Ponte dell'Olio

24/02/20
Marino

"Speriamo che la cosa si diffonda anche in comuni più grandi"

"La rivoluzione anti-plastica parte da Calendasco e Sarmato: i due comuni in riva al Po – poco più di 5mila abitanti in tutto – sono gli unici nella nostra provincia ... ad essersi aggiudicati il bando regionale del progetto comunitario ... che punta ad attuare gli obiettivi della cosiddetta Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Con 16mila euro, partirà un progetto comune di sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente con azioni molto pratiche."
A sostenere l’iniziativa ci sono anche i ragazzi dei Fridays for Future: «Incredibile che a dare il via all’iniziativa siano due comuni così piccoli. A Piacenza si fa molta fatica a coinvolgere gli amministratori e speriamo che la cosa si diffonda anche in comuni più grandi».
Così ci informa Libertà del 22 febbraio 2020.

Diritto di rettifica

23/02/20
Marino

Quanti sono i pontolliesi a rischio povertà o esclusione sociale?

E’ improbabile che i cittadini possano valutare le scelte di politica sociale degli Amministratori locali (tra cui anche la modulazione delle tariffe e dei tributi, la scelta delle priorità, ecc.), se non hanno consapevolezza dell’entità del fenomeno “rischio povertà o esclusione sociale”.
Un benchmark autorevole è stato reso pubblico in questi giorni dalla Regione Emilia Romagna. Si tratta dell’indagine sul rischio di povertà o di esclusione sociale. L’indagine, concordata in sede europea, è finalizzata a fornire informazioni attendibili e comparabili sulle condizioni economiche e sulle condizioni di vita delle famiglie dei paesi membri dell’Unione Europea. Per calcolare il rischio di povertà o di esclusione sociale, nel documento vengono analizzati tre indicatori:
a) il rischio povertà
b) la deprivazione materiale
c) l’intensità di lavoro
a) Rischio povertà
E’ considerato a rischio di povertà un individuo appartenente ad una famiglia il cui reddito netto equivalente è inferiore a una soglia di povertà individuata in 10.106 euro annui (circa 840 euro al mese). In Emilia sono a Rischio povertà il 10,1% dei residenti.
b) Deprivazione materiale
L’indicatore è dato dalla percentuale di persone che vivono in famiglie che sperimentano almeno quattro tra i seguenti nove sintomi di disagio:
1. essere in arretrato con il pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro
2. non riuscire a riscaldare adeguatamente la propria abitazione
3. non riuscire ad affrontare spese impreviste
4. non riuscire fare un pasto proteico (di carne, pesce o equivalente vegetariano) almeno una volta ogni due giorni
5. non potersi permettere almeno una settimana di ferie lontano da casa
6. non potersi permettere un televisore a colori
7. non potersi permettere una lavatrice
8. non potersi permettere l’automobile
9. non potersi permettere il telefono fisso o cellulare.
A differenza della povertà monetaria, che misura la mancanza di risorse in relazione agli standard di vita della società in cui si vive, la deprivazione materiale riflette l’incapacità di soddisfare bisogni ritenuti essenziali per vivere una vita dignitosa. Nel 2018, in Emilia-Romagna, gli individui che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale rappresentano il 2,9% del totale degli individui residenti in regione.
c) Intensità di lavoro
Agli indicatori di povertà monetaria e deprivazione materiale si affianca un indicatore di esclusione dal mercato del lavoro, dato dalla quota di individui che vivono in famiglie i cui componenti tra i 18 e i 59 anni abbiano lavorato, nell’anno precedente, per meno del 20% del loro potenziale lavorativo. Nel 2018 vive in famiglie a intensità di lavoro molto bassa il 6,2% degli individui residenti in regione (tra i 18 e 59 anni di età).
=) Rischio di povertà o esclusione sociale
Utilizzando i tre indicatori analizzati viene calcolato l’indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale. Detto indicatore è rappresentato dalla percentuale di persone che si trovano in almeno una delle seguenti tre condizioni: 1. vivono in famiglie a rischio di povertà; 2. vivono in famiglie in condizioni di grave deprivazione materiale; 3. vivono in famiglie a intensità di lavoro molto bassa. Nel 2018 si stima siano a rischio di povertà o esclusione sociale il 14,2% delle persone residenti in Emilia Romagna.
 FONTE 
Si tratta di un valore medio regionale, autorevole, ma che potrebbe non rappresentare la situazione locale. Mi auguro che i nostri Amministratori vogliano rendere noto il livello del rischio povertà o esclusione sociale esistente nel nostro Comune.

