Paolo Negri, presidente dell’Unione Montana Alta Val Nure, ha nominato vice presidente Alessandro Chiesa
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L’
Unione gestisce in forma associata, le funzioni fondamentali di: informatica, pubblica istruzione, protezione civile, servizi sociali, polizia municipale e controllo di gestione
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Questi gli organi dell’Unione...
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Consiglio: è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell'Unione ed è composto da otto rappresentanti dei quattro comuni (due per comune, nominati uno dalla maggioranza e uno dalla minoranza).
Compongono il Consiglio:
- per Ferriere: Roberto Maloberti e Mattia Bergonzi
- per Farini: Lucia Poggioli e Cristian Poggioli
- per Bettola: Maria Cristina Piccoli e Mauro Bruzzi
- per Ponte dell’Olio: Giuseppe Ballotta e Giuseppe Fogliazza.
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Presidente (ed in sua assenza, il Vice Presidente): rappresenta l’Unione, convoca e presiede il Consiglio e la Giunta. Il Presidente non ha diritto di voto in seno al Consiglio.
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Giunta: nel rispetto degli indirizzi politici e amministrativi deliberati dal Consiglio, si occupa dell'amministrazione dell'Unione ed è composta dai sindaci dei quattro comuni dell’Unione: Paolo Negri per Bettola, Alessandro Chiesa per Ponte dell’Olio, Marco Paganelli per Farini e Carlotta Oppizzi per Ferriere.
P.s. ma considerata la vicinanza a zona clinica non vi disturbano i we musicali che si sentono in zona. Fortunatamente io abito a distanza ma anche a finestre chiuse la musica si sente perfettamente
P.s. ora 23:20 da balcone sento orchestra in piazza I maggio ma non i baracconi (a che ora staccano?)
Gli anni che li ricordo in piazza I maggio la festa per noi bimbi iniziava già a vedere le manovre dei camion per entrare da via Acerbi (con l’autopista che arrivava un paio di GG dopo). Poi montato tutto... le serate iniziavano verso 20 30 per chiudersi intorno alle 11. Avendoli vissuti da bimbo prima e da teenager poi non mi davano fastidio. Genitori sparsi ai tavolini del bar palo e del bar gambero e noi sulle giostre. Ricordo anche le settimane in cui le giostre per la domenica in albis le mettevano in piazza Alpini... (Quanti gettoni ci regalava il buon Paganini della fu pontolliese).
Piazzarli dove ora mettono i camion e le carovane non so se risolve i "fastidi"’per piazza fornaci. Così come, almeno ad oggi, non credo venga valutata una fiera senza "baracconi" se da dieci anni nessuno che deve comandare è riusciti ad assecondare la legittima richiesta di 140 pontolliese (anche solo in termini di rotazione delle piazze)
Dove si può usiamo gli strumenti che consentono di premiare o punire chi riteniamo non abbia svolto un buon lavoro. Ohh poi accontentare tutti la vedo dura.
P.s. per il focus del post. Vi auguro, (mi auguro) che per il 2025 si possa trovare una soluzione salomonica.
Io a Ponte per esigenze "personali" devo dire che ho sempre trovato adeguato supporto (cito Mario Sozzi nel 2017, prima ancora da ass.sociale Mondina nel primo decennio 2000, così come direttamente da Montanari e Spinola. Nello sfig.mo anno COVID da Cristiano Calandroni). Dopo sta spatofiota di parole è chiaro che preferisco sempre la "transazione", il confronto sostenibile (oggi lo chiamano approccio esg), l’azione legale ultimissima istanza da intraprendere (fortunatamente non ho mai dovuto percorrerla). Ovviamente è solo il mio pensiero di lupo dei boschi e non una critica a idee diverse.
La questione, comunque, a mio avviso è più strutturale: la fiera dura 3 giorni, perché quindi le giostre devono occupare (e tenere ostaggio chi ci vive) per quasi 20gg gli spazi concessi?? Io credo che il disagio maggiore sia la durata della permanenza e questo dovrebbe essere il primo punto da rivedere con i giostrai. Ci saranno dei contratti pluriennali da onorare, ma credo (da lustri) che sarebbe il caso di modificarli, quantomeno in sede di rinnovo.
