Ponte dell'Olio

03/05/17
Marino

Sospesi i trasferimenti erogati dallo Stato ad alcuni Comuni

Ogni anno i Comuni e le Unioni di comuni devono inviare allo Stato le informazioni previste dal Dlgs 216/2010. Il non rispetto della scadenza dell'adempimento comporta “... la sospensione, sino all'adempimento dell'obbligo di invio delle informazioni, dei trasferimenti a qualunque titolo erogati all'Ente locale e la pubblicazione dell'ente inadempiente nel sito internet del Ministero dell'interno... “. A questo link  FONTE  la lista dei comuni a cui lo Stato ha sospeso i trasferimenti a qualunque titolo erogati. I comuni piacentini inadempienti, e a cui lo Stato ha sospeso i trasferimenti, sono: Agazzano, Alseno, Cadeo, Gossolengo, Gragnano, Pecorara, Pontenure, Carpaneto, Gropparello, Podenzano, San Giorgio, Vigolzone.  FONTE 
👨 Rikk   06/05/17 13:44 ® 2314
No noo nooo nel virtuoso Podenzano??? No non ci posso credere.....
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30/04/17
MattiaPascal

Big match

Oggi al Cementirossi era in programma l'incontro decisivo del campionato di Seconda Categoria. Che vedeva di fronte (all'ultima giornata) proprio le prime due della classifica, separate da soli due punti.
La partita (purtroppo) è finita in parità, 0-0. Un risultato favorevole al Rottofreno che ha così confermato il proprio primato.
Dunque complimenti alla squadra ospite che vince il campionato ed è promossa in Prima.
Quanto alla Pontolliese Gazzola, è ora attesa dai playoff (dove in semifinale incontrerà lo Ziano). Che da profano non credo assegnino di diritto un'altra promozione, ma solo un posto in graduatoria per eventuali ripescaggi. Comunque sia, in bocca al lupo...
  
27/04/17
Marino

Rifiuti...

Uno degli indicatori più significativi per capire se funziona la politica di gestione dei rifiuti (indicatore che dà anche un'indicazione sul grado di civiltà di una comunità) è rappresentato dalla quantità di rifiuti inviati in discarica o ad incenerimento: i cosiddetti "Rifiuti urbani non differenziati", quelli che mettiamo nei contenitori neri al sabato mattina.

Nel 2011, tutti i comuni della Provincia, mandavano in discarica /inceneritore 68.120.000 kg. Gradualmente questa quantità si è ridotta ai 61.475.000 kg del 2015. Es. (pro capite 2015 kg): San Giorgio 114, Cortemaggiore 127, Gragnano 132, Cadeo 134, Villanova 136, Pontenure 136, Podenzano 137, Monticelli, 138, Sarmato 141, Gossolengo 146, Agazzano 150, Rottofreno 154, Caorso 160, Fiorenzuola 162, ecc.

Questo l'andamento dei rifiuti mandati in discarica/inceneritore a San Giorgio:
2011 831.590 kg abitanti 5.823 pro capite 143 kg
2012 710.930 kg abitanti 5.801 pro capite 123 kg
2013 632.880 kg abitanti 5.809 pro capite 109 kg
2014 621.410 kg abitanti 5.810 pro capite 107 kg
2015 661.720 kg abitanti 5.792 pro capite 114 kg

Questo l'andamento dei rifiuti mandati in discarica/inceneritore a Ponte dell'Olio:
2011 922.600 kg abitanti 4.904 pro capite 188 kg
2012 874.790 kg abitanti 4.921 pro capite 178 kg
2013 903.280 kg abitanti 4.874 pro capite 185 kg
2014 917.370 kg abitanti 4.805 pro capite 191 kg
2015 936.820 kg abitanti 4.794 pro capite 195 kg
2016 981.390 kg abitanti 4.751 pro capite 207 kg

Osservando i comportamenti della mia famiglia, dei miei vicini di casa, di alcuni amici con cui si parla di ambiente, mi sarei aspettato un costante calo dell'indifferenziata... Bho! Che appassionante mistero.... ;-)
  
