Ponte dell'Olio

28/11/18
Marino

Sicurezza edifici pubblici: i cittadini sono informati?

Qualche giorno fa mi sono chiesto se i pontolliesi siano adeguatamente informati in merito alle problematiche relative alla sicurezza degli edifici pubblici (scuole, impianti sportivi, viabilità, infrastrutture, ecc.) ed alla sicurezza degli edifici privati (amianto, ecc., ovviamente, per questi ultimi, solo per ciò che impatta sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini). Ed ho formulato l'auspicio che, prima dell'inizio della campagna elettorale amministrativa, sia portato all'attenzione dei cittadini l'elenco ragionato delle problematiche conosciute e irrisolte  FONTE .
In questa direzione va la determina n.273 del 28/11/2018 emessa dal Responsabile della Protezione Civile dell'Unione Montana Alta Val Nure che dispone di affidare l’incarico per la "Mappatura preliminare delle caratteristiche costruttive e delle condizioni manutentive dei principali ponti presenti nel territorio dell’Unione Montana Alta Val Nure (Comuni di Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere), propedeutica alla valutazione di sicurezza di tali infrastrutture"  FONTE .
  
28/11/18
Marino

Diga in Val Nure: si o no ?

Libertà ci informa dell'iniziativa con cui Cittadinanza Attiva, a nome di circa 200 cittadini, chiede al Sindaco di Bettola di convocare un consiglio comunale aperto sul tema "diga".
I rischi connessi alla eventuale realizzazione della diga impattano anche sulla collettività pontolliese. Il Consiglio comunale pontolliese ha intenzione di farsi carico del problema? Oppure è un tema che verrà rimandato di qualche mese... nel periodo della campagna elettorale per la scelta del sindaco?
👨 Calamity Jane   31/01/19 00:12 ® 2562
Interessante l’intervista al geologo Giuseppe Marchetti sulla diga in Valnure, disponibile su youtube https://www.youtube.com/watch?v=hbxSJUzi17I . Fra le possibili conseguenze negative, manca solo una epidemia di peste bubbonica...
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27/11/18
MattiaPascal

Storia patria

Il Comune di Colorno toglierà la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Un riconoscimento che fu attribuito al duce, con delibera del 19 maggio 1924 e che di fatto non è mai stato revocato, per una banale dimenticanza, nei 94 anni successivi.
"Nel 1924 - spiega il sindaco di Colorno Michela Canova - tutti i comuni furono chiamati a compiere questo atto di "riconoscenza" nei confronti del duce. Anche a Colorno si deliberò per il conferimento della cittadinanza a Mussolini, un provvedimento poi finito nel dimenticatoio. Venendo a conoscenza del fatto che quella cittadinanza onoraria non era mai stata revocata, abbiamo deciso di inserire il provvedimento all'ordine del giorno del prossimo consiglio. Molti altri comuni, tuttora, forse non sanno di avere ancora in vigore un atto del tutto simile".

Prendendo spunto da questo passo di un articolo pubblicato oggi sulla "Gazzetta di Parma" (a pag. 24), mi chiedo: a suo tempo, Pontedellolio avrà dato la cittadinanza onoraria a Mussolini?
  
26/11/18
franco

Precisazione…...

Scusate , riprendo la discussione sulle piste ciclabili….onorevole che la regione stanzi soldi di noi cittadini per opere pubbliche piu' o meno dispensabili, ma vorrei tanto avere anche notizie in merito al nostro beneamato nure!! ricordo che anni ormai remoti ogni estate si vedevano ruspe nel greto del torrente a mettere a posto sia il letto e le sponde danneggiate durante l'inverno.Nonostante i danni creati e le vite umane sacrificate, i nostri AMMINISTRATORI o regionali, o provinciali o comunali non si e' visto ancora nessuno intervento di tale penso importanza!!! Oggi si discute di tutto tranne che di MANUTENZIONE o di interventi a evitare in primis vite umane e poi di danni che vanno continuamente a pesare sul nostro debito !!! Ormai mi sembra palese che vite umane sacrificate per la NON COMPETENZA di chi ci amministra non sia piu' sufficiente.. per stanziare investimenti per salvaguardare il nostro territorio!! Scusate ma mi piacerebbe sentire parlare anche di problemi che ci riguardano da piu' vicino !! grazie e buonasera a tutti .
  
