Ponte dell'Olio

31/08/16
Marino

Informazione istituzionale e imparzialità

Questa sera, le Amministrazioni comunali di Bettola, Farini e Ferriere invitano i cittadini ad un incontro pubblico. Ai loro loghi, con pari importanza, affiancano il logo di un comitato favorevole alla fusione.
Nella locandina rilevo:
- i tre comuni, le tre istituzioni, mettono sul loro stesso piano un comitato favorevole alla fusione
- vengono invitati principalmente ospiti favorevoli alle fusioni (dico principalmente perché un paio non li conosco e potrebbero anche essere neutri o contrari alla fusione)
- dandogli un pulpito istituzionale, viene di fatto investito di autorevolezza il comitato favorevole alla fusione
- viene ignorato il comitato contrario alla fusione.
Così viene inteso oggi il "dovere di equilibrio e correttezza" (Ministero dell'Interno) portato all'attenzione dei sindaci in occasione di ogni passaggio elettorale?
Così viene inteso il concetto di imparzialità?
Per quel che è la mia sensibilità politica, non siamo messi bene e mi chiedo se è opportuno che sia questa classe politica, che non rispetta i "fondamentali", a traghettare le comunità verso nuovi equilibri istituzionali. Sono deluso e in certi momenti mi vien quasi da dubitare che essi siano inconsapevoli di quel che stanno distruggendo con i loro comportamenti, con le loro proposte e con le loro scelte.
Chiudo ribadendo nuovamente che una scelta come la fusione non può essere assunta senza che i cittadini, i soli titolati e decidere del destino delle loro Comunità, siano stati adeguatamente ed imparzialmente informati dalle istituzioni detentrici del "sapere" in questo delicato e specialistico ambito.
👨 Otelma   31/08/16 10:20 ® 1994
Nonostante l'appoggio dei poteri istituzionali e di tutti i partiti, nel referendum dell'Alta Valnure non scommetterei un centesimo sulla vittoria del sì alla fusione. I bettolesi non credo siano ansiosi di unirsi ai territori di Farini e Ferriere. I cui abitanti dal canto loro potrebbero preferire essere poveri ma indipendenti...
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30/08/16
Marino

Fusione: c'è la road map

Gli amministratori di Ponte e di Vigolzone, in collaborazione con gli uffici dei due comuni, hanno prodotto una road map (tabella di marcia) per arrivare al comune fuso.
Lo comunica Marco Maggi, il capogruppo di Maggioranza di Vigolzone, su Facebook  FONTE  rispondendo a una domanda di Nicola Bergonzi: "Bisognerebbe ragionare su qual è la road map per arrivare al comune fuso e in che modo verranno organizzati i servizi e armonizzati i tributi".
Maggi, nell'informare dell'esistenza dello studio, specifica anche che sono state fatte "stime e 'simulazioni' di funzionamento della macchina comunale in caso di fusione".
Su Facebook Nicola ha chiesto di rendere pubblico tale studio.
Mi associo alla richiesta certo che le due Amministrazioni, su un tema così importante come la fusione, metteranno tempestivamente online la preziosa documentazione.
  
30/08/16
Marino

Fusione: gli amministratori devono fare informazione oppure propaganda?