Ciò detto, in merito alle ipotesi di trasferirle altrove, premettendo che spostare il problema da una parte per accontentare qualcuno scontenterà inevitabilmente qualcun’altro, io ritengo che le questioni che primariamente vadano considerate siano l’entità del disturbo e soprattutto l’incidenza della popolazione coinvolta. Per questo motivo io non condivido la proposta della "rotazione", mentre credo che il compromesso migliore potrebbe essere destinare allo scopo Piazzale dei Minatori, che è comunque raggiungibile dalla Borgata sfruttando il sottopasso della SS654 (basterebbe recitare il perimetro della piazza per sicurezza). Essendo un’area aperta, a fianco del Nure, a livello di disturbo acustico (riverbero e limiti di emissione sonora sui muri perimetrali delle abitazioni) sarebbe tutt’altra cosa rispetto a prima (Piazza I Maggio) o adesso (Piazza delle Fornaci). Anche il disagio alla popolazione sarebbe limitato perché non ci sono abitazioni sul perimetro della Piazza.
I giostrai non avrebbero nemmeno problema ad accedere/fare manovra con i loro mezzi, perché il piazzale è adiacente alla SS654 e ha comodi e ampi ingressi da entrambe le direzioni di marcia e la superficie del piazzale è sufficiente per disporre tutte le attrazione (anche meglio di adesso).
Inoltre essendo un’area aperta, con tanto di piante ed il Nure a fianco, sicuramente assicurerebbe maggiore ventilazione ed ombreggiatura, rendendo l’esperienza meno asfissiante per tutti gli avventori e gli stessi giostrai.
Come detto, chi dalla Fiera volesse raggiungere il Luna Park, potrebbe farlo percorrendo a piedi il Vicolo Zurlini (saranno neanche 2 minuti) ed il sottopasso, sbucando in Via Maggini.
A livello di sicurezza, capienza, antincendio, vie di fuga, etc. credo che quel piazzale sarebbe "a prova di bomba". Gli impianti elettrici ci sono perché c’è illuminazione pubblica (magari serviranno degli adattamenti per predisporre gli allacci?).
Se poi la questione è dare il contentino ai bar, allora alzo le mani (che si attrezzino, al massimo, per mettere dei punti ristoro gestiti da loro nel Piazzale).
La questione di fondo è che le giostre creano un disagio soprattutto per chi abita ma anche a chi ha attività commerciali; questo vale in Piazza I Maggio quanto in Piazza delle Fornaci. Destinare invece un piazzale che funge solo da parcheggio sarebbe un compromesso per venire incontro al sacrosanto diritto dei cittadini di veder rispettato il loro diritto al riposo e garantire la qualità di vita. Perché chi sentenzia senza dover convivere ogni anno con questo strazio quotidiano che dura settimane fa presto a parlare.
Per me non si devono destinare piazze nel centro urbano per questo tipo di installazioni. Punto. I diritti di centinaia di cittadini vengono prima di altre logiche astruse.
Se ai giostrai non gli sta bene faranno due fatiche; altrimenti che vadano altrove (non credo che i bilanci del ns. Comune dipendano dalle entrate dovute ai "baracconi").
Qualche considerazione:
1) leggendo le nostre opinioni/proposte (tutte lecite ed apprezzabili) su dove "delocalizzare" il luna park, e la cronistoria che ha portato allo spostamento in piazza fornaci.... La questione mi pare di quanto meno difficile soluzione;
2) non credo (opzione non basata su dati) che l’aspetto economico sia determinate nella scelta di tenere i baracconi. Io li ricordo presenti da 50 anni (da quando son nato). Possono essere considerati "tradizione" della nostra fiera?
3) un info che non conosco. Quando abitavo in piazza I maggio. (22 anni di coabitazione con il luna Park) ricordo che avevano diritto ad occupare la piazza per un solo martedì per cui sostavano 13/14 GG di cui una decina operativi. Hanno cambiato i tempi di funzionamento?
4) la richiesta "originaria sui passi carrai e plateatici come l’hai inoltrata? Ripeto quanto ho scritto su commento a questo post: io con le amm.ni (Spinola, Montanari, Copelli, Chiesa) ho sempre trovato riscontro recandomi direttamente in comune nei giorni preposti.
PS off topic e per chiudere con un sorriso: amico di commenti JC .. pensa che mi ero fatto convincere che piazza minatori era posto ideale saremmo stati discordi anche sto giro. Siamo due binari paralleli.
sappiamo anche il perché...(peccato che in Piazza delle Fornaci non abbiamo lo stesso potere ...Infine ai "baracconi" sono state offerte e proposte diverse soluzioni...tutte rifiutate!!! A questo punto mi domando se a Ponte si tiene più conto di 10 baracconi o se 140 ( più altri ) cittadini che pagano le tasse al Comune contano meno dei baracconi.Ce ne sarebbero altri di interrogativi ben più pesanti...ma non li espongo per ovvi motivi.
