Si intitola
“Come eravamo - Il tram in paese e le lucciole nei campi” il libro scritto dal nostro compaesano
Roberto Casalini.
Lo segnala oggi Libertà con un ampio articolo a firma Valentina Paderni.
Un articolo che presenta il nostro compaesano, dai più conosciuto come provetto musicista (chitarra e voce), anche come bravo e insospettabile
scrittore.
Alla giornalista, Casalini dice che
«non sono uno scrittore, ho fatto tutt’altro nella vita» ma chi lo conosce sa che “altro” è anche passione per l’antiquariato, passione per la storia, passione per la musica impegnata, per farla breve: “altro” è
passione per l’arte.
Questa sua ultima fatica (che fatica in verità non è stata perché la faticosa passione dell’artista è alla fine divertimento e appagamento) è da 10 e lode.
Ho letto il suo libro, ti prende, ti appassiona. Per i contenuti ma ancor più per
la sua capacità di portarti, una pagina dopo l’altra, in un mondo che diventa tuo, anche se ambientato a Monticelli, luogo in cui Casalini ha vissuto l'infanzia.
Così scrive Libertà:
“Casalini sceglie di regalare ritratti di quotidianità, attraverso personaggi realmente esistiti, «che possiamo presumibilmente pensare abbiano vissuto come descritto nell’Ottocento e che siamo invece certi abbiano vissuto come descritto nel Novecento», spiega. Non c’è nostalgia. «C’è però una distinzione - continua - che credo si colga tra la narrazione delle due epoche. Nell’Ottocento emerge la sofferenza, la tristezza infinita di chi tenta di sopravvivere, tra povertà e guerre, l’infanzia è rubata: ad 8 anni si deve lavorare. Dagli anni Cinquanta del Novecento invece la percezione cambia: chi è nato, come me, in quel momento, conserva ricordi di un’infanzia felice»”.
La motivazione che lo ha spinto a dedicare mesi e mesi a questo progetto?
«È un dono alle nuove generazioni, mi auguro abbiano la pazienza e il desiderio di leggerlo per scoprire un mondo che non c’è più».
Chapeau !
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successive cinque annualità", cosa significa?
Che i costi saranno sostenuti dal concessionario spalmandoli in cinque anni oppure che li sosterremo noi cittadini perché si ora pagherà il concessionario ma poi la cifra sarà ribaltata sulle casse comunali nei prossimo cinque anni?
"di impegnare a favore di Iren Ambiente ..., le conseguenti somme da computare con i Piani Economici Finanziari del quinquennio 2025 – 2029, e segnatamente:
- anno 2025: € 7.612,32
- anno 2026: € 7.612,32
- anno 2027: € 7.612,32
- anno 2028: € 7.612,32
- anno 2029: € 7.612,32"
Essendo computati nel piano finanziario, verranno aggiunti ai costi che poi genereranno il tributo TARI nei prossimi 5 anni.
Il piano economico finanziario (PEF) dei rifiuti è quanto il Comune deve a Iren, mentre la TARI è quanto di quel PEF l’amministrazione decide di far pagare ai cittadini. In questo caso, come già si è spiegato chiaramente nel comunicato, questi poco più di 7.000 € annui si intende assorbirli con i ribassi della gara d’ambito, con risorse proprie del bilancio comunale o anche, aggiungo di diverso, con economie da generare sullo stesso PEF rivedendone alcune voci. La spalmatura serve per rendere il costo sostenibile, senza averlo addosso tutto in un esercizio. Un caro saluto
Vediamo cosa ci dice in merito la Signora Rossi.
Nel primo intervento lamenta a Marino l’eccessiva fretta nel voler pubblicare la notizia, che lo avrebbe indotto ad incappare in una brutta figura, indicando il link al profilo facebook del Sindaco, sulla quale si trova il testo della delibera di Giunta n. 17 del 20/02/2024, che recita esattamente la stessa cosa scritta da Marino, il quale, infatti, non ha fatto altro che prendere la notizia dall’albo pretorio.
Diciamo che questo commento possiamo archiviarlo come peccato veniale, dovuto forse alla poca simpatia della Signora per queste pagine.
Quello che veramente preoccupa è il secondo intervento della Signora.
Dobbiamo pensare che per farlo si è dovuta informare direttamente alla fonte, dovendo persino "...disturbare il Sindaco per un ulteriore chiarimento...".
Dal prezioso consulto cosa sarà mai emerso?
La solita generica e fumosa spiegazione, con la quale non si capisce nulla, se non che il totale annuo che il Comune di Ponte dell’Olio dovrà al gestore (Iren Ambiente) chiamato PEF, aumenterà di € 7.612,32 per i prossimi 5 anni (2025-2029), non essendo ancora chiaro se questo aggravio ricadrà direttamente sulla bolletta rifiuti di ogni Pontolliese, oppure se quest’importo sarà assorbito (quindi pagato) direttamente dal Comune, ossia sempre dai cittadini Pontolliesi, ma all’interno di altre imposte / tasse.
Tuttavia l’obiettivo del post non era evidenziare in che modo questi € 38.000 circa saranno pagati al Gestore, bensì l’inerzia della nostra Amministrazione rispetto a tale richiesta.
Perché il nuovo gestore, che guarda il caso coincide con il vecchio gestore, chiede al Comune di procedere all’adeguamento del CDR (€ 38.000) e questi non eccepisce nulla?
Ecco, il post di Marino ha semplicemente posto questo quesito, la Sig.ra Rossi , come ognuno di noi, avrà la propria idea in merito, tutte legittime e tutte degne, di certo possiamo dire che questa spesa di € 38.000 non ha avuto la stessa pubblicità social di altri interventi, a volte di importi anche minori,( pezzature di asfati, sfalcio del verde, potatura delle piante ecc.), forse perchè ritenuta meno foriera di consenso?
Chissà....meditate gente...meditate
Saluti a tutti.
Cittadino n. 2348