Nel Consiglio comunale del 18/12/2020 sono state definite le
aliquote IMU per l’anno 2021. L’aliquota IMU della categoria catastale
D8 (grandi negozi e centri commerciali) non ha subito aumenti rimanendo all’ 8,0‰; mentre l’aliquota dell’IMU relativa agli immobili in cui si svolgono attività commerciali e di somministrazione rientranti nella categoria
C/1 (negozi e botteghe) è stata aumentata del 21% (dal 8,0‰ al 9,7‰).
Tra pochi mesi le aliquote potranno essere aggiornate e l’onere imposto ai nostri commercianti potrà essere mitigato.
Una delle possibili modalità è stata già oggetto di studio da parte dell’attuale amministrazione ed è ben descritta nel programma elettorale:
“...riteniamo doveroso differenziare le aliquote dovute per le imposte locali in base al contributo socio-culturale offerto dalle varie realtà imprenditoriali, commerciali e artigianali. A tal proposito abbiamo già verificato la fattibilità tecnica di prevedere aliquote IMU e TARI differenziate per le grosse catene (tradizionalmente tutelate da tutte le precedenti amministrazioni) e le attività a conduzione famigliare, vera anima del nostro Paese”.
Anche per quanto affermato è quindi opportuno che l’aliquota IMU in cui sono compresi i negozi a conduzione famigliare ritorni all’8,0‰ , compensando tale scelta, oltre che con l’
aumento della tassazione delle “grandi catene”, anche con le
economie di gestione della macchina comunale (efficienza negli acquisti, ecc.), tenendo ben presente
l’inopportunità di aumentare la tassazione sulle famiglie che, stando ai presupposti preelettorali, potrebbero aspettarsi una riduzione della tassazione.
Bah... se non è una dimenticanza e/o un omissione del giornalista magari pesa la parta da cui si è schierato il partito collegato al dichiarante. Io rimango dell’idea che il "governo" delle piccole comunità (come penso sia Ponte dell’Olio) debba SEMPRE privilegiare il benessere sostenibile (ambientale, economico e sociale) della cittadinanza andando oltre alle linee guida di partito (dx, sx o centro che sia).
Comunque speriamo che i nomi di Gleno, Vajont, Molare, Val di Stava abbiano insegnato qualcosa.
Questo era l’intento di 2 anni fa (26/07/2019), ma leggendo l’articolo apparso oggi 18/07/2021, sembrerebbe di no.
La dichiarazione rilasciata dal Sig. Sindaco a Libertà mi sembra di una banalità sconcertante; infatti arriva ad affermare che in merito alle grandi opere (diga) "...se ci sono le condizioni si fanno, se non ci sono le condizioni non si fanno...", non solo, riesce anche a specificare "....Occorre valutare i luoghi, le condizioni geologiche ed idrauliche...", perfino "...rapporto costi-benefici...".
Ovvietà più grandi sono solo frasi tipo voler bene alla mamma, oppure fare i bravi.
La gente si chiede se l’Amministrazione ha valutato il dossier diga oppure no.
Se l’Amministrazione Comunale di Ponte dell’Olio é favorevole alla diga, di che dimensioni ecc., oppure se è contraria ad ogni tipo di invaso. Questo vogliamo sapere, con chiarezza senza frasi di circostanza di stampo cerchiobottista che significano tutto e niente.
Porto un esempio, appensa sotto l’intervento del Sig. Sindaco di Ponte dell’Olio, sempre su Libertà di oggi, c’era quello del Sindaco di Vigolzone, il quale ha preso una posizione chiara, con la quale si può essere d’accordo o dissentire, ma almeno la si conosce.
Saluti a tutti.
Marco Boselli