Nella ricca ed esaustiva analisi di Noioso l’alba delle giostre in p.zza Fornaci dovrebbe risalire al 2014 insediamento Copelli. Persona che, x quanto ho conosciuto, è disponibile, cortese e pronto all’ascolto. Era stata evidenziata anche a lui la problematica? Se si e non trovato soluzione torno a bomba: la questione è di difficile composizione. Non mi spiace l’idea di Noioso: ridurre i tempi di stazionamento... Oppure limitare i decibel (chissà se fattibile).
P.s. ma quanto stanno "accesi"? Quando erano piazza I maggio salvo i 2 GG di fiera facevano 20.30/21.00 fin verso le 23 massimo (lo dico da frequentatore prima come bimbo poi teenager. E da residente in piazza I maggio. Ci ho quasi fatto le nozze di argento. 22 anni)
Come evidenziato, quindi, il perimetro del piazzale potrebbe essere recitato in modo di sopperire (o comunque mitigare) il rischio che potrebbe costituire l’adiacente SS654, in particolare per i più giovani. Inoltre questo permetterebbe di regolamentare gli accessi solo dai varchi sicuri (ed es. dal lato che si collega con Via Maggini).
La mia comunque è solo una proposta che permetta di tenere il "Luna Park" ragionevolmente vicino al centro urbano e alla Fiera.
@Molosso: non so rispondere al quesito che mi pone; tuttavia, come ho scritto nel mio precedente post, ritengo anch’io che le esigenze ed i diritti dei cittadini debbano essere sempre tutelati e, nel limite del possibile, prevalere rispetto ad altre dinamiche (es. richieste dei giostrai). Il disagio che il Luna Park comporta per i residenti non è marginale (logistico, acustico, etc.). Da abitante di Piazza I Maggio, che per decenni ha mal sopportato questa convivenza forzata, comprendo tutte le vostre perplessità sulla questione e resto dell’idea che questo tipo di installazioni debbano essere autorizzate solo al di fuori del perimetro urbano. Altre soluzioni ritengo sarebbero un palliativo (sbolognando solo il problema su qualcun’altro).
@LupoDelBernino: grazie per le sue considerazioni. Sui punti che evidenzia, sicuramente convengo che le giostre siano nel ricordo d’infanzia ed adolescenza di praticamente la maggior parte dei cittadini del nostro Comune (non so se definirle per questo "di tradizione"). La mia provocazione ("non credo che i bilanci del ns. Comune dipendano dalle entrate dovute ai baracconi") verteva, come evidenziava Molosso, sul fatto che non si può essere comunque ostaggio del "ricatto" dei giostrai. Credo che la Fiera di S.Giacomo e le altre attività aggiuntesi nelle varie edizioni, vivrebbero anche senza il "calcinculo", "gli aeroplanini" e l’autoscontro. Sarebbe un po’ più povera? Sicuramente. Ma anche i giostrai lo sarebbero. Quindi il buon senso suggerirebbe di accettare alcuni compromessi.
In merito ai tempi di occupazione, da pluridecennale abitante di Piazza I Maggio anch’io, con marginali scarti legati al calendario, confermo che la logica era che la Piazza fosse libera per il mercato del Martedì successivo alla Fiera di S.Giacomo. Dal loro spostamento in Piazza delle Fornaci, onestamente, non ho più fatto caso a questi dettagli, ma ritengo che grossomodo la tempistica sia rimasta la stessa (eccezion fatta per il 2020, anno nel quale l’Amministrazione concesse una proroga di alcune settimane in più, se ben ricordo). Ma lascio a Molosso la possibilità magari di rispondere a questo suo quesito.
La questione però è che, come ho scritto nell’altro intervento, il disagio del "Luna Park" è in buona parte legato proprio alla durata dell’evento. Capisco che allestimento e smantellamento richiedono alcuni giorni e quindi concedere ai giostrai una sola settimana magari risulterebbe poco praticabile, però torniamo alla questione dei compromessi. Per questo io, insisto, bisogna guardare fuori dal perimetro urbano, perché una location leggermente decentralizzata permetterebbe di arrecare meno disagio ai residenti, assicurando ai giostrai una soluzione comunque funzionale.
E’ logico che sulla questione ci siano sensibilità diverse (in un altro intervento lei scrisse che le giostre non le hanno dato mai alcun disagio), però se siamo qui a parlarne e centinaia di cittadini si sono mobilitati, è evidente che il problema sussiste.
