Ponte dell'Olio

11/03/16
Marino

Fusione PonteVigo

Non è possibile non rilevare il diverso comportamento della Regione nel trattare le fusioni di Valsamoggia (Bazzano, Savigno, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio) e di Ziano Borgonovo.
In un caso la sovranità dei singoli territori non è stata fatta prevalere (legittimamente perché la Legge, nel momento in cui le amministrazioni chiedono la fusione, consegna la decisione sulla fusione all'Assemblea legislativa, a prescindere dal risultato del referendum); nell'altro invece sembra sarà tenuta in alta considerazione. Per evitare speculazioni sui numeri, sia da parte dei sostenitori del SI che da parte dei sostenitori del NO alla fusione di Ponte con Vigolzone, ecco una tabella a cui riferirsi.
Le fonti sono qui  FONTE  e qui  FONTE .
BazzanoSavignoSerravCrespMontev
Residenti 6.8962.7884.9179.9825.286
Elettori5.0672.2703.7547.6504.155
Votanti2.62952%1.21053%1.73946%3.50646%2.14952%
1.08141%51643%89252%1.98257%1.25559%
No1.52559%67957%83248%1.49443%87141%
Voti validi2.6061.1951.7243.4762.126
Bianche136101613
Nulle10951410

Valsamoggia NOValsamoggia SI
Residenti9.68420.185
Elettori7.33715.559
Votanti3.83952%7.39448%
1.59742%4.12956%
No2.20458%3.19744%
Voti validi3.8017.326
Bianche1939
Nulle1929

ZianoBorgonovo
Residenti2.5777.887
Elettori2.2335.823
Votanti1.16552%1.77630%
43037%1.21469%
No72363%54231%
Voti validi1.1531.756
Bianche1011
Nulle29

ValsamoggiaZiano Borgonovo
Residenti29.86910.464
Elettori22.8968.056
Votanti11.23349%2.94137%
5.72651%1.64457%
No5.40149%1.26543%
Voti validi11.1272.909
Bianche5821
Nulle4811
Scelta RegioneFusione approvataFusione respinta

E' opportuno precisare che, nelle fusioni in cui in tutti i territori ha prevalso il SI, fino ad oggi il legislatore ha deliberato la fusione; come non la ha deliberata nelle fusioni in cui in tutti i territori ha prevalso il NO. Ma questo è solo un fatto statistico in quanto, nel momento in cui le amministrazioni chiedono la fusione, la Regione ha la facoltà attribuitale dalla Legge di decidere a suo insindacabile giudizio (a prescindere dagli esiti dei referendum).
👨 Mattiapascal   12/03/16 00:04 ® 1608
Mi scusi Marino se vado a cercare il pelo nell'uovo. Credo che nelle tabelle esposte sopra, la percentuale dei votanti sia stata calcolata impropriamente sui residenti (cioè compresi i minorenni, che ancora non votano). Mentre di solito tale dato viene rilevato sugli iscritti alle liste elettorali (cioè gli aventi diritto al voto). Questo spiega (almeno a mio modesto avviso) la percentuale diversa di votanti fra le tabelle del post e quelle visibili nelle fonti indicate. Ovviamente questa precisazione statistica non cambia di una virgola il senso e la sostanza del discorso di Marino...
👨 Marino   12/03/16 10:11 ® 1609
E' davvero gradito il commento di MattiaPascal. Il controllo sociale sui dati e sulle informazioni che vengono scritte in internet è fondamentale e dà tranquillità a chi in buona fede mette a disposizione dati e informazioni. Ho provveduto a completare le tabelle con la voce "elettori" (dato desunto dalle percentuali di affluenza perché non sono stato in grado di trovarlo da fonti ufficiali). Grazie Mattia.
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10/03/16
Marino

