Ponte dell'Olio

01/02/22
Marino

Questo paese non ha più tempo da perdere

Il 7 febbraio 2022 riaprirà il Palazzetto dello sport.
E’ una buona notizia, a lungo attesa.
Ricordiamo cosa fu detto nel Consiglio del 27 dicembre 2019 in merito al completamento del Palazzetto, alla strada exSift, alla nuova rete di illuminazione a LED: “...per noi, arrivare a portare, non a termine, ma iniziare i lavori, quindi concludere l’iter amministrativo entro l'estate o al più tardi l'autunno del 2020, è una priorità assoluta e per quanto ci riguarda politicamente inderogabile, tutte le nostre energie ... sono incentrate a non perdere tempo, perché questo paese non ha più tempo da perdere …"  FONTE 
Oggi, a due anni di distanza:
- i lavori per il completamento del Palazzetto “dovrebbero concludersi entro il mese di febbraio”  FONTE )
- per la strada exSift sembra che tutto sia sospeso (non ne conosco il motivo)
- per la Rete di illuminazione a LED siamo in attesa che venga avviata la gara.
Se è vero (e lo è) che due anni fa il nostro paese non aveva più tempo da perdere, è ancor più vero oggi e, in sintonia con il Sindaco e con la Giunta, dico: questo paese non ha più tempo da perdere.
  
01/02/22
Marino

Numeri su cui riflettere

Da inizio pandemia (11 marzo 2020) ad oggi, i Pontolliesi contagiati sono stati 822 di cui:
n.441 da inizio pandemia al 26/12/2021 (in quasi due anni)
n.381 dal 27/12/2021 a ieri 30/01/2022 (in poco più di un mese).
🆘 Rinnoviamo i comportamenti virtuosi:
✔ rispettiamo le disposizioni delle autorità,
✔ rispettiamo il distanziamento sociale,
✔ indossiamo correttamente la mascherina ove previsto,
✔ igienizziamoci spesso le mani,
✔ non tocchiamoci bocca e occhi,
✔ se abbiamo la percezione di essere a rischio o di mettere a rischio altre persone, allontaniamoci dagli ambienti chiusi e/o dalle zone affollate,
✔ vacciniamoci,
✔ alziamo il livello di sensibilità verso i nostri "vicini" in quarantena, cogliendo eventuali necessità di reperimento medicine, spesa, piccole commissioni, ecc.
 ✔ si faccia tutto ciò che è possibile fare per favorire e facilitare la tutela dei bambini costretti a stare per ore nelle aule delle scuole, degli asili, dei nidi (ventilazione automatica, purificatori, abbattitori di virus, ecc.)  FONTE  
  
31/01/22
MattiaPascal

Bardi e don Dante

Grande commozione, in tutto il Bardigiano, per la scomparsa di don Dante Concari, in servizio nelle parrocchie di Bardi per quasi 25 anni. Nato il 16 aprile 1928 a Baselicaduce (Fiorenzuola d'Arda), è stato ordinato sacerdote il 7 giugno 1952. Agli inizi del suo servizio, ha svolto l'incarico di collaboratore parrocchiale a Pontenure; successivamente - nel 1960 - è stato parroco di Costageminiana, nel comune di Bardi. Nel 1970, è stato nominato parroco di Ponte dell'Olio. Nel 1993, viene trasferito a Bardi, in qualità di parroco moderatore. Nel 2004 conclude questo servizio restando nella stessa parrocchia come collaboratore e instaurando con i fedeli, in particolare con i più anziani e bisognosi, forti legami.
"Era davvero una persona buona - raccontano, ricordandone la figura, alcuni fedeli bardigiani -, ci mancherà tanto. Non dimenticheremo mai la sua abnegazione e la sua instancabile attenzione nei confronti degli anziani della casa di riposo, che non mancava mai di andare a trovare per recitare la messa e intrattenere giocando a briscola nei pomeriggi del giovedì. Buon viaggio, caro don Dante, grazie di tutto. Ti porteremo sempre nel cuore".
Da alcuni anni, il sacerdote si era ritirato dal ministero e risiedeva presso la Casa del clero Cerati, a Piacenza.
Ai suoi funerali, che hanno avuto luogo lunedì scorso a Fiorenzuola d'Arda e sono stati presieduti dal vescovo di Piacenza - Bobbio monsignor Adriano Cevolotto, ha preso parte anche un gruppo di fedeli bardigiani arrivati appositamente per salutare per l'ultima volta, insieme al parroco ed amico don Luigi Pini, il caro don Dante. "A lui dedichiamo - hanno affermato gli Amici della parrocchia di Bardi - una preghiera e un ringraziamento per gli anni che ha dedicato con affetto ed attenzione costante alla nostra comunità. Che la terra gli sia lieve".
(dalla "Gazzetta di Parma" di lunedì 31 gennaio, articolo di Erika Martorana a pag. 19)
  
