Da Libertà apprendiamo che, per la nostra provincia, sono stati stanziati ingenti fondi per
migliorare la “medicina di prossimità”.
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Con fondi PNRR:
➤ Verranno realizzate tre nuove Case della Comunità:
- a Piacenza città nella struttura della ex clinica Belvedere
- a Fiorenzuola nell’ex Municipio
- a San Nicolò in un nuovo e più grande edificio.
E verranno eseguiti interventi di miglioramento nelle Casa della Comunità già esistenti a Piacenza, a Cortemaggiore e a Borgonovo.
➤ Verranno realizzate tre Centrali operative territoriali COT
- una a Piacenza (nell’ex sede delle Usca)
- una a Borgonovo
- una a Cortemaggiore.
Le COT hanno il compito di coordinare la presa in carico della persona e garantire il raccordo tra i servizi e i professionisti coinvolti nei diversi ambiti assistenziali (ospedale e attività territoriali, servizi sociosanitari e rete dell’emergenza-urgenza).
➤ Verranno realizzati due ospedali di comunità OSCO:
- uno a Piacenza, nell’edificio ex Belvedere
- uno a Castel San Giovanni.
Le OSCO sono strutture sanitarie di ricovero, con 20 posti letto, che svolgono una funzione cruciale, intermedia, tra il domicilio e l’ospedale.
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Inoltre, con fondi regionali:
- a Fiorenzuola verrà ristrutturato l’edificio da destinare a Casa della Comunità e verrà riqualificato il piano del terzo blocco A dell’ospedale
- a Lugagnano verrà realizzata una nuova Casa della Salute e Comunità
- nuova Casa anche a Bettola, nell’ex scuola elementare
- a Castel San Giovanni è in programma il completamento del blocco C dell’ospedale
- a Bobbio verrà realizzata una Casa della Salute e della Comunità nell’ospedale e l’adeguamento normativo del presidio stesso.
"Si rilascia parere favorevole al fine di procedere con la rinegoziazione dei mutui sugli anni 2023 e 2024 al solo scopo di liberare risorse finanziarie per far fronte alle spese correnti nel breve periodo, considerando la situazione nazionale e mondiale che stiamo vivendo.
Tuttavia, alla luce delle condizioni di rinegoziazione e dei calcoli effettuati in termini di risparmio, si fa presente che il beneficio si concretizza in un esiguo risparmio in termini di quote capitali sul 2023 e 2024 (15.000 € ogni anno) e non in termini di interessi considerando che l’ente subisce un esborso maggiore, lieve ma comunque presente, rispetto a quanto avrebbe pagato alle condizioni pre-rinegoziazione. Inoltre dal 2025 gli interessi incideranno in misura maggiore rispetto a quanto si avrebbe avuto alle condizioni pre-rinegoziazione (45.180 circa nel 2025 pre-rinegozione contro i 47.480 circa nel 2025 post rinegoziazione”
Riassumendo, possiamo dire che per poter distribuire qualcosina quest’anno e il prossimo, pagheremo tutti qualcosa in più dal 2025.
Buon I Maggio
Cittadino n. 2348
- nel biennio 2023-2024: 30.000 euro in meno
- nei successivi 19 anni: 43.700 euro in più.
A questo punto sorge spontanea una domanda: ma, allora, se oggi il “risparmio” di 30.000 euro ci costa 43.700 euro, quanto abbiamo “risparmiato” e quanto ci è costata la rinegoziazione del 2020 ?