E' una bella domanda.
Davvero una bella domanda.
Io risponderei che gli amministratori, nel loro ruolo,
dovrebbero fare informazione,
 presentare ai cittadini i pro e i contro ,
e forse enfatizzare più i contro che i pro
e assicurarsi che ogni cittadino abbia ben capito
ciò che lascia
per ciò che "forse" troverà.
👨 John Connor   30/08/16 11:40 ® 1987
L'amministrazione ha promosso il referendum, ergo è favorevole allo stesso. Non vedo perché non dovrebbero fare campagna elettorale a favore di un progetto che hanno voluto ed in cui evidentemente credono. Sarebbe da ipocriti il contrario.
👨 Marino   30/08/16 14:01 ® 1988
Io penso che gli amministratori, nel loro ruolo, dovrebbero fare informazione, presentare ai cittadini i pro e i contro, e forse enfatizzare più i contro che i pro e assicurarsi che ogni cittadino abbia ben capito ciò che lascia per ciò che "forse" troverà. Fatto questo, ma sempre osservando il dovere di equilibrio e di correttezza nella scelta delle modalità dei messaggi, magari anche fare propaganda a livello personale, non certo a livello istituzionale (una volta eletti, la propaganda non rientra né tra i compiti degli amministratori, né tra le facoltà dell'Istituzione).
👨 John Connor   30/08/16 14:05 ® 1989
Non capisco, limite mio, quale sia il problema se un amministratore rende pubblico quali sono le motivazioni che lo hanno portato a prendere la propria decisione. Vogliamo forse limitare il diritto di parola agli amministratori?.......
👨 Rikk   30/08/16 14:35 ® 1990
Marino, quello che fanno tutti i politici di tutti i colori dalla notte dei tempi a tutti i livelli ( dal comune di 100 anime al parlamento). Bella, anzi bellissima come favola, sai che stasera la racconto a mia figlia??? 😊. Ti faccio questa confidenza, sai che l'acqua è bagnata???
👨 Marino   30/08/16 14:39 ® 1991
Limitare il diritto di parola agli amministratori?
NOOOOO... assolutamente, ci pensano già da soli...
In più di un anno (il percorso della fusione inizia il 22/06/2015) due (2)(DUE) soli momenti di approfondimento e confronto istituzionale con i cittadini per un tema di rilevanza storica che inciderà sulla vita civica delle future generazioni (16/12/2015 presentazione progetto di fusione; 04/04/2016 relazione sullo studio di fattibilità da parte della Commissione consigliare). Vedi http://www.ponteweb.it/index.php?s=1483 .
👨 Giuseppe Tacchini   30/08/16 20:20 ® 1992
Naturalmente aspettiamo fiduciosi le assemblee convocate dagli amministratori (assessori o consiglieri) contrari o da qualsiasi altro cittadino
👨 John Connor   31/08/16 07:53 ® 1993
Marino si decida, perché se parlano è un problema ma anche se non parlano è un problema..... Forse l'unico vero problema è che non dicono quello che vuole Lei? Ci ha mai pensato? ;-)
👨 Alessandro Chiesa   31/08/16 14:37 ® 1995
Caro Giuseppe, siccome preferisco confrontarmi con le persone faccia a faccia piuttosto che in riunioni unilaterali (dove uno parla e gli altri ascoltano), ti aspetto volentieri per una chiacchierata nei prossimi giorni.
Il mio numero di telefono lo hai: chiama quando vuoi.
Altrimenti, mi trovi tutte le mattine sul borgo, oppure nel pomeriggio (fino alle 17:30) all'Hakuna Matata (zona industriale).
Saluti e buon proseguimento!
PS: rimango a disposizione di chiunque per chiarimenti, dubbi o informazioni relativamente alla fusione.
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29/08/16
Marino

Discarica di Cà del Montano: un baston brut ad m....

Un importante problema da risolvere è la gestione della discarica di Cà del Montano. Ponte si ritroverà sulle spalle il rischio gestionale (ambientale ed economico) dei prossimi 15 e più anni?
Sembrerebbe di si... Ecco qualche appunto.
- A.R.P.A a maggio 2015 comunica che: ”valutati gli esiti analitici dei controlli eseguiti nell’ultimo quinquennio; considerato che le caratteristiche del percolato prodotto non solo tali da consentire lo scarico come acqua reflua; il Servizio scrivente ritiene che sia necessario proseguire l’attività di post gestione oltre il termine del 2017; in considerazione del trend qualitativo illustrato nella proposta e alla luce delle verifiche effettuate dal Servizio scrivente non si è tuttavia in grado di determinare per guanto tempo l’attività di post gestione dovrà essere protratta
- La Provincia, a maggio 2015 comunica che l’attuale normativa di riferimento prevede una gestione post operativa per un periodo di almeno trent’anni (e non 15 come era stato previsto per Cà del Montano).
- Il verbale dell'Assemblea Consorziale del 7/6/2016 riporta testualmente: "Alla luce delle informazioni ricevute un primo dato preoccupante è costituito dalla impossibilità di determinare per quanto tempo dovrà essere protratta l’attività di post gestione, il secondo riguarda la normativa regionale di settore, che prevede una gestione post operativa per un periodo trentennale. In precedenza il termine era limitato a 15 anni . L’accantonamento delle risorse necessarie era stato calcolato sulla base della durata quindicinale. Occorre precisare che non si tratta solo delle spese di post gestione, ma al termine di queste attività, dovranno essere eseguite tutte le opere per il recupero ambientale dell’area agli effetti del ripristino dello stato dei luoghi.  E’ difficilmente comprensibile e prevedibile l’entità delle somme per la copertura delle future spese. "
L'Assemblea consorziale del 7/6/2016 ha dato queste indicazioni:
- che il Consorzio venga sciolto al più presto (entro il 2016)
- che sia un solo Comune (Ponte dell'Olio) a farsi carico del restante periodo di post mortem e del successivo recupero dell'area di discarica
- che venga definito un congruo fondo vincolato di consistenza attendibile  (?) 
- che il patrimonio rimanente sia diviso tra i Comuni del Consorzio.

