Ponte dell'Olio

10/08/19
Marino

Conferire la plastica assieme alle lattine è vantaggioso...

Alcuni comuni piacentini raccolgono la plastica e i barattoli/lattine in un'unica campana stradale. Sono i comuni di: Alta Val Tidone, Bettola, Bobbio, Borgonovo, Caorso, Carpaneto, Cortemaggiore, Fiorenzuola, Gropparello, Piacenza, Pianello, Podenzano, San Giorgio, San Pietro in Cerro, Travo, Ziano (nella foto i cassonetti di Carpaneto).
Il CONAI, nelle Linee guida per il riciclo della plastica, indica come miglior pratica ambientale la raccolta degli imballaggi in plastica assieme a quelli in metallo e la separazione dei due materiali in un secondo tempo.
Se questo sistema venisse adottato anche a Ponte, si potrebbero risparmiare i costi di noleggio e di svuotamento delle campane ora dedicate alla raccolta delle lattine. Ma il maggior vantaggio sarebbe organizzativo: noi cittadini non dovremmo più tener separati i due rifiuti e avremmo più facilità a conferire in quanto le campane della plastica sono più numerose di quelle in cui oggi si possono conferire le lattine. Confido che l'Assessore competente accolga e approfondisca questa segnalazione a beneficio del portafoglio dei cittadini pontolliesi.
  
08/08/19
Marino

Studio di consulenza del lavoro con sede a Pontedell’olio e a Piacenza, ricerca impiegato/a amministrativo/a

Lo “Studio Associato Tedeschi e Merli” (con sede a Piacenza in Via Gorra 55/A e filiale a Ponte dell’Olio in Via Via V.Veneto 152), ricerca impiegato/a amministrativo/a. La persona scelta si occuperà dell’amministrazione e della gestione finanziaria dello studio. Sono richieste capacità di lavorare in team, precisione, capacità di analisi, doti organizzative, motivazione e flessibilità.
Non è richiesta esperienza.
Chi fosse interessato può inviare curriculum vitae alla seguente mail: ilaria.merli@studiotedeschimerli.it .
  
02/08/19
Astutillo

Faccia tosta

Che Ireti (Iren) mandi le bollette dell'acqua all'ultimo momento ci può stare. Ma che poi addebiti la mora (sulla bolletta successiva), se hai pagato inevitabilmente con uno o due giorni di ritardo, mi sembra il colmo. Anche se si tratta solo di due centesimi...
👨 Davide L.   02/08/19 23:05 ® 2718
E non è la prima volta...
👨
  
01/08/19
Marino

C'era una volta la fusione...

