Ponte dell'Olio

05/12/16
Gianpiero

Perché non si dimettono pure LORO?

Il gioco è fatto.
Inutile ora gettare sul piatto strampalate spiegazioni filosofiche o becere insinuazioni sulla incapacità degli italiani di comprendere la positività delle proposte referendarie e rottamatorie. Il dato inconfutabile è che la maggioranza degli italiani ha bocciato la linea politica del governo Renzi.
Non solo quindi del buon Matteo in persona, che oltretutto ha confermato eccellenti, istrioniche, doti di attore, assumendosi platealmente tutte le responsabilità della disfatta, ma, e forse soprattutto, della sua compatta, pur disomogenea ,"corte".
Adesso mi aspetto che torni di nuovo a galla la sfrontata accusa agli italiani di "avere avuto paura" (è già successo in occasione dei referendum sulle fusioni comunali).
Ebbene: probabilmente, anzi certamente, gli italiani hanno avuto paura. Ma non paura di liberarsi del CNEL o delle diaspore tra Regioni e Stato centrale e via dicendo con i quesiti referendari.
Hanno avuto paura che con il successo del Sì si rafforzasse e tendesse a perpetuarsi una politica per la quale, ogni giorno, devono fare sempre più fatica a campare dignitosamente mentre si vedono intorno centinaia di migliaia di "estranei" a zonzo, mantenuti e coccolati; che devono fare file interminabili ai Pronto Soccorso mentre esistono "corsie preferenziali" sempre per i medesimi "estranei"; dove una povera anziana viene multata perché senza biglietto su di un treno sul quale viaggiano "estranei", pure essi senza biglietto però giustificati perché "poverini"!
Hanno avuto paura di promesse con la brutta sorpresa taciuta (faremo, daremo, taglieremo ... se...: ben sapendo che quel “se” non sarà mai soddisfatto e quindi tutto rimarrà al palo di partenza).
Hanno avuto paura di dichiarazioni contradditorie un giorno dopo l'altro: oggi i soldi per soddisfare giuste richieste di intere categorie di cittadini non ci sono, domani, per comprarsi il sostegno di altre categorie, ecco che i soldi compaiono all'improvviso, come dal cappello di un prestigiatore.
Hanno avuto paura di una linea politica che ha mostrato di dimenticare sempre più la periferia a vantaggio delle grandi aree urbane (non a caso, i no hanno prevalso di gran lunga soprattutto nelle aree di provincia, considerando che il 70 % degli italiani vive nella provincia, cioè in Comuni con meno di 60.000 abitanti).
Ecco di cosa hanno avuto paura gli italiani.
Per ultima considerazione, ultima solo come ordine, non certo come importanza: coloro che in qualche modo hanno partecipato al referendum appartengono a due precise categorie. La prima è quella dei comuni cittadini, che a titolo personale si sono schierati su uno o l'altro fronte. L'altra categoria è quella di coloro che si sono schierati a titolo istituzionale (Sindaci, Assessori e Presidenti regionali) esattamente come ha fatto il Presidente del Consiglio e i suoi Ministri. Hanno partecipato a riunioni, hanno sottoscritto documenti ufficiali, si sono pronunciati pubblicamente e hanno promosso iniziative, facendo pesare il loro “status” istituzionale, condividendo nella loro veste la linea politica del Governo centrale.
Come abbiamo visto, gli italiani in maggioranza hanno respinto tale linea, dunque, logica e onestà intellettuale vorrebbero che detti Signori, che la hanno condivisa istituzionalmente, si adeguassero alla decisione del loro "idolo" Presidente e assieme a lui si dimettessero, riconsegnando il potere decisionale ai cittadini.
Questa sì che sarebbe una prova di rispetto per il volere del popolo e non attaccamento alla poltrona, alta o bassa che sia.
Non hanno sempre sostenuto che bisogna rottamare ciò che non funziona? Allora: Rottamiamo! Rottamiamo!
Gianpiero Nani
👨 John Connor   06/12/16 14:34 ® 2098
La trovo semplicemente una proposta folle!
Si dovrebbero dimettere centinaia o forse migliaia di sindaci, assessori ecc. perché erano d'accordo con quanto votato dal Parlamento? ( E si perché la riforma della costituzione non era stata solo voluta da Renzi ma votata da Camera e Senato e se qui vi fosse stato il quorum dei 2/3 noi non avremmo nemmeno votato.....).
