Ponte dell'Olio

18/04/16
Marino

Fusione e volontà popolare

E' notizia di oggi che i Sindaci di Pettinengo e di Selve Marconi (Biella) hanno indetto per domenica 5 giugno 2016 un referendum consultivo comunale di iniziativa consiliare avente il seguente quesito: “Siete voi favorevoli alla fusione per incorporazione del Comune di Selve Marcone nel Comune di Pettinengo?”  FONTE 
Questi due sindaci avevano il diritto di avviare il progetto di fusione senza interpellare i propri cittadini, e avevano il diritto, di analizzare solo successivamente "opportunità e rischi della fusione", magari istituendo una apposita commissione tecnica.
Ma non lo hanno fatto!
👨 Tigi   18/04/16 19:08 ® 1730
Se il ns sindaco avesse fatto uguale e indetto il referendum magari per gennaio/febbraio 2016, secondo lei i pontoliesi sarebbero andati al voto informati?? Consci dei possibili pro e contro??? Capire per decidere non è un suo slogan? Chiedere di esprimersi su una questione di cui si conosce poco se non nulla è una consultazione sana? A lei la risposta.
👨 Marino   18/04/16 20:18 ® 1732
"i pontolliesi sarebbero andati al voto informati?? Consci dei possibili pro e contro???": non so, forse si o forse no, questo sarebbe dipeso principalmente dalla volontà di informare e dalla qualità dell'informazione prodotta dall'amministrazione comunale. Penso che su questa considerazione possiamo trovarci d'accordo, come certamente ci troviamo d'accordo sul fatto che non si debba arrivare al giorno del referendum dovendo "esprimersi su una questione di cui si conosce poco se non nulla". Solo conoscendo bene i termini della proposta politica che ci stanno facendo, solo comprendendo questi termini, non solo sotto l'aspetto politico ma anche e principalmente sotto l'aspetto dell'impatto economico sul bilancio delle nostre famiglie, potremo decidere con consapevolezza. Le amministrazioni dei due comuni sembrano intenzionate a voler informare. Per ora con considerazioni generiche, ma, spero a breve, con numeri, simulazioni, fonti autorevoli, ecc. E' loro dovere farlo, è mio (nostro) diritto chiederlo.
👨👨
  
18/04/16
MattiaPascal

Il successo di un uomo che non era nessuno

Mi permetto di segnalare l'editoriale (che trovo bellissimo) del direttore Michele Brambilla, con la storia di un barbone, pubblicato sulla "Gazzetta di Parma" di ieri. Visibile anche online, sul sito gazzettadiparma.it  FONTE 

