Ponte dell'Olio

14/03/16
Marino

Consiglio comunale lunedì 21 marzo ore 21.00

Ordine del giorno:
1. Lettura ed approvazione verbali della seduta precedente;
2. Comunicazioni del Sindaco;
3. Indennità di presenza Consiglieri Comunali anno 2016. Determinazioni;
4. Proposta di verifica di aree e fabbricati da destinare alla residenza, attività produttive e terziarie ai sensi delle leggi 18 aprile 1962 n. 167, 22 ottobre 1971 n. 865 e 5 agosto 1978 n. 457;
5. Elenco dei beni immobili ricadenti nel territorio comunale non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali di valorizzazione ovvero di dismissione (art. 58 d.l. 112/2008 convertito in legge n. 133/2008);
6. Piano triennale di razionalizzazione dell’utilizzo delle dotazioni strumentali, autovetture di servizio e beni immobili (art. 2 – Comma 594- Legge n. 244/2007);
7. Approvazione Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2016 – 2018;
8. Approvazione Documento Unico di Programmazione e bilancio di previsione 2016/2018;
9. Approvazione Convenzione per la gestione associata I.A.T. - informazione ed accoglienza turistica - 2016/2017;
10. Affidamento all'Associazione Ponteventi dei servizi mercatali inerenti la fiera della pancetta e i Sapori del Borgo - Approvazione Convenzione;
11. Convenzione per la gestione associata trasporto scolastico con il Comune di Vigolzone. Adozione;
12. Approvazione convenzione ex art. 30 D.lgs 267/2000 per la gestione in forma associata della procedura di gara ad evidenza pubblica per l'aggiudicazione del servizio mensa scolastica 01.09.2016 - 31.08.2018;
13. Approvazione schema di Convenzione "PROVINCIA PIU' BELLA" per disciplinare le modalità di erogazione di finanziamenti a tasso agevolato per il riattamento di fabbricati e/o la loro messa in sicurezza;
14. Variante specifica al Piano Regolatore Generale. Adozione ai sensi dell'art. 15, comma quarto, Legge Regionale 7 dicembre 1978 n° 47 e successive modifiche ed integrazioni. variante n° 32;
15. Approvazione Convenzione tra Unione Alta Val D’Arda ed il Comune di Ponte dell’Olio per Partecipazione al bando regionale approvato con delibera di Giunta regionale n. 2176/2015;
16. Autorizzazione alle permute di reliquati stradali in Loc. Ca' Ballestracci di Tollara. Precisazioni e modifica alla delibera C.C. n. 107/2014;
17. Esame interpellanza a risposta scritta presentata dal Consigliere Comunale Chiesa Alessandro ad Oggetto:” Servizio rifiuti e attività di controllo e vigilanza da parte del Comune di Ponte dell’Olio”.
👨 Stakanov   14/03/16 23:14 ® 1633
E poi dicono che i politici non lavorano. Dedicando 15 minuti ad ogni argomento, qui si va a finire alle ore piccole...
👨
  
13/03/16
SOMS Ponte

Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pontedell'olio Assemblea straordinaria

L'Assemblea Straordinaria dei Soci della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pontedell’olio è convocata per
sabato 19 marzo 2016 presso la Sala Consigliare del Comune in via Vittorio Veneto 147 alle ore 15, 30
Ordine del Giorno:
1) Discussione e Approvazione del Nuovo Statuto
2) Presentazione Programma Attività
3) Aggiornamento gestione cassa
4) Varie ed Eventuali