22/11/18
Marino

L'Amministrazione Copelli abolisce la tassa comunale sui passi carrai

Dal 2019 anche i pontolliesi non dovranno più pagare la tassa sui passi carri. Ecco cosa è scritto sulla "Nota di aggiornamento al Ducumento Unico di Programmazione 2019/202" che verrà portata all'attenzione del Consiglio Comunale di mercoledì 28 novembre 2018: "Al tempo stesso, in considerazione delle risorse a disposizione, si decide di togliere il canone sul passo carraio già dal 2018. L’entrata in vigore del nuovo sarà quindi il primo gennaio 2019 e da tale data il canone dell’occupazione suolo e aree pubbliche relativamente ai passi carrai, non sarà più dovuto. Questa tariffa non va confusa con la richiesta del passo carraio e relativo rilascio da parte dell’ente dell’apposito cartello. Chi non vuole che i mezzi di terzi occupino lo spazio di manovra per entrare nella propria proprietà dovrà comunque fare richiesta dello specifico cartello e pagare solo una tantum al rilascio della relativa concessione." ( FONTE  pag.13).
Qui  FONTE  il Regolamento COSAP che verrà proposto per l'approvazione (vedi art.22 esenzione al punto g). Ne abbiamo parlato qui  FONTE .
👨 San Tommaso   23/11/18 23:17 ® 2530
Abusiamo della pazienza di Marino o degli amministratori comunali per chiedere: qual è (o meglio era) il gettito annuo derivante da questa tassa, di cui ora il Comune si priva?
👨 Marino   24/11/18 16:25 ® 2531
Qui http://halleyweb.com/c033036/mc/mc_attachment.php?mc=25571 l’atto del 13/11/2018 con cui la Giunta delibera di proporre al Consiglio comunale "l’esenzione delle occupazioni effettuate con passi
carrabili". La delibera della Giunta non contiene informazioni relative al bilancio costi/benefici; ma, se abbiamo pazienza, conosceremo il dato richiesto da SanTommaso quando il Consiglio comunale approverà il nuovo Regolamento (e qui non mi spiego come mai tale argomento non sia stato inserito nell’ordine del giorno del Consiglio convocato per mercoledì 28/11 http://www.comune.pontedellolio.pc.it/po/attachment_news.php?id=588).
👨 Marino   04/12/18 16:43 ® 2535
Durante il Consiglio comunale del 28/11/2018, il Sindaco ha comunicato che il gettito annuo derivante dalla tassa sui passi carrai è di circa 25.000 €/anno.
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21/11/18
Marino

Ristorante pontolliese cerca cuoco residente o domiciliato a Ponte

Il portale subito.it segnala che il Consorzio DI.AL Group, ricerca per un importante ristorante sito a Ponte dell'Olio , un AIUTO CUOCO da inserire nel proprio organico. Il candidato dovrà occuparsi di aiutare il cuoco nella preparazione dei primi, secondi e dolci da ristorante.
REQUISITI: - E' preferibile il possesso del Diploma o Corso specifico di settore - E' richiesta una comprovata esperienza nella mansione richiesta di almeno due anni - Disponibilità immediata - Residenza e/o domicilio nel Comune di Pontedellolio - Automunito. OFFERTA: - Lavoro part time - Inquadramento e buona retribuzione. Per approfondimenti vai alla  FONTE . Se cerchi altre oppportunità di lavoro vedi questa pagina di aiuto  FONTE 
  