Chiedo scusa, ma oggi voglio raccontare la storia di un barbone. Si chiamava Mario Ceccon, aveva 52 anni e da sei chiedeva l'elemosina al passaggio a livello di via Valera. Lo faceva con garbo, senza insistere, e a tutti regalava un sorriso. Se n'è andato il 29 marzo scorso ma solo ieri gli hanno fatto il funerale, perché non era nessuno. «El pareva nisun», come cantava Enzo Jannacci del suo barbone che «el purtava i scarp del tennis».
Ma invece era qualcuno, perché ieri nella chiesa parrocchiale di Sant'Evasio di via Colli c'erano più di mille persone al suo funerale. Mille persone che gli volevano bene. Ed è questa la storia che vi voglio raccontare, una storia che ribalta molti dei concetti che abbiamo di rispettabilità, di scalata sociale, di rapporti con il prossimo.
Mario Ceccon era nato a Domodossola ed era figlio del capostazione di Santa Maria Maggiore, una piccola fermata sulla tratta Vigezzina che porta a Locarno. Si era diplomato in ragioneria, poi aveva fatto il concorso come il padre ed era diventato a sua volta ferroviere. Aveva anche lavorato, roba minima, ma un impiego sicuro. Però suo padre era morto che lui era giovane, e poco dopo era morta anche sua mamma. Chissà, forse è stato quello, o forse qualcos'altro, fatto sta che Mario a trent'anni aveva scelto di vivere da randagio. Se n'era andato dalle parti di Piacenza, poi diciassette anni fa era venuto a Parma e aveva trovato vitto e alloggio alla Caritas. A un certo punto però a quelli della Caritas ha detto «grazie», ma meglio la libertà. Aveva trovato da dormire in una stazione dismessa di via Fleming, facendosi una cameretta con i cartoni del supermercato. Qualcuno del quartiere aveva storto il naso: via quello lì, non vogliamo barboni, noi. Allora lui si era sistemato vicino al passaggio a livello di via Valera, dormiva lì, in un sacco a pelo. Alle sette di mattina si piazzava su una seggiolina rossa e aspettava qualche spicciolo. A mezzogiorno staccava, perché anche un barbone ha diritto alla sua pausa pranzo, e il suo santo era don Augusto Fontana, che gli faceva avere un piatto di pasta.
Qualche tempo fa ha cominciato a sentir male a una gamba. S'era messo a girare con una stampella e insomma, per un po' è andato avanti così. Ma il male era brutto, quella brutta bestia che si chiama cancro, e alle 12,30 di un martedì Mario se n'è andato. Non c'aveva in tasca neanche una lira, e non c'era in giro neanche mezzo parente per pagargli il funerale. Così gli amici del bar Gulliver di via Colli hanno cominciato una raccolta fondi e alla fine hanno tirato su 2.500 euro; il resto l'ha messo il Comune e così Mario ha avuto il suo bravo funerale e avrà una lapide al cimitero. «Sono certo che al funerale ci sarà un sacco di gente», aveva detto nei giorni scorsi Franco, il titolare del bar Gulliver, e sembrava Moschin in "Amici miei" quando muore Noiret, "il Perozzi". Solo che nel film al funerale del Perozzi vanno meno di quattro gatti, al funerale di Mario invece c'erano mille amici: amici veri, perché la vita di un uomo che regala sorrisi a un passaggio a livello può contare più di quella di uno che sa l'inglese e fa carriera. Chiedo scusa se ho dedicato l'editoriale di un giornale a un barbone, ma credo che una città che ha dedicato un monumento a Enzo Sicuri, "al mat", possa capire.
Michele Brambilla - Gazzetta di Parma
👨 Mattiapascal   18/04/16 13:48 ® 1725
Un grazie a Marino, per averlo (con la sua disponibilità e bravura) prontamente pubblicato...
👨
  
17/04/16
Alessandro Chiesa

Un commento a caldo

Che delusione: appena il 30%.