Fusione PonteVigo

La Regione ER mi ha comunicato il link da cui prelevare un documento contenente il "Progetto di legge regionale d’iniziativa della Giunta regionale recante Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Ponte dell'Olio e Vigolzone nella Provincia di Piacenza". Eccolo  FONTE  (pdf 6MB).
Per fare prima, seguendo la numerazione delle pagine del documento, posizionarsi all'inizio di pag. 6 di 25.
Nel progetto sottoposto all'Assemblea Regionale si legge che:
- i comuni di Ponte e di Vigolzone cesseranno di essere il 31/12/2016
- il nuovo comune originato dalla fusione decorrerà dal 1/1/2017
- l'elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio si terranno nella tornata elettorale del 2017
- il nuovo comune verrà amministrato da un commissario che resterà in carica fino alle elezioni e che verrà coadiuvato dai sindaci dei preesistenti comuni
- i consiglieri comunali cessati per effetto dell’estinzione dei comuni d’origine, continueranno ad esercitare, fino alla nomina dei successori, gli incarichi esterni loro eventualmente attribuiti
- il nuovo Comune, in via transitoria, subentrerà ai preesistenti Comuni nelle rispettive Unioni con riferimento al territorio dei Comuni d'origine
- entro un anno dalla data della sua istituzione il nuovo Comune disporrà il recesso da una delle due Unioni e perfezionerà l'adesione all'altra con riferimento all'intero territorio comunale
- i contributi regionali previsti per il nuovo comune sono: 150.000€ (~16 €/anno/residente) per tre anni , 136.000 € (~15 €/anno/residente) per 15 anni
- lo Statuto del nuovo Comune dovrà prevedere che alle comunità di origine, o ad alcune di esse, siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi
- lo Statuto del nuovo Comune potrà prevedere l’istituzione di municipi nei territori delle comunità di origine o di alcune di esse; statuto e regolamento comunali potranno disciplinare l’organizzazione e le funzioni dei municipi, prevedendo anche organi eletti a suffragio universale diretto; agli amministratori dei municipi si applicherà la disciplina sullo status degli amministratori locali.
👨 Marino   10/03/16 21:22 ® 1606
Se lo Stato ci desse tutto il contributo teorico, già raddoppiato come da DDL Stabilità, riceveremmo ulteriori 720.000 euro per 10 anni che corrisponderebbero a: 720.000 : 9.097 residenti = 79 euro/anno/residente. Ricapitolando: i prime tre anni 16 + 79 + 15 = 110 €/residente. Dal 4° al 10° anno 79 + 15 = 94 €/residente. Dall'11° al 15° anno 15 €/residente.
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10/03/16
Marino

Referendum 17 aprile: devono essere scelti 16 scrutatori

Il 17 aprile saremo chiamati a votare per il referendum "Trivellazioni".
Nel quesito referendario si chiede: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”.
Il quesito riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa.
Per permettere lo svolgimento del referendum, la Commissione elettorale dovrà scegliere 16 scrutatori. Per fare questo si riunirà in seduta pubblica tra il 25° e il 20° giorno antecedenti la data stabilita per la votazione (cioè tra il 23 e il 28 marzo).
La Commissione elettorale è composta da:
- Sergio Copelli (Sindaco - Presidente commissione)
- Bernardi Alessandro (supplente Lucini Fabrizio)
- Ratti Federico (supplente Marenghi Ivonne)
- Chiesa Alessandro (supplente Peroni Francesco).
👨 Cassandra   10/03/16 17:58 ® 1605
Vista la (purtroppo scarsa) affluenza che si preannuncia, credo ne basterebbero la metà...
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09/03/16
Marino

Consulta dei Minori

Vi invito a dedicare qualche minuto a queste determine  FONTE   FONTE  pubblicate oggi e che ho appena appena finito di leggere.
Nella prima si legge: "rilevate le situazioni di disagio in cui versano le minori P.D. - A.M.E.D. - A.M.S. ..... l’affidamento famigliare è la soluzione ottimale secondo quanto valutato dall’équipe multi-professionale che ha in carico i casi;". E nella seconda: "rilevate le situazioni di disagio in cui versano le minori F.F. e C.R. ..... la collocazione in luogo protetto è la soluzione ottimale secondo quanto valutato dall’équipe multi-professionale che ha in carico i casi nonché secondo quanto disciplinato dal Tribunale per i Minorenni".
Sono fatti che stanno accadendo in abitazioni che si affacciano sulla strada che probabilmente percorriamo tutti i giorni... e sono fatti che strappano il cuore.

