Provo a ragionare in modo pragmatico e utilitarista, lasciando in disparte i principi.
Alcune importanti frazioni e località di Vigolzone hanno indubbiamente interesse a riferirsi a Ponte come
centro di gravità civico/ amministrativo, così come già oggi avviene per gli aspetti sociali e commerciali: Carmiano, Albarola, Veano, Bicchignano, Mansano, Chiulano.
Fonderci quindi darebbe un vantaggio a queste frazioni, senza nulla togliere ai pontolliesi e senza nulla togliere all'ex capoluogo (domani frazione) di Vigolzone.
No, per Vigolzone non sarà proprio così, dato che
i nuovi servizi che verranno creati non potranno non tener conto del nuovo baricentro civico/amministrativo
(
i due terzi della popolazione gravita su Ponte).
Seguendo questo ragionamento occorre riconoscere il coraggio della classe dirigente di Vigolzone che ha scelto di sacrificare lo sviluppo civico dell'ex capoluogo Vigolzone, a favore delle frazioni e località sopra elencate (e di conseguenza di chi abita a Ponte).
Nel limite delle premesse fatte, un pesante "contro" è rappresentato dai
contributi che, messi in mano ad amministratori non lungimiranti, daranno benefici per qualche anno ma poi, quando termineranno, ci lasceranno con importanti costi da sostenere (nuovo personale, manutenzione dei nuovi investimenti, ecc.) e comporteranno un inevitabile forte aumento della pressione fiscale locale e/o di un crollo nella qualità e quantità dei servizi.
Un altro contro, sempre sotto l'aspetto utilitaristico, al di là dei principi, è rappresentato dall'ingresso di Ponte nell'
Unione Valnure Valchero, ben rappresentato e testimoniato dall'intervento di un ex assessore del Comune di Vigolzone e riportata nell'immagine qui a fianco.