Diritto di rettifica

23/02/20
Umarell

Lavori pubblici

Domenica mattina di scavo, per la posa di un pozzetto, sul marciapiede di piazzetta Donatori Organo (il parcheggio adiacente la circonvallazione): emergenza o lavoro a cottimo?

Diritto di rettifica

22/02/20
Benedetto

Alleggerimento finanziario

"Il nostro Comune ha ancora uno stock di debito superiore ai 700mila euro. Con un costo annuo di 120mila (che si compone di 80mila euro di capitale e 40mila di interessi). Il nostro debito ha tassi di interesse ancora molto alti. Quelli con l'ammontare residuo più elevato hanno tassi del 6 o 7 per cento". Così ci informa il sindaco Chiesa nell'interessante articolo di Nadia Plucani su "Libertà" di venerdì 21 febbraio (a pag. 26).
Ora sfruttando una possibilità prevista nel decreto Milleproroghe, il Comune di Ponte farà domanda per ristrutturare il suo debito: lo Stato permette ai Comuni di rinegoziare i mutui accollandosi una parte degli interessi.
"I tassi potrebbero ridursi fino all'1% - dice l'assessore Valla - dandoci la possibilità di risparmiare l'80% degli interessi, cioè circa 30-35mila euro da destinare a interventi e manutenzioni straordinaria".

Diritto di rettifica

👨 E(var)isto   23/02/20 23:23 ® 2874
Ambasciator non porta pena: per completezza d’informazione, nell’articolo c’è anche un rimprovero del sindaco alla passata amministrazione. Per non aver sfruttato due precedenti opportunità di rinegoziazione del debito...
Diritto di rettifica Commenta 
👨
22/02/20
Marino

Alert System: canale di informazione efficace

Alert System è il sistema di allerta che dovrebbe essere attivato dalle autorità comunali in caso di: emergenze igieniche, chiusura scuole, interruzioni o malfunzionamenti dei servizi pubblici (luce, acqua, gas, ecc.), allerte meteo, problemi alla viabilità (chiusura di strade, ecc.), ecc...
Alert System comunica con il cittadino attraverso il telefono (quindi raggiunge anche i cittadini che non sono coperti dalla rete internet e che quindi non possono accedere al sito istituzionale del Comune). Il messaggio telefonico è inviato a coloro che sono sull'elenco telefonico e a coloro che si sono iscritti al servizio ed è opportuno sapere che:
- il messaggio è inviato al cittadino senza che egli debba "vigilare"
- il messaggio può essere riascoltato
- se il telefono è occupato o se non si risponde, il sistema reinoltra la chiamata più volte
- è prevista una modalità che certifica l'avvenuto ascolto del messaggio (richiesta a fine messaggio di premere un determinato tasto del telefono)
- si può accreditare al servizio anche più di un telefono, così, per esempio, tutti i componenti della famiglia possono ricevere il messaggio sui rispettivi cellulari
- i messaggi possono essere inoltrati a gruppi di utenti a seconda degli obiettivi che è necessario perseguire, per cui, per esempio, potranno essere inviati messaggi solo ad abitanti di una certa zona, solo ai genitori con figli che frequentano le scuole elementari, ecc. ecc.
Ad un'interpellanza presentata dai consiglieri Ratti e Rossi sul tema dell'utilizzo del sistema Alert System, il 27/12/2019 il Sindaco rispondeva: "...ci riserviamo per il futuro di sfruttare tutta l'elasticità che lo strumento offre al fine di migliorare quanto più possibile i canali di informazione verso la cittadinanza (chiusura scuole, disagi nell'erogazione dei servizi, interruzione di strade, ecc.)".