30/01/22
Marino

HOSPITIS: a Ponte dell’Olio gli alberghi diffusi

La scelta della Giunta di aderire al progetto pilota nazionale “HOSPITIS”, se portata avanti con determinazione e con passione, potrà generare benefici all’economia del nostro territorio.
L'obiettivo del progetto HOSPITIS, che sfrutterà i contributi del PNRR, è quello di creare e sviluppare una rete nazionale composta da circa 40 borghi (piccoli comuni) in cui l'ospitalità sarà assicurata da una rete di immobili nella forma di albergo diffuso.
Ogni Comune individuerà un Host, e cioè un soggetto tecnico - imprenditoriale locale (Associazione costituita, impresa/cooperativa del terzo settore, Cooperativa di Comunità, ecc.), che in sede locale gestirà l'albergo diffuso.
Indicativamente il ruolo e le funzioni di ogni Host a livello locale saranno: gestire e coordinare le attività di accoglienza e supporto agli ospiti; provvedere al rigoverno e alle manutenzioni delle unità ricettive; assicurare il controllo sulla sicurezza sanitaria; supportare gli ospiti durante la permanenza con attività di animazione e servizi di accompagnamento; gestire le attività tecniche di booking e i servizi ed iniziative collettive (eventi, formazione, assistenza per smart working, show cooking, ecc ).
Si stima che ogni Host impiegherà mediamente (in base alle condizioni di contesto locale) 5,5 unità di lavoro annue.
Gli alberghi diffusi saranno costituiti partendo dal recupero di immobili in stato di abbandono o di sottoutilizzazione e dunque l'intervento di recupero e rigenerazione dovrà partire dall'obiettivo di concorrere ad un processo di sviluppo e riqualificazione urbana e, quindi, incunearsi in una politica/strategia pubblica locale.
La proprietà dell'immobile da valorizzare potrà essere: pubblica, nella completa disponibilità del Comune (selezionato anche tramite procedura specifica di evidenza pubblica), oppure di natura privata.
Saranno le Amministrazioni comunali a realizzare, attraverso specifici bandi, gli interventi di recupero e rigenerazione osservando criteri comuni (che saranno uniformi per tutta la rete dei 40 borghi) in materia di: modello di recupero degli spazi, di manufatti e design: adozione di una disciplina progettuale comune in materia di: bioarchitettura, gestione ecoenergetica, applicazione di criteri di sicurezza sanitaria, gestione e smaltimento di materiali ibridi di costruzione e del ciclo dei rifiuti; modello unico di riferimento per la valorizzazione degli spazi esterni e loro armonizzazione con il piano di riqualificazione urbana complessivo del borgo; disciplina comune per la gestione degli interventi di digitalizzazione dell'immobile e per la facilitazione dell'interconnessione con le reti digitali locali disponibili.
Nel progetto, a fronte di 165milioni di investimenti (finanziati con il PNRR), sono previsti i seguenti ritorni:
• rafforzamento e diversificazione dell'economia locale attraverso l'incremento delle presenze turistiche e culturali (stima a regime + 386.000 presenze in 40 borghi);
• incremento, grazie alle nuove presenze, dei fattori di sviluppo attrattivo del patrimonio culturale, naturalistico e produttivo presente nei 40 borghi (HOSPITIS rafforza il concetto di turismo e cultura locali quali "beni comuni" poiché concorre a irrobustire la crescita della qualità di vita delle persone e delle comunità locali focalizzando le doti di accoglienza e il patrimonio culturale presente);
• sviluppo di nuova occupazione stabile soprattutto giovanile e femminile (220 unità lavorative annue in 40 borghi);
• riduzione significativa dello spopolamento e dell'isolamento;
• diffusione della digitalizzazione all'interno dei borghi;
• facilitazione alla creazione di piattaforme e laboratori per smart working;
• rafforzamento dei dispositivi e dei metodi di gestione locali per la sicurezza sanitaria (Il progetto si basa su una nuova idea di turismo. Esso costituisce un passaggio da "I care" a "I share" che è un'idea presente nella filosofia del terzo settore. Quindi il progetto costituisce una reinterpretazione delle aree minori in sinergia con le maggiori)
• recupero integrale e bioenergetico di 210 immobili in 40 borghi italiani
• sviluppo di un approccio comune per il progetto di recupero e riqualificazione nel network dei 40 borghi (bioedilizia, design comune, gestione energetica coordinata, modalità di gestione e riciclo dei rifiuti) allo scopo di avere un "prodotto" univoco, distinguibile e coerente con canoni nuovi di ospitalità
• presenza di un importante progetto comune di digitalizzazione e connessione con reti tecnologiche locali
• valorizzazione e promozione, in ogni comune, di un progetto per la fruizione ambientale e naturalistica (cammini, itinerari, eventi)
• valorizzazione e promozione della rete (40 borghi) del patrimonio culturale e produttivo (itinerari di fruizione, formazione ed eventi, accesso alle produzioni agroalimentari e artigianali).  FONTE 
  
