Riproponiamo, direttamente all’assessora
Giulia Capra, la considerazione che avevamo proposto a maggio
FONTE , allorquando, a fronte del lockdown, era chiaro che alcune attività commerciali pontolliesi avevano l’assoluta
necessità di “reinventarsi” e di essere aiutate a reinventarsi.
La proposta agli Amministratori comunali era quella di valutare la realizzazione di un
portale comunale di promozione e vendita on-line.
Lo proponevamo all’Amministrazione comunale perché per un piccolo esercente pagare e gestire un sito di e-commerce non è cosa da poco, mentre il Comune, magari finanziandosi con uno dei bandi regionali che man mano escono, avrebbe potuto dare un fondamentale contributo
mettendo a disposizione di ogni attività imprenditoriale del territorio un portale gratuito di e-commerce comunale.
Alcuni giorni fa, Libertà ci ha informato che il Comune di Rottofreno si sta orientando in questa direzione. Attraverso i motori di ricerca si può rilevare che altri comuni si sono o si stanno attrezzando con questo strumento.
Ci auguriamo che l’Assessora vorrà valutare il suggerimento per,
concretamente, aiutare il commercio locale a fare il salto tecnologico che i tempi richiedono.
Da profano immagino che la motivazione di tale fatto sia che quella tipologia di lavoro (il commerciante al dettaglio) non sia più sufficiente remunerativa e/o non sia più considerata un’attività interessante per le nuove generazioni. Effettivamente non ho masi sentito nessun under 30 immaginare di aprire una panetteria o una macelleria, semplicemente quelle generazioni sono nate nell’epoca dei grandi supermercati ed al massimo possono pensare di andare a fare il macellaio o il panettiere ma nella grande distribuzione....
Tutte questioni che pongono una seria sfida alla neo assessora al Commercio ed ai colleghi dell’amministrazione, perché, ed è davanti a tutti, il borgo sta commercialmente "morendo".
Fabrizio: “concordo che la borgata senza negozi sia triste, la vocazione commerciale dei piani terra fronte strada è ciò che caratterizza l’urbanistica degli insediamenti come Pontedellolio. Cosa avete intenzione di fare per invertire la tendenza? Quali idee metterete in campo dal punto di vista urbanistico e commerciale per incentivare l’apertura di nuovi esercizi di vicinato? È una bella sfida, ci vogliono idee e l’urbanistica a Ponte dorme sonni sereni da almeno 15 anni.”
Cristiano: “al momento è piuttosto complicato fare piani, si è cercato nel limite del possibile di fare interventi per non affossare le realtà paesane. C’erano idee per dare vita al paese, ma per ora devono rimanere nel cassetto. Una delle cose principali è di rendere Ponte un posto dove la gente viene perché c’è qualcosa di interessante, non solo un posto di passaggio. Vogliamo gente sul territorio. Abbiamo puntato molto sulle Fiere, quella di Agosto è andata molto bene, e in sicurezza, ci sarebbe stata “I sapori del Borgo”, purtroppo abbiamo dovuto annullarla causa Dpcm, anche se credo si sarebbe potuta fare in assoluta sicurezza. È partito un piccolo grande progetto in cui crediamo molto che è la sentieristica di Trail Valley con la quale vogliamo portare tanta gente sul territorio e in collaborazione con le realtà locali dare un servizio di ricettività sia lungo i percorsi che in paese. Speriamo solo finisca questo periodo... “
Fabrizio: “se c’è una cosa che so per certo rispetto all’urbanistica e al commercio è che la pianificazione funziona solamente quando vi e necessità, insomma quando il periodo “non è buono”. È proprio questo il momento per aprire i cassetti e tirare fuori idee. Per quale motivo un esercente dovrebbe scegliere Pontedellolio rispetto che ne so a Carpaneto per investire in una nuova attività di vicinato? Essenzialmente per tre motivi: primo un mercato (quindi la possibilità di vendere prodotti); secondo condizioni favorevoli nell’immediato; terzo un’ipotesi di miglioramento delle condizioni attuali di contesto. Sappiamo bene che un’amministrazione può lavorare e progettare in questo senso, cioè ci deve “credere” nel commercio locale. Nel caso specifico non conosco le condizioni pe le quali l’attività viene cessata, però questa pur essendo una brutta notizia è parallelamente un’occasione perché si libera una quota di mercato disponibile. La pianificazione strategica nell’immediato è ciò che qualifica una buona amministrazione da un amministrazione ordinaria. Negli ultimi anni nell’ambito urbanistico vi è stata immobilità assoluta. Abbiamo strumenti approvati già “vecchi” nel senso che sono stati avviati oltre 10 anni fa con le medesime previsioni dei piani precedenti. Ora quale sarà il futuro della borgata va deciso oggi, e va deciso perché altrimenti è tardi. In questo momento si fanno investimenti (fidati); lavoro nel retail spesso in tutta Italia, so come ragionano gli investitori. Spero davvero che i cassetti saranno aperti a breve perché piangersi addosso per il momento terribile non è davvero utile. Siete amministrazione giovane e dinamica e mi auguro che operiate dove altre hanno lasciato perdere. Forza”
Gabriele: “Per quanto riguarda il retail, i brand di moda chiudono i negozi a raffica”
Fabrizio: “io ho in progettazione aperture in tutta Italia nel prossimo anno di 20 punti vendita, non nel settore moda naturalmente. Però nello specifico sull’articolo si parla di chiusura dei brand internazionali che hanno aperto indistintamente in ogni città. Non credo, o almeno mi auguro che sia questo il modello commerciale al dettaglio scelto per Ponte e la sua borgata. È chiaro che l’on Line fa concorrenza in quello specifico settore in quanto si scaricano totalmente i costi della logistica e della locazione di grandi spazi commerciali. Però non so cosa abbiate in mente in realtà. Ciò che so per certo che il centro commerciale classico vive un momento di crisi negli spazi non di grande distribuzione alimentare, per gli elevatissimi costi di gestione a fronte di un utenza meno interessata. Si ritorna quindi al modello del negozio in strada? O alziamo bandiera bianca e attenderemo il corriere?”.