Ponte dell'Olio

28/10/24
Marino

Partigiano allora, partigiano sempre. A noi il compito di ascoltarli.

Libertà di oggi dedica due pagine ai partigiani piacentini ancora viventi.

Due pagine da leggere e su cui meditare.

Questi i nomi: Piero Satta, Rambalda Magnaschi, Nando Gallarati, Cesare Po, Mino Avogadri, Giacomo Scaramuzza, Luigi Leviti, e il nostro compaesano Rinaldo Paganini.

Di lui, così scrive Libertà:

«Suonavo il clarinetto, poi hanno iniziato a uccidere i miei amici»
● Il più bel regalo di compleanno è arrivato pochi giorni dopo aver compiuto 22 anni ed era la promessa di un Paese diverso, liberato e finalmente libero. Di anni da allora ne sono trascorsi 79: oggi Rinaldo Paganini ha 101 anni, il 21 aprile ne compirà 102.
«Ne avevo venti nel 1943 e la mia scelta è stata quasi obbligata perché i giovani dovevano arruolarsi - spiega - suonavo il clarinetto nella banda musicale di Pontedellolio e così sono stato inserito nella banda del presidio che accompagnava alla stazione chi veniva mandato sui vari fronti: è stata la mia fortuna, quella, perché sono rimasto a Piacenza». C’è però un momento in cui la vita ti mette di fronte a delle scelte: quel momento per Paganini arriva il 9 luglio del ‘44, quando a Rio Camia di Bettola vengono trucidati giovanissimi i partigiani Piero Bessone e Renato Ghittoni. «L’uccisione di questi amici ha fatto sì che scappassimo sui monti - spiega - da Vigolzone siamo andati su verso Mareto, San Savino, Predarbora e Groppallo: dovevamo sottrarci all’assalto dei fascisti».
Paganini combatte lì: la sua zona di riferimento è la Valnure, da Pontedellolio in su, ma anche il Bagnolo verso la Valtrebbia. «Mi chiamavano il Moro - va avanti - i nostri nemici erano forti, ben equipaggiati, noi non avevamo quasi niente: io avevo un fucile, valeva zero, chissà dove lo avevo preso. Eppure, a distanza di tanti anni, sono ancora convinto di quello che ho fatto: credo fosse giusto allora e ne sono convinto anche adesso, non mi sono mai pentito di aver fatto il partigiano. L’importante però adesso è che quello che è successo non capiti più»
(articolo di _ Parab).
👨 Marino   28/10/24 13:51 ® 4258
«Quando al comando del Paese c’è un esaltato e le teste si montano, come si fa a stare lì senza opporsi? Ecco, la Resistenza è questo» Pietro Satta, 100 anni.
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«La Resistenza non va mai dimenticata, anche se con gli anni che passano e i protagonisti che man mano muoiono il rischio c’è, ma ha dato a tutti la libertà» Rambalda Magnaschi, 101 anni.
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«Sono contento di quello che ho fatto, se no non sarei andato in montagna. Sono stati i mesi più belli che ho vissuto. Morirò partigiano e antifascista» Ferdinando Gallarati, 96 anni.
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«Come è cambiato il mondo oggi, quanti sacrifici abbiamo fatto, difficile capirli per chi è giovane oggi. Però è una scelta, la mia, che rifarei ogni giorno e mi ha reso felice: sono contento» Cesare Po, 100 anni.
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«Non riesco a immaginare un momento della vita in cui mi sono pentito di avere preso parte alla Resistenza, sono sempre stato fiero di essere partigiano, anche se oggi la politica è una delusione continua. E non è l’unica. Ma l’amore per la patria, quando ce l’hai, vive con te» Mino Avogadri, 102 anni.
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«Ho sempre pensato che ne valesse la pena, di fare il partigiano intendo, non mi sono mai pentito, ma è vero che sognavamo qualcosa di meglio, un mondo più equo, più giusto» Giacomo Scaramuzza, 102 anni.
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«I giovani sono fortunati, non sanno cosa sia la guerra … Io sarei contento se la gioventù di oggi conoscesse quello che abbiamo fatto noi: sarei molto contento» Luigi Leviti, 96 anni.
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«A distanza di tanti anni, sono ancora convinto di quello che ho fatto: credo fosse giusto allora e ne sono convinto anche adesso, non mi sono mai pentito di aver fatto il partigiano. L’importante però adesso è che quello che è successo non capiti più» Rinaldo Paganini, 101 anni.
👨 La storia non va dimenticata   29/10/24 09:34 ® 4259
Avevano solo 20 anni e già avevano vissuto una vita....
Mai dimenticare... andrebbe ricordata a tutti i ns ragazzini...
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26/10/24
Noioso