Una buona intuizione dell'Amministrazione Copelli era stata la Consulta dei Minori che però ha operato solo per 4 mesi (tre riunioni: 10/11/2014, 20/01 e 24/03/2015).
Perché l'iniziativa è stata abbandonata?
Il Sindaco non sente il dovere di spiegarlo ai cittadini?
E per i consiglieri comunali, va tutto bene così?
I componenti della Consulta: non hanno nulla da dire?
👨 Benedetto   09/03/16 23:06 ® 1597
"Quando avete buttato nel mondo d'oggi un ragazzo senza istruzione, avete buttato in cielo un passerotto senza ali". E' una bella frase di don Milani (e si era negli anni '60!) che ho sentito citare in questi giorni. E come tale (anche se sono fuori argomento) mi piace segnalarla...
👨 Marino   10/03/16 12:58 ® 1602
Ho ricevuto alcuni "segnali" a seguito dei quali ritengo opportuno dare un'interpretazione autentica del post relativo alla Consulta dei minori. Ogni giorno leggo (e spesso approfondisco) i documenti pubblici prodotti dall'Amministrazione comunale, dall'Unione Alta Val Nure e da diverse altre amministrazioni pubbliche. Ieri, sul sito dell'Unione, ho letto le determine che ho linkato nel post. E che mi hanno toccato. E così, a caldo, ho pensato che se le agenzie del territorio che si occupano di minori, fossero meglio coordinate, casi come quelli in oggetto potrebbero magari in futuro ridursi. [[ E' un'opinione? Si (*) ]]. E il post esprime questa mia speranza.
(*) Regolamento Consulta dei minori. Art. 3 – Compiti e attività della Consulta. La Consulta finalizza le proprie attività a: - Analizzare il grado di benessere dei minori sul territorio comunale, anche attraverso azioni di monitoraggio quantitativo e qualitativo; - Individuare le principali criticità di ogni fascia d’età; - Identificare gli obiettivi educativi comuni a cui ispirare le rispettive attività; - Informarsi reciprocamente riguardo alle azioni programmate da ognuno e ricercarne il coordinamento; - Organizzare iniziative congiunte tra più componenti della Consulta, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi educativi comuni; - Avanzare proposte all’Amministrazione Comunale riguardo all’allocazione delle risorse di bilancio destinate alle politiche giovanili.
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07/03/16
Marino

Fusioni e coerenza politica

Interessante la dichiarazione dell’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti riportata da PiacenzaSera  FONTE :
Nessuna fusione se un comune dice no - "Sono i cittadini che decidono: non è possibile una fusione tra due Comuni dove in uno di essi prevalga nettamente il no. Il referendum è un'opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla". Lo sottolinea l’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti, all’indomani del referendum consultivo che ieri ha coinvolto i cittadini di Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino, chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione tra i due Comuni della provincia di Piacenza. “Il referendum è un’opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla - aggiunge Petitti -. Da parte della Regione anche questa volta ci sarà, come sempre, il massimo rispetto per la volontà popolare”.