30/01/22
Marco

Quanto prima - parte seconda -

Nella prima parte di questa commedia, o meglio farsa, posi alcune domande alla nostra Amministrazione, la quale nel commentare alcune considerazioni su ipotizzate modifiche al servizio di raccolta rifiuti disse di aver già provveduto a richiedere tali cambiamenti. Nello specifico si parlava di riunire la raccolta di plastica e barattolame negli stessi contenitori.
Chiesi in che data ed a chi avesse chiesto tali modifiche.
Ad oggi nessuna risposta.

In quegli stessi giorni feci altresì, formale richiesta di accesso agli atti, ponendo, fra le altre, questa domanda:

B) “Documento (con indicato il numero/data di protocollo) con cui è stato
chiesto/sollecitato di avviare la raccolta di plastica e barattolame in un unico contenitore"

Ebbene, con prot. 793 in data 26/01/22, il Comune mi ha così risposto:

"Non rinvenuta in atti una formale richiesta a Iren per la raccolta di plastica e barattolame in un unico contenitore".

Come??? Ma, se il Cittadino n. 1 scrisse "...li abbiamo già richiesti...", come può non esserci una lettera protocollata in uscita dal Comune di Ponte, con destinazione Iren, su tale argomento?

Tuttavia, se così è, mi chiedo:

Colui che si arroga il diritto di attribuire la patente di "...disonesto intellettuale..." , come definirebbe il comportamento del protagonista di questa farsa?

Il termine che lo definisce preciso preciso, esiste !!!

Ve lo lascio immaginare...