Anomalie sulla Rete Elettrica

Al netto degli eventi meteorologici avversi, credo che ultimamente si stiano verificando troppe interruzioni e sbalzi di tensione sulla rete elettrica del nostro comune e non solo (ho evidenze di fenomeni simili anche in altri paesi della bassa Val Nure).
Non sono veri e propri blackout, ma brevi cali di tensione o fluttuazioni continue (tensione, frequenza, forma d'onda) che perdurano a volte per diversi secondi.
Tutte anomalie che si ripetono anche diverse volte al giorno (anche a breve distanza), che sono mal digerite dalle apparecchiature elettriche che ormai abbondano nelle nostre case. Dalle caldaie alle pompe di calore, passando per i più tradizionali frigoriferi, TV e tutto l'armamentario tecnologico che (che più, chi meno) tutti abbiamo in casa. Mentre i piccoli dispositivi (come computer, modem, decoder, ecc) possono essere protetti con dei gruppi di continuità, tutt'altra storia sono ad esempio quegli elettrodomestici (o meglio macchinari) come caldaie o pompe di calore ad inverter (ma pure lavatrici) che mal digeriscono questo tipo di fulminee interruzioni e sbalzi di tensione, in particolare mentre sono in funzionamento.
Senza contare tutta l'elettronica montata su questi dispositivi, potenzialmente esposta a danneggiamento con diagnosi e costi di riparazione tutt'altro che marginali. Chiedere indennizzo al gestore delle Rete Elettrica Nazionale è praticamente tempo perso, atteso che (sebbene ci sia tanto di sentenza della Corte di Giustizia UE) dimostrare il nesso causale è totale onere dell'utente e, comunque, il gestore ha mille appigli per rendere impraticabile questa strada. Le garanzie legali o aggiuntive non coprono questo tipo di danni e stipulare coperture assicurative (es. assicurazione sulla casa) aggiunge altri oneri a carico dell'utente finale (che al gestore elettrico, ricordiamolo, paga già - oltre al costo dell'energia e le accise - anche trasporto, dispacciamento, perdite di rete e corrispettivo capacità) e comunque non è poi così immediato ottenere i rimborsi (soprattutto a copertura completa).

Come detto, è evidente che particolari condizioni meteorologiche possono impattare sull'erogazione dell'energia elettrica, ma gli eventi sopra lamentati si verificano ormai con insistente frequenza (di giorni quanto di notte) anche in condizioni meteo normali (quindi non è una lamentela tout-curt, ma di merito), senza contare comunque che non è che se piove allora è giustificato questo delirio sulla rete di distribuzione elettrica (lo dico semplicemente guardando a quale era lo scenario sino a qualche mese fa).