Il Presidente
  
12/03/16
Marino

PonteVigo

In un precedente commento ho calcolato il beneficio "teorico" pro capite nel caso in cui lo Stato mettesse a disposizione risorse sufficienti a tutti i comuni fusi: i prime tre anni 110 €/residente; dal 4° al 10° anno 94 €/residente; dall'11° al 15° anno 15 €/residente.
Ad oggi le fusioni istituite fino al 2015, che beneficiano del fondo statale sono 28  FONTE  per un totale di 10milioni di euro. Il fondo a ripartizione disponibile è di 30milioni di euro  FONTE . Ci sono quindi ampi margini di utilizzo, ma...
I comuni che si sono fusi nel 2016 sono stati 27 e quelli che potrebbero fondersi con decorrenza 1/1/2017 potrebbero essere almeno 150 (già in essere 157 progetti di fusione, alcuni non si concretizzeranno ma da qui a là altri se ne aggiungeranno)  FONTE .
Per fare un esercizio mentale, consideriamo che ogni comune possa beneficiare in media di 10.000.000 : 28 = 360.000 €/anno
Dall'anno prossimo sarebbero quindi necessari fondi per 360.000 x (28+27+150) = 74milioni di euro. Ma il fondo a ripartizione è di soli 30milioni.
Ecco che la fusione di PonteVigo NON partirebbe con i contributi del valore fino ad ora divulgato ma con valori più che dimezzati. E quanto poi ancora si ridurranno negli anni successivi quando altri comuni si fonderanno?
E' quindi assolutamente necessario che nelle mie valutazioni la valenza dei contributi abbia il peso che deve avere, marginale, molto marginale, anzi... dovrò ben valutare se i costi derivanti dalla fusione (quelli dovuti alla riconversione di due strutture in una) e quelli che graveranno sui cittadini a causa dei servizi che nel tempo verranno accorpati in una sede piuttosto che nell'altra (vedi ed es. asilo nido)(costi forse ancor più pesanti dei precedenti ), verranno compensati, per un certo periodo dagli (aleatori) contributi, e successivamente dalle economie di scala. Così a caldo, ragionando nel lungo periodo, e attenuandosi l'iniziale favore che avevo per la fusione, ho qualche dubbio, ma... prima di "farmi persuaso"... l'approfondimento continua.
👨 Adelmo   12/03/16 14:27 ® 1610
E pensare che il contributo dalla Regione, è in pratica l'unico argomento forte portato a favore della fusione. Descritto come manna dal cielo, per lo meno nelle riunioni fatte dell'Amministrazione Caragnano...pardon...Rolleri, visto che mi sembra che quella di Ponte vada a rimorchio di quella di Vigolzone.
👨 Luca   12/03/16 16:23 ® 1611
L'unico aspetto negativo della fusione è per i politici, gli si dimezzano il numero di seggiole.... I più contrari, difatti, sono quelli che vedono più a rischio la loro rielezione.
👨 Giorgio   12/03/16 21:35 ® 1612
A me sembra molto più probabile che invece qualcuno usi le fusioni come trampolino di lancio, all'interno del PD, per la Regione e il Parlamento...
👨 Alessandro Chiesa   13/03/16 01:37 ® 1614
Luca, se per caso ti riferissi a me (unico Consigliere ad oppormi alla fusione), ti dico che non so nemmeno se ricandidarmi.
Spiace che tu tenga questo comportamento, volto unicamente ad attaccare la mia figura (non me la prendo, però non è bello).
In caso di fusione, sicuramente mi farei da parte (salvo eventi eccezionali).
A Comune singolo, dipenderebbe da più fattori (persone, programma, ecc.), ma le probabilità sono basse.
La poltrona mi interessa assai poco (evidentemente non mi conosci) e mi sembra di averlo dimostrato in questi quasi due anni.
Se vuoi discutere di temi, mi troverai sempre.
Se vuoi solo fare polemica contro di me,invece, non ti seguirò.
Buon proseguimento.
👨 Luca   13/03/16 08:32 ® 1615
Alessandro hai preso lucciole per lanterne! Come hai giustamente detto manco ci conosciamo perché dovrei avercela con te??? Forse perché ho idee diverse dalle tue ed allora non ti sta bene??? Visto che ad occhio ho 3 volte i tuoi anni permettimi un consiglio, per fare politica devi mettere in conto di confrontarti con chi ha idee diverse dalle tue, senza che ciò ti mandi sulle mille furie e rifugiarti nella polemica ciò che polemica non è!!!!! Auguri.
👨 Alessandro Chiesa   13/03/16 11:58 ® 1616
Nessuna polemica.
Ho profondo rispetto per te e per le tue idee.
Preferisco opinioni radicalmente differenti al sempre più diffuso pensiero unico, purché esse siano supportate dai fatti o, comunque, dal buon senso e dalla logica (se no sconfiniamo nella fantasia).
Ti ho risposto così, molto pacatamente perché più di una volta hai lanciato delle velate frecciatine contro di me (va bei tut, però non sono scemo!).
Buona domenica!
👨 LupoNero   13/03/16 18:55 ® 1617
In un ventennio di esperienze lavorative ed extralavoritive in diversi ambiti (settore formazione, sanitario, creditizio) ho sempre visto i migliori risultati (economici) ed i piu alti livelli di servizio (per gli utenti) in realtà di piccole dimensioni snelle ed efficienti.
Ogni volta che ho vissuto accorpamenti, fusioni, pseudoristrutturazioni ecc., i risultati sono stati forse non peggiori dal punto di vista economico ma sicuramente hanno portato a disagi non trascurabili per il cliente finale.
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👨 Alessandro Chiesa   13/03/16 19:15 ® 1618
Ciao Luponero, di tal proposito è anche un testo di legge "abbastanza importante" per noi italiani: la Costituzione.
Nello specifico, e ci tengo a ribadirlo, l'art. 5 dispone che la Repubblica attua il più ampio (importante il rafforzativo "più ampio") decentramento amministrativo e adegua i metodi e i principi della sua legislazione alle esigenze dello stesso decentramento.
Ci tengo affinché il dettato costituzionale venga rispettato anche nelle questioni locali.
Io, ovviamente, condivido appieno il tuo ragionamento, trovandolo molto intonato con il sopra menzionato art. 5.
👨 Fabrizio Cadura   13/03/16 19:58 ® 1619
Mi sfugge il nesso tra decentramento e fusione. Non credo ci sia un trasferimento di poteri decisionali agli enti superiori in una fusione di circa 10000 abitanti. E non credo inoltre che tale principio venga violato se tale accorpamento venga proposto dal basso cioè dagli amministratori che agiscono per delega dei cittadini. Ma non sono costituzionalista, quindi il mio parere è del tutto fallibile
👨 LupoNero   13/03/16 20:11 ® 1620
Già ci pensano i rappresentanti per delega di Roma, di Bologna e cosi via ad imporci provvedimenti vari....
almeno al livello amministrativo più basso su particolari tematiche non sarebbe male un minimo processo di condivisione preventivo.
👨 Alessandro Chiesa   13/03/16 20:16 ® 1621
Credo che nessuno qui dentro sia un costituzionalista tipo Rodotà o Carlassare (anche se non conosco alcuni dei commentatori, quindi magari mi sbaglio!).
Ad ogni modo, se ti interessa il discorso, mi addentro nella giurisprudenza costituzionale, potendo almeno annoverare nelle mie modeste conoscenze lo studio di tale disciplina.
Non è questione ripartizione di competenze in questo caso, non essendo coinvolti enti sovraordinati (se lo fosse, sarebbe ancora più evidente la violazione).
La fusione in sé è e resta palesemente un processo accentratore.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (secondo comma, art. 1).
I limiti della sovranità popolare, quindi, sono previsti e indicati nella medesima Costituzione (non è che i cittadini, pur essendo sovrani, possano fare qualsiasi cosa gli venga in mente.. altrimenti torniamo allo stato di natura).
Rimanendo all'oggetto esaminato, nell'art. 5 si afferma che la Repubblica attua il più ampio decentramento (è un compito preciso dello Stato): abbiamo già scovato la limitazione di riferimento alla nostra situazione.
La legge ordinaria non può contrastare con il dettato costituzionale.
Allo stesso modo, una legge regionale o un referendum popolare non possono disporre un accentramento, in contrasto con l'art. 5, il quale, come appena detto, funge da limite alla sovranità popolare.
Nel caso in esame, non potrebbe fare ciò nemmeno una legge "rafforzata" di revisione della Costituzione, siccome i primi 11 articoli (principi fondamentali), il 138 (revisione della Costituzione) e il 139 (definitività della forma repubblicana) sono per loro natura immutabili.
👨 LupoNero   13/03/16 20:38 ® 1622
M...ia a livello locale non è accettabile vedere i banchetti dei candidati tutte le domeniche ed i martedi solo nei mesi antecedenti alle votazioni! Almeno Chiesa, che non conosco e di cui spesso non condivido le opinioni, cerca di esporre le proprie idee dandone un minimo di visibilità (es. sul quotidiano locale)
👨 Alessandro Chiesa   13/03/16 20:41 ® 1623
Condivido nuovamente il ragionamento di Luponero.
Ormai, gli unici enti dove i cittadini sono ancora in grado di incidere democraticamente sono proprio i Comuni, soprattutto se di dimensioni medio-piccole.
Conviene pensarci bene, prima di delegare ai partiti le nostre vite.
👨 Fabrizio Cadura   13/03/16 22:01 ® 1625
Perdonami ma credo che non si possa considerare proprio un accentramento amministrativo. Lo sarebbe se tali funzioni venissero trasferite ad un ente sovraordinato. In questo caso si cancellano due Comuni e se ne forma uno solo. Potrebbe essere considerato un accentramento solo nel caso in cui si creasse un ente diverso pur rimanendo i due Comuni con autonomia amministrativa. Potrà piacere o meno, potrà essere considerato utile o meno, ma non credo sia incostituzionale. Se poi al referendum non si avrà la maggioranza, si chiuderà questa pagina e questa amministrazione. Secondo la tua interpretazione sarebbe possibile frazionare il Comune di Pontedellolio in più Comuni minori (Riva Biana Torrano e perché no SantaMaria) ma non fonderlo con un altro Comune? Le mie conoscenze di diritto costituzionale si fermano ad un paio di corsi universitari rispetto all'urbanistica e al governo dei territori, nel senso che il livello di approfondimento era legato alla comprensione della materia urbanistica, e già da allora si auspicava un minore frazionamento del territorio per aumentare il livello di studio e competenze per la programmazione del controllo e dello sviluppo territoriale.
👨 Alessandro Chiesa   13/03/16 22:19 ® 1626
Fabri, suvvia (siamo obiettivi), come fai a dirmi che la fusione non è un processo accentratore?
Alla domanda sull'ulteriore frazionamento rispondo citando l'altro principio dell'art. 5 della Costituzione, ovvero l'autonomia.
Il (più ampio) decentramento amministrativo va coordinato con l'autonomia: un ente deve essere in grado di funzionare ed essere autosufficiente (se no che senso avrebbe istituirlo?).
Ponte Dell'Olio lo è (e con i 600.000 euro che ci toglie annualmente lo Stato centrale saremmo ancor più autonomi).
Difficilmente lo sarebbero Castione, Cassano, Sarmata, Veggiola, Folignano e le altre frazioni, se prese singolarmente.
👨 Alessandro Chiesa   13/03/16 22:51 ® 1627
Tra parentesi (quasi dimenticavo!): sbaglio o i Sindaci hanno giurato proprio sulla Costituzione, al momento del loro insediamento?!
Non si tratta di un mero atto formale, nonostante possa sembrarlo.
Inoltre, l'art. 54 dispone: "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge."
Si tratta dell'ultimo articolo della Parte I, che contiene "Diritti e doveri dei cittadini".
In quanto "diritti" e "doveri", non possiamo ne essere privati dei primi, ne sottrarci ai secondi.
👨 Luca   14/03/16 14:32 ® 1628
Visto la presenza di così tante competenze in materia di costituzione ( io in quanto imprenditore non ne so veramente nulla , conosco solo il lavoro, scusatemi però molto bene ) sono a fare una domanda. Secondo voi quando i nostri padri fondatori hanno creato la nostra Italia unendo e rinunciando ognuno a diverse autonomie locali (molto autonome visto che erano stati ben distinti) a favore di un'entità (stato) più centrale, hanno fatto bene o male? O sarebbe stato meglio avere ancora il regno delle due sicilie, il ducato di parma e piacenza ecc ecc? Grazie per la vs gradita opinione.
👨 Giovanni Alberoni   14/03/16 14:54 ® 1629
Quando si richiama l’incostituzionalità di leggi o di atti aventi forza di legge, lasciando intendere che tali atti sarebbero contrari al dettame costituzionale, occorrerebbe quantomeno vedere cosa dice in concreto il testo della Costituzione.
L’idea che siano i cittadini a interpretare in maniera corretta gli articoli della Carta o che in tema debbano valere i pareri espressi da esperti costituzionalisti, lascia il tempo che trova.
Come ben diceva un noto allenatore di calcio ”rigore è quando fischia arbitro” e dunque lo stabilire se l’eventuale “sanzione” sia o no giustificata e applicabile, non compete alla tifoseria o ai giocatori in campo, né tantomeno ai dirigenti delle due squadre che, più di altri, dovrebbero conoscere il regolamento.
Nel caso specifico vale dunque la pena ricordare che i pareri delle tifoserie anche se autorevoli e ben motivati, restano pareri della tribuna e non producono fatti poiché è la Costituzione stessa a dirci che a decidere le controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni (art 134), è compito esclusivo della Consulta (Corte Costituzionale). Idem per quanto concerne l’istituto del referendum ( vedasi ammissibilità).
