Questi i nomi dei dodici candidati della lista
Pontolliesi per Ponte – Chiesa Sindaco:
- Ballotta Giuseppe (consigliere uscente)
- Bisagni Gianmaria (consigliere uscente)
- Bussandri Greta
- Calandroni Cristiano (consigliere uscente)
- Callegari Fabio (consigliere, assessore e vicesindaco uscente)
- Capra Giulia (consigliere e assessore uscente)
- Dameli Matteo (consigliere uscente)
- Gaeta Tiziana
- Maggi Marco (consigliere uscente)
- Marzaroli Sebastiano
- Mizzi Daria (assessore uscente)
- Peroni Francesco.
La lista Pontolliesi per Ponte incontrerà i cittadini:
- a Ponte dell'Olio - mercoledì 8 maggio, ore 21, presso la sala consigliare
- a Castione - giovedì 16 maggio, ore 21, presso la Locanda Cacciatori
- a Folignano - mercoledì 22 maggio, ore 21, presso il Ristorante Lo Zingaro
- a Cassano - mercoledì 29 maggio, ore 21, presso la Trattoria da Renato.
1) in orari notturni se usano ancora il diserbante chimico
2) in orari diurni ma con sistemi ad acqua calda (l’acqua viene applicata direttamente sull’erba, ad una temperatura di 95° e ad una pressione di 0,1 bar ottenendo la distruzione della struttura cellulare dell’erba)
3) in orari diurni ma con sistemi ad aria calda (convogliando aria calda alla temperatura di 80° si provoca la rottura delle cellule vegetali come conseguenza della coagulazione delle proteine. Le foglie perdono la loro rigidità e seccano rapidamente).
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In questi giorni il Comune ha acquistato 45 litri di diserbante. Consultandone la scheda tecnica e di utilizzo ho stimato che detto quantitativo potrebbe essere sufficiente per diserbare circa 30 campi da calcio (non ho competenze specifiche in questo settore, sarò grato a chi sapendone più di me, vorrà fornire una stima più autorevole)
Per comune conoscenza, questa è la spesa per l’acquisto di diserbante degli ultimi anni (IVA compresa):
- 2024 € 792 litri 45 FONTE
- 2023 non ho trovato atti di acquisto
- 2022 € 490 litri 30 FONTE
- 2021 € 391 FONTE
- 2020 € 176 FONTE
Solo per la cronaca, secondo i puristi della lingua italiana il nome esatto è “glifosato” in quanto glifosate sarebbe una scorretta traduzione del vocabolo inglese glyphosate, in analogia con la parola solfato che deriva da sulphate. Chissà perché per circa 40 anni si è detto glifosate!
Comunque questo prodotto è un erbicida sistemico che viene assorbito dalle parti verdi della pianta e traslocato sino alle radici (da qui l’appellativo sistemico); in tal modo si ottiene il disseccamento totale, radici comprese.
Il principio attivo, creato nel 1974 dalla multinazionale Monsanto, è libero da brevetto dal 2001 e pertanto commercializzato da numerose aziende.
Nel corso degli anni è stato oggetto di numerose ricerche scientifiche, vertenze giudiziarie, discussioni a livello internazionale e provvedimenti di osservazione e controllo, fino al punto di auspicarne la sospensione della vendita, ma senza mai arrivare ad eseguirla, anche da parte dell’Europa.
Comunque, attualmente è autorizzato e dovrebbe essere utilizzato anche in agricoltura secondo le indicazioni dell’etichetta; se venisse vietato, una fetta consistente delle derrate agricole sarebbe compromessa.
Tuttavia quello che mi meraviglia e sorprende è invece l’uso anomalo che ne fanno certe nazioni, dalle quali noi importiamo derrate alimentari, come si può facilmente desumere dalla numerosa informazione in merito. Ad esempio in Canada lo impiegano per anticipare la maturazione del grano, dato che a quelle latitudini non riuscirebbero a completarla. Nel sud America, invece, usano sementi OGM resistenti al glifosato e poi lo irrorano su tutte le colture per il controllo delle infestanti. Discorso analogo può farsi per la coltivazione della soia.
Scusate se mi dilungo, ma cerco di dare una visione più ampia del problema, esponendo anche la mia modesta esperienza riguardante alcune autorizzazioni dell’Europa sui preparati (insetticidi, fungicidi e simili) impiegati in agricoltura. Un bel giorno, da parte di una azienda, viene reclamizzato un nuovo prodotto per la difesa di determinate culture (ad esempio contro un insetto), come fosse la panacea di tutti i mali (impatto ambientale quasi nullo, residui al consumo trascurabili e così di seguito).
Ovviamente il prezzo è molto più alto del vecchi rimedi, ma viene acquistato ugualmente per i paventati innegabili vantaggi. Trascorrono alcuni anni quando, in occasione di un nuovo acquisto, ecco la sgradita sorpresa: il principio attivo è stato revocato e sono rimasti pochi mesi per lo smaltimento delle eventuali scorte.
Quello che mi ha sempre sorpreso e indispettito è che le motivazioni della revoca non sono mai indicate con precisione, ma solo in modo generico, vago e fumoso (dannoso per l’ambiente e/o per l’uomo).
A questo punto non mi preoccuperei particolarmente per il diserbo della borgata, visto che il glifosato ce lo fanno mangiare e bere da anni!
Questo tuttavia non esclude che, per il futuro, si possano esaminare soluzioni alternativa quali vapore, acqua o aria calda e simili, valutandone tutti i vantaggi e svantaggi.
Così avremo portato la nostra goccia nel mare e questo ci farà vivere più felici!
https://agri-farm.it/wp-content/uploads/2021/04/ROUNDUP-PLATINUM.pdf