23/02/22
MattiaPascalChapeau
La collaborazione tra pubblico e privato ha fatto sì che l'ultimo tratto di strada Farosa di Pontedellolio, una delle vie del paese che risalgono all'epoca romana, tornasse a essere percorribile. Strada Farosa è una via che congiunge il centro abitato di Pontedellolio a Velleia attraverso la collina, passando al Mistadello di Castione.
Roberto Guglielmetti, originario di Pradovera, autista di Tempi (oggi Seta) in pensione, l'ha sistemata con le sue mani, impiegandoci due anni: e ora è percorribile.
Guglielmetti ha avuto l'autorizzazione comunale, in quanto quella strada risulta essere vicinale di uso pubblico. Strada Farosa per un tratto è asfaltata e vi sorgono ai lati le abitazioni, mentre gli ultimi metri che salgono ripidi sulla collina, da decenni non erano manutenuti, con accumuli di fango che impedivano il transito. La si percorre per lo più a piedi e passa tra un campo e un bosco fino a una cascina. Diverse le persone che la utilizzano per le passeggiate quotidiane, oggi entusiaste per il lavoro fatto da Guglielmetti e che lo ringraziano per aver capito il valore di quella strada rendendola una "perla".
L'ha fatto per riuscire a raggiungere la sua proprietà (una casa ormai diroccata ed un bosco), ma al contempo ha dato un servizio alla collettività. "Non ho fatto niente di straordinario", dice Guglielmetti. "L'ho zappata, ho rimosso tanto fango, ho fatto drenaggi, messo i sassi e la ghiaia per risanare il tratto". Ha fatto tutto a mano, con zappa, badile e carriola. Ha fatto la cunetta a lato della strada e muretti a secco, senza usare cemento, tranne che in uno spigolo. Anche il bosco è stato pulito, ma a quello hanno pensato il figlio Diego, con la fidanzata Ambra, e la moglie di Roberto, Lucia. "Da forse più di 40 anni il bosco era abbandonato", raccontano. "Lo abbiamo pulito dai rovi lasciandolo il più naturale possibile e mantenendo i suoi scrigni di biodiversità".
Strada Farosa risale al tempo degli antichi romani. Silvana Ratti, storica di Pontedellolio, riferisce che questa è una delle strade utilizzate per la comunicazione tra Pontedellolio, Velleia e Luni in Toscana direttamente attraverso l'Appennino; era quindi una delle strade alternative alla via Francigena per raggiungere Roma. "La toponomastica è di difficile interpretazione", osserva Ratti. "Da lì, alla base della collina, partivano le processioni. Questa è sempre stata una zona che tende verso il cielo, dove c'è il percorso del Paradiso, del Purgatorio e dell'Inferno". Farosa, come scriveva Silvio Cravedi su Libertà nel 1951, potrebbe riferirsi al fatto che Pontedellolio sorge su una pianura menzionata anche nella tavola traiana, dove era posto il Pago Faraticano: da qui l'origine della "Farosa" il cui rio omonimo scende a valle nei pressi del paese. Il "pago" era un insieme di villaggi e di borghi dei quali sono rimaste oggi pochissime tracce.
(da "Libertà" di mercoledì 23 febbraio, articolo di Nadia Plucani a pag. 27)