Saluti a tutti. (poveri noi)
Cittadino n. 2348
👨 Marino   30/01/22 21:22 ® 3515
Questo il commento che il Sindaco ha scritto in calce al "lancio" su Facebook.
"Suvvia, esistono le mail informali per verificare la fattibilità delle cose, prima di procedere a eventuali richieste ufficiali che cadrebbero nel vuoto. Che tristezza questo continuo atteggiamento denigratorio.
Velo pietoso sulla definizione attribuitami, perchè nel nostro stile il rispetto degli avversari viene prima di tutto.
Buona serata!"
👨 Marco   30/01/22 21:28 ® 3516
Nel caso la definizione sulla quale volesse stendere il velo fosse: "...disonesto intellettuale...", prego ritornare al commento espresso alla parte prima di questa farsa, diversamente non ritengo di aver attribuito altro, perlomeno in questo contesto.
Nel merito, che poi è quello che conta, io ritengo che richieste di modifiche ad un servizio prestato, fra l’altro da una struttura complessa come nel caso di specie (IREN), vadano chieste formalmente, il resto sono chiacchiere da bar.
Tuttavia, ricordo che sentenze del Consiglio di Stato hanno chiarito che "... il contenuto dell’e-mail non può ritenersi privata...in quanto si è provveduto a rendere edotti dell’esistenza di tale informativa..."
(Sentenza n. 1113 del 5 marzo 2013 Consiglio di Stato Sez. IV)
Quindi, a fronte dell’accesso agli atti, l’Ente era tenuto a consegnarne copia.
Concordo poi con lei sul tema tristezza.
E’ veramente triste constatare la caduta dell’istituzione che non è riuscita ad arrampicarsi sui vetri...
Saluti a tutti (poveri poveri noi)
Cittadino n. 2348
👨👨
  
30/01/22
Marino

Palestra + mensa = tempo pieno

Attualmente la scuola elementare non è dotata di palestra ma solo di una “sala per attività collettive” che non consente l’adeguato svolgimento dell’attività di educazione fisica. Per tale motivo, la Giunta del Comune di Caorso chiederà i fondi del PNRR per costruire a costo zero una nuova palestra occupando una parte del cortile e liberando così spazio all’interno dell’esistente edificio al fine di realizzarvi una più ampia e funzionale mensa, anch’essa da realizzarsi a costo zero con i fondi del PNRR.
Dal prossimo anno, tutte le classi delle elementari di Caorso adotteranno il tempo pieno: un significativo vantaggio per le giovani famiglie che hanno necessità di lavorare e che potranno lasciare i loro figli in mani sicure e competenti. Con il tempo pieno i bambini non avranno più compiti a casa (salvo forse nel fine settimana) e potranno passare il tempo occupati in attività positive, in compagnia dei propri coetanei, beneficiando di un vantaggio pedagogico che li accompagnerà per tutta la vita.
👨 Marino   30/01/22 16:41 ® 3513
Il Sindaco, con il “compiacimento” dell’assessore Valla, così commenta su Facebook: “nel corso degli anni, le richieste a Ponte dell’Olio per il tempo pieno non hanno mai raggiunto il numero minimo per l’attivazione. Segno evidente di una esigenza che le famiglie del paese non hanno manifestato”  FONTE 
Così riporta il Programma amministrativo “Pontolliesi per Ponte Chiesa Sindaco”: “...si renderà necessario rivedere l’offerta scolastica e le sue modalità di erogazione. La scuola, infatti, non rappresenta solo il centro di formazione dei nostri figli, ma un vero e proprio ausilio per le famiglie – specialmente quelle in cui entrambi i genitori lavorano – che devono poter contare su un’offerta educativa a tempo pieno, tale da consentire loro di mantenere il posto di lavoro e sapere i propri figli al sicuro, nel luogo deputato alla loro formazione e crescita civica” e, in aggiunta al “tempo pieno”, viene espresso l’impegno a migliorare “anche” il servizio di dopo scuola.  FONTE 
👨 Marco   30/01/22 19:55 ® 3514
Dove sta la novità?
La vera difficoltà consiste nel trovare rispondenza fra i proclami della campagna elettorale e l’attività amministrativa.
Detto che non saprei quale sarebbe preferibile....
Saluti a tutti.
Cittadino n. 2348
👨👨
  
