E’ improbabile che i cittadini possano valutare le scelte di politica sociale degli Amministratori locali (tra cui anche la modulazione delle tariffe e dei tributi, la scelta delle priorità, ecc.), se non hanno consapevolezza dell’entità del fenomeno “rischio povertà o esclusione sociale”.
Un benchmark autorevole è stato reso pubblico in questi giorni dalla Regione Emilia Romagna. Si tratta dell’
indagine sul rischio di povertà o di esclusione sociale. L’indagine, concordata in sede europea, è finalizzata a fornire informazioni attendibili e comparabili sulle condizioni economiche e sulle condizioni di vita delle famiglie dei paesi membri dell’Unione Europea. Per calcolare il rischio di povertà o di esclusione sociale, nel documento vengono analizzati tre indicatori:
a) il rischio povertà
b) la deprivazione materiale
c) l’intensità di lavoro
a) Rischio povertà
E’ considerato a rischio di povertà un individuo appartenente ad una famiglia il cui reddito netto equivalente è inferiore a una soglia di povertà individuata in 10.106 euro annui (circa 840 euro al mese). In Emilia sono a Rischio povertà il 10,1% dei residenti.
b) Deprivazione materiale
L’indicatore è dato dalla percentuale di persone che vivono in famiglie che sperimentano almeno quattro tra i seguenti nove sintomi di disagio:
1. essere in arretrato con il pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro
2. non riuscire a riscaldare adeguatamente la propria abitazione
3. non riuscire ad affrontare spese impreviste
4. non riuscire fare un pasto proteico (di carne, pesce o equivalente vegetariano) almeno una volta ogni due giorni
5. non potersi permettere almeno una settimana di ferie lontano da casa
6. non potersi permettere un televisore a colori
7. non potersi permettere una lavatrice
8. non potersi permettere l’automobile
9. non potersi permettere il telefono fisso o cellulare.
A differenza della povertà monetaria, che misura la mancanza di risorse in relazione agli standard di vita della società in cui si vive, la deprivazione materiale riflette l’incapacità di soddisfare bisogni ritenuti essenziali per vivere una vita dignitosa. Nel 2018, in Emilia-Romagna, gli individui che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale rappresentano il 2,9% del totale degli individui residenti in regione.
c) Intensità di lavoro
Agli indicatori di povertà monetaria e deprivazione materiale si affianca un indicatore di esclusione dal mercato del lavoro, dato dalla quota di individui che vivono in famiglie i cui componenti tra i 18 e i 59 anni abbiano lavorato, nell’anno precedente, per meno del 20% del loro potenziale lavorativo. Nel 2018 vive in famiglie a intensità di lavoro molto bassa il 6,2% degli individui residenti in regione (tra i 18 e 59 anni di età).
=) Rischio di povertà o esclusione sociale
Utilizzando i tre indicatori analizzati viene calcolato l’indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale. Detto indicatore è rappresentato dalla percentuale di persone che si trovano in almeno una delle seguenti tre condizioni: 1. vivono in famiglie a rischio di povertà; 2. vivono in famiglie in condizioni di grave deprivazione materiale; 3. vivono in famiglie a intensità di lavoro molto bassa.
Nel 2018 si stima siano a rischio di povertà o esclusione sociale il 14,2% delle persone residenti in Emilia Romagna.
FONTE
Si tratta di un valore medio regionale, autorevole, ma che
potrebbe non rappresentare la situazione locale.
Mi auguro che i nostri Amministratori vogliano rendere noto il livello del rischio povertà o esclusione sociale esistente nel nostro Comune.
Io mi focalizzerei di più sui comportamenti individuali raccomandati, forse la percezione del fenomeno che stiamo vivendo non è ancora ben chiara a tutti, a cominciare da quelli che (a quanto pare), anche nel nostro paesello girano allegri e beati, mentre dovrebbero stare in quarantena (o auto-isolamento, che dir si voglia)...
Essere "indietro" coi tempi non c’entra nulla, è solo una questione di sensibilità e attenzione nei confronti di TUTTA la popolazione da parte di chi, per la carica che ricopre, è tenuto a fornire informazioni puntuali, attendibili e, ribadisco, accessibili a tutti..
Il sito comunale, come chiunque sa, ha un numero di accessi limitatissimo e, in ogni caso, vogliamo evitare di utilizzarlo per tutte quelle comunicazioni che potrebbero anche solo lontamente far pensare che si usino le istituzioni per fare propaganda politica. Limitiamo pertanto all’essenziale e veramente "istituzionale".
Per quanto riguarda Alert System, considerato che le disposizioni mutano in continuazione e viste le continue necessità interpretative di certe misure, riteniamo inopportuno ipotizzare di inviare continuamente telefonate a tutta la cittadinza (alcuni giorni se ne sarebbero dovute fare anche 2/3 con messaggi diversi nell’arco di 24 ore). Avviso comunque che AS sarà prontamente utilizzato qualora si ravvisassero condizioni tali per cui fosse necessario informare tempestivamente la popolazione di qualcosa.
Cari saluti
Ancor più deludente leggere che, in un momento come questo, ci si pone il problema di ciò che può essere o non essere interpretato come "propaganda politica"..
Credo che le preoccupazioni di tutti siano altre, in questi giorni..
Cordiali saluti.
Saluti a tutti
Marco Boselli
E’ incavolato !! (ed uso a fatica un termine edulcorato).... State comunicando male, non state usando gli strumenti che avete a disposizione ed il problema che si sente di evidenziare è che io vi critico???????
Saluti a tutti.
Marco Boselli