Ponte dell'Olio

22/03/16
SOMS Ponte

Pranzo Sociale della Società Operaia di Mutuo Soccorso (SOMS) di Pontedell'olio

Primo appuntamento "Gustoso" il 3 Aprile. Pranzo Sociale all'Olimpia di Niviano di Rivergaro.
Prenotatevi alla domenica e al martedi' dalle 9.00 alle 12.00 e il venerdi dalle 14,30 alle 17,00 presso la sede della Società Via Vitt. Veneto 78/C. Costo 30,00 euro.
Antipasti, due primi ,un secondo a scelta ,dolce,vini e caffè
Per raggiungere Niviano utilizzeremo i nostri mezzi dove c'è tanto posto per chi ha problemi di trasporto
👨 Marino   22/03/16 13:45 ® 1663
Spunto di riflessione: per "soccorrere" il territorio locale (agriturismi, ristoranti, dipendenti di questi, commercianti che li riforniscono, ecc. ecc.) non sarebbe opportuno organizzare gli appuntamenti "Gustosi" nel territorio che gravita su Ponte?
👨 Erasmo   22/03/16 18:22 ® 1664
La cosa migliore sarebbe che qualche associazione di Rivergaro venisse a mangiare a Ponte. Così le persone girano e fanno esperienze nuove (si sa che "fuori casa" il cibo sembra più buono...). E la bilancia dei pagamenti sarebbe comunque in pareggio...
👨 Luca   22/03/16 19:43 ® 1665
Erasmo io rimango comunque con Marino, in tal caso la bilancia dei pagamenti sarebbe in positivo!! 😊😊
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22/03/16
Marino

Fusione PonteVigo

Tre notizie relative al tema "fusione".
1) Durante il Consiglio comunale di ieri sera è stato annunciato un incontro istituzionale pubblico per il giorno 4 aprile. L'incontro avrà lo scopo di presentare il lavoro svolto dalla Commissione Fusione (la cui sintesi è disponibile qui  FONTE )
2) Sempre durante il Consiglio il gruppo Peroni ha annunciato un incontro pubblico per il 21 aprile. Questo incontro avrà come ospite un funzionario della Regione esperto sul tema "fusioni".
3) Ieri sera ho scambiato qualche considerazione con il Sindaco di Vigolzone Francesco Rolleri che, tra le altre cose, mi ha comunicato che nel prossimo mese verrà organizzata una giornata di lavoro sul tema "fusione". La giornata si svolgerà di sabato, impegnerà per tutta la giornata, avrà come protagonisti i cittadini dei due comuni e si svolgerà presso il Centro Civico e Sociale di Vigolzone.
  
21/03/16
Marino

PonteVigo: dove sarà la sede istituzionale?

Il Comune di Valsamoggia (originato dalla fusione di: Crespellano, Bazzano, Savigno, Castello di Serravalle, Monteveglio) ha sede istituzionale in Piazza Garibaldi in località Bazzano; quello di Sissa Trecasali ha sede a Sissa; ecc.
Le amministrazioni di Ponte e di Vigolzone dove hanno previsto, o quanto meno quale indicazione danno, o che ipotesi hanno fatto, relativamente alla sede istituzionale del nuovo comune?
👨 San Tommaso   21/03/16 16:06 ® 1659
Questa è la classica domanda indiscreta, che chissà quando troverà risposta. Peccato che il bravo Marino sia già oberato di lavoro, se no potrebbe fare una ricerca sulle precedenti fusioni e vedere se in esse il capoluogo sia stato stabilito (e comunicato ai cittadini) prima o dopo il referendum...
👨 Luca   21/03/16 20:47 ® 1660
Io proporrei Albarola o Villo'.... 😊😊
👨 John Connor   22/03/16 08:58 ® 1662
Io penso che non cambi un tubo di niente! Purtroppo ci si concentra sulle questioni superficiali anzichè approfondire e cercare di capire. Ma anche questa non è affatto una novità.
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20/03/16
Marino

PonteVigo e i servizi

In un'intervista su Libertà il sindaco di Caorso, parlando del fatto che vengono concentrate in un territorio piuttosto che in un altro i servizi medici, dichiara: "Spostare i servizi da un comune all'altro provoca gravi problemi, se da Caorso i medici vanno a Monticelli alla Casa della Salute questo crea tanti disagi ai cittadini".
Per i cittadini, quali saranno i disagi conseguenti alla ristrutturazione dei servizi che inevitabilmente la fusione comporterà?
  
