Dalla Gazzetta di Reggio, riporto alcune dichiarazioni di
Franco Bassi, uomo simbolo del
Circolo Arci di Gattatico.
«Funziona così. Da due anni i “politici”, dopo aver raccontato agli italiani per anni che “non avrebbero messo le mani nelle loro tasche” (mentre nel frattempo saccheggiavano i Comuni lasciando ai sindaci l’ingrato compito di aumentare le imposte o le rette su qualsiasi servizio fornito), adesso gli stessi politici promettono a tutti che se seppelliremo definitivamente i nostri Comuni centenari, dalle loro ceneri ne sorgerà uno nuovo, più grande, più bello, più efficiente e, udite udite, molto ma molto più ricco!
È come se i ladri, dopo averti svaligiato casa, venissero a trovarti proponendoti di darti indietro parte della refurtiva se in cambio gli regali la casa, promettendoti che poi te ne costruiranno una con “vista mare” con tanto di servitù a disposizione... Ecco, la fusione dei Comuni è tutta qui. C'è ben poco d’altro da capire. Noi siamo tra quelli che non vogliono e non credono alla “casa al mare”.
Vogliamo tenere la nostra. E vogliamo che la “refurtiva” sia restituita perché è un nostro diritto, non un’arma di ricatto» ... (Non sono) «per nulla convinto dalle motivazioni pro fusione: è chiaro che la tentazione economica è forte, ma quello che si lascia è molto di più, perché la rappresentatività dei cittadini trova ancora una ragione di esistere all’interno dei Comuni. Il fine ultimo di chi ha pensato a questa riforma è estromettere i cittadini dalle decisioni che si vogliono assumere. Per i risparmi e la sinergia esistono le unioni comunali, sulle quali si riponevano chissà quali speranze e che ora paiono da buttare via»
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