Io egoisticamente potrei disinteressarmene, visto che ormai da qualche lustro la questione non mi riguarda più, ma appunto perché per decenni ho sperimentato la baraccopoli, capisco perfettamente il disagio dei residenti di Piazza delle Fornaci e ritengo sia legittima la loro richiesta di essere quantomeno ascoltati.
Questo portò, credo per un paio di edizioni, alla scorporo di alcune attrazioni rispetto l’installazione principale in Piazza I Maggio, cosa che (per sentito dire) non andò a genio ai giostrai.
Ma tornando indietro nel tempo (anni ’80 e ’90) e ai ricordi di gioventù, che quindi vanno presi con tutte le cautele del caso, io ricordo che in Piazza degli Alpini venivano messe alcune giostre anche ad Agosto (ricordo quella delle palle da basket, almeno una giostra rotante per bambini e altra paccottiglia).
Sicuramente per la fiera di primavera le giostre non venivano in Piazza I Maggio ma andavano lì in Piazza degli Alpini; in alcune edizioni, forse anche in passato, erano state messe alcune giostre nei giardini pubblici, dove adesso mi pare mettano l’autogonfiabile e altre giostrine. L’attuale piazzale davanti alla clinica S.Giacomo in passato mi pare non esistesse. Ma potrei ricordare male; parliamo del secolo scorso.
Comunque volevo aggiungere che il sottopasso (della SS654) che porta al Nure si è sempre utilizzato e il piazzale, una volta non asfaltato e noto come "Val Nure" (con l’omonimo Ristorante/Bar adiacente), era utilizzato anche per alcuni utilizzi come l’allestimento del Circo e (ma sono vaghi ricordi) anche alcuni eventi/feste (che però ora non saprei indicare).
Sulla SS654 sono comunque presenti degli attraversamenti pedonali, anche adeguatamente illuminati.
@Carneade: la via compare su OpenStreetMap e di conseguenza praticamente in tutte le cartografie online. Non risulta sul portale ANNCSU FONTE , ma potrebbe dipendere da un problema di censimento.
Curiosità legittima, ma comunque direi irrilevante.
A questo proposito, per il tema disturbi sonori avete mai pensato di chiamare ARPAE per far verificare i Decibel? E le zone acustiche le avete mai verificate?
Altrimenti, come ho già detto, per quel che mi riguarda possono riempire il calendario con un’altra località italiana.
In merito al dubbio sicurezza che ha sollevato, il perimetro della piazza potrebbe essere recintato per delimitare gli accessi ai solo varchi consentiti e sicuri e questo (oltre mitigare i rischi dell’adiacente SS654) consentirebbe anche di garantire l’esercizio in sicurezza delle attrazioni.
Per quanto riguarda la questione emissioni sonore, mi pare che tutto il centro urbano rientri nella "Classificazione II" (valori limite di immissione Leq diurno 55 dBA/notturno 45 dBA). Il "Luna Park" ritengo rientri nelle cosiddette "attività rumorose temporanee" che devono quindi rispettare il relativo Regolamento Comunale e quindi rifarsi agli allegati "Tabella 2" e "Tabella 2b". In quest’ultima tabella, per tutte le piazze menzionate, valgono i valori limite in facciata LAeq 70 dB(A), limite in facciata LASlow 75 dB(A), con orario limite la mezzanotte.
Ora, da quanto ne so (ma potrei sbagliarmi) prima di poter coinvolgere ARPAE il cittadino è obbligato a segnalare il problema al Comune che ha l’onere di verificare la problematica e cercare di trovare soluzioni/mitigazioni; dopodiché è proprio il comune che deve, in seconda istanza (se le violazioni perdurano), coinvolgere ARPAE.
Ciò detto, nel precisare che le giostre sono tra le pochissime "attività rumorose temporanee" che quantomeno rispettano con solerzia i limiti orari, ai tempi in cui le giostre stavano in Piazza I Maggio, ricordo che in diverse occasioni ho misurato (preciso però con un fonometro non certificato) dei valori ben superiori ai 75dB(A). Anche perché il numero di giostre e di impianti sonori concorrenti e la ridotta distanza degli stessi impianti rispetto alle facciate degli edifici (nonché la pessima acustica della Piazza), rendeva pressoché impossibile rientrare in tali limiti quando tutte le giostre andavano (e non penso che la situazione sia molto diversa in Piazza delle Fornaci).