Diritto di rettifica

20/02/20
Marino

Gioco d'azzardo: priorità numero... ?

Suggerisco la lettura di questa lettera inviata al Direttore di Libertà e pubblicata ieri.
I Sindaci di Podenzano e di Castelvetro hanno disposto che gli apparecchi con vincita in denaro presenti nei bar, nelle rivendite di tabacchi, negli esercizi commerciali, ecc., presenti nel loro territorio possano essere utilizzati solo in determinati orari:
• Podenzano: dalle 10.00 alle 13.00 a dalle 17.00 alle 23.00
• Castelvetro: dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 23.30
"L’amministrazione comunale, mediante la limitazione degli orari, opera un ragionevole contemperamento tra gli interessi economici degli imprenditori del settore e l’interesse pubblico a prevenire fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo." (Consiglio di Stato sez.V n.3382/2018)

Diritto di rettifica

👨 Marino   20/02/20 17:01 ® 2871
La Regione Veneto, meno di due mesi fa, ha deliberato limitazioni temporali al gioco d’azzardo valide su tutto il proprio territorio (esplicitandone anche le motivazioni).
La delibera ha concluso il lavoro di un Tavolo Tecnico che aveva come compito quello di definire fasce orarie uniformi, per tutto il territorio regionale, al fine disincentivare l’accesso al gioco. Tale valutazione si è basata su dati clinici e di letteratura scientifica.
Le fasce orarie di limitazione temporale all’esercizio del gioco sono state individuate in considerazione del fatto che nelle fasce stesse, anche per i numeri e la qualità delle persone coinvolte (minori, anziani) maggiore per quantità e gravità è il rischio di manifestazione della dipendenza. Inoltre, l’uniformità dell’orario di interruzione consente altresì di precludere che tali soggetti, per soddisfare la loro inclinazione al gioco, possano essere indotti a giocare in un Comune limitrofo privo di una disciplina analoga.
Nelle predette fasce i Comuni non potranno consentire in alcun modo l’utilizzo delle apparecchiature per il gioco d’azzardo. I Comuni potranno, invece, aggiungere anche ulteriori fasce orarie di chiusura, anche in relazione alla situazione locale.
Le fasce sono le seguenti:
• dalle ore 07:00 alle ore 09:00 (tale fascia espone maggiormente al rischio i minori ed i giovani, le donne, i lavoratori, le persone inoccupate);
• dalle ore 13:00 alle ore 15:00 (tale fascia espone maggiormente al rischio le persone anziane, i lavoratori, le persone inoccupate ed i giovani);
• dalle ore 18:00 alle ore 20:00 (tale fascia espone a rischio tutte le fasce di popolazione);

Nella delibera è specificato che, con riferimento al compito di vigilanza e controllo, i Comuni possono affiancare ai consueti strumenti di controllo, anche i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli previa apposita richiesta.
 FONTE 
Diritto di rettifica Commenta 
👨
19/02/20
Marino

Dalla Regione 3,4 milioni agli agricoltori per ridurre gli interessi

Prestiti bancari meno cari per le imprese agricole emiliano-romagnole grazie al sostegno finanziario della Regione. Lo prevede un bando della Regione Emilia Romagna che mette a disposizione 3,4 milioni di euro per la concessione di contributi in conto interessi per alleggerire il costo dei finanziamenti a breve e a medio termine concessi dagli istituti di credito per far fronte alle spese varie legate all’ordinaria gestione aziendale (acquisto di concimi, sementi, carburanti, affitto terreni, ecc.) fino alla vendita dei prodotti.
Le domande di contributo vanno presentate entro il 30 aprile 2020 all’Agrifidi di appartenenza e all’istituto bancario prescelto utilizzando l’apposita modulistica allegata alla delibera di approvazione del bando.
Qui  FONTE  la notizia.

Diritto di rettifica

19/02/20
Marino

Riqualificazione illuminazione pubblica

Su Libertà di sabato il Sindaco, in riferimento alla riqualifiacazione dell'illuminazione pubblica, ha dichiarato: "...contiamo di poter dare l'avvio ai lavori a fine 2020 o al più tardi ad inizio 2021..." .