 PS: fanno parte del Consorzio i comuni di: Bettola, Farini, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone, Gropparello, Podenzano, San Giorgio. 
  
29/08/16
MattiaPascal

C'era una volta il lutto nazionale

Magari non c'entra con Ponte, può essere comunque un utile spunto di riflessione. Così come strillone mi piace segnalare l'interessante editoriale di Michele Brambilla pubblicato sulla "Gazzetta di Parma" di domenica 28 agosto.

Ieri è stata una giornata di lutto nazionale. Non so però quanti se ne siano accorti. Le uniche direttive riguardavano l'esposizione a mezz'asta delle bandiere sugli edifici pubblici. Poi qualcun altro ha aggiunto qualche segno sua sponte: la Rai ha deciso di non mandare in onda gli spot pubblicitari, e sui campi di calcio s'è osservato un minuto di silenzio. Trascorso il quale, s'è ripreso a giocare e gridare come sempre.
Lo so che sono discorsi da vecchi: ma credo che molti lettori ricordino cos'era, fino a qualche decennio fa, un lutto nazionale. La televisione cancellava i palinsesti; cinema teatri e negozi restavano chiusi; i funerali erano funerali, senza applausi né esibizioni e discorsi; perfino i preti facevano i preti e non i sismologi. In un giorno di lutto nazionale, il Paese si fermava davvero. Ricordo quando morì Paolo VI: ero a Milano Marittima, in vacanza, e rimasi colpito nel vedere che l'intero divertimentificio (copyright Camilla Cederna) chiuse davvero le serrande: bar, cinema, discoteche. Chi ha qualche anno di più può ricordare i funerali dopo la sciagura di Superga, nel 1949. Sono immagini che si possono recuperare anche oggi: un'intera città in silenzio, le bare dei giocatori del Grande Torino che attraversano le strade e le piazze sui camion che la Fiat aveva messo a disposizione, decine di migliaia di persone che assistono a quella triste sfilata in giacca e cravatta, perché allora funzionava così, che ai funerali ci si vestiva come ai matrimoni. Era il popolo italiano del primo dopoguerra: sfibrato ma fiero, povero di quattrini ma ricco di dignità. Un'Italia ancora permeata di quella civiltà antica che, come diceva Guareschi, sa rispettare i morti.
Ho rivisto quell'Italia solo cinque anni fa, ad Alba, dov'ero andato a seguire le esequie di Pietro Ferrero, il figliolo - prematuramente scomparso - di Michele Ferrero, l'industriale della Nutella. Solo allora ho rivisto negozi, bar e ristoranti davvero chiusi per un giorno intero, e la gente di tutto il paese con il vestito della festa a riempire le piazze, senza applaudire ma magari a piangere, perché c'è anche un tempo per le lacrime.
Non voglio assolutamente fare polemiche, ne hanno già fatte troppe in questi giorni del post terremoto, soprattutto su quella cloaca che è il mondo dei social (il "ruttodromo", l'ha giustamente chiamato Massimo Gramellini), un mondo tanto utile per molte cose, ma che ha il difetto di mettere sullo stesso piano, come ammoniva Umberto Eco, il premio Nobel e l'ubriaco da bar. Non voglio far polemiche, dicevo: solo chiedermi, però, se - tutti presi come siamo ad "ottimizzare" il tempo, per fare fare e fare sempre qualcosa - non abbiamo perso l'antica saggezza di chi sapeva pure fermarsi almeno un istante (ci sarà tempo, per parlare di norme antisismiche) e pensare a qualcosa che vada oltre il contingente. "L'uomo che si crede signore assoluto e padrone della propria esistenza vede sgretolarsi in un attimo ogni umana certezza", ha scritto monsignor Francesco Cavina, che da vescovo di Carpi ha vissuto il terremoto del 2012. Ecco che cosa dovrebbe essere, un lutto: anche un fermarsi, appunto. Ma forse oggi una fermata non ce la possiamo più permettere, lanciati come siamo verso chissà quali illusioni.
  
