Ieri sera nella Sala Consigliare si è parlato di "Diga".
Alla riunione hanno partecipato i candidati Ratti e Spinola. Chiesa ha scelto di non partecipare al confronto dando la priorità ad un'altra riunione (ha si delegato un candidato consigliere a rappresentarlo ma... allo stesso modo avrebbe potuto delegare un candidato consigliere a rappresentarlo nell'altra riunione per cui io ho inteso la sua assenza come volontà di sottrarsi all'unica, lodevole, occasione che abbiamo avuto per ascoltare insieme i tre candidati sindaco).
Cosa ho capito alla fine della riunione di ieri sera?
- Che bisogna
ringraziare gli "Amici del Nure" per aver portato all'attenzione della Comunità il tema "diga" da un'angolazione meno "economica" e più mirata al problema sicurezza e benessere, anche ambientale, della popolazione residente nella valle.
- Che è opportuno che il nuovo sindaco (e i candidati si sono impegnati a farlo se eletti), entro giungo, chieda alla Regione di
attivare il "Contratto di fiume" FONTE che permetterà
"di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale".
- Che
chi più di altri deve interpretare la volontà dei cittadini sono
i sindaci della valle che dovrebbero costituirsi, mediante un apposito protocollo, come entità sovracomunale al fine di non lasciare l'onere (o la libertà) della decisione sul SI o sul NO, al solo sindaco del comune in cui le entità economiche, interessate principalmente a generare utile per i propri azionisti e premi per i propri dirigenti, vorrebbero realizzare la diga.
Questo è, in estrema sintesi, quello che ho capito io. Come sempre sono aperto a riconsiderare la mia opinione a fronte di valide argomentazioni.
La scelta di Ratti e di Chiesa di ampliare questo concetto anche alla fase precedente al momento in cui potrebbero ricoprire funzioni istituzionali è importante perchè testimonia che l’"atteggiamento" alla trasparenza fa già parte del loro agire e permette al cittadino (che sa quanto sia fondamentale la "trasparenza" nei successivi 5 anni di mandato), di avere un’informazione in più da aggiungere alla valutazione "dei contenuti dei programmi e delle modalità con cui si intende portarli a termine".
A margine, e più in generale, è opportuno rimarcare che la trasparenza non ha come obiettivo quello di mettere a disposizione del cittadino i dati, i documenti e le informazioni che "tutti" i cittadini vorrebbero conoscere, ma quello di mettere a disposizione del cittadino "tutti" i dati, i documenti e le informazioni affinché quei cittadini che vogliono attuare "forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche" posano farlo.
In merito alla denuncia "dobbiamo sempre trovare l’occasione per instillare il dubbio del sospetto e dell’onestà delle persone" , evidenzio che la missione che dal 2004 si è data PonteWeb (controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche) comporta questo rischio, rischio che viene minimizzato, se non azzerato, esattamente nel momento in cui l’istituzione che è chiamata in causa prontamente fornisce i dati, i documenti e le informazioni necessarie e sufficienti per eliminare i possibili "dubbi instillati".