Ed è proprio perché ”la Costituzione non è un pezzo di carta da nominare quando fa comodo”, che i pur leciti e continui richiami d’incostituzionalità per ogni atto non gradito, non avendo gli stessi alcun effetto pratico, restano, di fatto, delle mere opinioni.
Va detto infine che per quanto si possa criticare e/o non condividere a fondo finalità e procedure sin qui adottate per l’eventuale fusione dei due Comuni, nessuno, in assenza di una sentenza della Consulta, sentenza che può essere sollecitata solo attraverso un ben codificato iter procedurale, può legalmente sostenere che tale percorso sia avvenuto fuori dal dettame costituzionale.
👨 Alessandro Chiesa   14/03/16 17:29 ® 1630
Riposto lo scritto da Facebook.
Gianni, perdonami, ma non mi hai affatto risposto nel merito.
Tutt'altro, hai cercato di sminuire la validità del mio pensiero solo in quanto espresso da me e non dalla Corte.
La Costituzione è scritta in un linguaggio semplice, affinché tutti possano comprenderla e osservarla.
Perché la Corte si esprima sulla legge di fusione occorrerebbe che un qualsiasi grado di giudizio sollevi il quesito alla stessa Consulta (un pò dispendioso e complicato, non credi?)
Ad ogni modo, esiste l'art. 54, che ci impone di rispettare la Costituzione e di esservi fedeli.
Essa, cosi come le leggi, andrebbero seguite in quanto tali.
La politica ha l'obbligo, pertanto, di conformarsi ai suoi articoli, anche senza aspettare qualsivoglia tipo di sentenza.
Nel parcheggio a strisce gialle, io, che sono una persona senza disabilità, non ci parcheggio a prescindere dal fatto che sia il vigile a impormelo, in quanto conosco il divieto di legge e, ovviamente, lo seguo.
Attendo tua risposta.
👨 Alessandro Chiesa   14/03/16 17:30 ® 1631
Luca, permettimi di risponderti.
L'unificazione è stata senza dubbio un processo di arduo compimento, viziata soprattutto da una sorta di "imperialismo" piemontese, piuttosto che da una vera e propria spinta patriottica unitaria.
Ad ogni modo, trovo molto rispettoso delle varie comunità locali il fatto che si siano inseriti nei principi fondamentali della Carta l'autonomia e il decentramento.
I Padri costituenti conoscevano benissimo la storia nazionale e non potevano trascurare questo aspetto.
Altresì, essi erano consci che il potere centrale avrebbe dovuto trovare limitazioni proprio nel potere locale, onde evitare nuovi e pericolosi autoritarismi.
Aldo Moro, in una frase che ho postato qualche tempo fa, esplica molto bene quest'ultimo concetto.
👨 Giovanni Alberoni   14/03/16 20:57 ® 1632
Caro Alessandro quando tu argomenti ed esponi le tue lecite ragioni, quando ti confronti e metti in dubbio posizioni che non collimano con quanto vai sostenendo, nessuno pensa che tu stia sminuendo il pensiero degli altri, stai semplicemente perorando le tesi che intimamente condividi, con gli strumenti dialettici che reputi più adatti e convincenti. Questa regola vale anche per me.
Il mio intervento, se lo analizzi bene, non contiene un’opinione personale, ma riporta fedelmente quanto previsto dalla Costituzione e poiché non ti sarà sfuggito che è la stessa Carta che delega e indica con precisione chi è preposto alla sua interpretazione in rapporto alle leggi approvate, non vedo come un’opinione di parte, pur anche ben motivata e ragionevole, possa ribaltare il dettame costituzionale.
Il fatto che esista una Costituzione formale, ovvero una Costituzione scritta che contiene i principi e le norme dell'organizzazione dello Stato, e una Costituzione cosiddetta “materiale” che indica il modo in cui la Carta costituzionale viene da sempre interpretata e legittimamente applicata, non sposta di una virgola l'assunto che, pur con i miei limiti espositivi, ho cercato in qualche modo di evidenziarti.
Quanto all’idea che la politica debba conformarsi al contenuto della Carta, siamo tutti d’accordo, ma sappiamo entrambi che ogni scelta, pur effettuata a norma di legge, può dar luogo, soprattutto nel medio e lungo periodo, a risultati e a variazione del contesto socio economico non sempre adeguati e in sintonia con la volontà dell'elettorato. Le elezioni servono anche a questo. Ciao e buona serata.
Gianni
P.S. L’art. 54, che giustamente citi, non codifica infatti un’opinione, ma ci impone il rispetto e la fedeltà alla Costituzione in tutti i suoi articoli, ruolo della Consulta compreso.
👨 Alessandro Chiesa   14/03/16 22:27 ® 1634
Art. 134: "La Corte costituzionale giudica:
sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di
legge, dello Stato e delle Regioni;
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le
Regioni;
sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione".
La Corte costituzionale, quindi, non ha formalmente l'obbligo di interpretare la Carta: deve esclusivamente GIUDICARE leggi e atti aventi forza e valore di legge.
Questo presuppone che i suoi giudici abbiano come base delle loro sentenze un oggetto chiaro e definito, altrimenti potrebbe benissimo capitare che, un giorno qualsiasi, la Corte decida, ad esempio (per assurdo), di reputare fra il concetto di "popolo" anche gli animali domestici e, conseguentemente, di non cassare una ipotetica legge elettorale che conferisca a cani, gatti e canarini il diritto di voto.
Invece non succede così, perché il concetto di popolo, così come quelli di sovranità o decentramento, sono già noti alla giurisprudenza (lo erano ai vari Calamandrei, Moro, La Pira, Mortati, ecc.).
A livello teorico, dovremmo supporre che i componenti della Corte abbiano ben presente l'interpretazione autentica della Costituzione e, soprattutto, che diano giudizi imparziali (anche se su uno come Amato ho seri dubbi a riguardo).
Se poi gli stessi giudici ignorano totalmente o parzialmente (per incompetenza o malafede) alcuni concetti ed emettano sentenze devianti, questo è un altro tipo di problema (le nomine politicizzate ne sono la principale causa).
Comunque sia, non penso che le parole "..(la Repubblica) attua il più ampio decentramento amministrativo.." abbiano bisogno di un pronunciamento della Consulta per essere capite.
Io sono di questo parere.
PS: È sempre un piacere discutere con te, Gianni.
👨 Gianluca Sartori   15/03/16 07:14 ® 1635
Ale mi spiace ma non sono d'accordo in particolare con la tua interpretazione autentica della Costituzione... Ritengo invece più interessanti le tue osservazioni così come quelle di Marino che mi permettono di valutare con attenzione i pro e i contro di questa fusione:
- attività produttive
- commercio
- servizi sociali
- sport e cultura.........
👨 Alessandro Chiesa   15/03/16 11:00 ® 1637
Comprendo benissimo il tuo punto di vista, pur essendo diverso dal mio.
Avremo comunque modo di discuterne ancora tante volte in questi mesi.
Il confronto apertosi ha portato sul tavolo molte questioni meritevoli di attenzione; e ciò non può che farmi (e farci) piacere.
Fortunatamente, il tempo è dalla nostra parte.
👨 Alessandro Chiesa   15/03/16 11:19 ® 1638
Comunque l'interpretazione non è mia, dato che non sono un insigne giurista, ma degli stessi Padri costituenti.
I concetti sono presi dai riassunti e dalle rielaborazioni dei verbali dell'Assemblea, quando non direttamente dai medesimi. 😄
👨 Giovanni Alberoni   15/03/16 16:10 ® 1639
Caro Alessandro che il tuo sia un parere lo abbiamo capito, ci sta anche che possa essere preso in considerazione in termini di opinione e sotto certi aspetti possiamo pure in parte condividerlo.
Qui tuttavia non si discuteva sugli obblighi della Consulta (ti ho già fatto cenno circa l’iter procedurale che, in caso di contrasto, è necessario attivare per richiedere l’eventuale giudizio di merito della Corte), qui si parlava di procedure lecite e costituzionalmente definite, nonché degli effetti pratici che l’azione insindacabile della Consulta, una volta avviata, è in grado di produrre.
In altre parole cercavamo solo di capire chi, in caso di “partita”, fosse legittimamente designato per fischiare l’eventuale il “rigore”, senza occuparci delle qualità personali dell’arbitro.
E’ pur vero che in linea di principio la Costituzione non s’interpreta ma si rispetta, ma è altrettanto vero che chi ha riconosciuto ai Giudici della Consulta l’autorità gerarchica per emettere sentenza, ha messo in conto anche la loro capacità autonoma nel valutare correttamente quanto indicato dalla Carta.
L’idea poi che la decisione ultima della Corte (se richiesta) possa non essere condivisibile e ben accettata da tutti, non ha, al lato pratico, alcuna incidenza. E certo, infatti, che una sentenza della Consulta non è mai appellabile.
Infine, tornando al nocciolo vero della questione dibattuta, ossia la legittimità o meno della fusione, (un problema che non mi pongo), mi sembra del tutto evidente che in caso di contrasto tra opposte opinioni in materia, l’eventuale ultima parola circa l’incostituzionalità del supposto accentramento territoriale non lo deciderebbe il contributo giuridico lasciatoci da Calamedrei o da Moro ma, piaccia o no, sarebbe di esclusiva competenza del famoso arbitro immaginato da Boskov. Fine - Ciao.
👨 Alessandro Chiesa   15/03/16 16:23 ® 1640
Tutto molto chiaro. Naturalmente, quello che intendevo dire era che servirebbe una certa affinità al dettato costituzionale da parte del legislatore, affinché si possa evitare la produzione di atti visibilmente in contrasto con quanto disposto dalla Carta (non dimentichiamoci mai che una sentenza di incostituzionalità rappresenta un fatto molto grave per una legge ordinaria) . Certo è che, ipotizzando un eventuale ricorso alla Consulta sui processi di fusione, sarebbe interessante vederne l'esito (purché non viziato da giudizi "politici"). Ovviamente, credo che un simile quesito non abbia possibilità di arrivare sui tavoli dei giudici della Corte.
👨 Azzeccagarbugli   15/03/16 23:07 ® 1643
Dimmi che giudici nomini alla Corte (Costituzionale in Italia e Suprema in Usa) e ti dirò che sentenza avrai sulle materie più controverse. Possono essere di destra o di sinistra, originalisti (cioè fedeli alla lettera del testo e allo spirito del tempo in cui venne scritto) o evoluzionisti (cioè fautori di una interpretazione dinamica che si adegua ai cambiamenti intervenuti nella società). Tutti giuristi eccellenti (da Antonin Scalia a Gustavo Zagrebelsky, per fare un esempio), ma con pronunce di stampo opposto sullo stesso argomento. E allora la verità della Costituzione dove sta?
👨 Alessandro Chiesa   16/03/16 01:08 ® 1644
Sicuramente non in Giuliano Amato o Luciano Violante.
Il primo, tra l'altro, protagonista di una delle più grandi violazioni dell'art. 47 (tutela del risparmio ed esercizio del credito), col celebre prelievo forzoso notturno del 6x1000 sui conti correnti degli italiani.
Personalmente, ho grande stima di Lorenza Carlassare e Stefano Rodotà.
Tuttavia, non compete a me decidere.
👨 Marco   16/03/16 21:58 ® 1648
Io non mi soffermerei troppo sull'eccezione di incostituzionalità della normativa che disciplina le fusioni di Enti territoriali, ancora meno sulla valenza degli attuali giudici costituzionali, quanto sull'oggetto vero sul quale saremo chiamati ad esprimerci. Negli ultimi giorni mi domando spesso come mai persista l'assenza dai vari dibattiti della voce delle Amministrazioni proponenti la fusione. Nell'unica serata pubblica organizzata per spiegarla, se non sbaglio, si sono addotti esclusivamente argomenti di natura economica quali contributi (Stato e Regione) e risparmi da attribuirsi all'accorpamento dei servizi con diminuzione delle indennità di posizione. Negli ultimi periodi, come prevedibile, le persone hanno iniziato a confrontarsi su dati che vengono forniti da altri cittadini che hanno tempo ed intraprendenza per fornirli. Nessuna notizia giunge da chi si è fatto attore della proposta. Come mai? Non auspica un ampio dibattito svolto in qualsiasi forma possibile (web, asssemblee, incontri, ecc...) tendente a dissipare dubbi che mi pare stiano montando attorno alla bontà dell'operazione?
Ritengo fin da quella prima riunione pubblica che vada promossso il più ampio e tranquillo dibattito circa i pro ed i contro della fusione, proprio per limitare il numero di coloro che, come detto da Donald, decidano d'istinto. Chi tiene maggiormente a questa fusione deve spiegare, discutere, convincere gli altri che la stessa è la soluzione migliore per il nostro futuro, diversamente prevarrà il mantenimento dello status quo. Saluti a tutti Marco Boselli
👨 Marco   16/03/16 22:20 ® 1649
Sia Carlassarre che Rodotà al tempo del prelievo forzoso notturno erano già insigni giuristi, ma non si hanno notizie di loro iniziative formali tendenti al riconoscimento di profili di incostituzionalità di detto decreto. Sono altri, semmai, i comportamenti dello stesso Amato che andrebbero "rivisitati", ma anche questa mia ultima affermazione ricade fra le soggettive opinioni e come tale va trattata. Cosa diversa è rispettare, anche quando non condivisa, un'eventuale sentenza dell'Alta Corte che cassa od accoglie una richiesta di abrogazione di legge ordinaria. Saluti a tutti.
Marco Boselli
👨 Oloap   17/03/16 17:33 ® 1650
Quelli che dicono che tra ponte e vigolzone ci sono solo 5 km... oh yeeeeh!
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11/03/16
Marino

