Ponte dell'Olio

07/06/16
Marino

Fusione consapevole





La distribuzione demografica sul territorio, la geografia, le distanze, la viabilità, gli usi consolidati nel tempo indicano che due terzi dei cittadini del futuro comune fuso graviteranno su Ponte dell'Olio e lì, ragionevolmente, si aspetteranno di trovare i principali servizi (pubblici e privati).

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👨 Chiara   08/06/16 00:04 ® 1888
Mi permetto una libera traduzione del pensiero di Marino: il capoluogo deve essere Ponte...
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07/06/16
Marino

Farmacia: richiesto spostamento da Biana a Riva

Con atto 64 del 26/5/2016 la Giunta sta ipotizzando lo spostamento della sede della nuova farmacia da Biana a Riva.
La sede potrà assere ubicata all'interno del perimetro tratteggiato in blu nell'immagine qui accanto (click per ingrandirla)
La Legge prevede che il Comune sottoponga il progetto al parere dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Piacenza, e all’approvazione del Servizio Farmaceutico dell’AUSL.
I due organismi devono far conoscere al Comune quanto di loro competenza entro il 16 settembre 2016, data in cui la Giunta procederà all’esame e alla eventuale approvazione del progetto.
Qui le fonti  FONTE   FONTE   FONTE 

Diritto di rettifica

👨 Otelma   07/06/16 18:46 ® 1885
Vedo e prevedo che l'Ordine dei farmacisti darà parere negativo. Magari a ragione dal loro punto di vista...
👨 Amleto   07/06/16 18:58 ® 1886
In un paese sarà meglio avere una sola farmacia, grande e che funziona bene, oppure due dalle dimensioni (economiche) più ridotte e magari meno efficienti? Fermo restando (ovviamente) che l'ideale sarebbe averne due, entrambe di successo e con tanti servizi...
👨 Cactus   15/06/16 14:23 ® 1907
Il trasferimento di una sede farmaceutica ,non si calcola prendendo una cartina e delimitando dei cerchi di 200 metri di diametro , ma seguendo la legge" 4° comma dell'art 1 della legge 2 aprile 1968, n°475, vale a dire " la distanza di 200 metri si misura per la via pedonale più breve tra soglia e soglia delle farmacie .
👨 Azzeccagarbugli   15/06/16 22:40 ® 1910
A proposito della legge 475/'68. Chissà se l'eventuale fusione con Vigolzone comporterà delle conseguenze sulla pianta organica delle farmacie del nuovo comune...
👨 Marino   15/06/16 23:07 ® 1911
Il numero delle autorizzazioni é stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 3.300 abitanti. La popolazione eccedente consente l'apertura di una ulteriore farmacia, qualora sia superiore al 50 per cento del parametro stesso. PonteVigo abitanti circa 9.100 = 3.300 + 3.300 + 2.500. Quindi 3 farmacie essendo 2.500 > 1.650.
👨 Marino   18/12/16 09:56 ® 2111
La Giunta ha soppresso la seconda sede farmaceutica istituita con deliberazione n. 27/2012. Fonte delibera 99 del 21/8/2016 http://halleyweb.com/c033036/mc/mc_attachment.php?mc=17879
👨 Azzeccagarbugli   18/12/16 18:57 ® 2112
Toh, chi l'avrebbe mai detto che l'ordine dei farmacisti avrebbe dato parere negativo all'apertura di una nuova farmacia (vuoi a Biana, vuoi a Riva). Come chiedere a un tacchino di anticipare il Natale...
👨 Don Abbondio   20/12/16 16:29 ® 2115
Risolta la questione in via amministrativa (con l'abolizione della seconda sede per il calo della popolazione nel comune di Ponte), rimane così insoddisfatta una curiosità: almeno a Riva, qualche coraggioso avrebbe poi chiesto di aprire la farmacia?
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07/06/16
Marino

Fusione consapevole

Lo studio di fattibilità evidenzia che i debiti residui al 31/12/2014 sono:
- Vigolzone 2.000.000 €
- Ponte 1.200.000 €
Quando i comuni saranno fusi il debito si sommerà e graverà in uguale misura su ogni cittadino.

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07/06/16
Marino

Fusione consapevole

Fatta uguale a 100 (50+50) la somma delle indennità degli amministratori di due comuni nella fascia 3.000-5.000 abitanti,
il comune originato dalla fusione di quei due comuni dovrà pagare un'indennità pari a 108 (divenendo il comune fuso nella fascia demografica 5.001-10.000 abitanti).

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07/06/16
Marino

Fusione consapevole

Ponte ha un amministratore comunale
ogni 3,4 kmq di territorio comunale.
Vigolzone ha un amministratore comunale
ogni 3,2 kmq di territorio comunale.
PonteVigo avrà un amministratore comunale
ogni 6,6 kmq di territorio comunale.

