Oggi condivido un tema che darà la misura delle sfaccettate
sensibilità politiche e sociali di chi avrà il privilegio e l’onere di definire come distribuire il peso di una significativa fetta di tassazione locale:
l’IMU.
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La novità. Il Decreto MEF del 7 luglio 2023 dà la possibilità ai Comuni di
diversificare la maggior parte delle aliquote IMU.
Ad esempio, il prossimo anno sarà possibile riportare l’aliquota degli immobili in cui si esercitano attività commerciali e di somministrazione rientranti nella categoria C/1 (negozi e botteghe) ai valori di tre anni fa, o sarà possibile esentare il pagamento dell’IMU alle abitazioni date in comodato d’uso a un parente di qualsiasi grado.
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Le fattispecie di aliquote che i Comuni possono diversificare sono le seguenti:
- fabbricati appartenenti al gruppo catastale D;
- terreni agricoli;
- aree fabbricabili;
- altri fabbricati (fabbricati diversi dall'abitazione principale e dai fabbricati appartenenti al gruppo catastale D).
Ad esempio, per i "
fabbricati appartenenti al gruppo catastale D”, si possono stabilire aliquote diverse in funzione della categoria catastale di appartenenza, della dimensione, dell’attività, della collocazione dell’immobile (dentro il centro storico; fuori dal centro storico; in una specifica zona; in zona non servita da servizi pubblici, ecc.); a seconda della destinazione d'uso (es.Bottega storica o artigiana), ecc. ecc.
Per i “
terreni agricoli”, si possono stabilire aliquote diverse a seconda che siano coltivati o non coltivati; destinati ad alcuni tipi di coltura; coltivati da parenti e affini di coltivatori; ecc.
Per le "
aree fabbricabili”, si possono stabilire aliquote diverse se residenziali, se non residenziali; se situate in determinate zone; ecc.
Per la fattispecie “
altri fabbricati”, si possono stabilire aliquote diverse in funzione di una miriade di situazioni (rimando il lettore al punto 6 dell’allegato A del citato Decreto MEF 07/07/2023
FONTE ). Accenno solo alla possibilità di modulare le aliquote, fino ad azzerarle, per le abitazioni date in comodato gratuito (anche a non parenti) o locate a portatore di handicap grave, o a nucleo familiare in difficoltà economiche, o a soggetto in condizioni di vulnerabilità sociale.