Assolutamente folle e destabilizzante per il nostro Paese, a meno che sostenere un'idea che risulta sconfitta in un Referendum non sia diventata una colpa.
👨 Cuccureddu   08/12/16 12:28 ® 2104
In Sardegna (la regione in cui il No ha ottenuto la maggior percentuale: il 72,22%) c'è chi ha seguito l'invito di Gianpiero. Si è infatti dimesso Gianmario Demuro, assessore regionale alle Riforme e agli Affari generali. L'esponente Pd si era speso con forza in campagna elettorale per il Sì al referendum (come scrive il Corriere della Sera di mercoledì 7 dicembre, a pag. 9).
👨 Marco   08/12/16 16:07 ® 2105
Dopo aver letto e riletto il post del Sig. Nani, nel quale lo stesso afferma che secondo "logica e onestà intellettuale" sussista un obbligo di dimissioni a carico di chi, amministratore pubblico a vari livelli, ha condiviso in modo esplicito il proprio favore alle riforme approvate dal Parlamento, mi sento di esprimere tutta la mia contrarietà a questo modo di ragionare. Analogamente si potrebbe affermare che gli amministratori locali nei cui territori abbia prevalso il si debbano rimanenre se esponenti del SI e dimettersi se esponenti del NO, in quanto tutt'ora in linea con il pensiero dei propri concittadi. Le dimissioni, a mio avviso, vanno reclamate quando si palesano evidenti mancanze nell'amministrazione della cosa pubblica,oppure quando gli stessi sono stati sconfessati in modo evidente su scelte decisive riguardati il loro territorio, manifestando un disallineamento sopraggiunto con il corpo elettorale che li ha eletti.
Dichiaro senza nessuna difficoltà di aver votato SI al suddetto referendum, di essere pienamente d'accordo con la richiesta di dimissioni,fatta dalle forze politiche che hanno sostenuto il NO, al Presidente del Consiglio e al Governo intero, in quanto lo stesso ha ritenuto di caricare sul voto referendario un contenuto politico e di conseguenza le dimissioni irrevocabili sono l'unica possibilità di dimostrarsi una persona seria.
Saluti a tutti.
Marco Boselli
👨 Pistacchio   11/12/16 10:11 ® 2107
La pretesa del sig.Nani non “è semplicemente una proposta folle”, come suggerisce Connor, ma una richiesta illogica che produrrebbe scompensi nelle decisioni (pre voto) a chiunque avesse incarichi amministrativi di carattere pubblico, costi aggiuntivi inutili, divisioni e lacerazioni continue e a macchia di leopardo, il tutto in un clima di altalenate ingovernabilità delle istituzioni.
Nel dibattito pre referendum di cose scriteriate e scollegate con la realtà ne sono state dette molte e su entrambi fronti, ma questa delle dimissioni a campo unico è decisamente la trovata più insensata (eufemismo) che abbia letto. Da proporre ai prossimi costituenti.
👨 Gianpiero Nani   11/12/16 12:56 ® 2108
Gentile Sig. Boselli, La voglio ringraziare per la cortesia e la correttezza con cui ha voluto commentare la mia ipotesi post-referendaria. Lo ha fatto, come si conviene tra persone civili, con garbo, senza offendere né trinciare giudizi a livello personale. Anche se devo correggerLa almeno per quanto riguarda la giusta intepretazione della mia ipotesi, quando accenna alla "... sussistenza di un obbligo ...". Per carità: non ho mai inteso obblighi, né è nelle mie intenzioni pretendere nulla da alcuno. Le pretese le lascio ad altri, a chi per prima cosa pretende di avere la verità in pugno. Ripeto, la mia voleva essere soltanto una ipotesi su cui aprire, perché no, un dibattito: e mi sembra che tutto sommato abbia sortito lo scopo. Per il fatto poi che Ella possa eventualmente non condividere mie posizioni, bene mi sta: per fortuna non la pensiamo esattamente tutti allo stesso modo, in fondo la vita è bella proprio anche per questo. Sono sempre convinto che un sano e corretto dibattito, sulle cose che riguardano una comunità, sia fondamentale per il bene della comunità medesima. Purché, mi scusi se mi ripeto, il dibattito si svolga correttamente, come è stato nel caso del suo commento, senza pregiudizi né impeti di immaturità civile e sociale.
Ben lieto di tornare magari a dialogare, e forse pure a dibattere, con Lei, La saluto molto cordialmente,
Gianpiero Nani
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05/12/16
Marino

