Cosa significa: i comuni derivanti da fusione hanno priorità nelle graduatorie dei finanziamenti regionali?
Innanzitutto cosa NON significa. Non significa che i finanziamenti vengono dati prima ai comuni fusi e poi, se rimangono fondi, agli altri, ma...
Ma significa che nel calcolo del punteggio che produrrà la graduatoria per assegnare i contributi, assieme a tante altre voci, è previsto un plus nel caso in cui il soggetto proponente sia un Comune derivante da fusione.
Per esempio, nel Bando 2016 per la concessione di contributi a sostegno dei processi di partecipazione L.R.3/2010 FONTE , tra i criteri che andranno a formare il punteggio da assegnare a ogni partecipante (per un totale di 24 punti) è previsto un punto (1 su 24 disponibili) da assegnare ai comuni derivanti da fusione. E' quindi ovvio che la priorità deve intendersi... a parità di punteggio con i comuni non oggetto di fusione.
Ed è quindi altrettanto ovvio che un comune che presenta un progetto appena poco poco migliore, neutralizza il punticino dato al comune derivante da fusione. Sostanzialmente, rimane il fatto che è la qualità del progetto proposto che fa acquisire il contributo.
E' almeno dal 22/06/2015 che il sindaco Copelli e la sua amministrazone stanno lavorando sul progetto di fusione con Vigolzone. In questo anno, in occasione di due ( * ) incontri pubblici, siamo stati rassicurati sul fatto che le due comunità sono sufficientemente simili per potersi fondere (studio di fattibilità).
Ora, il buon senso vorrebbe che nei due mesi che restano, il Sindaco, o meglio i due Sindaci insieme, illustrassero le prospettive di sviluppo dei due territori uniti, presentassero un piano strategico concreto, dimostrassero numeri alla mano i benefici, facessero capire bene quali prospettive di incremento demografico ci saranno, quali opportunità di reddito d'impresa, quali i miglioramenti dei servizi di prossimità, ecc. ecc.
In sostanza quale sia la visione di miglior benessere che potremmo avere se fusi.
(*) - 16/12/2015 Riunione pubblica per presentare il progetto di fusione e lo studio di fattibilità.
- 04/04/2016 Presentazione del lavoro svolto dalla Commissione consigliare sullo Studio di fattibilità.
Se la Regione applicherà le nuove regole che ha reso note qui FONTE , e considerando che i Consigli comunali sono favorevoli alla fusione, la fusione ha elevate probabilità di passare.
"Per quanto riguarda i referendum consultivi, le nuove norme prevedono esplicitamente che il progetto di legge di fusione tra più Comuni non possa essere approvato dall’Assemblea legislativa regionale qualora il ‘no’ prevalga sia fra la maggioranza degli elettori dei territori interessati sia nella maggioranza dei singoli Comuni, mentre si stabilisce che debbano esprimersi i Consigli comunali nel caso, invece, siano discordanti la volontà espressa dalla maggioranza complessiva dei cittadini e quella espressa dalla maggioranza dei Comuni."
Ecco i possibili risultati del referendum.
Dalle fusioni al carbonext, l'atteggiamento della Regione (e del partito che la governa) nei confronti dei cittadini può essere ben riassunto con la frase del mio film: io so' io e voi non siete un ca...!
Come saranno interpretati i risultati del referendum?
Sul tema referendum sembra che la Regione sia a "geometria variabile".
A dicembre i politici nostrani ci dicevano: "E' un referendum, ed è ovvio che si debba considerare la somma dei voti dei due comuni, a prescindere da cosa decide un singolo comune".
A marzo, ci dicevano: "Non si procede a fusione se uno dei due comuni dice no".
A luglio, la Regione rimescola ancora le carte e aggiorna la propria posizione (che sta anche per essere formalizzata in una Legge): "Per quanto riguarda i referendum consultivi, le nuove norme prevedono esplicitamente che il progetto di legge di fusione tra più Comuni non possa essere approvato dall’Assemblea legislativa regionale qualora il ‘no’ prevalga sia fra la maggioranza degli elettori dei territori interessati sia nella maggioranza dei singoli Comuni, mentre si stabilisce che debbano esprimersi i Consigli comunali nel caso, invece, siano discordanti la volontà espressa dalla maggioranza complessiva dei cittadini e quella espressa dalla maggioranza dei Comuni." FONTE . Mi auguro che il risultato del referendum sia netto, in un senso o nell'altro, perché altrimenti, le due comunità che si voleva, in un caso e nell'altro, che convivessero con rispetto reciproco, ne potrebbero uscire profondamente lacerate.
Fusione: possibile solo dopo aver sentite le popolazioni interessate
Sui social viene segnalato un Disegno di legge presentato da 20 parlamentari del PD, con il quale viene proposta la fusione dei piccoli comuni (con preavviso di due anni in modo da non perdere i contributi).