Fusione PonteVigo

Non è possibile non rilevare il diverso comportamento della Regione nel trattare le fusioni di Valsamoggia (Bazzano, Savigno, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio) e di Ziano Borgonovo.
In un caso la sovranità dei singoli territori non è stata fatta prevalere (legittimamente perché la Legge, nel momento in cui le amministrazioni chiedono la fusione, consegna la decisione sulla fusione all'Assemblea legislativa, a prescindere dal risultato del referendum); nell'altro invece sembra sarà tenuta in alta considerazione. Per evitare speculazioni sui numeri, sia da parte dei sostenitori del SI che da parte dei sostenitori del NO alla fusione di Ponte con Vigolzone, ecco una tabella a cui riferirsi.
Le fonti sono qui  FONTE  e qui  FONTE .
BazzanoSavignoSerravCrespMontev
Residenti 6.8962.7884.9179.9825.286
Elettori5.0672.2703.7547.6504.155
Votanti2.62952%1.21053%1.73946%3.50646%2.14952%
1.08141%51643%89252%1.98257%1.25559%
No1.52559%67957%83248%1.49443%87141%
Voti validi2.6061.1951.7243.4762.126
Bianche136101613
Nulle10951410

Valsamoggia NOValsamoggia SI
Residenti9.68420.185
Elettori7.33715.559
Votanti3.83952%7.39448%
1.59742%4.12956%
No2.20458%3.19744%
Voti validi3.8017.326
Bianche1939
Nulle1929

ZianoBorgonovo
Residenti2.5777.887
Elettori2.2335.823
Votanti1.16552%1.77630%
43037%1.21469%
No72363%54231%
Voti validi1.1531.756
Bianche1011
Nulle29

ValsamoggiaZiano Borgonovo
Residenti29.86910.464
Elettori22.8968.056
Votanti11.23349%2.94137%
5.72651%1.64457%
No5.40149%1.26543%
Voti validi11.1272.909
Bianche5821
Nulle4811
Scelta RegioneFusione approvataFusione respinta

E' opportuno precisare che, nelle fusioni in cui in tutti i territori ha prevalso il SI, fino ad oggi il legislatore ha deliberato la fusione; come non la ha deliberata nelle fusioni in cui in tutti i territori ha prevalso il NO. Ma questo è solo un fatto statistico in quanto, nel momento in cui le amministrazioni chiedono la fusione, la Regione ha la facoltà attribuitale dalla Legge di decidere a suo insindacabile giudizio (a prescindere dagli esiti dei referendum).
👨 Mattiapascal   12/03/16 00:04 ® 1608
Mi scusi Marino se vado a cercare il pelo nell'uovo. Credo che nelle tabelle esposte sopra, la percentuale dei votanti sia stata calcolata impropriamente sui residenti (cioè compresi i minorenni, che ancora non votano). Mentre di solito tale dato viene rilevato sugli iscritti alle liste elettorali (cioè gli aventi diritto al voto). Questo spiega (almeno a mio modesto avviso) la percentuale diversa di votanti fra le tabelle del post e quelle visibili nelle fonti indicate. Ovviamente questa precisazione statistica non cambia di una virgola il senso e la sostanza del discorso di Marino...
👨 Marino   12/03/16 10:11 ® 1609
E' davvero gradito il commento di MattiaPascal. Il controllo sociale sui dati e sulle informazioni che vengono scritte in internet è fondamentale e dà tranquillità a chi in buona fede mette a disposizione dati e informazioni. Ho provveduto a completare le tabelle con la voce "elettori" (dato desunto dalle percentuali di affluenza perché non sono stato in grado di trovarlo da fonti ufficiali). Grazie Mattia.
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10/03/16
Marino

Fusione PonteVigo

La Regione ER mi ha comunicato il link da cui prelevare un documento contenente il "Progetto di legge regionale d’iniziativa della Giunta regionale recante Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Ponte dell'Olio e Vigolzone nella Provincia di Piacenza". Eccolo  FONTE  (pdf 6MB).
Per fare prima, seguendo la numerazione delle pagine del documento, posizionarsi all'inizio di pag. 6 di 25.
Nel progetto sottoposto all'Assemblea Regionale si legge che:
- i comuni di Ponte e di Vigolzone cesseranno di essere il 31/12/2016
- il nuovo comune originato dalla fusione decorrerà dal 1/1/2017
- l'elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio si terranno nella tornata elettorale del 2017
- il nuovo comune verrà amministrato da un commissario che resterà in carica fino alle elezioni e che verrà coadiuvato dai sindaci dei preesistenti comuni
- i consiglieri comunali cessati per effetto dell’estinzione dei comuni d’origine, continueranno ad esercitare, fino alla nomina dei successori, gli incarichi esterni loro eventualmente attribuiti
- il nuovo Comune, in via transitoria, subentrerà ai preesistenti Comuni nelle rispettive Unioni con riferimento al territorio dei Comuni d'origine
- entro un anno dalla data della sua istituzione il nuovo Comune disporrà il recesso da una delle due Unioni e perfezionerà l'adesione all'altra con riferimento all'intero territorio comunale
- i contributi regionali previsti per il nuovo comune sono: 150.000€ (~16 €/anno/residente) per tre anni , 136.000 € (~15 €/anno/residente) per 15 anni
- lo Statuto del nuovo Comune dovrà prevedere che alle comunità di origine, o ad alcune di esse, siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi
- lo Statuto del nuovo Comune potrà prevedere l’istituzione di municipi nei territori delle comunità di origine o di alcune di esse; statuto e regolamento comunali potranno disciplinare l’organizzazione e le funzioni dei municipi, prevedendo anche organi eletti a suffragio universale diretto; agli amministratori dei municipi si applicherà la disciplina sullo status degli amministratori locali.
👨 Marino   10/03/16 21:22 ® 1606
Se lo Stato ci desse tutto il contributo teorico, già raddoppiato come da DDL Stabilità, riceveremmo ulteriori 720.000 euro per 10 anni che corrisponderebbero a: 720.000 : 9.097 residenti = 79 euro/anno/residente. Ricapitolando: i prime tre anni 16 + 79 + 15 = 110 €/residente. Dal 4° al 10° anno 79 + 15 = 94 €/residente. Dall'11° al 15° anno 15 €/residente.
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10/03/16
Marino