26/04/17
MattiaPascal

Littorina

Sbaglio o nell'aprile di cinquant'anni fa (per la precisione il giorno 30) cessava il suo onorato servizio la ferrovia Piacenza - Bettola?
Col senno di poi, nell'epoca in cui da più parti viene elogiato il trasporto su rotaia e messo sotto accusa (almeno a parole) quello su gomma, chissà se fu una scelta giusta...
👨 Gianpiero Nani   29/04/17 09:08 ® 2311
E con costi non esorbitanti avrebbe potuto venire prolungata fino alla liguria, diventando così la autentica direttissima ferroviaria tra Milano e Roma. Ma quando certi amministratori hanno una visione che non va al di là della punta del proprio naso!?
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23/04/17
Marino

Consiglio comunale venerdì 28 aprile 2017

Ore 21.00
1. Approvazione verbali della seduta precedente;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Variazione al Bilancio di Previsione 2017/2019 ed al Documento Unico di Programmazione;
4. Programma triennale Opere Pubbliche 2017-2019. Modifica;
5. Approvazione Rendiconto Esercizio 2016;
6. Autorizzazione all'alienazione di reliquato stradale in Località Pregrossa;
7. Consorzio Ambientale Pedemontano – Determinazioni.
  
20/04/17
MattiaPascal

Dal Brasile a Ponte

Chi l'ha detto che il rosario è frequentato prevalentemente da donne? A Ponte dell'Olio le cose vanno diversamente dalla tradizione. Da un anno don Mauro Bianchi ha deciso di invitare gli uomini della sua parrocchia per il rosario. Ogni quindici giorni, la sera del mercoledì, un gruppo di uomini - intorno alla decina, con picchi di venti persone - si ritrovano per recitare insieme le preghiere.
Spiega don Mauro: "Siamo partiti l'anno scorso, ci troviamo ogni due settimane al mercoledì sera alle 20,30 nei locali della parrocchia, per una mezzora di tempo. Noto con soddisfazione che si è creato un bel gruppo, vengono volentieri e scoprono la ricchezza della preghiera".
L'esperienza viene da molto lontano. Don Mauro ha importato questa tradizione dal Brasile, dove è stato missionario a Picos.
Al termine del rosario, ovviamente, c'è spazio anche per qualche comunicazione sull'attività della parrocchia e fare due chiacchiere in compagnia.

(da "Il nuovo giornale" di giovedì 13 aprile, articolo di Filippo Mulazzi a pag. 30)
  