Disporre le giostre in un’area aperta senza edifici adiacenti e su una superficie maggiore (es. Piazzale dei Minatori), sicuramente permetterebbe di abbassare considerevolmente anche i valori misurabili in facciata sugli edifici più vicini.
Non sta a me decidere il livello di negoziazione con i giostrai e non ho idea dell’impatto che, la loro assenza, possa avere o meno sulla Fiera nel suo insieme di attrazioni.
Il disagio dei residenti va certamente ascoltato, vedremo se questa amministrazione raccoglierà le loro istanze o meno.
Facile per chi fa due passi in centro e sta un’oretta sulle giostre e poi se ne torna a casa fare il ragionamento "facciamo andar via anche le giostre e poi diventa un mortorio". La questione è che ci vive ha comunque diritto a veder rispettata la sua qualità di vita, come i giostrai il loro diritto di poter lavorare (ed i cittadini del ns. paese, soprattutto i più piccini, di avere degli svaghi).
Nessuno qui dice di bandire i giostrai o trasformare la Fiera di S.Giacomo in una mera funzione religiosa, ma di valutare eventuali possibili soluzioni per mitigare i disagi che "la baraccopoli" del Luna Park si porta appresso. Ripeto, a me il problema non interessa più e potrei fregarmene (come fanno in tanti), ma ritengo che le rimostranze del gruppo di concittadini (di cui Molosso fa parte) sia legittimo (perché quel disagio l’ho vissuto per decenni) e le loro istanze debbano essere ascoltate.
Indubbiamente molteplici soluzioni saranno state negli anni valutate da chi di competenza, compresa quella che ho proposto io, e ci saranno state varie ragioni per le quali alla fine si è giunti invece alla scelta prima di Piazza I Maggio e da un decennio di Piazza delle Fornaci. Ma siccome nulla è intangibile per l’eternità, e parlarne non è reato, resto dell’idea che "volere è potere".
Se i giostrai mettono dei veti preventivi a qualsiasi proposta, allora o si lascia tutto così com’è o si pondera l’opzione di rinunciare al Luna Park, posto comunque che mi pare che in giro per l’Italia ci siano più aziende (ditte individuali, imprese familiari fino a società di capitali) che gestiscono questo tipo di spettacoli itineranti e, quindi, volendo "morto un papa se ne fa un altro".
Non capisco quale posizione di prelazione e potere abbiano questi giostrai rispetto a quasi 5.000 abitanti ed una Amministrazione eletta. Presumo ci sia un contratto/concessione pluriennale, ma ipotizzo avrà anche una scadenza. Lo si onora sino alla sua scadenza e per il rinnovo si mettono delle condizioni. Altrimenti, da lì ad allora, si cercheranno altre soluzioni.
Questo alla sera nei giorni feriali e mattina, pomeriggio e sera nei giorni festivi.
Senza contare gli schiamazzi (anche notturni) e le "simpatiche" jingle delle varie giostrine lasciate accese anche fuori dell’orario di funzionamento, che ammorbano ulteriormente i malcapitati anche quando la baraccopoli è spenta.
Sul conto, come lei ha menzionato, si aggiunge anche l’aspetto che i nostri amici giostrai guidano camion probabilmente che han 50/60 anni e che sono "EURO meno 1", quindi dagli scappamenti fuoriesce una densa e nauseabonda miscela di gasolio incombusto e particolati vari che, moltiplicato per N motori accesi (per ore), crea rapidamente una nuvola tossica che se ti entra in casa non hai modo di smaltire. Ti entra nella gola e ti fa venire il mal di testa e star male; roba da chiamare i NAS!
Questa simpatica "usanza" si ripete sia all’arrivo che dopo l’ultima corsa della Domenica (sino a notte inoltrata) per poi riprendere al mattino presto, costringendoti a tapparti in casa o correre a sbarrare ogni finestra rapidamente, pena ritrovarsi la casa trasformata in una camera a gas.
Chi non prova queste cose non può capire e pensa che le esageriamo.
Io non so se rientro nella sua descrizione, ma mi creda che al lato pratico la capisco più di tanti altri perché tutto quello che lei sta sperimentando io l’ho già vissuto per molto più tempo e per questo comprendo il disagio. Il pensiero del loro arrivo iniziava a tormentarmi già diverse settimane prima (e la loro partenza era una vera e propria liberazione!). Per questo insisto nel dire che questo tipo di installazioni non devono essere concesse nel centro urbano ma serve trovare una soluzione compromesso (tipo quella da me suggerita).