Diamo qualche numero...
Valsamoggia: a Bazzano dice NO il 58.52% dei cittadini e a Savigno dice NO il 56.82%, ma la somma con gli altri comuni dà SI per il 51.46% e viene decretata la fusione
Borgonovo-Ziano: a Ziano dice NO il 62.71% dei cittadini ma la somma con l'altro comune dà SI per il 56.51% e, secondo l'assessore Petitti, mi sembra di capire, non si farà la fusione.
👨 Fregoli   07/03/16 22:06 ® 1564
Il differente atteggiamento che si prospetta da parte della Regione per i due casi (uguali), dipende probabilmente dal colore politico dei sostenitori locali dei rispettivi progetti di fusione. Come noto, a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina...
👨 Marco   08/03/16 00:17 ® 1566
Alla luce delle dichiarazioni virgolettate dell'Ass. Regionale Petiti, direi che il primo progetto di fusione nel territorio provinciale ha bucato; ne scaturisce che cambiamenti di questa portata vanno portati avanti con pazienza, spiegando nel dettaglio gli effetti pratici derivanti e soprattutto ascoltando le osservazioni dei concittadini, tutte, dalle più pertinenti alle più provocatorie, rispondendo sempre e comunque argomentando e cercando di trasmettere quel senso di certezzza / convinzione, quale frutto della propria lunga riflessione. Ritengo si debba fare un passo del genere, solo se si è convinti che quello rappresenti il futuro, non solo quello prosssimo, non solo quello drogato dai contributi statali/regionali, ma sia il modello attraverso il quale poter accrescere l'offerta ai nostri concittadini ancorandoli al territorio ed essere attrattivi per riuscire ad intercettare nuovi insediamenti. Saluti a tutti.
Marco Boselli
👨 Gianluca Sartori   08/03/16 07:20 ® 1567
Io resto della mia idea a favore della fusione per due realtà solo per ora simili. L'opportunità di accorpamento deve però essere accompagnata da un percorso più attento in termini di coinvolgimento della popolazione... Il rischio di fare la fine di Ziano e' alto, almeno a Ponte. Si può vivere senza fusione? Direi di sì... Ma non "mettiamoci di traverso" per partito preso!!! Buona giornata!!
👨 Ezia   08/03/16 11:28 ® 1568
Io sono di Borgonovo e pur essendo lontana da ormai 40 anni conosco la realtà del mio paese d'origne che da paese agricolo ,si è trasformato in zona ad alto tasso di artigianato con tutte le conseguenze che questo comporta.
Ziano invece grazie alla sue colline e ai suoi vigneti ,ha mantenuto la sua caratteristica di zona agricola e vinicola ,che ha portato benessere e lavoro-Provate a pecorrere la strada che da Borgonovo va a Sarmato:cascine abbondonate ,stalle vuote. e campi coltivati a singhiozzo- Io capisco gli abitanti Ziano : hanno difeso il loro lavoro .
👨 Davide C.   08/03/16 11:44 ® 1569
Fermo restando la libertà di pensiero, mi sembra miope pensare che la situazione attuale possa essere la scelta migliore per il futuro (non parlo di 5 o 10 anni, ma del futuro in senso lato).
E' un atteggiamento che non comprendo e che ritengo sostenuto più dal sentirsi circondato da altri che hanno questa posizione più che da motivazioni di merito.
Nel futuro non ci sarà più necessità di interfacciarsi fisicamente con gli uffici, la convergenza nella digitalizzazione si è avviata da anni, ce ne vorranno molti per arrivare ad un sistema efficiente; idealmente in un futuro remoto l'identificativo "comune" potrebbe anche non esistere più. Non si perde nulla con questo processo, è una fase intermedia tra ora e poi, rinunciarvi significa perdere tempo. Abiteremo sempre nello stesso posto che si chiamerà sempre allo stesso modo, conosceremo sempre le stesse persone, solo cambierà una sigla su un documento. Se vogliamo sostenere le nostre zone secondo me non è per niente positivo spingere contro questo tipo di cambiamenti, non vedo niente di più ma solo di meno. A livello psicologico per alcuni può essere difficile accettare che si possa condividere qualcosa con chi abita addirittura al di là di un torrente; ecco, in democrazia questa parte della popolazione non credo porti vantaggio alla collettività, per cui, per quanto posso, la invito a riflettere sui motivi dell'astio piuttosto che sui motivi a favore perchè penso che se non si è contrari a qualcosa sia meglio essere favorevoli che neutrali, l'inerzia è una brutta roba.