28/08/16
Marino

Rifiuti: tariffa puntuale e centro del riuso per spendere meno

A ottobre del 2015 segnalavo che i cittadini dei comuni che hanno avviato il "centro per il riuso" sono premiati con sconti sulle tariffe TARI  FONTE .
Così prevede la legge regionale 16/2015  FONTE .
A ottobre avevo anche segnalato che gli amministratori di Cadeo si erano attivati per avviare il loro "centro del riuso" al fine di dare immediatamente questo vantaggio economico ai propri cittadini.
Sono passati dieci mesi ma la nostra Amministrazione, stando agli atti ufficiali, sembra non interessata a farci risparmiare. Così come sembra non interessata all'avvio della tariffazione puntuale (che premierebbe i cittadini virtuosi) (vedi  FONTE ).
  
28/08/16
MattiaPascal

Cadeau per i diciottenni

Ogni tanto arriva pure qualche buona notizia (che come strillone segnalo volentieri). "Libertà" di oggi dedica due pagine al bonus cultura di 500 euro in arrivo per i nati nel '98. Con un esauriente vademecum sulle sue caratteristiche e le modalità di utilizzo.
Dalla tabella pubblicata apprendiamo che sono 36 i pontolliesi interessati. Senza dimenticare i 25 di Vigolzone...
  
26/08/16
Marino

Vigilanza sui rifiuti: sono in arrivo Ispettori Ambientali Volontari

Rifiuti: compete ai Comuni provvedere all'accertamento e alla contestazione delle violazioni nonché all'irrogazione delle sanzioni amministrative. E' questo in sintesi il nocciolo del regolamento approvato in questi giorni da ATERSIR  FONTE . Alcuni passaggi...
- Ciascun Comune è tenuto ad esercitare le funzioni inerenti l’accertamento, la contestazione e l’applicazione delle sanzioni per le violazioni delle modalità di raccolta e conferimento dei rifiuti urbani da parte degli utenti del servizio.
- Il Comune può nominare ”Ispettori Ambientali Volontari” a cui sono attribuite funzioni di controllo e prevenzione. Rientra tra i precipui compiti degli Ispettori Ambientali Volontari quello di facilitare i cittadini nell’adempimento dei propri doveri civici e nell’osservanza delle regole preposte all’esatto conferimento dei rifiuti e alla rimozione delle deiezione animali, fornendo le informazioni necessarie.
Nella seconda parte del Regolamento ( FONTE  a pagg.9-10-11-12) è riportato l'elenco dei comportamenti sanzionati e l'ammontare delle relative sanzioni.
👨 Ruud   26/08/16 16:53 ® 1985
Si limiteranno ai consigli o andranno a frugare nella spazzatura per cogliere in fallo (e magari multare) gli eventuali trasgressori? Staremo a vedere...
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25/08/16
Marino

Valorizzazione commerciale dei centri storici

La Regione ha giudicate finanziabili tutte le candidature dei comuni piacentini presentate per la realizzazione di iniziative di promozione e di eventi, per la valorizzazione commerciale dei centri storici, con l’obbiettivo primario di favorire gli acquisti nei centri naturali commerciali e di vicinato delle località coinvolte, grazie anche all’incremento previsto dei flussi di visitatori.
Hanno chiesto i contributi: Travo, Caorso, Rottofreno e Fiorenzuola.