E' evidente che ultimamente c'è qualcosa che non sta funzionando a dovere, non saprei dire a che livello della rete di produzione o distribuzione elettrica, ma l'andazzo dell'ultimo periodo credo non sia accettabile.
Tanto meno visto che si va verso il periodo invernale e visto che, in questi anni, ci hanno spinto a sostituire sistemi a gas con sistemi elettrici per scaldare e scaldarci (con costi non marginali). Rischiare che si danneggino e dover sostenere altre spese per ripararli, potenzialmente anche più volte, non è uno scenario sostenibile. Come rimanere al freddo.
👨 Sergio   27/10/24 17:41 ® 4254
Pensare che i ns genitori alla sera talvolta usavano la candela ( "la luma" o lanterna che dir si voglia, era un oggetto più presente nelle case che oggi i divani) , nessuno si lamentava, noi andiamo in difficoltà per un abbassamento di tensione o assenza di corrente per mezza giornata.... L’assenza di contrattempi o imprevisti purtroppo non si può comprare e manco è un diritto , solo il padre eterno è perfetto.... Se la transizione ecologica va nella direzione intrapresa pensiamo che nel ns paese alla sera ci potranno essere 3.500/4.000 macchine attaccate alla rete elettrica per ricaricarsi.....
👩 Sei di Ponte se ci tieni   27/10/24 18:18 ® 4255
Gentilissimo Sergio, non è un lamento, ma una scheda della caldaia costa 450 euro. Se lei non ha problemi a reperirli ne sono felice.
👨 Noioso   27/10/24 19:25 ® 4257
Sergio: come ho precisato, non è tanto il disagio dell’abbassamento di tensione o delle repentine interruzioni di corrente che lamentavo, bensì i danni che questi "sbalzi di tensione" causano alle apparecchiature elettriche che tutti abbiamo in casa. Se ti si "schianta" una scheda della caldaia, ti partono comodi 300€ + uscita del tecnico. Se ti si schianta una scheda sulla pompa di calore, fan presto a partirtene 4/500€ + uscita tecnico. Se ti si schianta qualche componentistica della lavatrice o del frigorifero, spesso fai prima a cambiarli. E così via. Oltre l’aspetto economico, se vogliamo, c’è pure quello ambientale perché in alcuni casi si fa prima a cambiare l’elettrodomestico danneggiato che a ripararlo (con tutto quello che ne consegue).
Sulla questione "diritti e doveri" di cui ha fatto menzione, premesso che nessuno pretende l’impossibile, è evidente che se i degradi sulla rete elettrica sono imputabili a problemi/interventi su distribuzione/scambio/immissione dell’energia elettrica sulla Rete, è chiaro che il Gestore ha una responsabilità. E non lo dico io, ma una sentenza della Corte di Giustizia Europea  FONTE .
Ora, dalla teoria alla pratica (come ho già scritto) la questione diventa ben più complicata da far valere, ma se questo tipo di disservizi perdura ed interessa più comuni della nostra Vallata, è chiaro che ad un certo punto qualcuno si dovrebbe muovere per presentare (a chi di competenza) le rimostranze della popolazione e chiedere che le problematiche presenti vengano tempestivamente risolte.
Perché in queste settimane, ne stia certo, a più di qualcuno sarà "partito" qualche elettrodomestico a causa di queste fluttuazioni/sbalzi di tensione/frequenza/forma d’onda.
Non è tanto la questione di sapersi arrangiare con una candela, ma di dover metter mano al portafoglio per riparare o ricompare! Senza contare il disagio che - in caso di guasto - ci si ritroverebbe senza riscaldamento/acqua calda, oppure senza frigorifero/congelatore (con magari alimenti da buttare) o la possibilità di cucinare (piani ad induzione), etc. Quindi tutte "esigenze primarie", non amenità.
Per la questione "progresso energetico", posto che nei fatti ci si sta rendendo conto che si è un attimo fantasticato sul futuro dell’elettrico del trasporto privato, considerata la popolazione del ns. comune (anche in prospettiva) e del costo medio di un’auto elettrica, mi sento di dire che probabilmente i numeri che ha scritto li può tranquillamente dividere per 10.
👨 Molosso   17/11/24 12:07 ® 4260
In un condominio si è scassato l’ inverter di un ascensore...sapete la spesa? Niente di meno di 12.000€. E pantalone paga!
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25/10/24
Marino

Sgambamento cani

Libertà di oggi ci informa che il Comune di Monticelli ha avviato la realizzazione di un’area sgambamento cani che coprirà una superficie di 1600 mq.
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➤ Nel 2019, il programma elettorale del gruppo Pontolliesi per Ponte recitava: “Pensiamo … che nell’arco dei cinque anni sia opportuno valutare di dotare Ponte dell’Olio di un’area appositamente dedicata allo sgambamento dei cani opportunamente delimitata con recinzione e dotata di tutte le relative attrezzature”.
➤ Il 26/01/2022 leggevamo: “per quanto riguarda lo sgambamento per cani informo che è già nostra intenzione realizzarlo quest’anno o al più tardi nel 2023”.
➤ Il 30/01/2022 veniva ribadito: “investimento fattibile e che si intende fare prima di fine mandato”.
➤ Il 31/05/2022: “La variazione di bilancio approvata nell'ultima seduta del Consiglio comunale ha disposto lo stanziamento di 10.000 € … finalizzati alla realizzazione di un'area per lo sgambamento dei cani”.
➤ Il 12/08/2023 si leggeva: “Si parte con l'area sgambamento cani ... l'ubicazione è già stata individuata, così come le risorse finanziarie per coprire la spesa (10.000 €)”.
  
24/10/24
Marino

Quale è la situazione a Ponte dell'Olio?

