In questi giorni abbiamo sentito parlare dell’attivazione del
Centro Operativo Comunale (COC). Cerco di spiegare, per quanto ne so io, di cosa si tratta invitando il
consigliere delegato alla Protezione civile Giuseppe Ballotta a correggermi se nella mia esposizione riscontrerà errori od omissioni.
Innanzitutto occorre sapere che quando la
Protezione civile regionale prevede che vi possano essere rischi per le persone e/o per le cose, avvisa tutta una serie di
autorità che devono attivarsi per ridurre il pericolo incombente.
Per non prenderla troppo larga, mi limito a descrivere i compiti del
responsabile locale della Protezione civile che la legge individua nel Sindaco.
Quando viene emanata una allerta di colore giallo il sindaco deve attivare la
fase di “attenzione”. Quando l’allerta è arancione il sindaco deve attivare la
fase di “preallarme”. Quando è rossa deve attivare la
fase di “allarme”.
Il sindaco è autorizzato ad alzare il livello di allerta, anche per singole zone (per esempio, se in fase di allerta arancione dichiarata dalla Protezione civile regionale, è a conoscenza della criticità di una frana, può alzare l’allerta al livello rosso per la zona interessata dalla frana).
Abbiamo quindi visto:
1) allerta gialla > fase di attenzione
2) allerta arancione > fase di preallarme
3) allerta rossa > fase di allarme
In estrema sintesi
come si esplicita organizzativamente ogni fase?
Le procedure differiscono a seconda della tipologia di rischio (idrogeologico, sismico, incendio, ecc.). Utilizzo come esempio la gestione del rischio più frequente nella nostra zona: il rischio idrogeologico.
1) allerta gialla > fase di attenzione
Il sindaco verifica la reperibilità dei propri funzionari e allerta le strutture tecniche e di polizia urbana.
2) allerta arancione > fase di preallarme
Il sindaco valuta se sia necessario attivare il COC, o solo alcuni componenti del COC, e in tal caso avvisa e verifica la reperibilità dei responsabili delle funzioni di supporto necessarie. Se ritenuto necessario attiva le procedure previste nel Piano Comunale o ritenute utili per la sicurezza, allertando le strutture operative e il volontariato coinvolto nell'attività di soccorso.
3) allerta rossa > fase di allarme
Il sindaco convoca il COC al completo e:
- invia squadre a presidio delle vie di deflusso
- invia personale volontario nelle aree di attesa e personale e mezzi presso le aree di ricovero o i centri di accoglienza della popolazione
- incarica personale e mezzi all’attività di informazione della popolazione
- dispone l'allontanamento della popolazione dalle aree a rischio secondo le modalità previste dalla pianificazione comunale di emergenza
- coordina le operazioni di soccorso tramite le funzioni di supporto secondo quanto previsto dal piano, utilizzando anche il volontariato di protezione civile
- assume le iniziative atte alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità
- predispone personale e mezzi per la comunicazione alla popolazione del cessato allarme
- dalle prime manifestazioni dell’evento assicura un flusso continuo di informazioni verso la Struttura Regionale di Protezione Civile e il Centro Coordinamento Soccorsi.
Questo in estrema sintesi è quel che succede.
Una lacuna nella mia esposizione è relativa alla composizione del COC (che viene convocato nella sede della Pubblica Assistenza). Quali sono le figure tecniche e le funzioni di supporto che vengono convocate nel COC?
Per compensare la mia ignoranza, ma anche a beneficio di tutti, confido nella collaborazione di Giuseppe Ballotta.
Penso al Sindaco eletto in CC lo scorso giro come tesserato del PD, lasciò il partito per poi spostarsi alla Lega. Anche l’attuale capogruppo di maggioranza Maggi, dopo essere stato capogruppo con Spinola, si candidò con la lista Reboli sostenuta dal PD locale non venendo eletto ed ora si ritrova in consiglio con una lista appoggiata da Lega FI e Fratelli d’Italia.......