04/09/14
MarinoProfughi
Libertà di oggi ci aggiorna sulla situazione e pubblica due Lettere al Direttore che ci aiutano a riflettere.
La situazione
Stamattina una delegazione di cinque residenti in via Anguillara, insieme al sindaco Sergio Copelli, sarà ricevuta dal prefetto, con l'obiettivo di comprendere meglio la situazione e di proporre un'alternativa all'accoglienza dei 15 profughi. La tensione che è regnata tra i residenti nei giorni scorsi sta gradualmente diminuendo, lasciando spazio alla comprensione e ai ragionamenti di più ampio respiro.
La lettera di Daniele Inzaghi
Signor direttore, ma davvero le case di Pontedell'olio si svalutano, se ad abitarle vengono i profughi del Mali? Credevo fossero vuote e deprezzate, perché ne abbiamo costruite troppe e troppo in fretta. Poi ci sono gli affitti ancora cari. Anche se si paga solo il 4% del valore dell'immobile, ci vogliono sui tre-quattrocento euro al mese... e bisogna anche mangiare. Ci vorrebbero almeno cinquecento profughi, per riempire tutti gli appartamenti vuoti di Pontedell'olio... altro che fare delle manifestazioni per cacciare i nuovi inquilini.
Cosa facciamo noi europei e italiani, di concreto per l'Africa, oltre a vendere armi agli eserciti in lotta... oltre ad inviare laggiù le magliette usate di cotone? Quel cotone che le multinazionali comprano in Africa a prezzi stracciati? Cotone ma anche caffè, di cui non facciamo a meno due o tre volte il giorno. L'Etiopia è la principale esportatrice di caffè, che negli ultimi anni ha raddoppiato la quota... ma dimezzato il guadagno. Per ciò che riguarda l'ordine pubblico, non fasciamoci la testa prima che sia rotta... pensiamo ai nostri bravi ragazzi, dai cognomi italianissimi e longobardi, accusati d'aver ucciso il professore e d'averlo fatto a pezzi. Sarà che a scuola non andavano troppo bene, e avevano l'insufficenza in condotta... o avevano qualche antenato di colore?
La lettera di Graziana Coppola
Gentile direttore, attraverso la sua rubrica vorrei rivolgere alcune mie (e non solo) problematiche al Ministro Angelino Alfano. «Signor Ministro, a Ponte dell'olio paese nel quale abito, più precisamente in strada Anguillara, sono ospitati 15 profughi in una villetta ad uso familiare; fino a qui nulla da dire (spero). Per mantenere queste persone, però, per un periodo di tre mesi vengono spesi pro capite 35,00 euro al giorno più 1.500 euro di affitto al mese, più luce, gas ecc. per un totale di oltre 53.000 euro. Questo è solo un esempio, poiché lo Stato spende 10 miliardi all'anno per queste creature presenti in Italia. Una cifra spropositata Ministro, in un'Italia sfasciata (non da noi). Eccomi al dunque: il mio esempio che sicuramente rispecchia quello di tanti, troppi italiani; ho 63 anni, lavoro dall'età di 14, ho versato una montagna di contributi e ora ricevo la bella somma di 550,00 euro, pari a 18,33 euro al giorno e 6.600 all'anno. Accetterei un consiglio su come poter vivere con questa cifra, lei sig. Ministro ce la farebbe? Io non ce la faccio, perciò devo continuare a lavorare. Come mai, a me cittadina italiana, devono bastare 18,00 euro al giorno mentre a un cittadino straniero ne danno 34,00? Lo ha stabilito lei Ministro Alfano? Poi mi chiedo, se lo Stato italiano può permettersi di spendere 10 miliardi all'anno per queste creature straniere, allora tutta questa crisi non c'è? Perché mettere in ginocchio i connazionali? Quanti esempi potrei citarle per evidenziare la discriminazione che state usando verso di noi, non basterebbero le pagine di questo giornale. In Italia, come lei ben sa, c'è gente che piange, quindi è ora di provvedere. Non potete permettervi delle spese spropositate a danno nostro, a meno che non usiate i vostri soldi personali, che basterebbero a sfamare tutta l'Africa. Volete fare bella figura oppure c'è sotto qualcosa di molto grosso? Quel qualcosa che va a nostro discapito, a discapito delle creature stesse? Sa... quel qualcosa che si chiama business internazionale?».