la Cooperativa conta 127 soci e a fronte di un investimento di circa 400.000 euro ha realizzato i primi 33 impianti, per un totale di 179,67 kW installati, che producono energia pulita. Si è creata un’economia virtuosa con l’utilizzato di risorse umane e professionali della piccola comunità del sud: 5 ingegneri per i progetti e la direzione dei lavori, 2 fabbri per la realizzazione dei telai, 7 elettricisti per il montaggio degli impianti.
Il cittadino avrà l’energia gratis per 20 anni e inoltre il riconoscimento del surplus da parte di GSE. L’incentivo, sempre da parte del GSE, che serve in parte a coprire l’esposizione del prestito concesso da Banca Etica, attraverso una cessione del credito, va all’intestatario del contatore, il socio che ospita l’impianto alla Cooperativa di Comunità.
E poi arriva il bello di questa storia, come se anche tutto il resto non fosse già abbastanza. L’utile della cooperativa viene speso per quel che serve in paese: sistemare una piazza, le strade e i marciapiedi, gli arredi di un parco, o creando nuove opportunità di lavoro (gestione di mense scolastiche, manutenzione del verde…). A decidere non è più la giunta o il consiglio comunale, ma i cittadini che diventano così attori protagonisti della loro stessa comunità. Gli utili delle rinnovabili si trasformano così da bottino privato come spesso è accaduto in questi anni in giro per l’Italia in risorsa pubblica, ritornando alla comunità sotto varie forme.
“Riunirsi insieme significa iniziare; rimanere insieme significa progredire; lavorare insieme significa avere successo” (Henry Ford).
Marco Boschini
  
11/01/15
Marino

Sponsorizzazione Scuole Medie

Il contratto di sponsorizzazione è un contratto in cui una parte si obbliga, dietro corrispettivo in denaro o in natura, a consentire all’altra l’uso della propria immagine e del proprio nome per promuovere presso il pubblico un marchio o un prodotto, al fine di trarne direttamente o indirettamente vantaggi commerciali.
Approfondendo il tema mi sembra di aver capito che, in ambito comunale, qualsiasi attività può essere oggetto di sponsorizzazione con il vincolo che abbia "evidenza pubblica" (chiunque deve essere messo in condizione di partecipare alla aggiudicazione della sponsorizzazione, qualsiasi valore essa abbia).
Per alcune attività di sponsorizzazione, e al superare di una soglia di valore, il legislatore ha poi previsto particolari procedure. Questi casi sono trattati nell'art.26 del D.Lvo 163/2006 (cosiddetto Codice degli appalti). Eccolo.  FONTE 
1. Ai contratti di sponsorizzazione e ai contratti a questi assimilabili, ...,
- aventi ad oggetto i lavori di cui all'allegato I,
- nonche' gli interventi di restauro e manutenzione di beni mobili e delle superfici decorate di beni architettonici sottoposti a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42,0
- ovvero i servizi di cui all'allegato II,
- ovvero le forniture disciplinate dal presente codice,
quando i lavori, i servizi, le forniture sono acquisiti o realizzati a cura e a spese dello sponsor , per importi superiori a quarantamila euro, si applicano i principi del Trattato per la scelta dello sponsor nonche' le disposizioni in materia di requisiti di qualificazione dei progettisti e degli esecutori del contratto.
2. L'amministrazione aggiudicatrice o altro ente aggiudicatore beneficiario delle opere, dei lavori, dei servizi, delle forniture, impartisce le prescrizioni opportune in ordine alla progettazione, nonche' alla direzione ed esecuzione del contratto.
2-bis. Ai contratti di sponsorizzazione di lavori, servizi e forniture aventi ad oggetto beni culturali si applicano altresi' le disposizioni dell'articolo 199-bis del presente codice.


Tra i servizi elencati nell'allegato II sopra citato figurano le attività previste dal bando di gara oggetto della nostra scuola (vedi  FONTE  per interpretare i codici contenuti nell'allegato II).
In altre parole, l'art.26 non limita il suo ambito al "recupero di strutture dotate di un certo interesse storico/culturale" ma contempla un'ampia casistica.
Ma anche qualora si fosse al di fuori della casistica prevista dall'art.26, la cosa sarebbe stata ancora più semplice perché non sarebbe stato neppure necessario seguire le prescrizioni dell'art.26 e del "Trattato UE per la scelta dello sponsor": sarebbe bastata una semplice gara ad evidenza pubblica.
Siccome non sono un tecnico della materia (e peraltro, data l'età, inizio a perdere qualche colpo), invito a prendere le mie considerazioni "con le molle". Seguirò con attenzione l'evolversi della situazione. E' tutto allenamento per il cervello ;-).