06/09/14
MattiaPascalAbitabilità
Beh, in fondo è come hanno vissuto generazioni di italiani (fino a non molto più di cinquant'anni fa). Che nonostante quelle difficili condizioni di vita (o magari grazie ad esse?) qualcosa di buono hanno realizzato. Costruendo questo paese di cui noi ora godiamo i frutti...
06/09/14
MarinoMercatino della solidarietà
Visitando il sito del
Comune di Cadeo, mi sono imbattuto in un'iniziativa che anche la nostra Amministrazione potrebbe promuovere: il
"Mercatino della solidarietà".
Si tratta di un mercatino di usato solidale allestito ogni prima e terza domenica del mese in concomitanza con il mercato e gestito dall’associazione
Aiutiamoci insieme. L’associazione raccoglie cose usate in buono stato e le mette in vendita a prezzi minimi. Il ricavato (circa 15.000 euro/anno) è tutto devoluto a famiglie bisognose, a progetti e ad associazioni di volontariato.
06/09/14
MarinoProfughi: un approccio tecnico
Questa mattina Libertà pubblica una lettera al Direttore che prova ad approcciare "tecnicamente" il problema.
Graziana Coppola, il cittadino che scrive, si chiede: "La villetta in oggetto è stata progettata per una famiglia di 3/4 persone. Può essere utilizzata per ospitarne 16 (i 15 profughi più un custode)? E' formalmente "agibile"? Di quanti bagni dispone l'abitazione? Quante camere da letto? Dove mangiano? Dove dormono? Dove e come si lavano? Sono esenti da bisogni corporali? E se tutti hanno lo stesso bisogno e non possono resistere cosa fanno? Vanno in giardino? Nei campi? Se il comune mi pone regole ferree sull'agibilità delle abitazioni, se l'Asl fa impazzire tutti (dove vuole) per regole d'igiene ecc., qui va bene così? Sospese le regole ferree?".
Per affrontare poi aspetti di rapporti umani: "Far convivere 15 persone in uno spazio così ristretto può causare inconvenienti tra loro, a volte non ci si sopporta in 3! Per un numero così elevato di persone che dovrebbero convivere non occorrerebbe una soluzione più consona? Questo è il modo per esasperarli, non per portare avanti dei progetti".
E termina con alcune considerazioni: "Mi risulta che non avendo permesso di soggiorno non possono lavorare, uscire, praticamente vivrebbero "agli arresti domiciliari". Prima o poi qualcuno si ribellerà! E' questo il modo di integrare?".
E con una valutazione:"Questo è il modo per creare scompiglio.".
Sarebbe opportuno che l'Amministrazione comunale desse puntuale e pubblico riscontro alla domanda pubblicamente posta: "Può essere utilizzata per ospitarne 16 (i 15 profughi più un custode)?"
05/09/14
MattiaPascalNon dire gatto se non l'hai nel sacco
Contrordine compagni: quel che ieri pareva una cosa già decisa (il maxiaumento di prezzo degli abbonamenti per gli studenti), ora è diventata una proposta di aumento avanzata da Seta e al vaglio di Comune (di Piacenza) e Provincia.
Neanche più della "Libertà" ci si può fidare...
05/09/14
MarinoOspitalità profughi: non c'è solo il «no»
Egregio direttore,
scrivo sull'arrivo di 15 richiedenti asilo nel mio paese. Io sono nata e vivo in questo paese da piu' di 60 anni e prima ancora hanno vissuto i miei genitori e nonni. Persone che hanno vissuto la guerra, la fame, la paura, ma che hanno speso una vita di durissimo lavoro (minatori, lavoratori del cementificio, lavoratori di meccanica nei decenni del Dopoguerra) per far crescere i loro figli e migliorare la vita di tutti i loro compaesani oltre che del loro Paese Italia. E ci sono riusciti anche se ora noi viviamo un tempo difficile per ragioni economiche e sociali che tutti ben conosciamo.
Poichè io mi riconosco in "questi" pontolliesi, quelli del passato e quelli del presente, scrivo questa mia lettera perché sia ben visibile anche questo tipo di pontolliesi. In un titolo in prima pagina di martedì di Libertà si leggeva "Profughi, la gente dice no". I residenti di Pontedellolio: «Non pagheremo le tasse».