👨 Tinu   05/08/19 07:47 ® 2720
Marino,mi affido alle tue competenze per completare l’informazione relativa alle fusione Alta Val Tidone.
Tre semplici domande :
Quanti soldi hanno ricevuto ?
Quanti soldi avrebbero dovuto ricevere ?
Quanti soldi avrebbero ricevuto se non avessero fatto la fusione ?
Grazie
TINU
👨 Azzeccagarbugli   08/08/19 23:16 ® 2721
Altroché semplici: più che Marino, ci vorrebbe Pico della Mirandola per dare queste risposte. O magari il sindaco del Comune interessato...
👨 Marino   09/08/19 15:51 ® 2722
Quanti soldi avrebbero ricevuto se non avessero fatto la fusione? Zero.
Quanti soldi avrebbero dovuto ricevere ? 701.000 €.
Quanti soldi hanno ricevuto? 434.000 € (ed è probabile che, se vengono approvate altre fusioni, questo valore continuerà a ridursi).
Quanti soldi sono necessari per portare a regime una fusione di tre comuni? Evidentemente più di 434.000 € dato che leggiamo sui giornali che per mantenere in equilibrio il bilancio, e pur avendo ricevuto 434.000 €, sono stati costretti ad aumentare la tassazione locale.
👨 Chiara   10/08/19 14:57 ® 2723
Una risposta concisa ed esaustiva: chapeau!
👨 Tinu   21/08/19 17:44 ® 2727
A qualcuno sembra andare meglio con la fusione.....
Ad Alto Reno Terme 3,9 mln di euro in tre anni, come contributo per la fusione
2018-11-30 | Filed under: Alto Reno Terme, Notizie e politica and tagged with: sindaco
2018/11/30, Vergato – Marco ha inviato; CONTRIBUTI PER LA FUSIONE DI ALTO RENO TERME: 3,9 MLN IN TRE ANNI.
La presente in merito alle dichiarazioni dell’On. Bignami che paventano presunte incertezze relative all’erogazione dei fondi statali derivanti da Fusione.
In proposito desideriamo chiarire che i nostri territori hanno ricevuto per intero e nelle scadenze programmate i finanziamenti statali e regionali per l’avvenuta fusione dei nostri comuni.
Fondi che. è bene ricordarlo, in mancanza di un processo di fusione i nostri territori non avrebbero mai ricevuto e che ammontano.alla data odierna, a 3.9 min di euro per Alto Reno Terme e a 7.896.522 di euro per Valsamoggia.
E’ anche opportuno ricordare che tali finanziamenti sono assegnati ai nostri comuni per mezzo di una legge che li garantisce per i dieci anni successivi alla costituzione dei nuovi enti, così come quelli regionali sono previsti dalle relative leggi di istituzione dei nuovi comuni.
Tanto si doveva per chiarezza nei confronti dei nostri cittadini.
Il Sindaco di Alto Reno Terme – Giuseppe Nanni
Il Sindaco di Valsamoggia – Daniele Ruscigno
Igor Taruffi – Oggi vorrei ringraziare pubblicamente il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami.
Grazie infatti ad una sua interrogazione parlamentare presentata e veicolata per dimostrare come i contributi statali dovuti al Comune di Alto Reno Terme in seguito alla fusione non fossero sicuri, oggi il Sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia mette nero su bianco l’ammontare dei contributi straordinari versati dallo Stato al Comune di Alto Reno Terme:
– 886 mila euro nel 2016;
– 851 mila euro nel 2017;
– 903 mila euro nel 2018.
A questi si devono aggiungere i contributi straordinari versati ad Alto Reno Terme dalla Regione Emilia-Romagna: 450 mila euro all’anno per ciascuno dei tre anni.
Tra contributi statali e regionali fanno un totale di 3,9 mln di euro in tre anni.
Una cifra che tutti gli altri Enti locali semplicemente possono solo sognare.
Quindi davvero, ringrazio il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami che ha contribuito a fare questa operazione verità.
Purtroppo i suoi meriti su questa vicenda iniziano e finiscono qui. Perchè lui, come i suoi sodali locali, al tempo fecero una ferma opposizione cercando di ostacolare in tutti i modi il processo di fusione tra Granaglione e Porretta Terme.
E fosse stato per loro di quelle risorse sul territorio non sarebbe arrivato un solo euro.
Risorse straordinarie che continueranno ad arrivare ancora per i prossimi 10 anni.
Al tempo sono stato relatore della legge regionale che ha portato alla costituzione di Alto Reno Terme e insieme ad altri, a partire ovviamente innanzitutto dagli allora Sindaci di Granaglione e Porretta Terme, Giuseppe Nanni e Gherardo Nesti, nel referendum mi sono battuto per il Sì alla fusione.
Tornando indietro lo rifarei altre mille volte.
Nell’interesse del territorio.
Come i numeri di oggi dimostrano in modo inequivocabile.
Certo ci sarà sempre qualcuno che ha il coraggio di dire che se da un anno all’altro su oltre un milione di contributi straordinari c’è una variazione di 50 mila euro, allora è tutta una fregatura.
Ma d’altra parte si sa, c’è anche sempre qualcuno che invece di guardare la luna non riesce a vedere oltre il dito che la indica.
👨 Marco   22/08/19 12:50 ® 2730
Grazie a Tinu, per la preziosa informazione in merito all’andamento strettamente economico (leggasi contributi ad hoc) delle fusioni avvenute recentemente nella nostra Regione. In altri post si discute di difficoltà di bilancio riscontrate una volta assunto l’incarico di guidare l’Ente, in alcune conversazioni ho colto la responsabilità di approfondire progetti già presentati in adesione a bandi pubblici, in quanto l’importo di co-finanziamento, a carico del nostro Ente, potrebbe essere diciamo così “più utile” impiegato in altre opere.
Alla luce di quanto sopra, i finanziamenti a FONDO PERDUTO, previsti per le fusioni dei comuni, anche se non certi al 100%, avrebbero fatto molto comodo, uh come avrebbero fatto comodo.
La mia convinzione è, che più che l’incertezza sull’arrivo dei fondi statali e regionali, abbia potuto la “cessione di un pezzo di sovranità”, e qui torniamo alle moltitudini che mirano il dito.
Saluti a tutti.
Marco Boselli
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31/07/19
Amleto