21/11/18
Gianpiero

Da Ponte a Piacenza in bicicletta

Su Libertà di ieri la notizia che tutti gli anziani di Ponte (e limitrofi) attendevano con ansia:
Finalmente, grazie ad uno stanziamento di ben 900 mila euro (proprio 900mila!), da parte di Regione e Comuni della bassa Val Nure, dal prossimo inverno (sì soprattutto in inverno quando fa freddo e piove) potranno andare e ritornare da Piacenza in bicicletta. Rimane un piccolo problema dovuto al fatto che secondo certe interpretazioni del Codice della Strada "il ciclista è tenuto a condurre il mezzo usando entrambe le mani" per cui viaggiare tenendo in mano un ombrello sarebbe sanzionabile, ma ... va beh, mal che vada si prendono due gocce! Cosa vuoi che siano due gocce per 23 chilometri, per uno che ha un'ottantina di anni? Se poi sei uno che ha anche un po' di artrosi, oppure un po' di asma, o la pressione che non scende mai al disotto di 160, oppure hai un femore appena riaggiustato ... andare a Piacenza in bicicletta rappresenta comunque un toccasana. Dimenticavo: non ho ben chiaro se poi alla Galleana sia previsto anche un grandioso posteggio sicuro per tutte le biciclette che noi (mi ci metto pure io ovviamente) lasceremmo incustodite per non immetterci nel caotico traffico cittadino, meglio prendere la navetta come si fa adesso. E poi, chissà che qualche buon pensante non ci tiri fuori anche che non tutte le biciclette siano ammesse in città, se non sono Euro 6 o 7! Qualcuno obietterà che non è inverno tutto l'anno, ed è vero. Infatti esistono anche le settimane in estate ove la temperatura sotto il sole raggiunge e supera tranquillamente i 35 gradi; per andare fino a Piacenza (di giorno) sarà allora necessario disporre di una bicicletta con climatizzatore o perlomeno un abbigliamento adatto: ce la vedi la signora Pina (84 anni, 98 kg, reggiseno di misura zoologica, capelli normalmente macerati dal sudore) in tutina da ciclista con caschetto, con la bottiglietta di acqua che non riuscirà mai a raggiungere senza scendere, poichè attaccata al montante della bicicletta? Peccato che la notizia non precisi nemmeno se ci saranno lungo il percorso apposite aree di ristoro, complete di servizi igienici e di ambulatorio con presidio medico. Certo un bel passo avanti nel sostentamento di una popolazione che è sempre più costituita di anziani. E chissà se i "giovani" amministratori si rendono conto che un giorno saranno essi pure anziani? Ah, però, forse devo ricordarmi che spesso gli anziani non vanno più a votare, c'entrerà qulacosa? Poi però, a pensarci bene ... : quante cose a favore di chi è più disagiato si sarebbero potute fare con 900mila euro?! Prova a pensarci: prova a dividere 900mila per l'importo di una pensione (non d'oro) non di quelli che per andare a Piacenza lo possono fare con l'auto sempre nuova in regola con l'Euro X; oppure 900mila diviso per il costo di un biglietto dell'autobus per Piacenza, per vedere quante corse gratuite per anziani e indigenti ci salterebbero fuori. Beh, comunque ormai è fatta! Non resta che aspettare e poi magari mettersi qualche volta lungo la nuova ciclabile e contare quante persone la useranno per motivi di necessità (se succede come per il tratto, già in funzione da anni, fra Podenzano e Gariga ... più di qualcuno che porta a spasso il cane al guinzaglio non ho mai visto, eppure passo quasi tutti giorni e in differenti orari.) Cui prodest? (a chi giova?)
👨 Giovanni Alberoni   21/11/18 16:12 ® 2526
Punti di vista e orizzonti diversi.
La ciclabile giova a tanti perché le comunità non sono fatte solo di anziani, di sedentari e pensionati bisognosi di bus.
Il problema vero è innanzitutto culturale.
L’idea di avere più ciclabili, ossia di avere altre possibilità oltre i mezzi tradizionali per spostarsi nel medio e lungo tragitto, arriva tardi in Italia, ma come dice il proverbio meglio tardi che mai.
In altri paesi notoriamente più attenti all’ambiente, alle esigenze delle persone, e meglio disposti a fornire stimoli salutari alle nuove generazioni, ossia dove l’uso della bicicletta è diffusissimo, nessuno si porrebbe questo problema.