20/03/16
Marino

Fusione e Unioni

Il comune nato dalla fusione, non sarà tenuto alla gestione associata delle funzioni obbligatorie e quindi potrebbe gestirle in autonomia.
Approfondimenti da fare:
- il progetto di fusione prevede che si prosegua con la gestione associata in Unione oppure che si gestiscano le funzioni in autonomia?
- nel caso in cui fosse prevista la gestione in autonomia, quali sono i costi previsti per la rinuncia alla gestione associata e per l'adeguamento del personale necessario?
- premesso che Vigolzone è nell'Unione Valnure Valchero (e non è determinante per l'esistenza dell'Unione) mentre Ponte è nell'Unione Alta Val Nure (ed è determinante per l'esistenza di detta Unione), il progetto di fusione, in quale Unione prevede che il comune fuso venga collocato?
- a prescindere dal desiderio delle due amministrazioni, quante probabilità esse stimano vi siano relativamente al fatto che la Regione, per poter "tenere in piedi" l'Unione Montana Alta Val Nure, imponga che il nuovo comune, debba collocarsi nella Unione Montana Alta Val Nure?
- premesso che per i pontolliesi non cambierebbe nulla rispetto ad oggi, ma che, presumo, per i vigolzonesi sarebbe una modifica sostanziale nel modo di percepire la propria collocazione politico-amministrativa, le due comunità sono pronte a sostenere questa eventualità?
👨 Otelma   20/03/16 09:45 ® 1658
Vedo e prevedo che alla fine, con le buone o le cattive, si farà una sola Unione da Podenzano a Ferriere. Perché ci vorrà pure un ente (unione o area vasta) che si faccia carico di sostenere quei territori svantaggiati (come la montagna) che da soli non ce la fanno ad andare avanti...
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19/03/16
Marino

Fusione: davvero più grande è più bello?

Nell'incontro pubblico del 16/12/2015 ci hanno mostrato un grafico e ci hanno spiegato che la "macchina comunale" presenta il minor costo pro capite nella fascia di popolazione tra 5000 e 10000 abitanti.
E' vero. Ma... approfondendo... debbo rilevare che Ponte e Vigolzone hanno già costi pro capite ben al di sotto della media nazionale (vedi tabella). Leggendo la tabella è interessante rilevare che, raffrontando la spesa totale pro capite, Vigolzone è decisamente più "impegnato" di Ponte: Ponte 703 €/ab, Vigolzone 995 €/ab, +42%.
 Tema da approfondire: è uno dei motivi per cui gli amministratori di Podenzano, che, pro capite, ha spesa totale 701 €/ab, e spesa corrente 525 €/ab, non hanno accettato l'offerta di fusione? 
Nell'immagine allegata lo studio prodotto dal Ministero degli interni.
La fonte dei dati dei nostri comuni è qui  FONTE 
Impegni Superficie kmqResidentiSpese totaliPro capiteSpese correnti Pro capite
MinInt 3000-49994.020.6485.077.790.5441.2633.184.275.421792
MinInt 5000-99997.566.0418.542.496.5501.1295.543.176.160733
Ponte dell'Olio43.924.8053.378.9097032.999.556624
Vigolzone42.044.2924.271.2169952.742.923639
Podenzano44.349.1856.437.4307014.819.086525

Ora, abbandonando per un attimo gli spietati numeri, e ragionando in libertà, debbo rilevare che, se anche diventeremo 9.000, quelli che sono i costi principali si ridurranno solo marginalmente (forse qualche economia sugli appalti, col rischio che venga attenuata negativamente da altri fattori organizzativi). Attualmente i comuni con 9.000 abitanti (quelli oggetto dello studio del Ministero dell'Interno) dovrebbero essere comuni tipo Podenzano, comuni di pianura, raggruppati in nuclei abitativi ad alta densità abitativa (nella tabella ho riportato le superfici dei tre comuni).
Nel caso di fusione PonteVigo, occorre rilevare che non si ridurranno: i chilometri di strade da asfaltare, da manutenere, su cui spargere il sale, da cui togliere la neve, a cui pulire le cunette e sfrondare le rive, il numero di punti luce, i centri sportivi, gli edifici scolastici, le palazzine degli uffici, i rii che esondano, le innumerevoli frane, ecc. ecc.
Solo l'asilo nido sembra verrà "tagliato" ma facendo ricadere i costi logistici sui genitori dell'altro paese.
Altro bel problema sono coloro che dovrebbero "percepire" il territorio.
Gli assessori, che per legge resteranno sempre quattro, potrebbero essere ancor meno presenti sul territorio di quanto già non lo siano oggi.
Problemi che, se non ben valutati, potrebbero farci saltare dalla padella alla brace.
In questa seconda parte ho espresso un'opinione: va considerata come tale e non deve distrarre l'attenzione dai numeri perché è principalmente con quelli che dobbiamo maturare una individuale consapevole scelta.
  