Piante da frutta

Le belle prugne mischine (e non solo) che si trovano lungo il sentiero pedonale dell'ex ferrovia (fra la via Fioruzzi e la scuola elementare) saranno un bene comune a disposizione del primo che passa o saranno proprietà privata delle case vicine, i cui orti si affacciano lì? Vai a saperlo...
  
30/07/19
Cenerentola

Ingiustizia

Scuola: con la scusa dei motivi igienico-sanitari (in realtà per salvaguardare le entrate comunali), la Cassazione dice no al panino portato in mensa da casa. Peccato...
  
29/07/19
Marino

Diga: quale è la posizione dell'Amministrazione pontolliese?

Venerdì 26 luglio 2019, a Bettola, si è tenuto un incontro pubblico organizzato dall'associazione Amici del Nure. Dopo l'esposizione da parte dei relatori è seguito un dibattito a cui hanno partecipato alcune autorità tra cui il Sindaco di Ponte dell'Olio. Questo il virgolettato del suo intervento riportato da Libertà: "Come amministrazione abbiamo l'obbligo di avere le idee chiare, altrimenti non possiamo deliberare. Le informazioni che ci siamo prodigati a cercare sono le stesse che avete in mano voi e sono veramente parziali se non nulle. Prima di prendere qualsiasi decisione che sarà condivisa con la popolazione dobbiamo schiarirci le idee, specialmente dopo incontro con assessore Gazzolo e con tutti i soggetti che si fanno promotori di questi progetti, come Consorzio e Iren Energia. E' nostro compito portarli ad un tavolo, farci idee chiare e solo dopo decidere in merito.".
A questo punto sorge spontanea una domanda: quale è la posizione del nostro Sindaco? Quali sono i principi di riferimento (tecnici, economici, politici, ambientali, ecc.) con cui egli approccia questo tema? Quali i criteri ex ante di valutazione? O meglio:  il Consiglio comunale, quale "indirizzo" ha discusso e deliberato su questo tema?  
--- D.Lgs.267/2000 Art.42 Attribuzioni dei consigli
1. Il consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo politico - amministrativo.
--- Statuto Comunale - Art.6 Ruolo e competenze
1. Il Consiglio comunale... è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo.
  
28/07/19
Marino

Ponte dell'Olio: IRAP dimezzata per imprese, commercianti e artigiani

L a Regione Emilia-Romagna ha deliberato il taglio dell’Irap per le aziende ubicate in 97 Comuni classificati come totalmente montani, cui si aggiungono quelli di Ponte dell’Olio e Vernasca. E' un aiuto concreto alle aziende, agli esercenti e ai titolari di attività di lavoro autonomo. L'aiuto verrà concesso in proporzione all’importo Irap dichiarato, per un importo fino a 5mila euro l’anno con un beneficio che potrà arrivare fino ad un massimo di 3mila euro l’anno. Ogni impresa vedrà infatti coperto il 100% dell’imposta Irap 2017 fino a 1.000 euro, a cui si aggiungerà il 50% dell’imposta Irap 2017 per lo scaglione da 1.000 a 5.000 euro. Il contributo concesso si configura come credito d’imposta, da utilizzarsi per il pagamento delle imposte negli anni 2020-2021-2022. Il contributo verrà raddoppiato per le imprese ‘slot free E-R’.  FONTE 
  