Referendum: risultati a Ponte e a Vigolzone

Ponte SI 42% NO 58%
Vigolzone SI 40% NO 60%
Percentuale votanti: Ponte 73.48% Vigo 73.21%
Fonte con dettagli di tutti i comuni piacentini  FONTE 
👨 Mattiapascal   06/12/16 10:15 ® 2097
Ieri è stato aggiunto un nuovo articolo alla Costituzione, il 140: "Chi troppo vuole nulla stringe". Mi permetto di segnalare questo commento di Gigi Cavalli che ho letto sul sito esvaso.it: ben riassume l'esito e il significato del voto referendario...
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04/12/16
MattiaPascal

Interrogativo

Mai si era vista una campagna elettorale avvolgente e pervasiva come quella messa in atto da Renzi per questo referendum. Nell'ultimo mese è sbucato dal video a qualsiasi ora e in ogni trasmissione (tranne forse le previsioni del tempo).
Ora i casi sono due: o è un genio della politica (se questa strategia basata sulla sua grande capacità comunicativa risulterà vincente) oppure questo atteggiamento strabordante ha indispettito molti (che potrebbero punirlo severamente nelle urne). Dunque, storytelling o stalking? Fra poche ore la risposta...
  
30/11/16
Marino

Consorzio Ambientale Pedemontano - Liquidazione

Il Sindaco di Vigolzone, rispondendo ad una interpellanza, così descrive la situazione del Consorzio.
"Giovedì 1 Dicembre è stata convocata una riunione degli 8 comuni componenti il consorzio pedemontano per comunicazioni da parte del liquidatore. Con il 2017 scadrà il contratto con IREN per la gestione post-mortem della discarica di Cà del Montano. La cifra necessaria al pagamento delle attività di IREN è già stata versata su un fondo dal quale il gestore, ogni semestre, preleva la somma pattuita. Il consorzio ambientale pedemontano ha circa 1.500.000 euro di liquidità, una partecipazione in Piacenza infrastrutture del valore nominale di 400.000 euro, la proprietà dell’isola ecologica I Casoni ed il terreno della discarica Cà del Montano 2. La liquidità è in gran parte derivata dalla vendita a Luglio del 2015 delle azioni lren in precedenza possedute(circa 900.000 euro). Prima queste somme non erano disponibili per effetto del patto di sindacato sottoscritto dai comuni. Vanta inoltre crediti nei confronti dei comuni consorziati per circa 70.000 euro per le ultime rate del piano di ammortamento degli impianti fotovoltaici. Gli attuali costi sostenuti per il consorzio riguardano le spese per il liquidatore, il segretario, il revisore per un totale di circa 15.000 euro all'anno. Il consorzio ha ricevuto comunicazione da Atesir che i costi per la gestione post mortem delle discariche presenti in regione entreranno in tariffa rifiuti. Questo significa che le somme già stanziate per le attività da porre in essere dopo il 2017 possono essere almeno in parte disponibili e questo sarà l'argomento della riunione di Giovedì prossimo dopo la quale avremo informazioni più precise e potremo pensar a come investire le eventuali risorse distribuite.".
👨 Marino   30/11/16 14:45 ® 2092
Da non credere, negli anni passati ci hanno fatto pagare tariffe superiori al fabbisogno contingente dicendoci che sarebbero serviti per gestire il post-mortem della discarica (quel che abbiamo pagato in più corrisponde al "tesoretto" quantificato nel post).
Adesso ci dicono che quei soldi ce li faranno nuovamente pagare inserendoli nella tariffa rifiuti.
Turandosi il naso, può anche essere una soluzione accettabile, a patto che la quota di tesoretto che ci spetta, venga considerata nel PEF Rifiuti. Staremo a vedere...
👩 Sirenetta   30/11/16 15:34 ® 2093
Allora per riepilogare in sintesi...ponte ha avuto la discarica per 20 anni, doveva essere a rotazione e non è mai stata ruotata, gli altri comuni hanno portato i rifiuti...e hanno avuto solo benefici, niente inquinamento, qui non solo finiscono prima il ripristino ambientale che con una discarica così, deve durare 100 anni, ma i soldi li danno pure agli altri comuni...ma che schifo è!!!
Dovreste pretendere come garanzia che quei soldi rimanessero a ponte...a tutti quei poveri cristi che hanno sopportato odore, puzza, degrado, perdita del valore immobiliare e magare inquinamento anche di qualche falda acquifera?! il disagio del traffico sulle strade...roba da terzo mondo! e questo è il rispetto per il territorio, e questo è contare sulla non memoria delle persone...
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29/11/16
Marino

Dubbi referendari

Anche le parole dell'autorevole dott.Codogno (*) impongono una seria riflessione su ciò che ci stanno proponendo di approvare. Le sue parole potrebbero far pensare che la manciata di milioni di riduzione di costi del Senato e del CNEL sono lo zuccherino per farci ingoiare una pillola ben più costosa, enormemente più costosa! Sarà così?