L'amianto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l'essere umano e per tale motivo, nel 1992, sono state emanate le norme relative alla cessazione del suo impiego  FONTE .
Nel 2012 il sindaco Roberto Spinola, sensibile al problema, emanò un’ordinanza che poneva una serie di oneri valutativi e dichiarativi a carico dei possessori dei manufatti contenenti amianto  FONTE .
Immediatamente dopo quel "censimento", i cittadini effettuarono significativi interventi di rimozione/ manutenzione.
Probabilmente, da allora, altre coperture sono state rimosse o “incapsulate”, mentre altre sono ancora lì, esposte agli agenti atmosferici che, giorno dopo giorno, inesorabilmente, ne riducono la consistenza  FONTE 
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Qualche giorno fa, il Comune di Alseno ha emesso un bando comunale per “l'erogazione di contributi economici inerenti la valutazione dello stato di conservazione delle coperture contenenti amianto e/o interventi volti alla rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto”  FONTE 
  
20/10/24
Marino

Tempo pieno…

Libertà di ieri pubblica un articolo dal titolo: “Vigolzone, raccolta firme per il tempo pieno alle scuole elementari”.
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Leggendo l’articolo, la mia attenzione è stata attirata da questo passaggio:
“Al momento sono una ventina le famiglie interessate, tra le quali alcune di Pontedellolio”.
  
19/10/24
Ponte(s)figo

Come eravamo

Stamane alla biblioteca Passerini Landi inaugurata la mostra "Inediti", dedicata ai suoi 250 anni. Con l'esposizione di vari documenti e oggetti inerenti la storia della preziosa istituzione culturale piacentina. Fra essi, anche una cartina originale del Ducato, risalente al 1731. Sulla quale (dalle nostre parti) sono indicate non solo Bettola e Vigolzone, ma anche Villò, Folignano, Riva, Castione, Monte Santo, Spettine.
Di Ponte? Nemmeno l'ombra. Come una qualsiasi località minore, non degna di figurare sulla mappa...
  
19/10/24
Marino

C’è chi ha fatto scelte diverse !

“Ritenuto, alla luce di quanto emerge dalla predetta relazione di sintesi, di esprimere positivo orientamento, quale soluzione da proporre al Consiglio Comunale ai fini del pubblico interesse per la Proposta C) in quanto prevede una durata del partenariato pari a 14,5 anni.
Considerando i rischi connessi agli affidamenti a lungo termine, si ritiene che tale proposta sia quella che consenta di minimizzare fenomeni di lock-in, ossia il vincolo di lunga durata con lo stesso operatore economico che può comportare il rischio per le stazioni appaltanti di precludersi la possibilità di rimettere l’operazione sul mercato e di avvantaggiarsi della maggiore efficacia ed efficienza dei servizi offerti al pubblico, ottenibile grazie all’impiego di nuove tecnologie e/o di nuove formule organizzative/gestionali nell’erogazione dei servizi in questione”.

Questo si legge nella delibera con la quale la Giunta del Comune di Piacenza comunica al Consiglio comunale il proprio orientamento sulla scelta del Progetto di finanza per l’efficientamento energetico della città (Delibera 239 del 15-10-2024).
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In tale atto la Giunta del Comune di Piacenza mostra di aver fiducia nel mercato, nelle sue capacità di migliorarsi, di produrre nuove tecnologie, di ideare nuove formule organizzative e gestionali.
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Su questo tema (effcientamento energetico) la scelta pontolliese, altrettanto legittima, è stata quella di vincolarsi fino al 2048 alle modalità/tecnologie/valori (costi) di riferimento degli anni 2019/2020.
  
17/10/24
Marino

Graziana e Manuel...

...intendono celebrare il loro matrimonio.

Per consultare l'Atto di pubblicazione di matrimonio, che contiene informazioni quali: luogo e data di nascita, residenza, nazionalità, ecc., clicca qui  FONTE 

L'Atto di pubblicazione di matrimonio è un documento oggetto di pubblicità legale come disposto dagli artt.93 e 94 del Codice Civile e dall'art.54 del DPR 396/2000.
  
16/10/24
MattiaPascal

Anniversario

Cosa accadde nel piacentino il 16 ottobre di sessant'anni fa (1964)? Ci fu la prima apparizione della Madonna a San Damiano (mamma Rosa e il famoso pero). Vera o presunta che fosse, ebbe più successo all'estero (specie in Francia) che in loco. Così ancora oggi, coi pellegrini rimasti a coltivarne la memoria: nemo propheta in patria...
  
14/10/24
Umarell

Inciviltà

A proposito di staccionata rotta: non c'è solo quella in zona Palazzetto - campo sintetico, segnalata oggi da Ponteweb nella sua apposita rubrica.
Da qualche settimana, la stessa condizione riguarda pure una vecchia conoscenza: la staccionata sul ponticello sopra via Acerbi (lungo il sentiero pedonale dell'ex ferrovia che va da via Fioruzzi alla scuola elementare). Negli anni, più volte vandalizzata e restaurata...