E vorrei che emergesse che la "gente di Ponte" non è solo quella che dice «no». Sono certa che tanta "gente", accetta che le istituzioni facciano quello per cui sono state create, che attendono il momento di esprimersi attraverso le regole del vivere civile (elezioni, referendum, incontri pubblici ecc...), che esprimono i loro pensieri pro o contro un tema o un altro, parlandosi, relazionandosi con i parenti, i vicini, i conoscenti, gli amici. Che possono essere critici, ma che lo fanno da cittadini operosi, magari preoccupati per i loro figli, ma attenti a cogliere tutte le possibilità per un miglioramento del loro prossimo futuro.
E se guardiamo bene, quasi ci possiamo identificare in queste persone che a prezzo della vita arrivano fra noi. Non sono anche loro persone che vivono tragedie di guerre di fame, di violenza e cercano disperatamente un migliore futuro per sé e i propri figli?
Io non sono di quelli che chiedono alla "gente", soprattutto di questi tempi, di essere generosa e solidale. Sono convinta che non è facile, che questo è di pochi e io non sono di questi. Ognuno faccia ciò' che si sente in base alle regole del vivere civile.
Certamente però non voglio essere coinvolta o tacciata come una cittadina che rifiuta l'arrivo di queste persone e addirittura mette in atto una protesta che non è prevista dalle regole. Piuttosto penso che là in Mali ci saranno mamme, parenti, donne che si chiederanno: ma nel posto dove è arrivato mio figlio, mio marito, il mio fidanzato andrà tutto bene? Potrà godere di un periodo tranquillo, riuscirà a trovare un lavoro in una qualche parte della bella Europa e pregherà perché il futuro di questi uomini sia migliore del loro.
Elena Libè
Lettera al Direttore di Libertà pubblicata il 05/09/2014
PS: Riporto anche la parte significativa di una precisazione che Elena Libé ha scritto su Facebook: "Ho posto una "lettura" del fenomeno in chiave umanitaria e di regole/legislazione. In Italia, come in tutto il mondo , c'è una legge che regola il rifugiato politico. Finchè c'è la legge questa va rispettata. Non è per ideologia, o partito, o filosofia o religione, c'è una legge. Perchè l'ultima domanda che rimane è: lasciamo che queste persone muoiano in mare? Oggi fra gli altri sono arrivati 100 bambini. Solo in quest'anno in Italia è arrivata una popolazione pari agli abitanti di Piacenza e provincia, senza contare i morti."
05/09/14
MarinoTrasporto pubblico locale
Quattro anni fa abbiamo suggerito all'
Amministrazione Spinola di approfondire il tema del
trasporto pubblico locale e più volte glielo abbiamo riproposto. Qualche giorno fa lo abbiamo segnalato anche all'Amministrazione Copelli (qui
FONTE ).
Dal prossimo anno parte del costo del trasporto pubblico ricadrà sulla tassazione locale. Io ritengo che sia opportuno conoscere al più presto i bisogni del territorio per essere preparati quando si andrà a discuterne a livello provinciale. Per fare questo occorre impegnare risorse mentali prima che fisiche. Rimarco anch'io ciò che ha segnalato
Mattia Pascal aggiungendo che oltre al peso economico che subiscono i pendolari (lavoratori e studenti)
si aggiungerà il contributo che dal prossimo anno tutti dovremo dare.
04/09/14
MattiaPascalDeflazione?
Da "Libertà" di oggi (a pag. 22): l'abbonamento extraurbano studenti (12 mesi) passa da 335 a 413 euro nella tariffa tre zone (cioè la situazione di Ponte).
Naturalmente ambasciator non porta pena...
04/09/14
MattiaPascalNumeri e sensazioni
Una battuta a proposito delle statistiche pubblicate da Marino in questi giorni. Sta a vedere che dopo l'inflazione e la temperatura percepite (diverse da quelle rilevate ufficialmente) è la volta del tasso di immigrazione e dei richiedenti asilo...