(*) vedi minuto 3.05 "La vera risorsa sono le utilities a livello locale, lì sono veramente tanti, tanti miliardi. Il problema è che non sono nostri, dello Stato, sono dei Comuni, sono delle Regioni. E quindi bisogna cambiare il Titolo V della Costituzione. Ed espropriare i Comuni e le Regioni."
  
29/11/16
Gianpiero

Dubbio referendario costituzionale

Caro Marino,
anche se non ci vediamo da anni, pur abitando ad un tiro di schioppo, rimango comunque il tuo amico "da sempre" e ora approfitto del tuo sito e della tua prestigiosa capacità di informarti e quindi informare, per tentare di risolvere un quesito (o forse più: un dubbio) che ho già proposto in altri contesti, senza averne soddisfazione.
Premetto che non sono legato ad alcuna "cosa" politica (partito, movimento, lega, associazione, ... che sia) e che ho sempre votato facendomi guidare dalla stima personale per il candidato di turno, a prescindere dalla sua appartenenza ad un'area politicamente definibile, per cui ho votato anche Almirante come pure Bertinotti (e la cosa è stata ovviamente ancor più manifesta in occasione di elezioni amministrative, quando la conoscenza dei candidati può essere anche personale).

Dunque, fino a qualche mese fa (prima dell'esplosione della campagna referendaria costituzionale) Sindaci di area PD piangevano "lacrime di sangue" sulle spalle dei concittadini, lamentando di non poter operare degnamente per le proprie comunità a causa del comportamento dispotico e arrogante del Governo Centrale, che limitava sempre più le loro risorse e la loro libertà di gestirle debitamente, per pur poche che fossero.
Ora, improvvisamente, li troviamo che si prodigano con ardore a promuovere e consigliare di votare Sì, ad una riforma che si propone di aumentare ancor più il potere del Governo Centrale a scapito degli Amministratori periferici.
E non mi vengano a raccontare che, al contrario, ci sarà una loro maggiore partecipazione all'amministrazione statale, con la "leggenda" dei Sindaci al Senato; poiché di Sindaci al Senato ne sono previsti una manciata (uno per regione) e sono chiaramente quelli delle grandi città, non certo quelli di paesi con qualche migliaio di abitanti.
Salvo forse qualche raro caso di carriera politica folgorante (per meriti di partito!) per cui venga catapultato dal Municipio di un paesetto sperduto nella provincia italiana, direttamente su di uno scranno di Palazzo Madama.
Ma che ne sa un Sindaco di una città di un milione e mezzo di abitanti, nella quale magari è nato e sempre vissuto, delle esigenze di un piccolo Comune, dove forse ci sono ancora decine di chilometri di strade sterrate, con frane, con problemi di comunicazioni, con frazioni sperdute, e dove certo non arriva il Wi-fi?
Dunque dove sarà il maggiore "peso" sul Governo Centrale degli onesti Sindaci di paese?

A questo punto viene da chiedersi come mai questo improvviso "amore" per il dettato di Roma da parte di quei Sindaci che, come detto prima, lamentavano tanta "distanza" e tanto disinteresse?
Forse repentina sindrome masochista?
Non credo: data l'ampiezza del fenomeno.

E allora?
Dobbiamo forse pensare che nei segreti corridoi del palazzo in Largo del Nazareno siano state loro promesse "cose per il dopo Sì" che noi normali cittadini NON DOBBIAMO SAPERE?
Sinceramente temo sia l'ipotesi più probabile e più ovvia.
Sempre ben disposto ad accoglierne la smentita, ma con i fatti, non solo con le parole, soprattutto se accompagnate da verbi coniugati al futuro e al condizionale.