Vedi l’Olanda, dove pure esistono i pensionati e dove le ciclabili solcano città e campagne per oltre 20.000 chilometri.
Vedi il noto “Percorso delle città” (sigla LF2) che si snoda per circa 350 km tra le capitali di Olanda e Belgio passando per Rotterdam e Anversa.
Un percorso pianeggiante (quota massima 130 metri), attrezzato e praticamente tutto su ciclabile, con un itinerario alla portata di tutti, neofiti e famiglie con bambini.”
Nella patria dei tulipani, peraltro, esistono altre importanti piste ciclabile di media lunghezza, come quella di 24,5 chilometri che collega l’Aia con Rotterdam o come quella che unisce a Haarlem con e Leiden (40 km.).
Quanto all’utilizzo più o meno frequente di tali collegamenti, va detto che un percorso ciclabile ha senso e crea abitudine all’uso non tanto quando si compone di tratti intermedi isolati (es. il collegamento tra due località vicine), tratti che per la loro finalità restano di fatto utilizzati e al servizio di chi abita o frequenta quei luoghi, ma quando è in grado di snodarsi e unire senza soluzione di continuità più siti ad alta densità abitativa. E la ciclabile in discussione, il cui costo è bene ricordare resta una tantum, dovrebbe consentire di muoversi in doppio senso, da Piacenza verso Ponte e viceversa e senza particolari intoppi.
C’è da dire infine che non basta il possesso di una bicicletta per convincere una persona a diventare un assiduo ciclista, come non basta l’acquisto di un treno ad alta velocità se mancano e non si realizzano le linee idonee per farlo transitare.
Per capirci è del tutto logico pensare che una persona non si appassioni allo sci solamente perché sa che due tavolette ben modellate e piazzate sotto i piedi lo faranno scorrere velocemente sulla neve, né possiamo credere che inizierà ad usare gli sci con assiduità per il solo fatto di possederli. Serve ben altro. Si comincia sciare e ci si appassiona soprattutto perché si trovano piste con la neve pressata e adattate a qualunque fascia di difficoltà e perché sono disponibili ottimi impianti di risalita in un ambiente che offre una serie di servizi aggiuntivi (punti di ristoro e ecc.) che rendono attrattiva e piacevole l’attività sciistica.
E il favorire più opzioni e più opportunità per spostarsi, come nel caso delle nuove ciclabili, non sfugge a queste elementari premesse sia dal punto di vista logistico che culturale.
👨 Marco dal lest   21/11/18 21:32 ® 2527
Non credo che occorra essere un veggente per capire che la mobilità del futuro sarà molto diversa da quella attuale. In tutti i paesi evoluti, ma anche nelle regioni italiane più lugimiranti, si stannno investendo molte risosrse nelle piste ciclabili. Credo che in un futuro molto prossimo, i territori che avranno piste ciclabili degne di questa definizione, cioè con sede propria ed i sicurezza, avranno le stesse possibilità di sviluppo di quelli attualmente serviti da strade (anche queste degne di questo nome, quindi escluse quelle della Val Nure....)
La rivoluzione già in atto si chiama E-Bike, cioè bici a pedalata assistita da un motore elettrico, che si stà già rivelando un veicolo alternativo ai ciclomotori. I dati di crescita del mercato sono tutti a 2 cifre e la Bosh (uno dei principali produttori di motori elettrici dedicati) prevede che nel breve periodo (5/8 anni) una bici su due vendute sarà elettrica. Se le molte case motociclistiche hanno già un segmento E-Bike ed Huber ha acquistato la innovativa Jump-Bike (ditta che produce bici e veicoli elettrici dedicati al bici shering) quacosa vorrà dire... per non parlare dei soliti investimenti milionari dei cinesi in questo settore...
I 23 Km da Ponte a Piacenza con una E.Bike possono essere coperti molto agevolmente ed è logico che non saranno solo gli anziani a percorrerli, penso ad esempio a quanti studenti potrebbero utilizzare questo mezzo di trasporto, limitando il bus ai soli giorni di nebbia o pioggia e magari su questi bus con meno utenti troverebbero posto a sedere proprio gli anziani...