18/03/16
MattiaPascal

Come eravamo nel 1847

Ponte dell'Olio, borgata nel ducato e territorio amministrativo di Piacenza, capoluogo di comune, con 20 consiglieri, di pretura di 2° classe, residenza d'un controllore delle contribuzioni dirette, d'un ricevitore del controllo e d'una brigata di dragoni. La popolazione del borgo è di circa 800 abitanti; del comune, di 3578.
Superf. catast. ect. 4405, ari 50, c.97.
Rendita imponibile, Ln 99,152,05.
Giace sulla destra della Nure, in un piano circondato da vaghe colline, distante miglia 14 e 1/3 al S. da Piacenza, 7 e 1/2 al N. dalla Bettola.
In antico si chiamava Ponte Albarola, per la comunicazione forse che vi aveva con la villa d'Albarola mediante il ponte sulla Nure che poscia ruinò. Or avvenne un altro di otto archi, di recente costruzione, disegno del cav. Ferrari, procurato principalmente per la solerzia del cav. Vincenzo Cornacchia, quand'era commissario del governo alla Bettola.
Ci ha scuola primaria, medico-chirurgo condotto, una mammana, mercato al martedì, fiera assai rinomata ne' giorni 16, 17 e 18 d'agosto; e altra nel martedì e mercoledì dopo la 1° domenica d'ottobre.
Le sue frazioni o comunelli sono: Castano, Castione, Folignano, Monte Santo, Ponte dell'Olio, Riva, Santa Maria del Rivo, Sarmata, Tollara, Torrano, Veggiola e Zaffignano.
Si stende sul colle e sul monte; nel piano, in poca parte. Il clima è eccellente: la parte piana discretamente fertile: l'elevata, poco produttiva. Vi si raccoglie grano, assai vino. Gli abitanti intendono all'agricoltura, ad allevare ed a trafficare bestiame grosso e minuto. Vi si alimentano, con le abbondevoli aque, due magli da ferro, uno da rame, due cartiere, due gualchiere, e un piccolo edifizio a Castano da lisciar pietre. Vi si trova l'elleboro nero, la fragolaccia e il capelvenere. V'ha una cava di pietra molare, e non mancava il solfato di soda, e belle lastre dentritiche avvi a Sarmata ed alla Veggiola.

Così è scritto nel libro "Il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla" di Gaetano Buttafuoco, uscito nel 1847. Con una breve descrizione (geografica ed economica) di ogni località del Ducato. Ora ristampato da Antiche Porte editrice (di Reggio Emilia) e presentato ieri all'Archivio di Stato di Parma.

Post scriptum. Castano immagino che sia Cassano...
👨 Mattiapascal   19/03/16 00:04 ® 1657
Per la cronaca, le frazioni di Ponte avevano questi abitanti: Folignano 375, Zaffignano 70, Torrano 300, Tollara 75, Veggiola 100, Santa Maria del Rivo 100, Sarmata 169, Castione 300, Montesanto 280, Cassano 250, Riva (nella cui voce vengono segnalate due cartiere e due magli di ferro) 450.
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18/03/16
Marino

