27/09/20
GianpieroLettera stravolta
Ieri ho inviato la lettera che poi segue, al Direttore di "Libertà" per commentare l'apertura in pompa magna della cosiddetta tangenziale di San Giorgio. Da tempo avevo deciso di non commettere più l'errore di scrivere a "Libertà" dato il modo in cui trattano le verità, ma stavolta ritenevo fosse l'occasione buona anche per sorridere un po'. Risultato, lo scritto è stato fortemente manomesso, e stravolto con tagli che lo hanno reso quasi inconsulto in certe parti ed hanno tolto completamente la nota ironica che lo caratterizzava.
Pertanto (visto che non sia assolutamente immaginabile un ritorno al recupero di tutto il testo, come inviato) lo riporto di seguito integralmente (anche con la premessa personale al direttore), almeno per chi nel nostro ambito pontolliese. Grazie per l'attenzione.
Testo integrale
- Ancora una volta sono vittima di me stesso, di quella specie di prurito che mi spinge a grattarmelo scrivendole nuovamente, nonostante il proposito di non farlo più. Ma questa volta lo faccio poiché, dopo la mia consueta trattazione, come Lei forse ricorderà, sempre piuttosto ironica (bisogna pur anche sorridere qualche volta) vorrei fornire qualche suggerimento, per il futuro, a chi progetta lavori su quelle strade che, ahimè, siamo costretti a percorrere quasi quotidianamente con i nostri poveri veicoli spesso non Euro, (ma a prescindere da ogni giudizio sulla dipendenza politico economica dalla osannata Unione), senza scorta e senza autista.-
Gentile Direttore,
nel suo articolo in prima pagina, sostiene che con la nuova strada di San Giorgio si avranno tempi di percorrenza abbrevviati. Sicuro di quello che sostiene? Ha fatto qualche prova? Ha tanta esperienza di percorrenza di quell'itinerario?
Mi scusi ma ne ho qualche dubbio.
Io invece ce l'ho e temo che purtroppo succederà come è successo per il tratto da Podenzano a Piacenza lungo la Valnure e per il tratto ovest della tangenziale di Piacenza.
Sono strade frequentate da innumerevoli veicoli lenti, trattori agricoli con rimorchi vari, autospurghi, enormi TIR semisnodati, che impiegano non secondi ma minuti per arrestarsi alle rotonde, percorrerle e riprendere poi la velocità di regime. Con la vecchia viabilità, esistevano tratti in cui si riusciva, anche senza rischio, a sorpassare uno di questi veicoli e si riprendeva il viaggio a buona andatura.
Oggigiorno: provi pure Sig. Direttore, a percorrere una di queste nuove strade e ritrovarsi davanti un bel trattore, con un bel carro allacciato dietro, avendo a disposizione solo una stretta corsia per ogni senso di marcia, con il divieto continuo di sorpasso. Vedrà come si abbrevvia il tempo di percorrenza!
In compenso ci ritroviamo con banchine laterali di un paio di metri ciascuna, che svolgono l'unico "compito utile" di raccogliere ogni genere di rifiuti (soprattutto di plastica) lanciata "civilmente" dai percorritori e che nessuno si prodiga poi a raccogliere (sempre salvo che ci sia in vista la visita di qualche alto "papavero".
Non sarebbe stato dunque più vantaggioso (mi trattengo il termine intelligente, per non offendere nessuno) realizzare due corsie per senso di marcia, dal momento che la superficie occupata (terreno espropriato) sarebbe poi stato lo stesso e sarebbe servito ben poco asfalto in più? Almeno si sarebbero realizzate opere veramente funzionali, in linea con un mondo che esige di aumentare sempre più la velocità di comunicazione e necessita di diminuire l'inquinamento. Ma forse dimentico che la nostra è terra di salumi e quindi, forse, anche i progettisti della viabilità cercano di dare la propria partecipazione costruendo dei "budelli". Peccato che poi, invece della carne da salume, ci si ritrovino coloro, che detti budelli sono costretti a percorrere ogni giorno, magari per andare a lavorare.
E a proposito di inquinamento: possibile che mai nessuno, nemmeno i signori ambientalisti più accaniti, sembri pensare quanto diventi maggiore l'inquinamento percorrendo un tratto di strada con un veicolo in terza o anche seconda marcia anzichè in quinta? Facciano un po' il calcolo di quanti giri debba compiere un motore nei diversi rapporti per percorrere lo stesso tragitto, non è un calcolo poi molto difficile! Si tratta solo di fare qualche moltiplicazione e divisione, meno difficile del classico calcolo della vasca che perde mentre il rubinetto è aperto.
A Case Nuove faranno una rotonda? Bene, se la faranno con il solito concetto con cui sono state fatte le altre: vorrà dire che mentre oggi in quel tratto scorrono velocemente migliaia di veicoli al giorno in quinta marcia, quindi a basso regime di motore, e con permanenza di una manciata di secondi, poi, con la rotonda, le stesse migliaia di veicoli dovranno scalare a marce ben basse, forse pure fermarsi, per poi ripartire con belle accelerate di motori, e rimarranno nel tratto per parecchie decine di secondi. I signori progettisti si sono già premurati di calcolare quante tonnellate di fumi di benzina e gasolio in più verranno scaricati ogni anno?
Senza parlare poi delle lunghe attese, a veicolo fermo, per superare i famosi budelli o "colli di bottiglia" (chiaro che col salume, non possa mancare anche una buona bottiglia!).
Ma ormai ce le hanno propinate e ce le dovremo tenere, in attesa che qualche genio (scovato nel mondo della politica, dove ce ne sono tanti!) trovi finalmente il modo di alimentare le auto a demagogia. Se ci riesce: siamo a cavallo! Con tutta quella che c'è in Italia, forse riusciamo pure ad esportarla.
Con cordialità e ironia,
Gianpiero Nani (Carmiano)