La notizia è vera FONTE , ma quante sono le possibilità che un Disegno di legge diventi Legge?
In questo momento sono 6.586 i Disegni di legge in giacenza e le statistiche dicono che ogni 100 disegni di legge presentati solo uno diventa legge. Inoltre il disegno di legge in oggetto presenta palesi aspetti di incostituzionalità.
Ma allora perché è stato presentato? Forse per dare un'arma comunicativa (instillare paura è una tecnica classica della propaganda) a chi sul territorio deve raggiungere l'obiettivo di uccidere i piccoli comuni?
Nota: Un parlamentare può presentare un disegno di legge con qualsiasi contenuto.
Tra i 6.586 disegni di legge da valutare c'è chi propone al Parlamento:
- che i conigli vengano riconosciuti tra gli animali d’adozione
- un’amnistia fiscale per cancellare i debiti dei cittadini nei confronti dello Stato inferiori a 50 mila euro
- l’insegnamento dell’educazione finanziaria e del risparmio nelle scuole di ogni ordine e grado
- la giornata nazionale in memoria delle vittime della crisi economica
- la giornata nazionale per la consapevolezza sulla morte perinatale
- la giornata nazionale dei tifosi
- l’istituzione del principato di Salerno.
- il riconoscimento della patente europea di pizzaiolo
- l’introduzione dell’educazione emozionale nei programmi scolastici
- il ripristino della sovranità monetaria dello Stato italiano
- l'obbligo di piantare un albero per ogni cittadino defunto prima del compimento del cinquantesimo anno
- di disciplinare il prezzo dei giocattoli
- che sui banchi di frutta, oltre al prezzo di vendita, i commercianti espongano anche il prezzo d’acquisto
- che le vincite delle lotterie siano erogate in modalità rateale
- che si torni al vecchio modello delle targhe automobilistiche, quello con la sigla delle Province
- e poi divertiti tu a leggere qui... FONTE
Sono online i dati sui Rifiuti Urbani 2015 validati dall'Osservatorio Provinciale Rifiuti. Dalla tabella sembrerebbe che Ponte e Vigo abbiano sensibilmente migliorato i propri parametri ma... Non è così. C'è il trucco.
Dal 2015 infatti i rifiuti ingombranti vengono considerati rifiuti differenziati. Questo genera un miglioramento medio provinciale della percentuale di raccolta differenziata di 3,6 punti percentuali. Visto come è facile fare meglio?
Balza comunque all'occhio l'abnorme differenza del quantitativo di rifiuti prodotti a Ponte 587 kg/ab rispetto a quelli prodotti a Vigolzone 893 kg/ab + 50% .
Così ha deciso il presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Il decreto fissa la data delle consultazioni per domenica 16 ottobre 2016 dalle ore 7 alle ore 23.
Smantellare i piccoli Comuni è una ferita per la democrazia
Riporto alcune riflessioni di Angelo Gamberi, Assessore nel Comune di Vicchio (FI - 8.000 abitanti). Se sei tra coloro che vogliono capire prima di scegliere, i tre minuti spesi per leggere saranno spesi bene.
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• Ad un tratto ci siamo accorti di avere un gran bisogno di unirci e non perché ci sentiamo piccoli e soli ma semplicemente perché l’”unione fa i quattrini”. Siamo infatti ‘presi per il collo’ a causa di: - lotta anno anno per la compilazione del bilancio (Patto di stabilità); - drastici limiti agli investimenti anche con fondi disponibili; - soldi appena sufficienti, e non sempre, per i servizi di base; - soldi spesso carenti per la normale manutenzione; - personale che anno dopo anno si riduce senza la possibilità di avere sufficiente forza lavoro e la necessaria elasticità (1 assunto ogni 4 pensionati); - sempre più esternalizzazione nella gestione dei servizi; - si fanno i conti solo col numero delle persone e non con il territorio sul quale questo numero abita.
• In questa situazione di difficoltà finanziarie e gestionali, che fanno aumentare il degrado del “bene pubblico”, si presenta la possibilità, attraverso le fusioni, di accedere a mitici tesoretti per qualche anno a venire…Si sventolano specchietti per le allodole: milioni, milioni, milioni... il paese dei balocchi. Non è che dopo ci risveglieremo tutti un po’ più asini ? Pinocchio insegna.
• Mi domando “possiamo svendere 700 anni di storia e di autonomia per questi specchietti”. Anche se i soldi ci fanno e ci farebbero estremamente comodo. A noi ne basterebbero anche molto meno. Ma il ricatto è: unirsi o tirare la cinghia. Sono anni che tiriamo la cinghia. Ma, ripeto, non possiamo svendere 700 anni di storia incisa in bolle, statuti e pietre, per ridurci a periferia. Perché una fusione di questo tipo ci porta semplicemente ad essere periferia. Una periferia senza anima, con forse qualche opera in più e qualche buca in meno, ma senza un progetto serio di gestione futura. Senza una spina dorsale.