Gianpiero Nani
👨 Marino   29/11/16 17:17 ® 2090
Caro Gianpiero, comprendo e condivido il tuo dubbio. Lo aggiungo agli altri dubbi che in questi giorni di approfondimento mi tengono compagnia. Tra l'altro, da tre giorni non riesco a non pensare agli occhi pieni di lacrime della persona, GianPaolo, intervistata in questo video https://www.youtube.com/watch?v=fkKR7p_fqH0 (durata 90 secondi).
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21/11/16
Marino

Minoranza consigliare

Ho letto l'ordine del giorno del Consiglio comunale che si terrà venerdì prossimo e, rilevando l'assenza di mozioni, interrogazioni e interpellanze, mi è venuto spontaneo riflettere sulla qualità del lavoro svolto dalla Minoranza consigliare, e cioè da: Piera Reboli, Francesco Peroni, Alessandro Chiesa e Fabio Callegari.
Lo sto facendo richiamando alla mente gli accadimenti di questi 30 mesi, e, per quanto riguarda la Minoranza, cercando di valutarne la capacità propositiva, la capacità di completare l'informazione ai cittadini, la qualità del controllo esercitato al fine di garantire la corretta evoluzione dell’azione amministrativa, l'impegno nel rendere sempre più trasparente la macchina comunale, ecc.
Dunque... da dove inizio...
Vedi anche  FONTE 
  
21/11/16
Marino

Consiglio Comunale venerdì 25 novembre 2016

1. Lettura ed approvazione verbali della seduta precedente;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Variazione al Bilancio di Previsione 2016 ed al Documento Unico di Programmazione 2016/2018;
4. Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2016/2018. Modifica.
5. Approvazione nuovo regolamento di contabilità;
6. Convenzione per lo svolgimento di attività di Pubblica Utilità da parte di volontari AUSER nel territorio comunale di Ponte dell’Olio anno 2017. Approvazione.
👨 San Tommaso   03/12/16 17:12 ® 2094
Quel "non reso pubblico" per gli ultimi due consigli comunali (19 ottobre e 25 novembre) che significa: problemi tecnici che ne hanno impedito la trasmissione video oppure ragioni di riservatezza per qualcuno degli argomenti trattati?
👨 Marino   03/12/16 17:41 ® 2095
Problemi tecnici (cavetto audio guasto) http://www.ponteweb.it/pontetv.php
👨 Da profano   03/12/16 18:13 ® 2096
Se in un mese non è stato riparato, deduco che si tratti di un guasto davvero serio. Difficile (o costoso) da aggiustare. Peccato...
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21/11/16
Marino

Piano finanziario rifiuti 2017

Entro aprile 2017 il Consiglio Comunale dovrà approvare il Piano Finanziario degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani (PFR). In tale data conosceremo l'entità della TARI che dovremo pagare nel 2017. Mi auguro che i consiglieri comunali si attivino per tempo affinché il PFR venga redatto conformemente a quanto disposto dal DPR 158/1999  FONTE . Per sapere condiviso, detto DPR prescrive che il PFR debba comprendere:
a) il programma degli interventi necessari
b) il piano finanziario degli investimenti
c) la specifica dei beni, delle strutture e dei servizi disponibili, nonchè il ricorso eventuale all'utilizzo di beni e strutture di terzi, o all'affidamento di servizi a terzi
d) le risorse finanziarie necessarie.
Il DPR prescrive inoltre che il PFR sia corredato da una relazione nella quale devono essere indicati i seguenti elementi:
a) il modello gestionale ed organizzativo
b) i livelli di qualità del servizio ai quali deve essere commisurata la tariffa
c) la ricognizione degli impianti esistenti
d) con riferimento al piano dell'anno precedente, l'indicazione degli scostamenti che si siano eventualmente verificati e le relative motivazioni.
Mi auguro anche che siano ben spiegate e ben supportate dalla necessaria documentazione le voci libere inserite nel PFR (es. costi fissi Comune, avanzo/disavanzo PEF precedente, ricavi, rimborsi e recuperi, ecc.).
  
21/11/16
MattiaPascal

Referendum

Prosegue il momento no per le fusioni. Ieri è stata la volta della storica e gloriosa Solferino che ha bocciato il matrimonio con la più grande Castiglione delle Stiviere (nel mantovano: poco più di 2600 abitanti la prima, oltre 23mila la seconda).
Alta affluenza a Solferino dove ha votato il 69,6% degli aventi diritto, mentre a Castiglione si è recato ai seggi solo il 17,5%.
Vediamo il risultato della consultazione:
Solferino 401 sì (27,09%) 1.080 no (72,91%)
Castiglione 1.749 sì (63,42%) 1.009 no (36,58%)