Biblioteca

Oggi, il sito del Comune di Piacenza, segnala il nuovo portale del Polo bibliotecario piacentino  FONTE .
Tra l'altro si legge "La nuova versione di LeggerePiace, pur mantenendo la fondamentale funzione di consentire la ricerca sul catalogo delle 29 biblioteche presenti nel polo, ..." ... "Tra le novità che caratterizzano il sito, ..., un posto di primo piano viene dato alle news e agli eventi relativi alle biblioteche del Polo. Il portale diventa in questo modo anche una vetrina per scoprire le proposte culturali, gli incontri, le presentazioni di libri che le biblioteche offrono ai propri utenti. Spiccano le proposte di lettura, che non vengono insirite solamente dalle biblioteche, ma anche dagli utenti, creando un interscambio interessante tra le parti. Anche le biblioteche si presentano attraverso il nuovo sito, con pagine personalizzate e pensate ad hoc. ".
Come già più volte ho segnalato, per volontà dei nostri amministratori comunali, la nostra biblioteca non fa parte del Polo bibliotecario piacentino e quindi non beneficia di tutto quanto sopra, o meglio, i pontolliesi non possono beneficiare di quanto sopra.
Va bene così? I pontolliesi digeriscono di tutto? Anche che venga fatta pagare un'iscrizione quando la Legge prescrive che "la consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito" devono essere gratuiti?
Fanno parte del Polo bibliotecario piacentino: Biblioteca dei Musei civici di Palazzo Farnese, Biblioteca del Collegio Alberoni, Biblioteca Comunale di Alseno, Biblioteca Comunale di Castell'Arquato, Biblioteca dell'Archivio di Stato, Biblioteca Comunale di Bobbio, Biblioteca Comunale di Caorso, Biblioteca comunale Mario Casella - Fiorenzuola, Centro provinciale di documentazione biblioteche della Provincia di Piacenza, Biblioteca Comunale di Borgonovo Val Tidone, Biblioteca Comunale di Carpaneto, Biblioteca Comunale di Cortemaggiore, Biblioteca Comunale di Castel San Giovanni, Piacenza_Biblioteca Dante, Piacenza_Biblioteca Farnesiana, Biblioteca Comunale di Monticelli d'Ongina, Biblioteca Giana Anguissola, Biblioteca del Conservatorio G. Nicolini, Biblioteca Comunale di Gragnano Trebbiense, Biblioteca Comunale di Gossolengo, Biblioteca dell' Istituto Storico della Resistenza, Biblioteca del Liceo Classico M. Gioia, Biblioteca Comunale di Lugagnano Val d'Arda, Biblioteca del Museo civico di storia naturale, Biblioteca Comunale di Castelvetro Piacentino, Biblioteca Comunale di Podenzano, Biblioteca Comunale di Pianello, Biblioteca Passerini-Landi, Biblioteca Comunale di Pontenure, Biblioteca Comunale di Rivergaro, Biblioteca della Galleria Ricci Oddi, Biblioteca Comunale di Rottofreno (San Nicolò), Biblioteca Comunale di Sarmato, Biblioteca dell'Ospedale G. Saliceto - Sala Colonne, Biblioteca Comunale di San Giorgio Piacentino, Biblioteca Comunale di Travo.
Ne abbiamo parlato qui  FONTE 
  
18/03/16
Marino

Il furbometro

L'Amministrazione comunale di Gattinara (Vercelli) ha ideato uno strumento per cercare di salvaguardare le persone oneste: il Furbometro.
Il Furbometro è finalizzato a scovare i furbetti che godono di agevolazioni e sconti fiscali (ad es. su rette asili nido, mense scolastiche, pagamenti di bollette, ecc.), sottraendoli a chi ne ha realmente bisogno.
Il Furbometro consiste in un questionario che deve essere compilato contestualmente alla domanda di sostegno economico. Vengono chieste informazioni relativamente a: spese per la casa: affitto, mutuo, bollette di luce, acqua e riscaldamento, spese per la pay tv e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici; mezzi di trasporto utilizzati in famiglia, anche se non di proprietà (tipo di auto e cilindrata), costi di bollo, assicurazione e carburante; spese del nucleo famigliare: mediche, scolastiche, provviste alimentari, viaggi, fumo, sport e tempo libero. Per ultime vengono chieste informazioni sulle entrate tra cui gli aiuti da parte di famigliari. Nel caso in cui si riscontrassero dichiarazioni mendaci, scatta l'automatica richiesta di approfondimenti alle autorità competenti.
  
18/03/16
Marino

Fusioni: Cui prodest?

Mi sono doverosamente chiesto: ma se è così vantaggiosa la fusione, perchè drogare i comuni con consistenti contributi? Stando a logica, se fosse così conveniente dovrebbero esserci migliaia di comuni che chiedono di fondersi. Ma così non è,... perché?
Una delle possibile (e opinabili) risposte che mi sono dato, e tutta da verificare, è questa... I comuni non "fanno la fila" per fondersi:
- perché man mano che si ridurranno i contributi a causa del fondo a ripartizione, il vantaggio non sarà così consistente come ci stanno dicendo;
- perché già nel medio termine il vantaggio per l'Ente non compenserà lo svantaggio delle spese riversate sul cittadino (spostamenti, disagi, ecc.?).
Ma allora perché Roma spinge per la fusione? (e non per esempio per una semplificazione burocratica dei comuni, per servizi tecnici (es.personale. amministrazione, ecc.) centralizzati, ecc.)
Una possibile (opinabile) motivazione è: perché i partiti si sono resi conto di non riuscire più a controllare capillarmente il territorio, e quindi i partiti hanno bisogno di spingere i comuni alla fusione (meno sono le realtà da gestire, più facile è controllare la periferia).
E per raggiungere quest'ultimo obiettivo, una strategia potrebbe essere questa:
A) da una parte la carota: ingolosire i comuni, volutamente lasciati senza soldi tramite il taglio dei trasferimenti, con sostanziosi contributi alla fusione (che non sono altro che la quota dei trasferimenti non data); e mettere in atto qualche colpo ad effetto: per esempio inserire nella legge di stabilità il raddoppio della quota del contributo spettante ai comuni che si fondono (dal 20% al 40%)
B) dall'altra il bastone: presentare una proposta di legge per rendere obbligatoria la fusione dei comuni con meno di 5.000 abitanti.