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👨 Rikk   07/06/16 14:12 ® 1883
Ahaaaaa Marino c'è qualcosa che non quadra..... Ti spiego 1 ettaro è 10.000 mq ossia poco più di 13 pertiche piacentine ( uso questa unità di misura perché secondo me è di più immediata percezione) per cui ora avremmo un rappresentante ogni 45 pertiche circa e un domani ogni 90 pertiche???? Noooooo c'è qualcosa che non quadra...... Non serve neanche la calcolatrice. Ahaaaaa
👨 Marino   07/06/16 14:54 ® 1884
Grazie Rikk per la segnalazione. Si tratta di chilometri quadrati. Ho corretto il post.
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07/06/16
Marino

Fusione consapevole





Ponte ha un amministratore comunale
ogni 370 abitanti.

Vigolzone ha un amministratore comunale
ogni 330 abitanti.

PonteVigo avrà un amministratore comunale
ogni 700 abitanti.

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06/06/16
Marino

Fusione: Parlano di vantaggi, ma non ci dicono quali sono

Egregio Direttore, a riguardo della fusione Ponte Dell’Olio-Vigolzone, noto che si continua a parlare in astratto di non meglio specificati "vantaggi [..] di gran lunga più numerosi delle criticità".
Un giorno, forse, possibilmente prima del referendum, sarebbe interessante sapere quali siano tali "vantaggi" e, soprattutto, se essi non siano solo questione estetica, ma anche questione materiale: un vero e sensibile miglioramento della qualità della vita della cittadinanza.
Il distacco delle Persone dalla politica passa proprio da fattori come questo: dal mancato rispetto delle promesse.
E la promessa cui tutto ruota attorno sarebbe sicuramente infranta se la fusione, attualmente spacciata per la panacea dei nostri mali, non arrecasse un tangibile beneficio (se non si percepisce, che eneficio è?) alle nostre esistenze di cittadini pontolliesi e vigolzonesi.
Vista la totale fumosità e la mancanza di basi concrete sulle quali sono fondate le ragioni dei pro-fusione, direi che il dado fa presto a trarsi.
Rimango perciò fermamente della mia idea (espressa parafrasando una famosa frase di Craxi sull’Unione Europea): "la fusione nel migliore dei casi sarà un limbo e nel peggiore un inferno".
Già immagino le prime problematiche che si affronterebbero: minore presenza sul territorio degli amministratori (che si dimezzerebbero), conflitti amministrativi nella gestione delle risorse (investiamo a Ponte o a Vigo?), ingerenze della partitocrazia (più ci si ingrandisce e più sono frequenti), ecc.
Tra qualche tempo inizierà la campagna referendaria e dalle nostre parti arriveranno esponenti più o meno importanti a sponsorizzare la fusione: sentiremo di ogni, ci diranno che se non ci si dovesse fondere sarebbe la fine, che con la fusione accederemmo al Paradiso, che tra poco potrebbero obbligarci a forza a farla (in virtù di cosa?), che non dobbiamo perdere il treno del cambiamento, che il futuro è questo, e blablabla vari.
I Padri Costituenti vollero dare poteri alle comunità territoriali.
Oggi, invece, vogliono cancellare il Comune e privare la comunità della facoltà di autogovernarsi. A novembre, io voterò affinché ciò non accada: Ponte Dell’Olio resti Ponte dell’Olio.
Alessandro Chiesa
Consigliere comunale di Ponte Dell‘Olio  (Intervento pubblicato su Libertà di ieri). 