Referendum 17 aprile: devono essere scelti 16 scrutatori

Il 17 aprile saremo chiamati a votare per il referendum "Trivellazioni".
Nel quesito referendario si chiede: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”.
Il quesito riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa.
Per permettere lo svolgimento del referendum, la Commissione elettorale dovrà scegliere 16 scrutatori. Per fare questo si riunirà in seduta pubblica tra il 25° e il 20° giorno antecedenti la data stabilita per la votazione (cioè tra il 23 e il 28 marzo).
La Commissione elettorale è composta da:
- Sergio Copelli (Sindaco - Presidente commissione)
- Bernardi Alessandro (supplente Lucini Fabrizio)
- Ratti Federico (supplente Marenghi Ivonne)
- Chiesa Alessandro (supplente Peroni Francesco).
👨 Cassandra   10/03/16 17:58 ® 1605
Vista la (purtroppo scarsa) affluenza che si preannuncia, credo ne basterebbero la metà...
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09/03/16
Marino

Consulta dei Minori

Vi invito a dedicare qualche minuto a queste determine  FONTE   FONTE  pubblicate oggi e che ho appena appena finito di leggere.
Nella prima si legge: "rilevate le situazioni di disagio in cui versano le minori P.D. - A.M.E.D. - A.M.S. ..... l’affidamento famigliare è la soluzione ottimale secondo quanto valutato dall’équipe multi-professionale che ha in carico i casi;". E nella seconda: "rilevate le situazioni di disagio in cui versano le minori F.F. e C.R. ..... la collocazione in luogo protetto è la soluzione ottimale secondo quanto valutato dall’équipe multi-professionale che ha in carico i casi nonché secondo quanto disciplinato dal Tribunale per i Minorenni".
Sono fatti che stanno accadendo in abitazioni che si affacciano sulla strada che probabilmente percorriamo tutti i giorni... e sono fatti che strappano il cuore.

Una buona intuizione dell'Amministrazione Copelli era stata la Consulta dei Minori che però ha operato solo per 4 mesi (tre riunioni: 10/11/2014, 20/01 e 24/03/2015).
Perché l'iniziativa è stata abbandonata?
Il Sindaco non sente il dovere di spiegarlo ai cittadini?
E per i consiglieri comunali, va tutto bene così?
I componenti della Consulta: non hanno nulla da dire?
👨 Benedetto   09/03/16 23:06 ® 1597
"Quando avete buttato nel mondo d'oggi un ragazzo senza istruzione, avete buttato in cielo un passerotto senza ali". E' una bella frase di don Milani (e si era negli anni '60!) che ho sentito citare in questi giorni. E come tale (anche se sono fuori argomento) mi piace segnalarla...
👨 Marino   10/03/16 12:58 ® 1602
Ho ricevuto alcuni "segnali" a seguito dei quali ritengo opportuno dare un'interpretazione autentica del post relativo alla Consulta dei minori. Ogni giorno leggo (e spesso approfondisco) i documenti pubblici prodotti dall'Amministrazione comunale, dall'Unione Alta Val Nure e da diverse altre amministrazioni pubbliche. Ieri, sul sito dell'Unione, ho letto le determine che ho linkato nel post. E che mi hanno toccato. E così, a caldo, ho pensato che se le agenzie del territorio che si occupano di minori, fossero meglio coordinate, casi come quelli in oggetto potrebbero magari in futuro ridursi. [[ E' un'opinione? Si (*) ]]. E il post esprime questa mia speranza.
(*) Regolamento Consulta dei minori. Art. 3 – Compiti e attività della Consulta. La Consulta finalizza le proprie attività a: - Analizzare il grado di benessere dei minori sul territorio comunale, anche attraverso azioni di monitoraggio quantitativo e qualitativo; - Individuare le principali criticità di ogni fascia d’età; - Identificare gli obiettivi educativi comuni a cui ispirare le rispettive attività; - Informarsi reciprocamente riguardo alle azioni programmate da ognuno e ricercarne il coordinamento; - Organizzare iniziative congiunte tra più componenti della Consulta, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi educativi comuni; - Avanzare proposte all’Amministrazione Comunale riguardo all’allocazione delle risorse di bilancio destinate alle politiche giovanili.
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07/03/16
Marino

Fusioni e coerenza politica

Interessante la dichiarazione dell’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti riportata da PiacenzaSera  FONTE :
Nessuna fusione se un comune dice no - "Sono i cittadini che decidono: non è possibile una fusione tra due Comuni dove in uno di essi prevalga nettamente il no. Il referendum è un'opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla". Lo sottolinea l’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti, all’indomani del referendum consultivo che ieri ha coinvolto i cittadini di Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino, chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione tra i due Comuni della provincia di Piacenza. “Il referendum è un’opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla - aggiunge Petitti -. Da parte della Regione anche questa volta ci sarà, come sempre, il massimo rispetto per la volontà popolare”.