29/01/22
MattiaPascal

Il prete che sapeva unire

"Il nostro paese si serve ogni giorno di un ponte per giungere a Piacenza; penso che la nostra comunità abbia bisogno di un altro ponte, un giornale, che unisca sempre più il paese: un ponte che vuole portare a tutti un po' di luce, un po' di gioia e un po' di amore": sono le parole di don Dante Concari, ordinato sacerdote nel 1952, morto sabato 22 gennaio all'età di 93 anni, scritte sulla prima edizione del bollettino parrocchiale di Ponte dell'Olio, Il Ponte, dove fu parroco dal 1970 al 1993.
Nato a Baselica Duce il 17 aprile 1928, ordinato sacerdote nel 1952, i primi anni di sacerdozio lo vedono prima curato a Pontenure dal 1953 al 1960 e poi parroco a Costageminiana. Nel 1993 il suo trasferimento a Bardi: qui vive seguendo l'esperienza del Movimento dei Focolari, imparando a fare famiglia con gli altri sacerdoti. Da alcuni anni era ospite della Casa del clero Cerati a Piacenza.
"Nel lontano novembre 1993 ho iniziato la mia esperienza come parroco in solido a Ponte dell'Olio con don Roberto Tagliaferri, che negli anni precedenti era stato coadiutore di don Dante, mentre io avevo svolto per 14 anni il servizio a San Giorgio Piacentino come collaboratore di monsignor Luigi Ferrari - ricorda don Angelo Busi, oggi parroco di Borgotaro -. Don Dante ci ha insegnato ad essere parroci mettendo al centro la comunità parrocchiale. Lo avevo conosciuto negli anni precedenti - prosegue don Angelo - in occasione dei gruppi quaresimali che organizzava nelle famiglie di Ponte dell'Olio: una sera alla settimana ognuno di noi giovani curati, residenti nelle vicinanze, era chiamato ad animare il gruppo del Vangelo in un quartiere del paese".
"Erano incontri molto significativi, perché il nostro compito era quello di proporre l'ascolto dei partecipanti: era bello vedere che le persone hanno una reale necessità del vangelo raccontando le attese e le intuizioni insieme ai dubbi".
"Al termine del suo mandato nella comunità di Ponte dell'Olio, don Dante ha incoraggiato in tanti modi don Roberto e me a mantenere vivo il senso della comunità che rappresenta un dono prezioso per tutti. Don Dante ci ha sempre mostrato la bellezza di essere pastori, uniti dall'amicizia con tutti, animati dal desiderio di metterci al servizio scegliendo ogni volta di ascoltare ogni singola persona. Ho ritrovato negli anni scorsi don Dante nel Vicariato val Taro e val Ceno e la sua presenza ai nostri incontri era quella di chi svolge un umile e generoso servizio pastorale: la sua testimonianza è stata anche per me una vera e propria scuola del Vangelo".
Nel 1993 don Dante Concari venne infatti trasferito a Bardi in qualità di parroco moderatore: anche qui ha saputo farsi amare dalla comunità, che ancora si recava a fargli visita nella Casa del Clero "Cerati" a Piacenza, dove da alcuni anni si era ritirato.
"Ho convissuto per 14 anni con don Dante: da ottobre 2004 a maggio 2018, e mi sono sempre trovato bene - racconta don Luigi Pini, dal 2004 parroco di Bardi -. Persona di profonda fede, mai invadente, sempre disponibile nell'attività pastorale, conservo di lui un bel ricordo di bravo sacerdote. Anche in difficili momenti di salute, ha sempre affrontato tutto con fede e con coraggio: oggi ringrazio il Signore per questo dono!".
"Ha sempre avuto una particolare predilezione per i piccoli, i poveri, le parrocchie che ha servito con grande dedizione, come pure per le persone anziane e malate - hanno affermato i fedeli della Valceno -; dalla sua persona sprigionava serenità e gentilezza nello stile della spiritualità focolarina".
Due partecipate veglie di preghiera in suo suffragio si sono tenute nella chiesa dell'Annunziata a Bardi e nella Collegiata di Fiorenzuola, dove lunedì il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha celebrato i funerali.
(da "il nuovo giornale" di giovedì 27 gennaio, articolo di Lorenzo Benedetti a pag. 26)
  