Diritto di rettifica

👨 Rikk   07/06/16 21:06 ® 1887
Alessandro permettimi solo 2 considerazioni: Una è sulla dimensione, tutte quelle negatività del possibile pontevigo non mi sembrano presenti nel nostro " vicino di casa" podenzano, per esempio ( ne potrei citare tanti altri di dimensioni simili o molto più) , ho scelto quello come esempio perché avendo diversi amici che abitano a podenzano tutti mi raccontano di stesse problematiche di ponte, anzi a onor del vero vedo molta più manutenzione( ci passo tutti i giorni per recarmi al lavoro). La seconda una "bugia" concettuale abbastanza grave... Con la fusione non si cancella il comune voluto dai padri costituenti!!! Il comune ci sarà anche dopo, sia i vigolzonesi che i pontoliesi non rimarranno senza comune, neanche per un giorno solo......!!!
👨 Alessandro Chiesa   08/06/16 16:20 ® 1889
Fornisco il mio personale parere in merito alle risposte.
Logicamente, sta a chi legge ritenerlo o meno credibile.
Podenzano è una comunità unica e non il frutto di un accorpamento: gli abitanti si riconoscono nella medesima identità territoriale, sociale e amministrativa.
Pontevigo, per ovvi motivi, non avrebbe le medesime caratteristiche.
Sulla manutenzione, è normale che possa esservene di più rispetto a Ponte Dell'Olio, viste le maggiori entrate che Podenzano riscuote e un numero superiore di operai in dotazione.
Tuttavia, prima di mettere la mano sul fuoco, avrei premura di fare accertamenti: non sempre è oro ciò che luccica.
Sulla "bugia" concettuale sono costretto a respingere in toto: se si elegge un solo Sindaco anziché due, significa che vi è una sola amministrazione (a quello mi riferivo nel parlare di potere delle comunità territoriali).
Che poi i servizi debbano restare in qualche modo decentrati sul territorio, mi pare sia il minimo sindacale.
👨 Rikk   08/06/16 18:28 ® 1891
Hai detto bene, una sola amministrazione anziché due, due sindaci........ lo spazio territoriale non evapora rimane sempre quello solo che viene amministrato da una sola amministrazione, il comune rimane, più grande, ma non sparisce..... I cittadini di pontevigo avranno un solo sindaco e una sola giunta, guarda a caso come adesso, che magia..... Pure un comune avranno..... Seconda magia.... Prima parlavi che podenzano ha più risorse?? Ho letto bene??? Non sosterrai anche tu che un comune più grande ha più risorse.....😊😊😊😁😁😁
👨 Alessandro Chiesa   08/06/16 22:22 ® 1892
Io in Pontevigo vedo solo un'amministrazione non più rappresentativa delle comunità e, soprattutto, come già detto, il dimezzamento degli amministratori per un territorio doppio.
Non farmi fare affermazioni che non ho mai fatto. ;)
Podenzano ha una zona industriale di notevoli dimensioni, larghe porzioni di suolo agricolo, assenza di indebitamento, reddito pro-capite più alto del nostro e un territorio completamente pianeggiante: è ovvio che abbondino le entrate tributarie e che la manutenzione sia puntuale (ne serve poca!).
Ti rispondo sulla questione "grandezza=ricchezza": se aumentano le dimensioni, non aumentano solo le entrate, ma anche le uscite.
Faccio io due considerazioni adesso: 1) fosse vera la tua logica, Torino, Milano e Roma dovrebbero sguazzare nell'oro, cosa che invece non accade; 2) perché Podenzano avrebbe dovuto rifiutare di fondersi con noi, visto che se incrementi le dimensioni diventi più ricco?
👨 Rikk   08/06/16 22:49 ® 1893
Ci riprovo: 1)Perché Milano Torino Roma offrono gli stessi sevizi di ponte per caso?? Ponte ne offre di più??? 2)Perché podenzano non ha partecipato?? Semplice in consiglio la maggioranza condivide il tuo pensiero ( rispettabilissimo ci mancherebbe ) cosa non presente a vigolzone e ponte che danno quanto meno la possibilità a noi cittadini di esprimerci COSA NEGATA AI PODENZANESI!!! Poi mi parli di rappresentatività?? Di democrazia?? Di costituzione che ha in cuore la autodeterminazione ?? Forse ti sfugge una cosa.... che niente è imposto, saremo noi a novembre a decidere se proseguire o meno il processo di fusione e questa è una gran cosa, che invece sarebbe stata negata con il tuo pensiero il quale avrebbe deciso lui per tutti, neanche iniziando l'iter!!!! Caro Alessandro ma stavolta non è cosi.
👨 Alessandro Chiesa   09/06/16 03:08 ® 1894
Perfetto. Quindi mi si dà ragione: le dimensioni non sono indicatori di ricchezza, perché entrate e uscite sono direttamente proporzionali.
Quale onore se gli amministratori di Podenzano condividessero la mia teoria.
In realtà, le loro motivazioni sono meno articolate: la pressione fiscale di Podenzano è più bassa rispetto a Ponte Dell'Olio e Vigolzone, dunque, in caso di fusione e unificazione delle aliquote, loro avrebbero pagato in misura maggiore.
Comunque, non capisco questo astio nei confronti della mia scelta.
Sono un Consigliere.
Sono stato eletto per decidere nell'interesse pubblico, secondo la mia coscienza: quando reputo negativamente una proposta, mi oppongo.
👨 Marino   09/06/16 09:41 ® 1895
E' prevista la possibilità di effettuare un referendum comunale prima di presentare il progetto di fusione, cioè prima di mettere nelle mani della Regione la scelta.
E' prevista la possibilità di chiedere la fusione senza prima aver indetto il referendum comunale tra i cittadini (scelta fatta da Ponte e da Vigolzone).
E' la Regione che decide nella sua autonomia, qualsiasi sia il risultato del referendum (ai cittadini è chiesta solo un'indicazione che potrà essere o non essere accolta, vedi differenza di trattamento tra Valsamoggia e Borgonovo-Ziano).
👨 Rikk   09/06/16 18:07 ® 1898
Vuol dire che si farà la fusione nonostante prevalgano i no??? Bhe la carta magari lo prevede però occorre anche essere realistici , non credo proprio. Ziano ne è la testimonianza, non si è proceduto nonostante la sommatoria complessiva dava vantaggio ai si. La realtà va raccontata tutta.
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05/06/16
MattiaPascal