Diamo qualche numero...
Valsamoggia: a Bazzano dice NO il 58.52% dei cittadini e a Savigno dice NO il 56.82%, ma la somma con gli altri comuni dà SI per il 51.46% e viene decretata la fusione
Borgonovo-Ziano: a Ziano dice NO il 62.71% dei cittadini ma la somma con l'altro comune dà SI per il 56.51% e, secondo l'assessore Petitti, mi sembra di capire, non si farà la fusione.
👨 Fregoli   07/03/16 22:06 ® 1564
Il differente atteggiamento che si prospetta da parte della Regione per i due casi (uguali), dipende probabilmente dal colore politico dei sostenitori locali dei rispettivi progetti di fusione. Come noto, a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina...
👨 Marco   08/03/16 00:17 ® 1566
Alla luce delle dichiarazioni virgolettate dell'Ass. Regionale Petiti, direi che il primo progetto di fusione nel territorio provinciale ha bucato; ne scaturisce che cambiamenti di questa portata vanno portati avanti con pazienza, spiegando nel dettaglio gli effetti pratici derivanti e soprattutto ascoltando le osservazioni dei concittadini, tutte, dalle più pertinenti alle più provocatorie, rispondendo sempre e comunque argomentando e cercando di trasmettere quel senso di certezzza / convinzione, quale frutto della propria lunga riflessione. Ritengo si debba fare un passo del genere, solo se si è convinti che quello rappresenti il futuro, non solo quello prosssimo, non solo quello drogato dai contributi statali/regionali, ma sia il modello attraverso il quale poter accrescere l'offerta ai nostri concittadini ancorandoli al territorio ed essere attrattivi per riuscire ad intercettare nuovi insediamenti. Saluti a tutti.
Marco Boselli
👨 Gianluca Sartori   08/03/16 07:20 ® 1567
Io resto della mia idea a favore della fusione per due realtà solo per ora simili. L'opportunità di accorpamento deve però essere accompagnata da un percorso più attento in termini di coinvolgimento della popolazione... Il rischio di fare la fine di Ziano e' alto, almeno a Ponte. Si può vivere senza fusione? Direi di sì... Ma non "mettiamoci di traverso" per partito preso!!! Buona giornata!!
👨 Ezia   08/03/16 11:28 ® 1568
Io sono di Borgonovo e pur essendo lontana da ormai 40 anni conosco la realtà del mio paese d'origne che da paese agricolo ,si è trasformato in zona ad alto tasso di artigianato con tutte le conseguenze che questo comporta.
Ziano invece grazie alla sue colline e ai suoi vigneti ,ha mantenuto la sua caratteristica di zona agricola e vinicola ,che ha portato benessere e lavoro-Provate a pecorrere la strada che da Borgonovo va a Sarmato:cascine abbondonate ,stalle vuote. e campi coltivati a singhiozzo- Io capisco gli abitanti Ziano : hanno difeso il loro lavoro .
👨 Davide C.   08/03/16 11:44 ® 1569
Fermo restando la libertà di pensiero, mi sembra miope pensare che la situazione attuale possa essere la scelta migliore per il futuro (non parlo di 5 o 10 anni, ma del futuro in senso lato).
E' un atteggiamento che non comprendo e che ritengo sostenuto più dal sentirsi circondato da altri che hanno questa posizione più che da motivazioni di merito.
Nel futuro non ci sarà più necessità di interfacciarsi fisicamente con gli uffici, la convergenza nella digitalizzazione si è avviata da anni, ce ne vorranno molti per arrivare ad un sistema efficiente; idealmente in un futuro remoto l'identificativo "comune" potrebbe anche non esistere più. Non si perde nulla con questo processo, è una fase intermedia tra ora e poi, rinunciarvi significa perdere tempo. Abiteremo sempre nello stesso posto che si chiamerà sempre allo stesso modo, conosceremo sempre le stesse persone, solo cambierà una sigla su un documento. Se vogliamo sostenere le nostre zone secondo me non è per niente positivo spingere contro questo tipo di cambiamenti, non vedo niente di più ma solo di meno. A livello psicologico per alcuni può essere difficile accettare che si possa condividere qualcosa con chi abita addirittura al di là di un torrente; ecco, in democrazia questa parte della popolazione non credo porti vantaggio alla collettività, per cui, per quanto posso, la invito a riflettere sui motivi dell'astio piuttosto che sui motivi a favore perchè penso che se non si è contrari a qualcosa sia meglio essere favorevoli che neutrali, l'inerzia è una brutta roba.
La partecipazione secondo me è anche (in realtà soprattutto) il ruolo che ognuno mette nel pensare oltre a sè stesso, non sedersi in 100 in una stanza a far finta di ascoltare degli oratori per poi andarsene senza aver apportato o assorbito niente.
👨 Luca   08/03/16 16:08 ® 1570
Per fortuna i ns avi quando s'è trattato di unificare i feudi e creare l'Italia non avevano di questi dubbi!!! Se certi benpensanti attuali fossero vissuti allora saremo ancora con il passaggio doganale per andare a san Rocco al porto!!!
👨 Alessandro Chiesa   08/03/16 16:37 ® 1571
Se la discussione si riduce a un semplice "fusione è futuro e Comune singolo è passato" allora ritengo che si stia uscendo completamente di strada.
Senza offendere nessuno, ma non credo si possa ragionare dell'argomento in questi termini.
Alla stessa maniera, non reputo corretto bollare negativamente coloro che hanno vedute diverse dalla propria (cosa che mi sembra di non aver mai fatto).
Anni fa si diceva che fosse "futuro" l'esatto opposto: federalismo, decentramento e autonomia.
E tutti a sostenere tale tesi, etichettandola come unica soluzione possibile e imprescindibile.
Oggi siamo passati al fronte opposto; e non troppo casualmente gli atteggiamenti sono gli stessi.
Secondo me conviene riflettere attentamente, in modo obiettivo (quindi lasciando perdere la retorica, la psicologia, le gabelle, il "ma che bello il Comune unico!" e quant'altro), e concentrarsi sul merito dell'oggetto, quindi porsi l'unica grande domanda: conviene o non conviene (nel senso più ampio del termine) fondersi con Vigolzone?
Visto che si parla tanto di contributi ed alleggerimento dei costi come principali motivi per unificarsi, scrutiamo i bilanci di chi, come il Comune di Valsamoggia, ha già effettuato una fusione e verifichiamo la correttezza o meno di quel che ci sentiamo dire.
Dopodiché, tiriamo le somme.
Saluti.
👨 Davide C.   08/03/16 17:12 ® 1572
Personalmente, trovo che accentrare porti efficienza, fare massa critica porti a maggiori possibilità di investimenti. Come questo si ripercuota sulla vita di tutti noi dipende, in modo non diverso da ora, dagli amministratori e dalle leggi, non credo che sia influenzabile dalla fusione.
Sono sempre stato contrario alla devoluzione, così come sono contrario ai campanilismi, per cui non cavalco carri. Non penso agli introiti economici della prima ora (se ci saranno ne saremo peraltro tutti contenti, favorevoli e contrari), ma alla possibilità di avere magari uno o due assessori in più che possano avere più tempo da dedicare alla gestione della cosa pubblica. Gestire due comuni non comporta lavoro doppio: tutti i contratti si fanno una volta sola, e portano via la stessa quantità di tempo. Un altro vantaggio che vedo è di poter aver un bilancio più sostanzioso che consente, magari ad anni alterni, di investire in opere attualmente non alla portata nè di ponte nè di vigolzone, oltre che quanto detto sopra. Ma, al contrario, cosa comporta rimanere pontolliesi d.o.c.? Io credo chiudersi in un concetto di popolino novecentesco che difende i confini orgoglioso di poter offrire quel qualcosa in più del vicino, posto che ci sia, fintanto che il vicino non mette la quinta (ormai anche la sesta) e ti saluta lasciandoti nel tuo bell'orgoglio. Secondo me l'unità "definitiva" non sarà "Pontone", ma il "Valnurone", che sappia coordinare e disponga dei mezzi (anche economici) per farlo un territorio che sta diventando sempre meno interessante (io credo soprattutto per incuria, menefreghismo e campanilismo sterile).
👨 Vale   08/03/16 17:52 ® 1573
La mia famiglia ha due appartamenti a Ponte, frutto dei sacrifici di una vita. Un giorno potremmo aver bisogno di vendere, per malattia, per pagare la retta di un casa di riposo o anche solo perché ci va di vendere. Se a Ponte aumenterà la popolazione, ci sarà maggior probabilità di riuscire a vendere e di ricavare qualche soldo in più. Affinché a Ponte vengano ad abitare più persone bisogna rendere il paese attrattivo. Per rendere un territorio attrattivo, bisogna mettere a disposizione opportunità di lavoro. Le opportunità di lavoro più consistenti si creano dando agli imprenditori aree per espandersi o per nuovi insediamenti. Quando saremo fusi, quale amministrazione si farà mai carico di progettare e incentivare una zona artigianale a Ponte quando nella bassa di Vigolzone ci sono spazi enormi? E' inevitabile che chi, come la mia famiglia, ha oggi qualcosa sotto al sole, o come i commercianti che hanno un'attività qui, deve pensarci su bene prima di aderire alla moda della fusione. Ed inoltre, per esperienza di questi anni, tutto quello che l'attuale classe politica (non quella al tempo dei feudi) sta proponendoci è sempre e solo pro domo sua. Spero di non urtare la sensibilità di nessuno ma per risparmiare forse qualche euro di tasse locali o per avere nuove opere non voglio smenarci qualche decina di migliaia di euro di svalutazione dei miei beni.
👨 Giuà   08/03/16 19:17 ® 1575
Mi scusi, ma a fronte di anni di deperimento economico del nostro territorio e della provincia in generale, di perdita di migliaia di posti di lavoro e di importanti infrastrutture, di crisi economica e sbriciolamento del risparmio privato, lei ha fatto quella brillante quanto erratissima analisi per paura della fusione e della conseguente polarizzazione del tessuto "produttivo"? ma di cosa sta parlando? A parte che se un imprenditore vuole abbattere i costi va in Romania o in Cina, e non a Vigolzone, fusione o non fusione. Inoltre, non è vero che si sta parlando di "pochi spiccioli", perché il ridimensionamento amministrativo, così come altre semplificazioni a livello regionale e nazionale, rappresenta il futuro. Quindi, se ha paura di smenarci qualche centinaia di milioni di migliaia di euro delle sue proprietà in base alla dubbia veridicità del suo modello predittivo, venda subito.
👨 Luca   08/03/16 21:08 ® 1576
Meglio di Zelig!!!😊😊😊😊
👨 Otelma   08/03/16 22:20 ® 1577
Vedo e prevedo che si sta mettendo male anche per la fusione fra Ponte e Vigolzone...
👨 Tacito   08/03/16 22:43 ® 1578
E per fortuna che non viene detto quale sarebbe il capoluogo. Fosse Vigolzone, la bocciatura sarebbe sicura...
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 00:20 ® 1579
Vedo che ci sono stati più commenti, per cui cerco di dividere le risposte.
1) Per Davide.
Il ragionamento è degno di nota, pur non trovandomi d'accordo con esso.
Descrivo quelle che ritengo esserne le criticità e attendo con piacere una replica.
Efficienza può esserci anche senza accentrare e, in ogni caso, un numero doppio di abitanti non può essere gestito con lo stesso personale di un solo ente (i margini effettivi di risparmio, infatti, sono tutti da verificare, nel caso vi fossero).
Sulla massa critica potrei essere d'accordo, ma lo trovo un concetto abbastanza astratto: intendi per bandi e finanziamenti regionali/statali? (però li contano i progetti, non le dimensioni demografiche), oppure magari per trattare ad esempio con IREN (qui sicuramente conta qualcosa)?
Sugli investimenti maggiori ci andrei cauto: è pur vero che il bilancio è più corposo, ma anche i costi e gli oneri aumentano (cresce tutto in proporzione).
Per quanto riguarda gli assessori, temo che non sarà come tu auspichi, a meno che non muti la legislazione in materia: i Consiglieri dai 3000 ai 10000 abitanti sono sempre 12, quindi anche gli assessori non aumentano di numero.
2) Per Vale.
Il commento mi ha fatto considerare un aspetto che ancora non è stato esaminato.
Tralasciando per ovvie ragioni la sfera privatistica personale, la questione dehli insediamenti produttivi è importante e ciò che è stato detto potrebbe essere veritiero: a Vigolzone vi è una disponibilità maggiore di aree rispetto a Ponte Dell'Olio e, per forza di cose, il Sindaco dell'ipotetico Comune fuso immagino che possa al 90% individuare proprio in Vigolzone un'eventuale nuova zona di ampliamento industriale.
Logicamente, pure gli insediamenti abitativi seguirebbero a ruota questa decisione, a discapito del nostro paese.
3) Per Giuà.
Mi si perdoni l'intromissione, ma il fatto che sia ipotizzabile una polarizzazione delle possibili nuove attività produttive non può essere un qualcosa di poco conto, a mio modesto parere.
Immaginate se accadesse adesso, a Comuni separati: l'opinione diffusa sarebbe alquanto negativa e non comprendo come questa possa ribaltarsi solo perché vi sarebbe una fusione.
Capitolo delocalizzazioni: esistono ancora tanti imprenditori che non ricorrono alla delocalizzazione e preferiscono produrre in loco.
Il compito degli amministratori, oltre a predisporre gli idonei spazi, deve essere quello di creare le condizioni fiscali ottimali (il che è realizzabile anche senza prima fondersi!).
Sulla questione del "rappresenta il futuro", rimando al commento precedente a questo, mentre sui consigli per gli acquisti (o le vendite) non mi intrometto.
Infine, sui minori costi derivanti dal ridimensionamento amministrativo nutro grossi dubbi (rimando al mio blog per spiegazioni tecniche).
👨 Davide   09/03/16 07:26 ® 1580
Mi sembra di capire che sia ponte sia vigolzone siano gestiti tutto sommato bene dal punto di vista del bilancio. Se questa qualità rimanesse nel futuro il nuovo conune avrebbe, a pari condizioni, maggiore possibilità di investire: se in termini pro capite gli investimenti rimanessero gli stessi non si potrebbe dire altrettanto del valore assoluto. La conseguenza è che mentre ora senza contibuti extra non siamo in grado di realizzare opere pubbliche rilevanti, dopo saremmo agevolati.Chiaramente opere che graviterebbero attorno ad uno dei due poli e non entrambi nella maggior parte dei casi, per questo dicevo che credo siano le persone che fisicamente amministrano a determinare o meno il successo di qualsiasi gruppo comunale. Per il discorso assessori, l'auspicio è di superare la soglia del 10.000, obiettivo secondo me abbastanza scontato in quanto ponte sembra in mantenimento e vigolzone forse in lieve crescita. Per quel che riguarda le analisi nel merito del processo di appetibilità industriale, secondo me è vero che la geografia non aiuta però non credo che attualmente tra edifici sgombri, edifici da recuperare (vedi area Tevi) abbiamo spazio in cui una amministrazione capace e che possa avere strumenti giusti può muoversi con successo. Sarebbe comunque bello se l'unico paletto che ostacola gli investimenti industriali fosse la disponibilità di suolo! Io credo che l'appetibilità di un paese come Ponte non possa ruotare unicamente attorno alle proposte di lavoro a meno di 1 km da casa. In tanti viaggiamo più o meno km per raggiungere i nostri uffici, negozi o industrie senza grandi problemi. Secondo me con una visione più ampia sulla qualità della vita ( servizi alla persona, assistenza sanitaria, istruzione, divertimenti, natura etc) possiamo acquisire una competitività maggiore di quella che 30 o 40 posti di lavoro locali possono garantire (non credo che in un lustro possa in ogni caso aprire uno stabilimento della fiat)