Strategia "furba" ! Ai capibastone scaltri (ma anche a quelli sempliciotti che credono ciecamente nel partito) verrebbero date due potenti briscole, che, se giocate sinergicamente, permetterebbero di fagocitare il consenso dei cittadini meno attenti.

Non so se facciano parte della strategia che ho ipotizzato, però i due fatti A) e B) sono accaduti. Ed io per primo, a seguito delle due notizie, avevo spostato il mio baricentro verso il SI alla fusione. Ma poi ho approfondito e:
A) ho capito che passare dal 20% al 40% quando si ha a che fare con un fondo a ripartizione, che già dal prossimo anno verrà saturato, non è un vantaggio ma un annunncio
B) premesso che i comuni italiani che dovrebbero fondersi sono 5.652 (su 8.057), mi sono convinto che la proposta di legge non è economicamente sostenibile, ma se lo fosse, sotto l'aspetto dei contributi, non sarebbe penalizzante per i comuni aventi un minimo di accortezza.

Per quanto sopra, spero vivamente che in futuro non si porti a giustificazione dell'opportunità di fonderci gli argomenti A) e B).
Spero invece che le due Amministrazioni,  in assemblee congiunte , ci informino dettagliatamente su come cambierà la vita delle due comunità, dando al cittadino gli elementi per capire: numeri, tariffe, proiezioni economiche e finanziarie corroborate da fonti autorevoli ed accessibili, impegni precisi e vincolanti, ecc.

Per finire, spero anche di non sentir dire, a fronte di argomenti sollevati dai cittadini: "questa è una scelta che lasciamo agli amministratori del nuovo comune".
Le scelte le voglio fare io oggi,
le voglio fare da Pontolliese,
le voglio fare da Vigolzonese.

Non voglio delegarle a domani,
perché solo con "patti chiari, amicizia lunga"... (*)

Ollapeppa, che post lungo!
PS: tutto ciò che ho scritto è opinabile, ed è solo l'opinione di uno su 9.097.

(*) sono consapevole che dal 23 dicembre 2015, l'Amministrazione Copelli ha passato la sovranità della decisione alla Regione: sto ugualmente impegnandomi a capire, perché spero che la Regione vorrà tenere in considerazione la volontà popolare che uscirà dal referendum consultivo approvando la fusione solo se in entrambe le comunità avranno prevalso i si.
👨 John Connor   18/03/16 13:35 ® 1653
Per quello che ho capito io, dal punto di vista della vita di tutti i giorni, non cambierà assolutamente nulla per noi cittadini. Per quanto riguarda i servizi, potrebbero migliorare (o a parità di servizio costare meno), per quanto riguarda il carico fiscale probabilmente rimarrà costante. I fondi in arrivo consentiranno investimenti, la cui bontà sarà determinata dalle scelte di chi sarà eletto a governare.
👨 Franco   18/03/16 13:47 ® 1654
Purtroppo invece non sarà così. Nello studio di fattibilità viene illustrato chiaramente che i contributi da Stato e Regione, millantati dalle due Amministrazioni per far presa sulla gente (e fin'ora sembrano esserci riuscite alla grande...) dovranno essere usati solo ed esclusivamente per coprire le spese derivanti dalla creazione di un nuovo Comune. La procedura di fusione non sarà così semplice come potrebbe sembrare (cambio l'intestazione della carta intestata e la sede di qualche ufficio...).
👨 Marino   18/03/16 15:15 ® 1656
E' possibile che per gran parte dei Pontolliesi non cambi nulla (tranne per es. dover pagare 400 degli 800 mila euro di debiti dei Vigolzonesi). Ma bisogna pensare anche a quei cittadini che sono la restante parte: per esempio i genitori che dovranno portare il bimbo al nido o a Ponte o a Vigolzone, spendendo tempo e chilometri, e non potendo più far conto sull'aiuto dei nonni per questa attività. Nella fusione ci sono certamente dei vantaggi, ma anche degli svantaggi. Io non mi stancherò di chiedere numeri, e numeri, e numeri, e che siano comprensibili e rielaborabili, per poter decidere con consapevolezza.
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