15/04/17
Gianpiero

A campane legate

Negli anni cinquanta, quando abitavo in fondo al Borgo, ricordo che, nei giorni della passione e morte di Nostro Signore, le campane non suonavano (si diceva venissero legate) in segno di lutto, fino al nuovo festoso scampanìo coincidente con l'annuncio della resurrezione durante la messa pasquale di mezzanotte. In quei giorni, quindi, i rintocchi che quotidianamente indicavano alla gente il mezzogiorno e l'ora dell'Ave Maria venivano sostituiti dal suono di due strumenti particolari, portati in giro da chierichetti di "grado elevato". Uno era formato da una grossa conchiglia, con un foro ad una estermità, attraverso cui si soffiava, ed emetteva un suono simile a quello di un corno. L'altro era costituito da una sorta di tavola con applicate due speci di maniglie incernierate, le quali, con lo squotimento della tavola medesima, battevano alternatamente, generando un fragoroso "clap, clap". I due chierichetti partivano dalla chiesa di San Giacomo e percorrevano tutta la borgata, suonando i due strumenti, per poi rientrare in canonica. Io ho lasciato Ponte nel '60 per cui non ho idea se, e fino a quando, sia continuato quel rito e non ricordo più come denominassimo quegli strumenti. Tra i gentili lettori forse c'è qualcuno che magari li ha suonati a quei tempi? Nel caso, mi può ricordare anche come fossero chiamati in gergo (in dialetto) e fino a quando siano stati usati? Grazie.
Colgo l'occasione per augurare una Serena e buona Santa Pasqua a tutti coloro che la celebrano NON SOLTANTO come la domenica che origina il Lunedì di Pasquetta.
👨 Paolo   15/04/17 14:33 ® 2306
Buona Pasqua a tutti i pontolliesi
👨 Mattiapascal   16/04/17 15:51 ® 2307
Tiriamo a indovinare (almeno per il secondo strumento): forse batai? Digitando su google le parole "batai settimana santa" fra i risultati esce il richiamo a una pagina del sito carrone.it, dedicata al dialetto di quella località piemontese. Fra le altre parole c'è anche batai. La cui definizione è: strumento in legno formato da una tavola con fissate delle maniglie ai due lati usata dai ragazzi nella settimana santa. Comunque, nel caso avessi indovinato, il merito è di mia madre. Che per prima mi ha suggerito batai...
👨 Gianpiero Nani   17/04/17 10:18 ® 2308
Grazie a Mattia almeno per l'interessamento. Qualcuno mi ha suggerito "barlaca" per quanto riguarda la tavola. Mi sembra un po' strano comunque che nessuno se ne ricordi, non si tratta di cose di cento anni fa, chi li suonava dovrebbe avere più o meno intorno ai 75 anni (ipotizzando che ne sia cessato l'utilizzo giusto nel '60, quando sono andato via da Ponte.
👨 Rikk   17/04/17 10:33 ® 2309
Il problema non è chi se lo ricorda, ci sono e come se ci sono, ma chi legge ponteweb..... 😊😊😊
👨 Andrea M.   19/04/17 08:59 ® 2310
Barlaca, confermo che a Rivalta si chiamava cosi, parliamo degli anni 80, io ne ho 40. Una tavola di legno con due ferri a U incernierati.
👨 Alessio   30/04/17 17:47 ® 2312
Finora non ho avuto il tempo di chiarire il problema linguistico relativo al nome dello strumento utilizzato il venerdì santo, in sostituzione delle campane „legate“, per segnalare il mezzogiorno e, se ben ricordo, l’ora di „vespro“, cioè la conclusione della giornata lavorativa. Allora (fra il 1946 e il 1953) ero „chierichetto“ e spesso ho compiuto il sevizio di suonare la „conchiglia“ e la „barlacca“ (così veniva chiamata e in questa forma mi è rimasto nella memoria). Il fatto che ci siano giovani che sono scientificamente curiosi di conoscere con precisione il termine e la funzione dello strumento cui il termine si riferisce, lo trovo segnale eccezionale del desiderio di non perdere il contatto con belle tradizioni che, purtroppo, sono scomparse e/o destinate a scomparire. Il termine è reperibile sia nel vecchio Vocabolario Piacentino-Italiano di Lorenzo Foresti, sia nel Vocabolario Piacentino-Italiano, scientificamente ineccepibile, di mons. Guido Tammi. In realtà la forma corretta piacentina è quella di barlocca „bàttola“, strumento appunto che s’adoperava nella settimana santa in luogo delle campane: batt la barlocca (o barlacca) significava appunto „scuotere la bàttola“ (bàttola = battere). Il termine non era solo utilizzato in ambiente chiesastico. In realtà con il termine „bàttola“ s’indicava anche, innanzitutto, un arnese di legno il quale, nel girare che fanno le macine del mulino si alza e si abbassa provocando un rumore assordante. Di qui l’ampliamento semantico del termine allo strumento usato nella tradizione cristiana della settimana santa. Pertanto bàttola è il termine toscano e barlocca quello piacentino. La forma barlacca (invece di barlocca) si spiega con un procedimento fonetico, che qui non sto a spiegare per non appesantire questa nota e non tediare chi legge, come anche, per le stesse ragioni, tralascio la possibile derivazione etimologica. Cordialità: Alessio Fontana.
👨 Gianpiero Nani   02/05/17 17:17 ® 2313
Un grazie di cuore al gentile Alessio che mi ha confermato uno dei tanti ricordi di quei tempi, che spesso mi frullano nella memoria, ma che col passare degli anni tendono sempre più a perdere qualche sfumatura o qualche particolare. Seppure il nome non mi suggerisca al momento una conoscenza diretta, fatti i debiti conti è quasi certo che lo abbia dunque sentito e/o visto passare suonando, dal momento che ho abitato fino al 1957 giusto nella prima casa del borgo (via Vittorio Veneto, 1). Purtroppo oltre alle belle tradizioni, stiamo rischiando di perdere anche le "radici stesse" del nostro passato e del nostro Paese, e ogni volta che passo lì, all'inizio del borgo, mi guardo intorno e osservo con tanta tristezza l'abbandono e il vuoto di tutte quelle case disabitate (compresa quella dove sono nato ed ho abitato) e mi si stringe davvero un po' il cuore temendo (credo non sia difficile prevederlo con i tempi che corrono) di vedere un giorno comparire all'improvviso la recinzione di un cantiere che si appresta ad abbatterle o snaturarle abominevolmente. A questo punto, immagino che qualcuno obietterà "... in nome del progresso". Certo, certo, però io so che a quei tempi Pontedellolio (e lo scrivo tutto attaccato come ci hanno insegnato allora a scuola) era un paese dove si viveva bene: ora e nel futuro ... non lo so.
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12/04/17
MattiaPascal