👨 John Connor   09/03/16 08:22 ® 1581
Quando, Ziano e Borgonovo saranno fusi d'ufficio, perché succederà è inevitabile, qualcuno penserà alle occasioni perse se si fossero fusi volontariamente.......
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 11:56 ® 1584
Gli amministratori sono sempre coloro che determinano il successo o il fallimento di una realtà amministrativa (la penso uguale!).
Sui valori assoluti degli investimenti hai ragione, però teniamo sempre presente che se concentro da una parte, naturalmente lascio scoperta l'altra.
Un buon gruppo di lavoro dovrà avere la capacità e la bravura di saper gestire pure questo aspetto (l'importante è la trasparenza e il parlar chiaro).
Concedimi comunque di spezzare una lancia in mio favore.
Gli investimenti sarebbe possibili farli anche a Ponte Dell'Olio singolo, nonostante la solita ripetitiva manfrina del "non ci sono soldi": basterebbe avere le idee chiare (che sinora non ho visto). Se si è consci di ciò che va fatto, si riesce a gestire le risorse (poche o molte che siano) e programmarle di conseguenza.
Se, al contrario, non si sa dove sbattere la testa, il rischio è che si finisca col non fare mai niente.
Ad esempio, sul mio blog personale ho parlato a più riprese di quelle che, dal mio punto di vista, ritengo essere le priorità (non le ripeto per evitare di dilungarmi troppo): toccasse a me amministrare, orienterei il mio agire al perseguimento di tali obiettivi (e, se non tutti, almeno qualcuno sarei certo di realizzarlo).
👨 Davide   09/03/16 12:37 ® 1585
Non entro nel merito della politica qui perché non mi sembra il luogo opportuno per propagande, aggiungo alla riflessione che nel caso non ci fondessimo, se vigolzone decidesse di espandere l'area industriale lo farebbe a nostro discapito comunque. Poter entrare nel processo decisionale in questo e altri ambiti non credo possa toglierci, ma darci opportunità maggiori. Non dimentichiamo che una porzione rilevante della popolazione comunale di vigolzone gravita attorno a ponte, mentre non credo si possa affermare il contrario. Mi sembra che anche Marino abbia fatto una tabella qualche tempo fa.
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 12:57 ® 1586
Cerco di rassicurare sulla propaganda.
Normalmente la fa chi è in campagna elettorale o chi si vuole candidare: Io, salvo eventi eccezionali, per l'eventuale Comune unificato non sarò in campo, mentre per il meno eventuale Comune singolo, al momento, avrei poche certezze di esserci.
Mi limito a raccontare ciò che tutti hanno potuto vedere in questi quasi due anni di amministrazione: nulla di memorabile, che possa far dire agli storici "questa cosa la ha fatta X" (non è un'offesa, bensì la verità).
Tornando a noi, Ponte Dell'Olio sarebbe l'epicentro del nuovo territorio, ma la parte attualmente di Vigolzone che fiancheggia il nostro territorio sulla sinistra non credo possa portarci qualche tipo di vantaggio particolare.
Comunque sia, l'ampliamento industriale a Vigolzone sarebbe per noi un problema anche a Comune fuso, in quanto gli insediamenti abitativi privilegerebbero quella zona rispetto alla nostra (diventeremmo una sorta di periferia).
Entrare nei processi decisionali apre sempre nuove opportunità, ma qui ci riallacciamo al punto sugli amministratori (dove ti davo ragione).
Ad ogni modo, lascio scritto questo mio sentore alla cronaca di Ponteweb, in attesa di compimento (ne sono convinto al 90%): a Comune fuso, la prossima amministrazione non punterà allo sviluppo industriale/produttivo nel territorio pontolliese, ma si concentrerà quasi esclusivamente su Vigolzone, sulla medesima riga di adesso.
👨 Davide   09/03/16 13:25 ® 1587
E' verosimile, rimango dubbioso sul danno reale che ne deriverebbe. Non penso che ad oggi 5 minuti di macchina, tanto ci vuole a spostarsi a vigolzone da ponte, possano determinare la scelta di dove abitare più della bellezza dei luoghi e dei servizi, su cui credo ci sarà da puntare maggiormente che non su altro. Vigolzone è geograficamente vicino a Podenzano che sicuramente fagociterà la maggior parte dei centri periferici in molti settori. Da questo punto di vista siamo noi a poter fare le spalle larghe quale centro di maggior influenza sulla vallata. I nostri vicini dell'alta valle per chi non lo sapesse stanno affrontando gli stessi discorsi. In questa fase forse sapere cogliere con energia questa opportunità potrebbe portare maggiore vantaggi che non subire negativamente scelte altrui.
👨 Fabrizio Cadura   09/03/16 13:33 ® 1588
Caro Alessandro spiega meglio il tuo concetto di periferia. Perché non mi è molto chiaro
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 14:04 ® 1590
Rispondo ad entrambi.
1) Per Davide.
Come non darti ragione sui 5 minuti, però per una persona che deve scegliere dove andare ad abitare sembra che contino più di quanto dovrebbero: anche a Vigolzone ci sono case sfitte e aree residenziali libere, quindi se uno trova lavoro lì, verosimilmente si stabilisce lì.
Alla lunga, ma su ciò credo che un Comune possa fare ben poco, è possibile che i proprietari pontolliesi di immobili sfitti e/o destinati alla residenza temporanea, stante una preferenza per Vigolzone dei papabili nuovi abitanti, possano ricorrere ad un abbassamento dei prezzi di vendita o affitto al fine di aumentare l'appetibilità e attrarre famiglie.
Naturalmente, quando un bene come la casa perde valore e si svaluta è sempre un male, perché significa che il mercato è in contrazione (non dovremmo arrivare a tanto!).
Del miglioramento dei servizi ne sentiamo tanto parlare, ma sempre in maniera astratta: quelli attuali sono migliorabili? in che modo migliorarli? fino a che punto un ente pubblico può agire? Io, per citare un esempio, sarei per internalizzare la mensa scolastica e renderla a \"km 0\", ma non so sinceramente quanto possa impattare (nonostante il servizio in sé migliori).
Il discorso è ampio e andrebbe approfondito (nei commenti è difficile).
2) Per Fabrizio.
Ciao Fabri, in modo molto semplice, intendevo dire che se una delle due aree diventasse di fatto il polo industriale e abitativo del nuovo Comune, conseguentemente l'altra diverrebbe una sorta di Zona B, pressoché ferma dal punto di vista lavorativo e demografico, se non addirittura in recessione.'
👨 Fabrizio Cadura   09/03/16 17:02 ® 1592
Ciao Alessandro, avresti ragione di fatto se il comune con il polo industriale fosse molto più grande dotato di più servizi, di maggiore offerta di commercio di vicinato. In questo caso si creerebbe sicuramente un bipolo urbanistico di pari dimensioni, con un leggero vantaggio in termini di qualità e storia dell'insediamento per Ponte dell'olio. Tieni conto che nell'immediato è praticamente impossibile che un'azienda di buone dimensioni possa insediarsi sul territorio provinciale sia a Vigolzone che a Ponte dell'olio. Tieni anche conto che un'azienda già insediata difficilmente decide di spostare la propria sede, perchè comporterebbe un notevole investimento. Non vedo rischio che Ponte dell'olio possa in qualche modo deprimersi in una fusione con Vigolzone, non vi sono ragioni economiche nè urbanistiche. L'unica variabile in gioco sarà la gestione dei servizi al cittadino. In realtà oggi chi si ricorda più del Comune di Torrano o Tollara? La storia del nostro territorio non va vista come la fotografia dello stato attuale immutabile nel tempo. In realtà il comune amministrativo è una convenzione piuttosto recente. Infine e concludo non è detto poi che il concetto di periferia, o meglio di insediamento periferico sia negativo, è chiaro che se pensi alle periferie delle metropoli tale significato lo assume, prova però a pensare agli insediamenti periferici propri del nostro territorio, Piacenza ad esempio ha insediamenti periferici residenziali di grande qualità, ed insediamenti periferici industriali di scarsissima qualità. Da architetto e appassionato urbanista, preferisco sicuramente, pensando ad un unico territorio, concentrare lo sviluppo produttivo che non crea ambienti di qualità nelle aree idonee ben lontano dagli insediamenti di qualità. Scusa la lunghezza.
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 17:06 ® 1591
John Connor, perdonami, ma nessuno finora ha minacciato di accorparci d'ufficio (parlo per noi, siccome di Ziano e Borgonovo mi interessa assai poco).
Se mai si paventasse tale possibilità, ne trarremo le conseguenze, però essa non può essere utilizzata come pretesto per puntare la pistola alla nuca delle persone.
Anche perché, pur essendoci qualche disegno di legge depositato in Parlamento a tal proposito, tale evoluzione normativa sembra ancora molto lontana, ammesso che divenga realtà in futuro (la vedo dura, ma è un'opinione personale).
👨 John Connor   09/03/16 17:16 ® 1593
Le fusioni verranno fatte d'ufficio non per esigenza normativa, ma per esigenza amministrativa. La sostenibilità di piccoli-medi comuni, a fronte di bassi/nulli trasferimenti statali è critica e sarà sempre peggio. Inoltre in un ottica di riordino del territorio (vedasi eliminazione delle provincie) il nuovo referente dei comuni sarà o una macro area o direttamente la regione e sono convinto che ancora una volta saranno avvantaggiati i comuni più popolosi, mentre quelli più piccoli saranno svantaggiati sotto tutti i punti di vista.
👨 Marino   09/03/16 17:29 ® 1594
John, permettimi una battuta birichina, ma non irriverente perché basata su fatti oggettivi e storificati: le tue parole mi suonano come quelle di chi, molto qualificato, ha giustificato la fretta con cui si doveva avviare la fusione entro il 2015 con la possibile perdita del -30% dei contributi (infatti... dal 1/1/2016 i contributi sono stati raddoppiati +100% :-)).
👨 Andrea M.   09/03/16 18:34 ® 1595
Visto che è la discussione del momento voglio sottolineare un mio punto di vista. Ok accorpare piccole e piccolissime amministrazioni per risparmiare denaro pubblico ma come al solito in Italia per interessi di parte si perde il senso delle proposte. Davvero Pontedellolio e Vigolzone sono Comuni piccoli? Sapete quanti Comuni ci sono in Italia con popolazione sotto i 1000 abitanti? La bellezza di 1970!! Forse non spetterebbe prima a loro unirsi in Comuni più "ragionevoli"? Inoltre lo stesso fatto di dare contributi per la fusione è un assurdità. Se per lo Stato Italiano è bene che 2 Comuni si uniscano lo fanno e basta, il contributo cos'è? Il contentino?
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 20:38 ® 1596
Replico ad entrambi.
1) Per Fabrizio.
Tranquillo, lungo o corto non è importante.
Provo a risponderti per quel che è il mio modo di vedere le cose.
Non credo sia questione di grandezze demografiche, così come non lo sia di servizi, in quanto le prime sono simili fra i due Comuni e i secondi altrettanto.
Sui servizi, soprattutto, va detto che quelli sono e quelli rimangono, siccome la fusione non permette di aumentarne l'offerta (che senso avrebbe introdurne di nuovi per alcuni anni e dopo toglierli?).
Ponte si sta già deprimendo economicamente e demograficamente (i numeri del DUP sono chiari).
Sulla questione della periferia, non penso si possa ragionare del nostro paese come di una zona periferica di una grande città (paragoni non fattibili).
È ovvio che prima o poi arriverà anche un periodo di espansione economica (fuori dall'euro!) e, magari, quando sarà il momento, il futuro Sindaco opterà per espandere la zona industriale dove vi sarà spazio, ossia a Vigolzone, sfavorendo per ovvie ragioni Ponte.
Inutile girarci attorno e negarlo: la gente va dove c'è lavoro.
Possiamo mettere tutti i migliori servizi del mondo, ma senza posti lavorativi non si stabilisce a vivere da noi nessuna famiglia.
Infine, relativamente all'ambito di gestione urbanistica su area vasta, conoscendomi sai già di trovarmi in disaccordo: sono avverso alla logica del "sempre più grande".
Non vorrei arrivare al punto che mi si dica di abolire tutto e tenere solo lo Stato centrale.
2) Per John Connor.
Suvvia, non esageriamo adesso.
Mi sembra che nessun piccolo Comune, men che meno Ponte Dell'Olio (che tanto piccolo non è affatto!), sia in fallimemto o immobilizzato.
Al contrario, vedo tante amministrazioni che, senza lamentarsi continuamente delle risorse limitate, si adoperano e cercano di produrre comunque qualcosa di buono.
Non ti offendi vero, se ti dico che la tua visiome futura della nostra realtà nazionale è un pò troppo orwelliana?
Vedrai, carissimo John, che se nel 2018 mandiamo al potere un Governo come si deve, che ci liberi dalla maledizione dell'austerità, tante cose cambieranno e i Comuni avranno molte più possibilità di quante non ne abbiano adesso.
Nel frattempo, anziché abolire questi ultimi per allontanare il cittadino dalla res publica, converrebbe programmare e gestire sapientemente il denaro che si ha (poco o molto che sia).
Concludo con una riflessione.
Guarda caso, il partito che da Roma tenta di mettere in ginocchio i Comuni è lo stesso che spinge assiduamente per le fusioni.
Chissà come mai, eh?!
Meno potere hanno i cittadini, più qualcuno è contento.
👨 John Connor   10/03/16 08:07 ® 1598
Marino la mia è una deduzione pragmatica. Se lo Stato e la Regione incentivano, economicamente, in maniera così forte le fusioni significa che le ritengono molto importanti. Pertanto prima incentivano per far si che i comuni si fondano in modo ragionato e "naturale". Terminato il periodo di incentivazione e magari terminati anche i fondi il riordino territoriale avverrà d'ufficio. E tanti saluti alla partecipazione al dibattito ecc.ecc.
👨 Titti   10/03/16 12:07 ® 1600
Bisogna tener presente che con le fusioni
"lavoreremo un giorno in meno , ma guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più"
👨 Alessandro Chiesa   10/03/16 12:25 ® 1601
Quest'ultimo commento è bellissimo.
Per distacco il migliore della discussione (giuro sono morto dal ridere!).
Titti Sindaco, subito!
👨 Ezia   11/03/16 14:58 ® 1607
A Luca consiglio ripasso approfondito della storia specialmente quella medioevale
👨 Ezia   15/03/16 09:55 ® 1636
Ecco perchè sono contraria alle fusioni:1*)è soltanto un tornaconto pecuniario e più soldi vuol dire solo più spreco .
2) seuguendo giornali e TV in merito alle elezioni aMMINISTRtive delle maggiori città ,lo spettacolo della
nostra classe politica è o da suicidio di massa o dal bazuka.
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07/03/16
Marino