Referendum

In Svizzera, nella consultazione svoltasi in questo weekend, bocciata dagli elettori la proposta di istituire il reddito di cittadinanza. Che avrebbe garantito l'equivalente di 560 euro mensili ai minori e 2250 agli adulti.
Per i promotori, un modo di redistribuire a tutti quanto oggi viene prodotto con l'impiego di meno lavoratori (grazie al progresso tecnologico).
Per i detrattori, un disincentivo al lavoro e all'impegno.
In Italia chissà come sarebbe andata. Forse in modo diverso...

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05/06/16
Marino

Cinque famiglie di Ponte seguite dal SERT: la punta di un iceberg?

Scrive Libertà: "Giocare d'azzardo è una tassa sulla disperazione". E il Direttore dell'AUSL dichiara che il disturbo del gioco d'azzardo è pervasivo, è come una metastasi, e in quest'ultimo anno ha avuto una "esplosione" da codice rosso.
Ponte è messo male: 5 casi conclamati di ludopatia grave (contro per esempio un solo caso a Vigolzone).
E, per quello che sento parlando con la gente, il "5" è solo la punta di un iceberg.
Su Ponteweb sono anni che ciclicamente riportiamo all'attenzione delle autorità questo problema, ma la porta della stalla è rimasta aperta!
Riproviamoci... perché, se il Sindaco non prende il toro per le corna, se la volontà politica di "governare" il fenomeno non sarà adeguata, non si potrà altro che peggiorare.
E' cosa nota che le amministrazioni attente al problema stanno inserendo nei propri regolamenti il divieto di installare slot machine, video poker o altri apparecchi con vincita di denaro, nei locali pubblici e privati a vocazione aggregativa (palestre, palazzetti dello sport, sedi di associazioni, ecc.). Che esse stanno inserendo limitazioni riferite all'età minima, alle distanze dai luoghi sensibili (*), al divieto di pubblicizzare le vincite (anche dei gratta e vinci, ecc.), agli orari di fruizione (per esempio a Treviso e a Verona si può "giocare" solo dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00, con obbligo di togliere la corrente elettrica alle slot fuori da tali orari).
E' quindi possibile (e a parer mio necessario) che il sindaco Copelli aggiorni tempestivamente i regolamenti, che emetta le opportune ordinanze e che nelle nuove concessioni, anche in quelle che stanno andando a gara adesso, faccia inserire la clausola che vieti l'installazione di apparecchi e terminali per il gioco d'azzardo.

(*) Una recente sentenza del Consiglio di Stato ribadisce che i Comuni sono autorizzati a stabilire distanze minime dei luoghi di gioco d'azzardo rispetto ai “luoghi sensibili” (scuole, luoghi di culto, ecc.) per finalità inerenti la tutela della salute.

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👨 Don Chisciotte   23/06/16 14:29 ® 1917
Tante battaglie lodevoli contro la ludopatia. Poi qualcuno vince 500mila euro e tutto il lavoro fatto finisce in fumo...
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04/06/16
Marino

Fusione: alleggeriamo per un momento la discussione

Sul sito del Comitato per il SI, promosso da Cunico e Celaschi, è stata pubblicata la vignetta riportata a lato.
A spiegazione della vignetta viene scritto: "Alleggeriamo per un momento la discussione con l'immagine in esclusiva del momento in cui è iniziato il processo di fusione tra i nostri comuni (ringraziamo in anticipo Copelli e Rolleri che hanno "prestato" la loro immagine). FUUUU....SIOOOOOOO....NEEEE!!!!!!".

Diritto di rettifica

👨 Avvocato del diavolo   04/06/16 23:20 ® 1881
Nel caso una fusione (alla prova dei fatti) si riveli infelice, esiste il divorzio o il matrimonio è indissolubile? Agli esperti la risposta...
👨 Marino   05/06/16 09:02 ® 1882
Si, è possibile chiedere il "divorzio" (che poi la Regione lo conceda è altra cosa) ma a condizione che il nuovo comune e il comune che resta, abbiano ciascuno una popolazione non inferiore a 10.000 abitanti. Lo dispone il comma 3 dell'art.3 della Legge regionale 24/1996 http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?urn=er:assemblealegislativa:legge:1996;24
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