28/07/19
Marino

Bonifica dissesto idrogeologico: l'Amministrazione si è attivata

Un'ottima notizia... Oggi, da fonte affidabile, ho ricevuto notizia che l'amministrazione Chiesa si è già attivata affinché i futuri interventi sul dissesto idrogeologico (necessari nel nostro territorio) vengano effettuati a cura e spese del Consorzio di Bonifica (è già stato effettuato anche un sopralluogo per individuare le situazioni che necessitano di interventi).
E' quindi probabile che entro breve tempo verrà rimodulato il bilancio triennale alle voci: "Attività di prevenzione del dissesto idrogeologico in zona collinare", "Manutenzione strade comunali e ripristino dissesti" e "Ripristino strada comunale Castione/Tollara".

Ciò premesso restiamo in attesa che il Sindaco renda noto (sul sito istituzionale del Comune, nella sezione Amministrazione trasparentre - Altri contenuti) l'elenco valorizzato delle opere realizzate dal 2016 ad oggi, e di quelle programmate, a vantaggio del territorio pontolliese.
  
27/07/19
MattiaPascal

End of waste

Si chiama "end-of-waste", cioè fine del rifiuto; è la norma su cui si basa l'economia circolare. Ed è il punto in cui si pone il confine fra ciò che è prodotto da usare e ciò che è rifiuto da rigettare. Secondo dove si posa quel confine tra prodotto e rifiuto, allora l'ambiente viene tutelato oppure viene massacrato.
La legge approvata in primavera pone quel confine nel luogo peggiore, dove vengono sconfitti insieme l'ambiente e il conto economico. La normativa, non ancora notificata a Bruxelles e quindi in teoria non applicabile, dice che possono essere svolte solamente le pochissime attività di ricupero espressamente consentite, e le altre attività di riutilizzo di prodotti individuate negli ultimi 20 anni si configurano come smaltimenti illeciti di rifiuti speciali, con ciò che ne consegue prigione compresa.
Da più di un anno le aziende e gli ambientalisti lavorano d'intesa sulla normativa "end-of-waste" perché entrambe le parti, che un tempo parevano nemiche per la pelle, hanno come obiettivo l'economia circolare.
Qualche caso di prodotti contesi come se fossero rifiuti. Il riutilizzo degli pneumatici, il riciclo dei pannolini che l'Italia sta insegnando al mondo, la plastica che viene dissolta chimicamente per riottenere plastica di prima produzione, sono materie prime quotate alla borse merci e sono attività che salvano l'ambiente, ma per troppi politici assetati di voti questi materiali sono rifiuti da tenere sotto il torchio per compiacere i comitati "nimby".
Un esempio per tutti. Facendo fermentare il letame degli allevamenti e i rifiuti organici si può ottenere ottimo metano (formula chimica CH4), che poi corre nei tubi del gas insieme con il metano che viene estratto dai giacimenti del sottosuolo (formula chimica CH4). Eppure dovunque un'azienda voglia ricavare metano di riciclo senza trapanare il sottosuolo si forma un comitato di cittadini sicuri che il progetto "devasterà il nostro territorio" e si raduna un manipolo di politici pronti ad alimentare le paure di queste persone. Così i due metani, gli identici CH4, quello da fermentazione controllata è un rifiuto orribile da bloccare e l'altro è un combustibile pregiato da importare dalla Russia. Un ecologista che fu anche al vertice della Legambiente, Francesco Ferrante, ha contato più di 100 casi di contestazioni e politici locali contro il biogas.
in questo modo da più di un anno vengono respinte le autorizzazioni agli impianti di riciclo. I materiali selezionati non trovano destinazione, i capannoni si intasano, le aziende si fermano. E qui trovano spazio i criminali che offrono soluzioni di comodo, aiutati da legioni indignate di sedicenti tutori dell'ambiente. Quando appaiono le notizie di incendi a depositi di plastica o di pneumatici o di altri materiali da rigenerare, ecco la spiegazione.
(da "Il Sole 24 Ore" di venerdì 26 luglio, commento di Jacopo Giliberto a pag. 10)