Nel Consiglio del 27 dicembre 2019, sempre in riferimento alla riqualificazione dell'illuminazione pubblica, il Sindaco aveva dichiarato: "....per noi arrivare a portare, non a termine, ma iniziare i lavori, quindi concludere l’iter amministrativo entro l'estate o al più tardi l'autunno del 2020, è una priorità assoluta e per quanto ci riguarda politicamente inderogabile...".

Diritto di rettifica

18/02/20
Marino

COSAP: qualche dubbio da chiarire

In riferimento all'art.20 (*) del Regolamento COSAP (canone occupazione suolo pubblico ), ho chiesto al Comune di comunicarmi il numero di utenze utilizzate per calcolare il canone 2019 relativo all'occupazione permanente con cavi, condutture ed impianti realizzati da aziende erogatrici di pubblici servizi:
• e-Distribuzione s.p.a. n. utenze 3.346 - Importo € 3.523,34
• Telecom Italia s.p.a. n. utenze 1.374 - Importo € 1.446,82.
A fronte di queste informazioni ho alcuni dubbi che spero l'Assessore al Bilancio vorrà approfondire.
Attualmente paga la COSAP l'azienda proprietaria della rete di distribuzione dell'energia elettrica e una delle possibili aziende proprietarie di rete di distribuzione della telefonia, ma il sottosuolo e il soprasuolo è occupato permanentemente anche da:
• rete acquedottistica e rete fognaria
• rete GAS
• rete per la trasmissione dei dati in fibra ottica
• reti di altri distributori di segnale telefonico (dato che, considerando famiglie + imprese + uffici + esercizi commerciali + ecc., e anche considerando il numero di utenze elettriche, sembrerebbe che potrebbero esservi altre utenze oltre le 1.374 che fanno capo alla rete di distribuzione già assogettata a COSAP).
Tra queste elencate vi sono quindi occupazioni di suolo pubblico che dovrebbero essere assogettate a COSAP?
(*) Art. 20 – Canone per le occupazioni in atto per l’erogazione di pubblici servizi
1. In ossequio a quanto previsto dalla lett. f) del comma 2 dell’art. 63 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, come modificato dall’art.18 della legge 23.12.1999 n°488, per le occupazioni permanenti realizzate con cavi, condutture, impianti o con qualsiasi altro manufatto da aziende di erogazione di pubblici servizi o da quelle esercenti attività strumentali ai servizi medesimi, il canone è commisurato al numero complessivo delle relative utenze per la misura unitaria di tariffa di € 1,00 per utenza.
2. In ogni caso l’ammontare complessivo dei canoni dovuti non può essere inferiore a € 500,00. La medesima misura di canone annuo è dovuta complessivamente per le occupazioni permanenti effettuate dalle aziende esercenti attività strumentali ai pubblici servizi.
3. Il canone è versato in un’unica soluzione entro il 30 aprile di ciascun anno.

Diritto di rettifica

👨 Van de Korput   20/02/20 23:37 ® 2873
Da qualche tempo, una delle attività predilette dai piccioni è appollaiarsi sui fili della luce e del telefono sporgenti sulle facciate delle case nel borgo e dintorni. Da cui poi bombardare comodamente il marciapiede sottostante. La cosa migliore sarebbe interrare quei fili in un tubo: non fosse possibile, Enel e Telecom mettano almeno (a loro spese) degli aghi anti-piccione su quei fili. Con le bollette che i cittadini pagano, credo che a queste società non manchi la disponibilità economica per rendere più accettabile la servitù di cui godono...
Diritto di rettifica Commenta 
👨
18/02/20
Tafazzi

Meglio tardi che mai

Il Comune ha deciso (finalmente) di intervenire per il problema dei piccioni nell'ex Municipio (così ci informa un post sulla pagina facebook della lista del sindaco). A questo punto, una domanda sorge spontanea: chi gliel'ha fatto fare alle varie amministrazioni di lasciare senza porte e finestre, da almeno vent'anni, l'ultimo piano dell'edificio (nella parte con la terrazza che guarda il cortile)? Era scontato che diventasse una piccionaia...

Diritto di rettifica