Siamo una repubblica democratica dove non vota più nessuno.
Addirittura abbiamo soggetti istituzionali che invitano all'astensione (fatto gravissimo!) e che gioiscono al fallimento del principale strumento di sovranità popolare.
Sarebbe servita una risposta d'orgoglio da parte dei cittadini elettori, un segnale forte e chiaro contro un Governo che è completamente avverso al popolo italiano.
E invece niente.
Quasi tutti (il 70%) a casa, allegramente e serenamente, a farsi gli affari propri, fregandosene di adempiere al più basilare dei doveri civici.
Ma dove vogliamo andare, continuando di questo passo? Quale futuro stiamo consegnando al paese?
Rabbia e rammarico: ecco ciò che provo dopo oggi.
👨 Mattiapascal   18/04/16 00:25 ® 1721
Beh, in un'epoca di astensionismo dilagante (ricordiamoci le ultime regionali!), portare a votare il 32% sulla base di considerazioni solo civiche o politiche (magari proprio come reazione a quelle cariche istituzionali che invitavano a disertare le urne), non mi pare un cattivo risultato. Perché diciamolo: a torto o a ragione, le trivelle non erano certo un argomento appassionante, che potesse coinvolgere e spingere al voto i cittadini. A differenza dell'acqua e del nucleare nel 2011, che attraverso emozioni e paure toccavano le corde di tutti...
👨 Underwood   18/04/16 10:00 ® 1722
Riguardo l'indole degli italiani, se storicamente esiste il detto "Franza o Spagna, basta che se magna", un motivo ci sarà...
👨 Ezia   18/04/16 10:11 ® 1723
Caro Alessandro ,capisco la tua delusione ,ma c'è un saggio proverbio che dice :chi semina vento raccoglie tempesta e in questi anni di vento ne è stato seminato molto. Quando vinceva Berlusconi la colpa era degli Italiani che si erano berlusconizzati. La mia non più verde età e la mia memoria storica mi portano a ricordare quello che diceva sempre un cugino del mio papà dopo la guerra: QUESTI hanno solo cambiato camicia.L'Italia in 150 anni e passata attraverso
tante battaglie e guerre ma non è mai stata unita ; siamo ancora una nazione di guelfi e ghibellini , di clericali e laici,di fascisti e antifascisti, di berlusconiani e antiberlusconiani,di renziani e antirenziani. I migliori sono morti o dimenticati e dalla storia non abbiamo imparato
niente .
👨 Alessandro Chiesa   18/04/16 12:31 ® 1724
Ho letto con piacere tutti i commenti.
Sicuramente c'è di che ragionare e riflettere. Saluti e buon proseguimento.
👨 Pierino   18/04/16 14:00 ® 1726
In questa Repubblica ci sono anche i moralisti a corrente alternata. Per certi fustigatori della politica, gente che pensa di avere l’esclusiva della verità e della lettura dei fatti, il dovere civico del voto assume un valore assoluto e da rispettare solo quando l’espressione di tale scelta coincide con i propri interessi e con le proprie convinzioni ideologiche.
Penso a taluni che oggi scalpitano e si scandalizzano per il mancato raggiungimento del quorum e me li rivedo nella memoria mentre, nel 2005, facevano una campagna assordante per invitare tutti all’astensione nei quattro referendum indetti per abrogare alcuni articoli della Legge sulla procreazione assistita.
A quorum mancato (l’affluenza, allora, fu pari al 25% circa degli aventi diritto) quegli stessi “fustigatori Ruinanti” ci spiegarono dal pulpito che gli italiani, astenendosi, avevano lecitamente espresso il loro consapevole parere. Dopo il risultato di ieri (non importa se condivisibile o no) vorremmo solo ricordare a questi professionisti dell’incoerenza che anche il loro autoreferenziale parere non ha raggiunto il quorum.
👨 Alessandro Chiesa   18/04/16 14:44 ® 1728
A riguardo, il mio pensiero è molto semplice: votare SEMPRE, in qualsiasi modo (per l'uno o per l'altro, a favore o contro), qualunque sia la consultazione elettorale o il quesito referendario.
Mi si consenta di aggiungere, in fine, una riflessione.
Il quorum dei referendum era stato progettato dai membri dell'Assemblea Costituente per far sì che il popolo potesse esprimere la propria volontà a livello numericamente maggioritario: si voleva evitare che tutti i cittadini dovessero sottostare al pronunciamento di una minoranza popolare.
Coloro che affermano di come l'astensione sia prevista dalla Costituzione, mi spiace dirlo, ma commettono un errore giuridicamente clamoroso.
Il decadimento (perché tale lo ritengo) civico e politico degli ultimi decenni ha trasformato una nobile condizione democratica (il quorum) in uno strumento di sabotaggio.
👨 Tigi   18/04/16 18:49 ® 1729
Ma se abbiamo mandato a casa un premier legittimamente votato dalla maggioranza occupandoci solo della sua vita personale ( nello specifico con chi andava a letto ) per metterci , in sequenza, tra cui l'attuale, n 3 premier votati da nessuno , di cosa stiamo parlando.....????? Chi ha mai tirato in ballo la costituzionalità di quelle nomine??? Nessuno. Quale senso civico c'era nel 2011 ??? Per qual motivo oggi dovrebbe essere diverso??? Buona serata
👨 Alessandro Chiesa   18/04/16 19:14 ® 1731