Let it beee

Una Pasqua buona, per tutti. E' quello che auspicano le associazioni ambientaliste che in queste settimane hanno dato vita a numerose campagne di sensibilizzazione contro la mattanza degli agnelli che ogni anno, proprio nel periodo pasquale, vengono immolati sulle tavole degli italiani.
La Lav spiega: "Nel 2016 sono stati infatti macellati quasi 2 milioni e mezzo di agnelli e capretti (dati Istat), moltissimi dei quali per celebrare la Pasqua e altre festività. Un orrore reiterato che non può trovare la sua giustificazione nella nostra tradizione".
Anche la Lega italiana per la difesa del cane punta ad un maggiore rispetto nei confronti di tutti gli esseri viventi partendo proprio dalla scelta di un menù privo di sofferenza animale. Spiega Piera Rosati, presidente nazionale Lndc: "E' importante capire che non c'è differenza tra i cani e i gatti che abbiamo in casa e gli agnelli o gli altri animali che vengono quotidianamente mandati al macello. Tutti gli animali amano, gioiscono e soffrono allo stesso modo e dovrebbero avere lo stesso diritto alla vita. Per questo continueremo a batterci finché non vedremo la stessa indignazione per il maltrattamento di un cane e quello di un agnello o di un altro, purtroppo, cosiddetto animale da reddito. E' ora di dire basta alla schiavitù degli allevamenti e all'uccisione di animali innocenti".

(così è scritto sulla "Gazzetta di Parma" di domenica 9 aprile, in un articolo di Rose Ricaldi a pag. 30)
  
07/04/17
MattiaPascal

Comuni, referendum e burocrazia

Entro il 10 aprile i Comuni dovranno controllare le liste elettorali per cancellare chi si è trasferito, entro il 13 bisognerà convocare i comizi, poi si farà l'elenco in triplice copia di chi non ha compiuto i 18 anni entro il giorno del voto, senza dimenticare le affissioni all'albo pretorio e i cartelloni per la propaganda. Il tutto per i referendum del 28 maggio su voucher e appalti: che, come tutti sanno, non si terranno perché il governo ha "sminato" il campo per decreto legge. Per fermare la macchina serve lo stop della Cassazione, che però potrebbe aspettare la legge di conversione perché un decreto può sempre decadere. E ai sindaci, quindi, stanno arrivando dalle Prefetture le direttive per i referendum-fantasma, con tanto di avviso sulla "importanza assoluta della puntuale osservanza" di tutti i passaggi.
Passaggi che costano perché impegnano il personale dell'anagrafe e degli altri uffici interessati, costretti a lasciare da parte per un po' le attività che potrebbero avere qualche riscontro in più nel mondo reale.
In 1.021 Comuni, poi, il calendario è doppio e sfasato di 15 giorni, perché l'11 giugno sono previste le elezioni amministrative.
Norme, codicilli e ceralacca alla mano, l'unico modo sicuro per fermare il tutto è convertire subito il decreto. Ma c'è tempo fino a metà maggio, e il testo deve ancora ottenere il primo via libera della Camera.

(così scrive Gianni Trovati sul "Sole 24 Ore" di giovedì 6 aprile)
👨 Amleto   07/04/17 20:55 ® 2170
Nei prossimi giorni, mettere o non mettere i tabelloni elettorali in piazza delle Fornaci? Fra obblighi di legge e buon senso, questo è il problema...
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05/04/17
Marino

Alloggi ERP Edilizia Residenziale Pubblica

E' stata pubblicata la graduatoria aggiornata per l'assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Qui il documento  FONTE  . Appena si libererà un alloggio esso verrà occupato dalla prima famiglia in graduatoria.