28/01/22
MattiaPascal

Sacerdote lungimirante

Per il Natale 1976, con don Dante allestimmo in chiesa il presepe sotto una tenda, per ricordare il dolore del Friuli e l'impegno della nostra parrocchia in uno dei paesi terremotati. Mettemmo la scritta "e pose la sua tenda in mezzo a noi". La tenda di don Dante è ancora in mezzo a noi, sempre pronta ad accoglierci.
Don Dante Concari, pochi mesi dopo il suo ingresso, fonda Il Ponte che diventa rapidamente un appuntamento bimestrale del paese, atteso e letto praticamente in tutte le famiglie. Nel 1976 sulle pagine del giornale entra anche Vigolzone avviando una collaborazione tra le due parrocchie che anticipa di un paio di decenni le Unità pastorali. Agli inizi degli anni Ottanta è tra i soci fondatori di Teleponte, emittente televisiva comunitaria ante litteram, e di lì a poco garantisce il supporto della parrocchia alla nascita della Pubblica Assistenza. Erano anni in cui le porte della parrocchia erano aperte a tutti coloro, anche lontani, che avessero voglia di operare seriamente per il bene comune. Questo era don Dante: nessuna paura di confrontarsi, sempre sul piano del rispetto e dell'intelligenza.
Nel corso del suo servizio pontolliese rilancia la catechesi e l'aggregazione di giovani e famiglie, sostiene il servizio civile della Caritas, valorizza figure sacerdotali preziose come don Piero Zanrei e don Roberto Tagliaferri, segue e aiuta la crescita vocazionale di padre Giancarlo Passerini e di don Gino Costantino. E nella sua giornata non manca mai la visita ai malati della clinica San Giacomo. "Costruire la verità, salvando la carità": questo il motto di don Dante, il suo stile nell'annunciare il Vangelo, senza mai sottrarsi al confronto ma cercando sempre "il tanto che ci unisce e non il poco che ci divide".
Maestro e compagno di viaggio di almeno due generazioni, ha fatto di Ponte dell'Olio una comunità adulta e responsabile, nel segno del rinnovamento conciliare, vissuto prima ancora che annunciato. A 65 anni, quando molti aspirano alla pensione, don Dante accettò la proposta del Vescovo di lasciare Ponte e andò a servire la comunità di Bardi. Come un pastore che, al calar della sera, invece di riposare, si rimette in cammino e torna sui monti a cercare e prendersi cura delle pecore disperse.
Don Dante ha lasciato Ponte dell'Olio quasi 30 anni fa ma, in questi giorni, alla notizia della sua scomparsa, tanti pontolliesi si sono ritrovati uniti nei pensieri, nel dolore, nella preghiera: è la dimostrazione migliore di quanto bene abbia operato.
(da "il nuovo giornale" di giovedì 27 gennaio, intervento di Gianmarco Ratti a pag. 26)
  
28/01/22
Marino

Nuova viabilità di Via Veneto: per quando è prevista?