Inoltre per rimanere in tema di anziani, io nell’ultimo anno ho notato un notevole incremento di pensionati che frequentano non solo le strade secondarie, ma anche le aree montane, notoriamente più difficoltose da percorrere in bici.
Un altro discorso merita lo sviluppo della mountain bike a pedalata assistita nelle aree montane, soprattutto in quelle dove "non nevica firmato" come le nostre...
Qualsiasi operatore turistico avveduto sa che questa forma di escursionismo in bici rappresenterà "lo sci" del futuro, soprattutto per quelle aree montane situate a quote inferiori ai 1500 m slm sull’appennino ed ai 1200 m slm sulle alpi, dove nessuno azzarda più la realizzazione di alcun tipo di infrastruttura legata alla neve, visti i cambiamenti climatici in atto.
Chi fosse interessato all’argomento lo invito a percorrere, nella prossima primavera, il rinnovato sentiero Passo Zovallo-Fontana Gelata – Lago Nero- Costazza- Passo Roncalla, per vedere quante montan bike e soprattutto quante E-Bike incontrerà e farsi un idea delle potenzialità di una rete sentieristica adeguata e rapportare il dato ad una rete di piste ciclabili, non solo a fini turistici, ma a servizio del pendolarismo verso le aree urbane.
Per quanto riguarda poi la necessità di un posteggio alla Galleana, non capisco tale necessità poichè se arrivo a Piacenza in bici, col cavolo che poi mi infilo su di un fumante autobus navetta se posso raggiungere Piazza Cavalli comodamente in bici senza problemi di parcheggio, di euro 4, di ausiliari del traffico ecc.
La domanda dell’amico Giampiero è piu che legittima:"cui prodest" ma dal mio punto di vista è:" a chi giova" .... non fare le ciclabili ...
👨 Gianpiero Nani   22/11/18 08:30 ® 2528
Caro Gianni,
molto apprezzabile la tua colta e dotta dissertazione riguardo usanze a modus vivendi di popolazioni nord e mitteleuropee. Da sempre oggetto di ammirazione da parte di noi mediterranei. Personalmente ho dovuto aggirarmi proprio in tempi recenti in talune di quelle zone e ahimé ho avuto modo di constatare ancora una volta che "non sempre, e non tutto, ciò che luccica sia oro"! Ciò detto, lungi dal voler polemizzare con te, che giusto inizi il tuo commento ricordando come ciascuno possa avere punti di vista personali, non coincidenti con quelli altrui, vorrei aggiungere che si tratta poi sempre di Paesi e popolazioni con culture, storie, abitudini e quindi organizzazioni urbanisticamente molto diverse da noi, i cui modelli difficilmente possono essere riprodotti nella nostra Italia (o Italietta che deve sempre imparare dagli altri, come alcuni la vorrebbero). A tal proposito mi viene da ricordare che pressoché quotidianamente percorro a piedi (visto che con la mia auto non posso circolare a Piacenza) tratti di strade cittadine ove sono state realizzate, da anni ormai, piste pedo ciclabili degne di città come Bonn o Lipsia (tanto per citarne due all’avanguardia nel settore e che conosco abbastanza bene) quali ad esempio Viale Martiri della Resistenza o il tratto da Piazzale Marconi (Stazione FS) fino a Piazzale Milano; ebbene ti posso assicurare che se su queste piste scorrono giornalmente più di venti biciclette è già un grosso evento (anche se con condizioni meteo favorevoli). Volendo possiamo metterci là un giorno ad osservare e contare. Per non parlare poi della fine che ha fatto il tragitto, solo pedociclabile, realizzato a suo tempo tra il Piazzale Viale Patrioti/Via 4 Novembre e l’area della Stazione FS sul vecchio percorso ferroviario per l’Arsenale. Ad evitare il sospetto di preconcetti sull’uso del mezzo: concedimi anche di ricordare, non certo a te con cui ci conosciamo da sempre, che negli anni immediatamente dopo il mio trasferimento da Ponte a Fiorenzuola (dopo le scuole elementari) e poi successivamente a Piacenza venivo regolarmente a Ponte in bicicletta e a quei tempi avevo perfino nei sogni il ciclismo sportivo; poi anni dopo, abitando in città in via XX Settembre, non ero di certo di quelli con l’auto in garage sottocasa ed ho sempre circolato in bici. Ma ero giovanotto! E (credo come per la maggior