Il golpe bianco del 2011 è un argomento di cui si è parlato (e di cui ho parlato) tanto.
Silvio Berlusconi è stato l'ultimo Presidente del Consiglio dei Ministri espresso democraticamente dal popolo, prima che il nostro paese venisse de facto commissariato dall'Unione Europea.
Per la fase storica attualmente in corso, qualcuno (ora non ricordo di preciso chi) ha coniato un termine da me molto apprezzato: democrazia sospesa.
Molto semplicemente, delle azioni da intraprendere per l'Italia si decide esternamente ai confini nazionali: ciò fa di noi una colonia (la sovranità statale è stata menomata, in primis quella monetaria).
Sulla costituzionalità delle nomine, purtroppo, è solamente possibile fare un discorso morale, ma non giuridico: gli articoli 92, 93 e 94 della Costituzione indicano chiaramente (come risaputo) la supremazia dell'organismo parlamentare rispetto all'esecutivo, ovvero il fatto che quest'ultimo sia espressione del Parlamento (potremmo cambiare un Governo a settimana, in teoria), e che il Presidente sia nominato dal Capo dello Stato.
👨 Tigi   18/04/16 23:30 ® 1733
Pacifico che il capo dello stato possa affidare il compito di formare il governo ad un esponente di un partito che detiene il 2 % dei voti ( o al primo che passa, vedasi tecnico......) essere democratico è tutto un'altra cosa!!!
👨 Alessandro Chiesa   19/04/16 01:24 ® 1734
Chiaro chiaro, ma infatti ero d'accordo con chi voleva lo stato d'accusa per l'allora Presidente della Repubblica.
Non posso esprimermi su quell'uomo, altrimenti mi aggiungerei alla lunga lista di amministratori locali condannati.
👨 Giovanni   19/04/16 14:17 ® 1736
Premesso che Berlusconi è stato un Presidente del Consiglio dei Ministri eletto democraticamente(COME TUTTI GLI ALTRI), NON DAL POPOLO MA DAL PARLAMENTO, dice bene Alessandro quando, discorso morale a parte, non sconfessa l’aspetto giuridico della questione.
Ai tifosi che invece riportano continuamente inesattezze sul web, va invece ricordato che le regole democratiche non le fissano gli ultras della curva sud, ma sono scritte nella Costituzione.
Il tifoso notoriamente sempre infastidito dalle regole che contrastano la sua visione fumantina, non sa o dimentica volutamente che il Presidente del Consiglio è eletto e mantenuto in carica dai Parlamentari, il tifoso trascura il fatto che il Presidente della Repubblica, sentito il parere delle forze politiche che attraverso il voto popolare hanno ottenuto rappresentanza in parlamento, ha il compito di incaricare come papabile Presidente del Consiglio la persona che più di altri è in grado di raccogliere il sostegno di una maggioranza parlamentare, il tifoso si scorda che il “papabile”, una volta ottenuto l’incarico per formare un Governo, si presenta alle camere e assume l’incarico insieme ai suoi ministri solo se una maggioranza parlamentare (non il popolo) legalmente eletta, gli conferma la fiducia, il tifoso forse ignora che il Capo dello Stato non ha l’obbligo di sciogliere le camere anticipatamente per accontentare la tifoseria o per soddisfare i desideri di una minoranza (non esite alcuna norma scritta che disciplina le cause che portano allo scioglimento anticipato), il tifoso non mette mai in conto che un Governo, fintanto che è sorretto da una maggioranza parlamentare, ha il diritto costituzionale di rimanere in carica, il tifoso glissa sul fatto che un governo sfiduciato può a sua volta essere sostituito senza alcun obbligo di passare per le urne (è sufficiente che in parlamento esista una maggioranza in grado di esprimere un nuovo governo e che il Capo dello Strato non ravvisi pericolosi impedimenti), il tifoso che ama esporre cartelli e striscioni in tribuna non sa che l’azione rumorosa della sua curva non è motivo valido, né costituzionalmente previsto, per indire elezioni prima del tempo (la durata della legislatura è di cinque anni), il tifoso con poca memoria non ricorda che il Parlamento attualmente in carica è stato votato circa tre anni fa (25 febbraio 2013) da ben 35.271.541 voti validi.
Il tifoso una volta che si è rinfrescato la memoria circa le leggi vigenti, può auspicare una loro modifica, premere sui parlamentari per la revisione della Costituzione, può manifestare contrarietà al sistema attuale, imprecare come tanti contro il malgoverno, auspicarne la caduta anticipata, maledire la cattiva politica, ma NON può inventarsi di sana pianta regole strampalate del tutto inesistenti. Il tifoso anche quando moralmente avesse mille ragioni da vendere, dovrebbe sempre ricordare che le bufale vanno bene solo per produrre il latte di mozzarella.
👨 Luca   19/04/16 18:34 ® 1737
Come tifoso ti sei descritto molto bene 😊😊😊.
👨 Giovanni   20/04/16 13:06 ® 1739
Se leggi bene e senza preconcetti, potresti scoprire che nel mio post si parla solo di Diritto Costituzionale, materia del tutto sconosciuta o volutamente ignorata da chi giudica i fatti con l’occhio e la passione del tifoso. In ogni caso ti informo che la polemica partitica non mi interessa né mi coinvolge.
👨👨👨👨👨👨👨👨👨👨👨👨👨
  