Quasi tre mesi fa è stato conferito un incarico progettuale finalizzato a “migliorare la convivenza fra le utenze pedonale e veicolare, e ridisegnare in modo funzionale l'arredo urbano” di Via Veneto.
Una scelta più che opportuna perché volta ad eliminare il disordine viabilistico ed estetico in cui versa attualmente Via Veneto, disordine che crea anche disagi e pericoli alle persone, in particolare alle utenze deboli.
------------
⌚ 11/06/2019 "Insieme alla Polizia locale stiamo lavorando ad una revisione complessiva della viabilità del centro paese. Regole chiare, ordine, omogeneità tra le zone di Via Veneto, fruibilità adeguata ad ogni utenza e, soprattutto, sicurezza. La proposta in esame, una volta definita, sarà condivisa con la popolazione e le categorie economiche interessate, al fine di raccogliere ulteriori spunti e applicare nuove migliorie”  FONTE 
⌚ 12/09/2019 con delibera 83 la Giunta dispone la rimozione delle “parigine” ed avvia un periodo sperimentale fino al 31/12/2019  FONTE   FONTE 
⌚ 27/12/2019 con delibera 127 la Giunta dispone che il periodo sperimentale venga prorogato fino al 30/06/2020  FONTE 
⌚ 30/06/2020 con delibera 52 la Giunta dispone l’adozione definitiva di quanto precedentemente sperimentato  FONTE 
⌚ 06/09/2021 con delibera 76 la Giunta dispone la partecipazione ad un Bando regionale con il progetto “Bike to work”  FONTE  per “migliorare la convivenza fra le utenze pedonale e veicolare, e ridisegnare in modo funzionale l'arredo urbano” di Via Veneto  FONTE 
⌚ 08/09/2021 con determina 346 viene affidato l’incarico per la partecipazione al bando  FONTE 
⌚ 25/10/2021 la Giunta Regionale, con delibera 1713  FONTE , comunica che finanzierà il progetto con un contributo a fondo perduto di € 27.401,56
⌚ 08/11/2021 con determina 467 viene affidato l’incarico per la progettazione esecutiva (per un costo di € 3.933,28)  FONTE 
  
27/01/22
Marino

Centro servizi nelle Fornaci, il Comune progetta il recupero dell’intero complesso monumentale

La Giunta, con l’atto n.8 del 25/01/2022, ha deliberato l'avvio di un progetto del valore di 1.600.000 euro, da finanziarsi con fondi PNRR, finalizzato al completamento delle exFornaci  FONTE 
Così ne scrive Libertà per la firma di _NP:
Il complesso monumentale delle antiche fornaci potrebbe diventare centro polifunzionale e il territorio pontolliese un eco-museo. Il Comune parteciperà infatti al bando del ministero della cultura legato al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) denominato “Attrattività dei borghi storici” rivolto ai Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti in cui sia presente un borgo storico finanziando progettualità di rigenerazione culturale e sociale e che prevede la distribuzione di contributi a fondo perduto fino a 1.600.000 euro.
«La giunta comunale - spiega il sindaco Alessandro Chiesa - ha deliberato l’avvio delle procedure per la stesura del progetto che avrà l’obiettivo di rendere le Fornaci un centro strategico del paese unitamente al borgo grazie alla integrale ristrutturazione e recupero di tutto il plesso e all’attivazione di una serie di servizi che vanno dal settore culturale al sociale, turistico e commerciale ed enogastronomico, oltre ad una parte per il supporto alle piccole attività locali con spazi di lavoro condivisi a basso costo. Il progetto è molto ambizioso e punta a rilanciare il territorio a 360 gradi, di renderlo un eco-museo, non uno spazio fisico dove si concentrano una serie di beni, ma in cui tutto il territorio diventa un’esposizione di varia natura». Si intende così proseguire nella riqualificazione del complesso, già iniziata negli anni passati, con un progetto di valorizzazione ad ampio spettro del tessuto socio-economico, culturale ed ambientale di Pontedellolio. « Il progetto è in fase di studio - dice l’assessora ai lavori pubblici Daria Mizzi - e lo scopo sarà quello di recuperare il complesso delle Fornaci nella parte ancora non ristrutturata. Una delle tre fornaci in particolare è ancora intonsa rispetto al passato, oltre al percorso pedonale che le collega e alla parte seminterrata che a livello architettonico è interessante perché ospita le bocche di carico del materiale, quindi manufatti interessanti per il museo. Inoltre, con la copertura e l’installazione dell’impianto di riscaldamento potranno avere destinazione pubblica e quindi utilizzate dalla collettività » .