parte dei giovani) dei problemi dell’anzianità non mi preoccupavo di certo, forse per il semplice fatto che non li conoscevo e, con buona dose di pragmatismo, ero convinto che la vita fosse tutta "in piano" (anche se avevo quattro piani di scale da fare per arrivare in casa). Oggigiorno il pragmatismo rimane, per cui sono convinto che le categorie dei più disagiati debbano essere considerate in primo luogo. Piaccia o non piaccia ai più giovani. Tu dici all’inizio che le comunità non sono costituite soltanto di persone disagiate, è vero, certo, però ci sono anche loro. Forse avrai notato che ho parlato di uso della ciclabile per "motivi di necessità". Ebbene l’ho fatto non a caso, perchè quello è il nocciolo vero della questione: lo svago e il diletto sono una cosa, la "necessità" è un’altra cosa. E mentre un giovane ha tanti modi per risolvere la "necessità", quasi sempre le persone disagiate (anziani, persone sole, disabili, disagiate economicamente, che abitano forzatamente in luoghi difficili) hanno come unico mezzo per risolvere la "necessità" quello dell’aiuto pubblico. Ecco che allora, forse vittima del mio pragmatismo, ritengo prioritario aiutare chi ha bisogno di aiuto per risolvere le "necessità", rispetto al soddisfare chi le "necessità" ha altri modi per risolverle, più o meno facilmente, da sè. Così come vedo abbastanza inattuabile che una persona di una settantina o ottanta anni, pur con tutta la buona volontà di non voler essere sedentaria, si sobbarchi un viaggio di andata e ritorno (quindi almeno 50 km, alla Galleana) a Piacenza da Ponte, con tempi che si potrebbero definire bibblici oggi che tutto spinge alla celerità.
Ti ringrazio comunque, caro Gianni, perchè anche tu, come ho sempre fatto io (e anche questo qualcuno me lo ha voluto contestare) partecipi civilmente alla discussione senza nasconderti dietro un anonimo nickname, e ti saluto caramente.
Gianpiero Nani
👨 Gianpiero Nani   22/11/18 12:23 ® 2529
Solo una piccola osservazione, dato che mi ero ripromesso di non commentare mai gli scritti di persone che non conosco personalmente e che non ho nemmeno modo di riconoscere celandosi le stesse dietro un anonimo nickname.
L’osservazione riguarda il meraviglioso sogno, che gli studenti pendolari usino la bicicletta per raggiungere la propria scuola in città, anche se poi ci sono quelle di un altro polo scolastico ben fuori Piacenza e senza toccare la questione tempistica che comunque esisterebbe. Dicevo dunque: un sogno. Peccato che nella realtà il gestore del trasporto con autobus non sia né una ONLUS e nemmeno una Opera Pia, per cui è facilmente prevedibile che di fronte ad un drastico calo delle presenze a bordo dei mezzi, risponda immediatamente con una altrettanto drastica riduzione del Servizio. Non credo proprio che sarebbe disponibile ad un adattamento del numero di mezzi in funzone, giorno per giorno, ora per ora, in ragione della realtà meteo. Sempre ammettendo si fosse in grado di fare previsioni talmente precise, e poi che tengano in considerazione l’intero tragitto. Non è infrequente il caso in cui a Ponte splendea il sole e oltre Podenzano piova (e viceversa ovviamente), oppure che di prima mattina ci sia un sereno da toccare il cielo con un dito e prima del pomeriggio stia diluviando. E allora nel caso il gestore del trasporto riduca il sevizio: chi ne pagherebbe maggiormente le conseguenze? Guarda caso proprio coloro che non possono fruire della bicicletta, nemmeno quella elettrica. Abbiamo già sperimentato cosa significhi la riduzione di servizi pubblici causa insufficiente redditività per il gestore (Vedasi ad esempio gli uffici postali nei piccoli centri. Chiedendo magari agli anziani e a chi ha altri disagi sociali di Biana, di Carmiano, di Villo’ e via dicendo). Da ultimo, volendo guardare al futuro, come è anche giusto fare, non mi sembra che la popolazione stia ringiovanendo, anzi la tendenza è esattamente al contrario! E qui mi fermo, lasciando ad altri di tirare le conclusioni.
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20/11/18
MattiaPascal