17/04/16
Marino

Ci sono amministratori che, anziché impegnare le proprie energie su aleatorie elemosine statali, ...

E' notizia di questi giorni che gli amministratori comunali di Gossolengo hanno aggiudicato a Hera l'appaltato per l'efficientamento degli impianti di illuminazione pubblica.
I lavori per l’avvio del progetto di riqualificazione partiranno nel mese di giugno e nella loro prima fase riguarderanno l’illuminazione pubblica mentre nella pausa estiva verranno efficientati gli edifici pubblici. Il progetto di efficientamento prevede la sostituzione dei corpi illuminanti con apparecchi a led di ultima generazione ed elevata efficienza. A Gossolengo saranno installati tipi diversi di apparecchi illuminanti a led, funzionali a diverse collocazioni (ad esempio strade, aree verdi, percorsi pedonali). La riqualificazione comprenderà anche la sostituzione di oltre un Km di linea elettrica e di una cinquantina di pali di sostegno. Vi saranno anche l’installazione su tutti i punti luce di alimentatori dimmerabili (capaci di ridurre il flusso luminoso secondo profili impostati) e la messa a norma e in sicurezza degli impianti. Anche gli edifici pubblici saranno sottoposti a restyling energetico grazie all’installazione di plafoniere a led con conseguente riduzione dell’uso di sorgenti luminose fluorescenti.
Entro qualche mese, al termine degli interventi previsti, il Comune di Gossolengo otterrà un risparmio energetico medio pari al 62% rispetto allo stato di partenza degli impianti.
E lo avranno ottenuto non per soli dieci anni, ma per sempre!
  
16/04/16
Marino

Ristrutturazione borgata

E' stato pubblicato il bando per la parziale ristrutturazione e il risanamento della pavimentazione stradale e dei marciapiedi di via Vittorio Veneto.
I lavori avranno una durata di circa tre mesi  FONTE .
👨 Luca   16/04/16 17:28 ® 1717
Fantastico!!!!
👨 San Pietr(in)o   17/04/16 00:14 ® 1718
Come passa il tempo: più o meno, siamo a 22-23 anni dalla precedente ristrutturazione. Che interessò anche il sottosuolo e i vari allacci...
👩 Anna   17/04/16 08:25 ® 1719
La pavimentazione in sampietrini è un po più recente. Per l'esattezza mi pare risalga al 96/97.
👨 Perplessa   18/04/16 14:41 ® 1727
Spero solo che i lavori inizino in ottobre!
Sarebbe il colmo ostacolare le poche iniziative previste
nel periodo estivo!
👨👨👨👨
  
15/04/16
Marino

Il Governo valorizzerà i piccoli comuni

"A breve vareremo una legge per la valorizzazione dei piccoli Comuni. Una legge che valorizzerà i contenuti dei Comuni sotto i 5mila abitanti". Lo ha annunciato il sottosegretario al ministero dell’Economia, Pierpaolo Baretta, parlando alla platea dei giovani amministratori, nel corso dei lavori della VII assemblea nazionale Anci Giovani in corso di svolgimento a Trieste  FONTE .
👩 Tiziana   15/04/16 20:49 ® 1715
Faccio bene a non fidarmi! Pagliacci
👨
  
14/04/16
Marino

Da questo 730 detraibili le spese per la mensa della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione

Interessante questo avviso  FONTE  pubblicato sul sito del comune di Pontenure.
In esso si legge che a decorrere dall’anno di imposta 2015 risultano detraibili dalle imposte sui redditi, ai sensi della lettera e-bis) dell’art. 15 TUIR, le spese per la frequenza anche della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nel limite massimo di spesa annua di 400 euro per alunno o studente. Tra queste, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, rientrano anche le spese per la mensa scolastica. Tali spese devono essere documentate secondo i principi generali validi in tema di detrazione. Il comune di Pontenure, con l'avviso che ho linkato, spiega ai propri cittadini come recuperare i documenti da allegare al 730.
  