Gli interventi ammessi al finanziamento sono:
“Travo – Paese attraente”: creazione di un Tavolo di coordinamento e di ascolto con gli operatori commerciali e turistici da convocare periodicamente; analisi di contesto e individuazione di proposte di intervento condivise; promozione di eventi e manifestazioni a supporto del commercio; sistema di comunicazione online degli eventi; creazione di un infopoint attraverso postazioni informative “totem touchscreen outdoor”; adeguamento della cartellonistica del Parco Archeologico per una miglior gestione dei flussi turistici; monitoraggio degli interventi.
“Caorso e Tipicità” - Organizzazione di mercati/eventi e azioni di promozione del territorio: Mercato enogastronomico; Mercati contadini; Adesione al circuito “Il Po e i sapori della Bassa piacentina”; Manifestazione ciclistica “Coppa del mondo Crono a Squadre”; Festa della Cipolla e Festa della Zucca.
“Commercio e Turismo: Made in Rottofreno”. Progetto di marketing/promozione/eventi da realizzare in due ambiti: 1) area centrale capoluogo: creazione evento in autunno per incentivare un prodotto agricolo locale, con il coinvolgimento di commercianti, ristoratori e artigiani; rassegna enogastronomica; sfilate di moda per promuovere i negozi di abbigliamento locali; promozione prodotti DeCo; stampa materiale informativo e coinvolgimento IAT Val Tidone; 2) asta fluviale del PO: ciclopedalata dal centro al Po e visita al Castello di Santimento, coinvolgendo i commercianti di biciclette locali; stampa itinerario percorso con indicazione commercianti presenti lungo l’itinerario.
“Fiorenzuola città della gastronomia”. Realizzazione di eventi legati alla tradizione enogastronomica locale, in grado di attrarre un pubblico proveniente dal territorio extra-provinciale: 1) Prima Rassegna prodotti DeCo e di qualità; 2) Notti Blu; 3) Festa del chisolino; 4) Seconda Rassegna prodotti DeCo e di qualità; 5) Anolino in Tavola.
 FONTE 
  
24/08/16
Marino

Stiamo fondendoci senza un progetto di sviluppo

Riporto un intervento di Andrea Maserati pubblicato su Facebook.
"Mi chiedo se forse Pontedellolio ha "deviato" verso settori come il commercio, il turismo o l'agricoltura sostenibile. Vengo spesso la domenica a Ponte e trovo il paese piacevole, con merce di qualità e non nascondo che due soldi li spendo sempre. Per contro il "plus" che danno le aziende a Vigolzone francamente a me non mi sfiora, anzi, passo sempre a Vigolzone per venire a Ponte ma non mi fermo mai. Per il futuro che strada si vuole intraprendere? Zone industriali o valorizzazione del territorio? Vedo che si parla spesso di soldi, indennità, stipendi, contributi... mi piacerebbe vedere qualche discussione meno "economica" ma più concettuale. Vigolzone e Ponte hanno delle affinità? Hanno dei progetti da portare avanti insieme? Hanno una visione del loro futuro che necessiti la loro unione?
Oppure si uniscono per depredare ciò che di bello/utile ha l'altro comune? Perché questa storia dei contributi a me non piace proprio, se due Comuni hanno interesse e voglia di unirsi lo possono fare senza aver bisogno di soldi, tutt'al più lo Stato dovrebbe pagare le spese necessarie alla fusione ma nulla di più. Questi milioni a pioggia sono un po' sospetti. E non credo nemmeno che lo si faccia per risparmiare qualche euro sugli amministratori (*), gli sprechi della politica sono BEN altri..."  FONTE 
(*) NdR: a comune fuso non vi saranno "risparmi sugli amministratori" ma gli amministratori del comune fuso costeranno 125.000 € in più ogni mandato. Nei secoli dei secoli...