L’invito del Sindaco di Piacenza a firmare una lettera con cui viene chiesto a Mario Draghi di restare alla guida del Governo è stato accolto da trentacinque Sindaci piacentini, di diverso orientamento politico; sette Sindaci non hanno invece aderito all’iniziativa, tra questi il Sindaco di Ponte dell’Olio.
Quali sono i passaggi della lettera che il Sindaco di Ponte dell’Olio ritiene siano
contrari agli interessi (economici, sociali, ecc.) della Comunità pontolliese ?
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La lettera:
«Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà. Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio. Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».
Firmato:
- Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza,
- Luca Quintavalla, sindaco di Castelvetro,
- Gianpaolo Fornasari, sindaco di Pianello,
- Patrizia Calza, sindaco di Gragnano,
- Andrea Albasi, sindaco di Rivergaro,
- Cristian Poggioli, sindaco di Farini,
- Monica Patelli, sindaco di Borgonovo,
- Claudia Ferrari , sindaco di Sarmato,
- Gianluca Argellati, sindaco di Vigolzone,
- Giuseppe Sidoli di, sindaco Vernasca,
- Paola Galvani, sindaco di Rottofreno,
- Andrea Balestrieri, sindaco di Gossolengo,
- Alessandro Piva, sindaco di Podenzano,
- Pietro Rebolini, sindaco di Zerba,
- Donatella Alberoni, sindaco di San Giorgio,
- Roberto Pasquali, sindaco di Bobbio,
- Antonio Vincini, sindaco di Lugagnano,
- Armando Piazza, sindaco di Gropparello,
- Ludovico Albasi, sindaco di Travo,
- Carlo Filiberti, sindaco di Besenzone,
- Renato Torre , sindaco di Coli,
- Manola Gruppi, sindaco di Pontenure,
- Filippo Zangrand, sindaco di Calendasco,
- Marica Toma, sindaco di Cadeo,
- Lucia Fontana, sindaco di Castel San Giovanni,
- Paolo Calestani, sindaco di Morfasso,
- Romeo Gandolfi, sindaco di Fiorenzuola,
- Maserati Simone, sindaco di Gazzola,
- Gimmi Distante, sindaco di Monticelli,
- Andrea Arfani, sindaco di Carpaneto,
- Paolo Negri, sindaco di Bettola,
- Davide Zucchi, sindaco di Alseno,
- Romano Freddi, sindaco di Villanova,
- Lorenzo Burgazzoli, sindaco di Piozzano,
- Giuseppe Bersani, sindaco di Castell'Arquato.
Non hanno firmato la lettera:
- Alessandro Chiesa, sindaco di Ponte dell'Olio,
- Roberta Battaglia, sindaco di Caorso,
- Carlotta Oppizzi, sindaco di Ferriere,
- Franco Albertini, sindaco dell’Alta Valtidone,
- Luigi Merli, sindaco di Cortemaggiore,
- Maurizio Cigalini, sindaco di Agazzano,
- Federico Beccia, sindaco di Ottone.
LETTERA APPELLO A DRAGHI: CHIARIMENTI
Più che "contrarietà", termine forse fuori posto rispetto alle intenzioni, la mia è una mancanza di condivisione.
In poche parole, i motivi sono principalmente tre:
- un Sindaco rappresenta TUTTA la comunità, nelle sue diverse connotazioni politiche di corpo elettorale, ragion per cui questa lettera ritengo sia una presa di posizione inopportuna a favore di una parte piuttosto che l’altra, oltretutto non fondata su ragioni oggettive
- non sono stato favorevole a diverse scelte politiche compiute dal Presidente Draghi, specialmente negli ultimi mesi, ma ho sufficiente stima verso la sua intelligenza e la sua autorevolezza per ritenere che egli sappia ben ponderare le prossime decisioni che lo attendono anche senza i nostri consigli non richiesti
- in qualità di Sindaco e a nome dell’amministrazione che rappresento, il nostro dovere è lavorare e, soprattutto, di farlo senza pregiudizio sulla figura o sul colore di chi ricopre ruoli di Governo su libera e democratica indicazione del Parlamento
Ci rimettiamo pertanto, nel più assoluto rispetto e con la massima serenità, alle decisioni che saranno prese dalle persone e dagli organi istituzionali preposti.
FONTE