14/04/16
Marino

Fusione: Trecastelli

Sto analizzando i bilanci del comune di Trecastelli, il comune nato a seguito di fusione di tre comuni marchigiani, pubblicati sul sito del Ministero dell'Interno; e si stanno confermando i vantaggi economici raggiunti dagli amministratori che hanno governato questa fusione.
Un dato di sintesi significativo si ottiene comparando il parametro "somma delle spese correnti dei tre comuni ante fusione diviso il numero di abitanti" con lo stesso parametro post fusione:
- spese dei tre comuni ante fusione diviso il numero di abitanti = 619 €/ab
- spese del comune fuso diviso il numero di abitanti = 592 €/ab - 27 €/ab -4.4%.
Dall'analisi dei dati inerenti il comune di Trecastelli (7.644 abitanti), ne segnalo uno che è stato oggetto di approfondimento nei giorni passati: il "costo della politica".
Trecastelli ha lo stesso numero di assessori/consiglieri che avrà PonteVigo.
Queste le indennità di Trecastelli:
- Sindaco, autonomo, 1.794 €/mese
- Vicesindaco, autonomo, 1.079 €/mese
- Assessore, autonomo, 1.079 €/mese
- Assessore, autonomo, 1.079 €/mese
- Assessore, dipendente, 515 €/mese
per un totale di (1.794x13+1.079x12+1.079x12+1.079x12+515x12)= 68.000 €/anno
 NB: Nella delibera  FONTE  nella quale sono state deliberate le indennità, sono state applicate riduzioni (es. art. 1, comma 54 della L. n. 266/2005) che oggi non sono più in vigore, per cui il valore di 68.000, in caso di aggiornamento del calcolo, risulterà decisamente più elevato
Attualmente il costo della politica di Ponte (23) + Vigo (30) è di 53.000 €/anno ma stimo che, una volta perfezionata la fusione, si dovrà considerare un costo tra i 70 e gli 80.000 €/anno.
  
13/04/16
Marino

Una fusione virtuosa: Trecastelli

Servizi comuni, quindici appalti in corso, accorpamento di servizi, riduzione della tassazione del 30%.
Dopo un anno il comune di Trecastelli, quasi ottomila abitanti, il primo delle Marche nato dalla fusione di Castel Colonna, Monterado e Ripe tira le somme.
Una pratica virtuosa, quella della fusione, che assicura una premialità decennale di 280 mila euro che la regione si è impegnata a rispettare.
 FONTE 
👨 Bastian contrario   15/04/16 22:40 ® 1716
C'è anche chi, invece della fusione, ha fatto una scissione: Baranzate (in provincia di Milano). Diventato comune nel 2004, staccandosi da Bollate (dopo un referendum). Se alla prova dei fatti si sia rivelata una scelta virtuosa o no, questo non lo so...
👨
  
13/04/16
Marino

Fusione e completezza dell'informazione

Un commento scritto su Facebook ("la fusione diventerà obbligatoria e a fondi zero") richiede una precisazione tecnica, dato che la proposta di legge in oggetto prevede che dalla data di eventuale approvazione della legge, vi siano due anni di tempo per la fusione volontaria senza perdere alcun finanziamento.

Ecco il testo della proposta di legge presentata l'11 novembre 2015 da un gruppo di 20 deputati del PD:
ART. 1. (Modifica art.13 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267).
1. All’articolo 13 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è aggiunto, in fine, il seguente comma: «2-bis. Un comune non può avere una popolazione inferiore a 5.000 abitanti ».
ART. 2. (Disposizioni transitorie).
1. Trascorsi ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, conformemente a quanto previsto dagli articoli 117 e 133 della Costituzione, le regioni provvedono, nelle forme previste dalla legge regionale, alla fusione obbligatoria dei comuni la cui popolazione sia inferiore a 5.000 abitanti e che non abbiano già avviato autonomamente procedimenti di fusione.
2. Ai comuni assoggettati a fusione obbligatoria ai sensi del comma 1 del presente articolo non spettano i contributi straordinari previsti dal comma 3 dell’articolo 15 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, né gli ulteriori contributi o benefìci previsti dalla legge a favore dei comuni che abbiano proceduto alla fusione di propria iniziativa.
ART. 3. (Riduzione dei trasferimenti erariali in caso di mancato intervento delle regioni).
1. Trascorsi quarantotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, qualora una regione non abbia provveduto alla fusione obbligatoria dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti con propria legge, essa, a decorrere dall’anno successivo, è soggetta alla riduzione di una quota pari al 50 per cento dei trasferimenti erariali in suo favore, diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale e al trasporto pubblico locale.

E qui un frammento dell'intervento di presentazione in Parlamento da parte del relatore Lodolini: "Quindi, di fatto, i comuni avranno due anni di tempo per procedere autonomamente, dal basso, e secondo criteri di omogeneità, maggiormente rispettosi delle caratteristiche fisiche dei territori o delle tradizioni loro proprie, a predisporre fusioni al fine di costituire comuni che abbiano almeno 5.000 abitanti. Qualora non lo facciano autonomamente nei primi due anni, in base all’articolo 2 della proposta di legge, saranno le regioni, con propria legge, a provvedere. In tal caso però i comuni perderanno il diritto a tutti i benefici previsti dalla legge per incentivare le fusioni di comuni."

NB: la proposta in oggetto si aggiunge alle migliaia di proposte di legge giacenti in Parlamento!