Chissà se don Dante e i suoi collaboratori lo sapevano già?
Quando questo fascicolo, che da diversi decenni è il punto di riferimento di due comunità unite da un abbraccio ecumenico, iniziò ad uscire nell'edizione Ponte dell'Olio e Vigolzone forse sarebbe stato azzardato immaginare una fusione amministrativa tra i due Comuni. Scrivo oggi di questo così come, proprio sul Ponte, scrissi nel 1992, cercando di immaginare che l'unione dei Comuni di Ponte e Vigolzone sarebbe stata auspicabile, anzi doverosa.
Erano ancora tempi di "vacche grasse" e di contrapposizione partitica che si manifestava anche dentro alle piccole amministrazioni come le nostre. Non esistevano apparenti grandi problemi, tuttavia bastava guardare aldilà del proprio naso per immaginare che due piccoli Comuni pressoché identici per territorio, popolazione, economia, cultura e storia, che erano addirittura stati uniti in una unica amministrazione fino ai primi del '900, potessero permettersi di raddoppiare le loro funzioni senza riflettere sui costi, sulle economie di scala, sulla potenziale crescita che sarebbe derivata da un aggregazione che allora si immaginava potesse avvenire in forma di unione. A quasi venticinque anni di distanza è la storia, ma anche l'economia (si dice che il mondo è cambiato) a portarci verso quella direzione. Saremo finalmente tra pochi mesi (a novembre 2016) chiamati a votare nei due Comuni per decidere se siamo oppure no del parere di fondere insieme Ponte e Vigolzone in un solo Comune.
Eccoci qua adesso dobbiamo, possiamo decidere, e saremo proprio noi cittadini, con il nostro voto a permettere questa Fusione perché se in uno dei due Comuni prevarranno i "no" allora le due amministrazioni hanno deciso che non dovremo fonderci.
Da un paio di mesi nel nostro territorio è nato un gruppo di cittadini che si sta riunendo in un Comitato che si chiamerà "Fusione Attiva" e che ha come obbiettivo far partecipare il più alto numero di cittadini al referendum informando i cittadini stessi delle caratteristiche del nuovo potenziale Comune unico, cercando di valutare e capire al meglio possibile quali saranno i pro e i contro di una eventuale fusione.
I cittadini che si sono riuniti in Fusione attiva sono propensi a votare "si", ritengono che il numero di vantaggi sovrasti di gran lunga i piccoli problemi riorganizzativi che questa decisione porterà. Ci ripromettiamo di offrire nei prossimi numeri del Ponte, se ci ospiterà ancora come ha fatto questa volta, di elencare più nel dettaglio le ragioni e i vantaggi del "si", pur riportando le ragioni del no che ad oggi sono prevalentemente ancorate ad un supposto "scontro di identità ".
E' certo che se due territori come i nostri, così vicini, così integrati, così simili, così abituati a frequentarsi (metà del comune di Vigolzone, da Chiulano a Veano passando per Carmiano e Bicchignano) già oggi utilizza Ponte come riferimento e capoluogo funzionale, già oggi che le scuole sono fuse in una, e tanti altri servizi sono e associazioni sono uniche per questi due territori, ecco che se vediamo difficoltà a fonderci e integrare i nostri futuri amministrativi noi pontolliesi e vigolzonesi, beh allora penso che quando un secolo e mezzo fa hanno unito il nostro Paese dovevano essere matti. Eppure non senza difficoltà ci siamo fatti una nazione unica e poi "siamo progressivamente diventati italiani", abbiamo combattuto due guerre mondiali uniti e attraversato uniti periodi di piombo e di miseria nera.
Ecco a chi oggi alza la bandiera dell'identità diversa voglio chiedere di raccontarmi questa diversità che non vedo, mio nonno andava al mercato di Ponte a vendere le sue bestie, mio padre ci andava a giocare a carte e bere un bicchiere di rosso da "Giurdan", io andavo al cinema a Ponte, in piscina, ho avuto per decenni i miei migliori amici a Ponte, ed ancora oggi mi fa piacere fare una vasca in centro la domenica mattina. Ricordo che i giovani pontolliesi dei miei tempi non disdegnavano di venire a ballare a Vigolzone all'Hollywood e nemmeno a sfidarci a football con il tifo acceso di due squadre della stessa città: Pontolliese e Vigolzone come fosse un derby, senza contare i tanti pontolliesi che usano la piscina coperta di Vigolzone da anni!
Insomma a chi avrà il coraggio di "seminare zizzania" tra due comunità che si sono sempre stimate e accolte vorrei che avesse il coraggio di spiegarcene i motivi e di farlo pubblicamente, magari usando i tanti mezzi di comunicazione che abbiamo oggi.
Io voterò "si".
Flaviano Celaschi
Il Ponte di giungo 2016
Ed è proprio in questo senso che invito persone come Alessandro Chiesa, che reputo intelligenti e giustamente ipercritici e perspicaci, ad abbandonare quel pre-giudiziale atteggiamento di ostilità per l'Unione derivato principalmente da un atteggiamento politicista e a riconsiderare la cruda e vera realtà evidenziata nell'intervento di Ratti.
Per ultimo, se potrà interessare a qualcuno, io sarò convintamente per il SI al referendum