• Se unirci avesse tutti i vantaggi che ci dicono (al di là dei soldi, che poi finiscono), offrire ai nostri cittadini servizi più efficienti ad un costo minore, una manutenzione più puntuale, una presenza del pubblico più qualificata, una capacità di investimento più strutturata, un supporto migliore alle emergenze sociali ed economiche, un territorio con una struttura pubblica forte... domandiamoci: perché non ci siamo mai uniti e solo il miraggio del denaro ha fatto destare in noi questa voglia e questa fretta nella paura che il denaro svanisca ?
• Intorno a noi abbiamo un territorio con sempre maggiori problemi di gestione: boschi, strade, scuole, fiumi e fossi, verde, anziani, disoccupati, giovani, immigrati…. E via dicendo.
• Quando eravamo più poveri avevamo più cura ed impegno come singoli e come comunità nella gestione e nel rispetto del “bene pubblico”. Ora il concetto di “pubblico” ci sfugge sempre di più. Gestioni che si allontanano e diventano sempre più apicali e costose. Ci sfugge l’analisi dei costi. Ci pensano altrove. A noi solo le tariffe e guai se non paghiamo in tempo.
• Vogliamo discutere seriamente di come gestire il nostro territorio ? Analizziamo, seriamente, se quello che abbiamo fatto sino ad ora ha dato risultati positivi in termini di minori costi e maggiore efficienza.
• Ad esempio. Quando un cittadino mi fa presente che le strade ormai sembrano piste da giungla... che devo rispondere ? Che la Città Metropolitana ha migliorato la manutenzione ? Che la soluzione al problema saranno le Fusioni che mi permetteranno di avere qualche soldo in più per pagare per alcuni anni una ditta?…. E poi?.. ancora giungla?
• La fusione è una risposta seria e strutturata alla manutenzione del “bene pubblico” ? Discutiamone. Esistono altre soluzioni ? Forse si. Cerchiamole.
• Se i vari e bizzarri puzzle di Unioni di Comuni che circolano hanno le potenzialità decantate dai loro sostenitori decolleranno senza bisogno di incentivi, anzi, detti incentivi siano indirizzati verso i Comuni in difficoltà per numero di abitanti e vastità di territorio che ogni giorno sono alla ricerca del minimo finanziario per tamponare la normale manutenzione e il dissesto idro-geologico e vogliono mantenere la loro identità territoriale.
• E così potrei continuare, ma semplicemente per dire che c’è qualcosa in tutto questo di imperscrutabile…. Corriamo verso una chimera che poi si esaurirà lasciandoci…. come? Forse con qualche altro “bene pubblico” da gestire ... quando siamo già in difficoltà a gestire gli attuali.
• Stiamo con i piedi per terra: le mode passano i problemi rimangono o forse aumentano. Una unione di debolezze difficilmente fa una forza, ma più spesso una maggiore debolezza.
• E poi fusioni o fagocitazioni? Il più debole che non ce la fa più e si arrende a diventare periferia del più forte?
• Non credo sia questo il metodo giusto per fare riforme territoriali e soprattutto amministrare il “bene pubblico”. Dr. Angelo Gamberi
Assessore Lavori Pubblici, Urbanistica,
Consorzi Stradali, Viabilità
Via Garibaldi 1 50039 Vicchio (FI)
Edificio scuola media: disponibile da settembre 2017? Come sarà?
Durante il Consiglio comunale del 10/6/2016 il Sindaco ha comunicato che l'edificio ristrutturato sarà fruibile dall'anno scolastico che inizierà a settembre 2017. Nell'ultimo Consiglio (15/7/2016) nessun aggiornamento sullo stato d'avanzamento della pratica è stato comunicato. E nessun movimento si vede nell'area della scuola!
Qualche giorno fa ho però visto che, con la determina 89 del 16/6/2016, è stata dichiarata l’efficacia dell’aggiudicazione definitiva al raggruppamento temporaneo di imprese fra la capogruppo “Edildebè S.r.l.” (Ponte dell'Olio), e la mandante “CDF Costruzioni S.r.l.” (Podenzano). Siccome girano voci di significative e interessanti variazioni progettuali rispetto ai disegni visti mesi fa, non sarà giunto il momento di rendere pubblico il progetto definitivo?
E' fatto noto che, se passerà la fusione, Ponte e Vigo, aderiranno all'Unione Valnure e Valchero, un Ente di servizio con oltre 40 dipendenti che si aggiungono a quelli dei comuni aderenti all'Unione.
Su Facebook un cittadino di Vigolzone, stigmatizza l'esperienza dell'Unione (clicca sulla foto).