Gestione strade regionali e provinciali

"168 km di strade del Piacentino tornano all'Anas", titola Libertà di domenica 18 novembre (a pag. 5), riportando un comunicato del parlamentare cinquestelle Davide Zanichelli. Fra esse, citata anche la strada di Val Nure (72,67 km).
Che dire? Se son rose fioriranno...
  
18/11/18
Marino

Scuole: una buona notizia ed una riflessione

La buona notizia. Libertà di oggi ci segnala che abbiamo ottenuto "un finanziamento regionale di 160.000 € per l'adeguamento sismico delle scuole elementari". L'intervento consiste "nell'inserimento di una serie di tiranti in acciaio tra il piano terra e il primo piano" e nella "sostituzione di tutti i vetri degli infissi" che attualmente presentano il rischio di frantumazione in caso di scossa sismica ("La loro frantumazione è uno di quei danni collaterali che può comunque provocare vittime e feriti: con la loro sostituzione andiamo a scongiurare questa possibilità").
La riflessione. Dal 2012 al 2018, le autorità competenti hanno stipato in quell'edificio 300 bambini con i loro insegnanti. I bambini e gli insegnanti delle elementari rimarranno nell'attuale situazione fino alla fine del 2019. Io, che da 14 anni cerco di leggere ogni atto e ogni esternazione delle varie amministrazioni comunali, ignoravo l'esistenza di queste due problematiche. Se non avessimo ricevuto il finanziamento, sarei rimasto "ignorante" ancora per quanto tempo? E mi sono chiesto: "quali altre problematiche relative alla sicurezza non sono a conoscenza diffusa tra i cittadini?". Siccome non so rispondermi, ritengo che sarebbe opportuno che l'Amministrazione comunale, almeno prima che inizi la campagna elettorale amministrativa, portasse all'attenzione dei cittadini l'elenco ragionato delle problematiche conosciute e irrisolte relative agli edifici pubblici (scuole, impianti sportivi, viabilità, infrastrutture, ecc.) e agli edifici privati (amianto, ecc, ovviamente, per questi ultimi, solo per ciò che impatta sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini).
  
13/11/18
Marino

Dissuasori di sosta in Via Veneto

Sui social si sta commentando l’avvenuto completamento del posizionamento dei “dissuasori di sosta”  FONTE .
Ritengo che l’Amministrazione comunale terrà in considerazione anche le opinioni espresse sui social e che darà le opportune spiegazioni. Nel frattempo penso sia utile condividere quanto previsto dalla Legge e dai Regolamenti in merito ai “Dissuasori di sosta”.
A tal fine ci viene in aiuto la direttiva del Ministero dei Trasporti sull’applicazione della segnaletica stradale  FONTE  che, al punto 8.1, scrive che l’impiego dei dissuasori di sosta è regolato dall’art. 180 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Nuovo Codice della Strada. E spiega che qualora i dissuasori vengano installati fuori da zone riservate esclusivamente al transito pedonale, essi svolgono le seguenti funzioni: - impedimento materiale alla sosta abusiva; - delimitazione di zone pedonali, aree di parcheggio riservate, zone verdi, aiuole, e spazi riservati per altri usi; - reale impedimento al transito dei veicoli, sia come altezza sul piano viabile, sia come spaziamento tra un elemento e l’altro.
Il Regolamento prevede che i dissuasori: - debbano essere resi ben visibili, al fine di evitare eventuali urti accidentali in condizioni notturne o di scarsa visibilità (ad esempio con l’inserzione di elementi rifrangenti di colore giallo); - non debbano presentare bordi a spigoli vivi, perché potrebbero risultare pericolosi per bambini o pedoni disattenti; - non debbano essere impiegati in configurazione singola, a meno di integrare la loro collocazione con ulteriori elementi, in modo da realizzare una continuità che consenta una chiara individuazione della loro presenza.
Se i dissuasori vengono installati su piattaforma stradale (il nostro caso) il Regolamento dispone che vi sia la presenza di idonea segnaletica orizzontale di margine, realizzata anche con elementi lapidei dove ciò è consentito (art.152 c.4).
👨 Pavolini   14/11/18 23:04 ® 2524
Una scelta illuminata e coraggiosa. Ma nel caso l’amministrazione non venisse riconfermata alle urne, questa posa sarà ricordata come l’ultima raffica (di paletti) di Salò...
👨 Poujade   19/11/18 19:32 ® 2525
Sulle strade francesi in corso la protesta dei gilet gialli. Potrebbe essere un’idea per quei commercianti che non sono contenti delle parigine di Ponte...
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