La scelta della Giunta di aderire al progetto pilota nazionale “
HOSPITIS”, se portata avanti con determinazione e con passione, potrà generare benefici all’economia del nostro territorio.
L'obiettivo del progetto HOSPITIS, che sfrutterà i contributi del PNRR, è quello di creare e sviluppare una rete nazionale composta da circa 40 borghi (piccoli comuni) in cui
l'ospitalità sarà assicurata da una rete di immobili nella forma di albergo diffuso.
Ogni Comune individuerà un Host, e cioè un soggetto tecnico - imprenditoriale locale (Associazione costituita, impresa/cooperativa del terzo settore, Cooperativa di Comunità, ecc.), che in sede locale gestirà l'albergo diffuso.
Indicativamente il ruolo e le funzioni di ogni Host a livello locale saranno: gestire e coordinare le attività di accoglienza e supporto agli ospiti; provvedere al rigoverno e alle manutenzioni delle unità ricettive; assicurare il controllo sulla sicurezza sanitaria; supportare gli ospiti durante la permanenza con attività di animazione e servizi di accompagnamento; gestire le attività tecniche di booking e i servizi ed iniziative collettive (eventi, formazione, assistenza per smart working, show cooking, ecc ).
Si stima che ogni Host impiegherà mediamente (in base alle condizioni di contesto locale) 5,5 unità di lavoro annue.
Gli
alberghi diffusi saranno costituiti partendo dal
recupero di immobili in stato di abbandono o di sottoutilizzazione e dunque l'intervento di recupero e rigenerazione dovrà partire dall'obiettivo di concorrere ad un processo di sviluppo e riqualificazione urbana e, quindi, incunearsi in una politica/strategia pubblica locale.
La proprietà dell'immobile da valorizzare potrà essere: pubblica, nella completa disponibilità del Comune (selezionato anche tramite procedura specifica di evidenza pubblica), oppure di natura privata.
Saranno le Amministrazioni comunali a realizzare, attraverso specifici bandi, gli interventi di recupero e rigenerazione osservando criteri comuni (che saranno uniformi per tutta la rete dei 40 borghi) in materia di: modello di recupero degli spazi, di manufatti e design: adozione di una disciplina progettuale comune in materia di: bioarchitettura, gestione ecoenergetica, applicazione di criteri di sicurezza sanitaria, gestione e smaltimento di materiali ibridi di costruzione e del ciclo dei rifiuti; modello unico di riferimento per la valorizzazione degli spazi esterni e loro armonizzazione con il piano di riqualificazione urbana complessivo del borgo; disciplina comune per la gestione degli interventi di digitalizzazione dell'immobile e per la facilitazione dell'interconnessione con le reti digitali locali disponibili.
Nel progetto, a fronte di
165milioni di investimenti (finanziati con il PNRR), sono previsti i seguenti ritorni:
• rafforzamento e diversificazione dell'economia locale attraverso l'incremento delle presenze turistiche e culturali (stima a regime + 386.000 presenze in 40 borghi);
• incremento, grazie alle nuove presenze, dei fattori di sviluppo attrattivo del patrimonio culturale, naturalistico e produttivo presente nei 40 borghi (HOSPITIS rafforza il concetto di turismo e cultura locali quali "beni comuni" poiché concorre a irrobustire la crescita della qualità di vita delle persone e delle comunità locali focalizzando le doti di accoglienza e il patrimonio culturale presente);
• sviluppo di nuova occupazione stabile soprattutto giovanile e femminile (220 unità lavorative annue in 40 borghi);
• riduzione significativa dello spopolamento e dell'isolamento;
• diffusione della digitalizzazione all'interno dei borghi;
• facilitazione alla creazione di piattaforme e laboratori per smart working;
• rafforzamento dei dispositivi e dei metodi di gestione locali per la sicurezza sanitaria (Il progetto si basa su una nuova idea di turismo. Esso costituisce un passaggio da "I care" a "I share" che è un'idea presente nella filosofia del terzo settore. Quindi il progetto costituisce una reinterpretazione delle aree minori in sinergia con le maggiori)
• recupero integrale e bioenergetico di 210 immobili in 40 borghi italiani
• sviluppo di un approccio comune per il progetto di recupero e riqualificazione nel network dei 40 borghi (bioedilizia, design comune, gestione energetica coordinata, modalità di gestione e riciclo dei rifiuti) allo scopo di avere un "prodotto" univoco, distinguibile e coerente con canoni nuovi di ospitalità
• presenza di un importante progetto comune di digitalizzazione e connessione con reti tecnologiche locali
• valorizzazione e promozione, in ogni comune, di un progetto per la fruizione ambientale e naturalistica (cammini, itinerari, eventi)
• valorizzazione e promozione della rete (40 borghi) del patrimonio culturale e produttivo (itinerari di fruizione, formazione ed eventi, accesso alle produzioni agroalimentari e artigianali).
FONTE
"Suvvia, esistono le mail informali per verificare la fattibilità delle cose, prima di procedere a eventuali richieste ufficiali che cadrebbero nel vuoto. Che tristezza questo continuo atteggiamento denigratorio.
Velo pietoso sulla definizione attribuitami, perchè nel nostro stile il rispetto degli avversari viene prima di tutto.
Buona serata!"
Nel merito, che poi è quello che conta, io ritengo che richieste di modifiche ad un servizio prestato, fra l’altro da una struttura complessa come nel caso di specie (IREN), vadano chieste formalmente, il resto sono chiacchiere da bar.
Tuttavia, ricordo che sentenze del Consiglio di Stato hanno chiarito che "... il contenuto dell’e-mail non può ritenersi privata...in quanto si è provveduto a rendere edotti dell’esistenza di tale informativa..."
(Sentenza n. 1113 del 5 marzo 2013 Consiglio di Stato Sez. IV)
Quindi, a fronte dell’accesso agli atti, l’Ente era tenuto a consegnarne copia.
Concordo poi con lei sul tema tristezza.
E’ veramente triste constatare la caduta dell’istituzione che non è riuscita ad arrampicarsi sui vetri...
Saluti a tutti (poveri poveri noi)
Cittadino n. 2348