05/07/14
Marino
Marino
Per lo sviluppo politico e sociale
Libertà di ieri pubblica un interessante intervento del nostro consigliere comunale Fabio Callegari.
Il Partito Conservatore che non c'è ma che servirebbe come l'aria.
Forse ci siamo, il centrodestra ha quasi raggiunto il proprio ground zero, la distruzione totale, il punto di non ritorno. Venivo considerato un folle, passato col nemico komunista, quando mesi fa, in tempi non sospetti, auspicavo una débâcle elettorale di proporzioni immense per l'area politica riconducibile al centrodestra nostrano. Non per odio personale nei confronti di Berlusconi, La Russa, Casini o altri. Lo auspicavo perché ritenevo, ieri come oggi, che la costruzione di qualcosa di vincente e credibile, posizionato alla destra del Pd, sarebbe stata possibile solo ed esclusivamente con il totale annientamento elettorale di ciò (e di chi) aveva trascinato il centrodestra al baratro, nessuno escluso. Non è più il tempo, mi auguro, di giocare a fare gli untori ovvero di distribuire colpe con la facilità tipica delle persone maldisposte a ragionare e progettare. È semmai giunto il tempo, finalmente, di individuare i valori e le idee condivise da una comunità politica che esiste, pulsa e pretende la possibilità di non morire né socialdemocratica né populista. Non si tratta tuttavia, ad opinione di chi scrive, di ricostruire, in fretta e furia, a tutti i costi, un carrozzone alternativo alle sinistre; si tratta piuttosto di fare in primis lo sforzo strategico di fissare una base comune di valori, idee e programmi, costruendo una rete di confronto tra le migliaia di amministratori locali sparsi per tutto lo Stivale e che si riconoscono nei valori del conservatorismo europeo. La Waterloo subita alle ultime elezioni europee offre un'irripetibile occasione di riflessione ed autocritica mediante le quali affrontare il lungo percorso che potrà portare, qualora dovessero emergere persone all'altezza del compito, alla ricostruzione di un centrodestra ancora vincente ma soprattutto credibile in quanto eticamente ineccepibile. Serve quindi una prima occasione di confronto, tra tutti quegli italiani, che si riconoscono in pochi ma sacrosanti punti fermi come ad esempio Presidenzialismo, Europa, Libero Mercato - Difesa della Proprietà Privata, Libertà Individuali e Legalità. Un autentico partito conservatore - nell'accezione più ampia del termine - serve all'Italia come l'aria. Non solo per dare un luogo d'incontro, dibattito e crescita politica ai tanti italiani destri ma per contribuire allo sviluppo politico e sociale dell'intera società italiana. Come scriveva autorevolmente Huntington - in tempi davvero non sospetti - la costruzione di organizzazioni politiche non è la costruzione di una nazione, ma potrebbe portare a costruire un governo, e dal governo potrebbe anche nascere una nazione. Dal 1861 ad oggi abbiamo costruito, a fatica, qualcosa che assomiglia - con mille e più lacune - ad una Nazione. Il fatto, indiscutibile, di non essere ancora riusciti a portare a termine il capolavoro non ci può spingere a smantellare tutte le conquiste civili e nazionali compiute nei secoli dai nostri padri. Ripartiamo, insieme, dai valori e dalle idee consivise.
Fabio Callegari
Il Partito Conservatore che non c'è ma che servirebbe come l'aria.
Forse ci siamo, il centrodestra ha quasi raggiunto il proprio ground zero, la distruzione totale, il punto di non ritorno. Venivo considerato un folle, passato col nemico komunista, quando mesi fa, in tempi non sospetti, auspicavo una débâcle elettorale di proporzioni immense per l'area politica riconducibile al centrodestra nostrano. Non per odio personale nei confronti di Berlusconi, La Russa, Casini o altri. Lo auspicavo perché ritenevo, ieri come oggi, che la costruzione di qualcosa di vincente e credibile, posizionato alla destra del Pd, sarebbe stata possibile solo ed esclusivamente con il totale annientamento elettorale di ciò (e di chi) aveva trascinato il centrodestra al baratro, nessuno escluso. Non è più il tempo, mi auguro, di giocare a fare gli untori ovvero di distribuire colpe con la facilità tipica delle persone maldisposte a ragionare e progettare. È semmai giunto il tempo, finalmente, di individuare i valori e le idee condivise da una comunità politica che esiste, pulsa e pretende la possibilità di non morire né socialdemocratica né populista. Non si tratta tuttavia, ad opinione di chi scrive, di ricostruire, in fretta e furia, a tutti i costi, un carrozzone alternativo alle sinistre; si tratta piuttosto di fare in primis lo sforzo strategico di fissare una base comune di valori, idee e programmi, costruendo una rete di confronto tra le migliaia di amministratori locali sparsi per tutto lo Stivale e che si riconoscono nei valori del conservatorismo europeo. La Waterloo subita alle ultime elezioni europee offre un'irripetibile occasione di riflessione ed autocritica mediante le quali affrontare il lungo percorso che potrà portare, qualora dovessero emergere persone all'altezza del compito, alla ricostruzione di un centrodestra ancora vincente ma soprattutto credibile in quanto eticamente ineccepibile. Serve quindi una prima occasione di confronto, tra tutti quegli italiani, che si riconoscono in pochi ma sacrosanti punti fermi come ad esempio Presidenzialismo, Europa, Libero Mercato - Difesa della Proprietà Privata, Libertà Individuali e Legalità. Un autentico partito conservatore - nell'accezione più ampia del termine - serve all'Italia come l'aria. Non solo per dare un luogo d'incontro, dibattito e crescita politica ai tanti italiani destri ma per contribuire allo sviluppo politico e sociale dell'intera società italiana. Come scriveva autorevolmente Huntington - in tempi davvero non sospetti - la costruzione di organizzazioni politiche non è la costruzione di una nazione, ma potrebbe portare a costruire un governo, e dal governo potrebbe anche nascere una nazione. Dal 1861 ad oggi abbiamo costruito, a fatica, qualcosa che assomiglia - con mille e più lacune - ad una Nazione. Il fatto, indiscutibile, di non essere ancora riusciti a portare a termine il capolavoro non ci può spingere a smantellare tutte le conquiste civili e nazionali compiute nei secoli dai nostri padri. Ripartiamo, insieme, dai valori e dalle idee consivise.
Fabio Callegari
Diritto di rettifica
