In ordine all'argomento
Nido, apprendiamo dall'intervista a Libertà del Vice Sindaco di Ponte dell'Olio che le preiscrizioni sarebbero 17, mentre nella delibera unionale n. 38 si parla di 18 iscrizioni pervenute entro i termini previsiti.
Ma lasciamo stare, questi sono solo dettagli.
Quello che più mi colpisce è la scelta di escludere alcuni bambini dal servizio educativo che sarebbero costati € 20.000 in più all'anno, perché sulla scorta di quanto accaduto l'anno scorso (rinunce dell'ultimo momento) si sarebbe corso il rischio di "regalare" denaro pubblico al gestore del servizio.
La vicenda dello scorso anno, primo anno di periodo Covid, la ricodiamo perfettamente.
Il Nido di Ponte aprì solo a metà Settembre 2020, a seguito di una trattativa economica che si protrasse oltre la data solita di inizio. L'Amministrazione, in più occasioni rivendicò, come un successo più unico che raro quella trattativa, oggi ne comprendiamo anche gli effetti collaterali; ossia non tutti aspettarono la risoluzione della diatriba.
Tarare oggi la programmazione del nostro futuro, esclusione da servizi fondamentali come il Nido, su quanto avvenuto in un anno particolare come quello scorso, mi sembra una scelta miope.
Appunto di scelte si parla.
Viene spontanea una domanda. E se qualcuno dei 12 ammessi, rinunciasse in extremis?
Non è detto che lo si possa sostituire con qualcuno degli esclusi, che nel frattempo potrebbe aver cercato una soluzione all'esclusione. Anche in quel caso "regaleremmo" denaro al gestore?
Ancor di più stride il paragone con i nostri confinanti, dove questi problemi non se li sono posti ed hanno accettato le domande di 21 bambini, con annessi rischi di rinuncia.
Questo a proposito di precedenti ragionamenti su come si rappresenta la realtà di Ponte.
Saluti a tutti.
Cittadino n. 2348
"Come ho gia’ scritto sul profilo del Sindaco, scrivo anche qui il mio pensiero perchè il tema della crescita dei nostri piccoli concittadini credo che valga un po’ di tempo di riflessione.
Non sono contraria a telecamere nei luoghi di "valdalismo" perchè chi danneggia è giusto che in qualche modo "ripari".
Credo in un "riparo" di tipo educativo e non di tipo repressivo perchè i nostri ragazzi devono ancora crescere e noi abbiamo il dovere di essere soprattutto buoni educatori.
La mia riflessione: credo molto importante rimanere sul discorso educativo, perchè il "preoccuparsi/interrogarsi" sul benessere dei ragazzi del nostro Paese non si esaurisca negli atti di valdalismo. Voglio dire che anche se non ci fossero atti di valdalismo dovremmo comunque preoccuparci del benessere dei ragazzi. E poichè i ragazzi vivono in una società fatta non solo dalla famiglia (che diamo per scontato che sia ottima almeno negli affetti) ma, oltre che dai parenti, è fatta anche da altri compagni di scuola, di gioco, di sport e frequentando questi luoghi incontri tanti adulti educatori e non. Gli educatori sono coloro che accompagnano le persone soprattutto nelle fasi di crescita. Perchè educatori sono anche gli insegnanti, educatori sono anche persone che svolgono volontariamente o professionalmente attività sportive, educatori sono anche quelli che operano nei centri diurni, educatori sono quelli che accompagnano i ragazzi che hanno problemi anche gravi ecc..... Si puo’ distinguere fra educatori professionali ed educatori informali, ma tutti quanti noi abbiamo un ruolo anche di tipo educativo. Quando affermo che è necessario la presenza e l’azione di educatori professionali è perchè è la nostra società che ne ha bisogno. Perchè altrimenti ci sarebbe da chiedersi: come mai già alle scuole superiori ci sono gli indirizzi socio-educativi? perchè all’Università ci sono le facolta’ socio-educative? perchè nella formazione degli insegnanti c’è una materia fondamentale come la pedagogia? perchè sentiamo tanti genitori che chiedono aiuto per la "fatica ", intesa come preoccupazione, di riuscire a crescere bene i propri figli, perchè in tanti contesti si parla di creare centri aggregativi per ragazzi con la presenza di educatori? perchè ... potremmo continuare a lungo.
Quindi preoccupiamoci degli atti vadalici ma preoccupiamoci anche che i nostri ragazzi vivano un contesto sociale fatto di buone relazioni tra pari e con gli adulti e consideriamo che i professionisti del settore sono sempre un valido ed essenziale aiuto perchè, se è sempre stato difficile crescere i figli, oggi è estremamente difficile. Viviamo in una società complessa assolutamente incerta, i ragazzi si chiedono quale e come sarà il loro futuro pertanto se investiamo risorse pubbliche verso il benessere dei nostri piccoli concittadini avvalendoci di personale qualificato è una "buona spesa".