Biblioteca comunale

Un paio di settimane fa mi hanno segnalato l'inopportunità di far pagare, specialmente agli studenti, una quota annuale per poter consultare, leggere e avere in prestito i libri.
Mi sono documentato e ho appreso che effettivamente il Regolamento della nostra biblioteca prevede il pagamento di una quota annuale per poter utilizzare i servizi della biblioteca  FONTE .
Ho approfondito l'argomento e ho appreso che la Legge Regionale 24 marzo 2000, n. 18, all'art.12 comma 2, recita: "L'uso delle biblioteche e degli archivi è gratuito per quanto riguarda i servizi di consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito."  FONTE .
Nella delibera con cui sono state definite le tariffe, come premessa, si legge: "per effetto del combinato disposto dall’art. 42, comma II, lettera f) e art. 48 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – la determinazione delle aliquote e delle tariffe dei servizi pubblici rientra nelle competenze della Giunta Comunale;".
E' indubbio che la Giunta sia competente a determinare le tariffe ma, ritengo io, solo per quei servizi per i quali la legge prevede tariffe. Nel caso delle biblioteche la legge prescrive che per "la consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito" non vi debbano essere tariffe ma "gratuità".
Girovagando per internet si legge:
- Rivergaro: L'iscrizione è gratuita così come l'accesso alle postazioni multimediali
- Podenzano: L’iscrizione è gratuita e immediata
- San Giorgio: L'accesso alla biblioteca è libero e gratuito
- ecc.
Sto ancora approfondendo il tema... ma mi sto convincendo che, anche su questo particolare aspetto della biblioteca, non si stia operando nel modo più opportuno.
👨 Marino   10/03/16 13:23 ® 1603
Questa mattina sono stato ricevuto dall'assessore Ivonne Marenghi. Ella mi ha confermato che, in merito al pagamento di una quota annua per la consultazione, la lettura e il prestito dei libri, l'attuale Giunta condivide l'impostazione data nel 2011 dalla Giunta Spinola sebbene la Legge Regionale 18/2000, all'art.12 comma 2, reciti: "L'uso delle biblioteche e degli archivi è gratuito per quanto riguarda i servizi di consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito".
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07/03/16
Franco Sbuttoni

Badante cercasi..

Sto' cercando una Signora in pensione per badare alla mamma ,casa in uso accomodato .Rettribuzione ottima Loc. mistadello di castione tel. 0523 877297-3393992862