La partecipazione secondo me è anche (in realtà soprattutto) il ruolo che ognuno mette nel pensare oltre a sè stesso, non sedersi in 100 in una stanza a far finta di ascoltare degli oratori per poi andarsene senza aver apportato o assorbito niente.
👨 Luca   08/03/16 16:08 ® 1570
Per fortuna i ns avi quando s'è trattato di unificare i feudi e creare l'Italia non avevano di questi dubbi!!! Se certi benpensanti attuali fossero vissuti allora saremo ancora con il passaggio doganale per andare a san Rocco al porto!!!
👨 Alessandro Chiesa   08/03/16 16:37 ® 1571
Se la discussione si riduce a un semplice "fusione è futuro e Comune singolo è passato" allora ritengo che si stia uscendo completamente di strada.
Senza offendere nessuno, ma non credo si possa ragionare dell'argomento in questi termini.
Alla stessa maniera, non reputo corretto bollare negativamente coloro che hanno vedute diverse dalla propria (cosa che mi sembra di non aver mai fatto).
Anni fa si diceva che fosse "futuro" l'esatto opposto: federalismo, decentramento e autonomia.
E tutti a sostenere tale tesi, etichettandola come unica soluzione possibile e imprescindibile.
Oggi siamo passati al fronte opposto; e non troppo casualmente gli atteggiamenti sono gli stessi.
Secondo me conviene riflettere attentamente, in modo obiettivo (quindi lasciando perdere la retorica, la psicologia, le gabelle, il "ma che bello il Comune unico!" e quant'altro), e concentrarsi sul merito dell'oggetto, quindi porsi l'unica grande domanda: conviene o non conviene (nel senso più ampio del termine) fondersi con Vigolzone?
Visto che si parla tanto di contributi ed alleggerimento dei costi come principali motivi per unificarsi, scrutiamo i bilanci di chi, come il Comune di Valsamoggia, ha già effettuato una fusione e verifichiamo la correttezza o meno di quel che ci sentiamo dire.
Dopodiché, tiriamo le somme.
Saluti.
👨 Davide C.   08/03/16 17:12 ® 1572
Personalmente, trovo che accentrare porti efficienza, fare massa critica porti a maggiori possibilità di investimenti. Come questo si ripercuota sulla vita di tutti noi dipende, in modo non diverso da ora, dagli amministratori e dalle leggi, non credo che sia influenzabile dalla fusione.
Sono sempre stato contrario alla devoluzione, così come sono contrario ai campanilismi, per cui non cavalco carri. Non penso agli introiti economici della prima ora (se ci saranno ne saremo peraltro tutti contenti, favorevoli e contrari), ma alla possibilità di avere magari uno o due assessori in più che possano avere più tempo da dedicare alla gestione della cosa pubblica. Gestire due comuni non comporta lavoro doppio: tutti i contratti si fanno una volta sola, e portano via la stessa quantità di tempo. Un altro vantaggio che vedo è di poter aver un bilancio più sostanzioso che consente, magari ad anni alterni, di investire in opere attualmente non alla portata nè di ponte nè di vigolzone, oltre che quanto detto sopra. Ma, al contrario, cosa comporta rimanere pontolliesi d.o.c.? Io credo chiudersi in un concetto di popolino novecentesco che difende i confini orgoglioso di poter offrire quel qualcosa in più del vicino, posto che ci sia, fintanto che il vicino non mette la quinta (ormai anche la sesta) e ti saluta lasciandoti nel tuo bell'orgoglio. Secondo me l'unità "definitiva" non sarà "Pontone", ma il "Valnurone", che sappia coordinare e disponga dei mezzi (anche economici) per farlo un territorio che sta diventando sempre meno interessante (io credo soprattutto per incuria, menefreghismo e campanilismo sterile).
👨 Vale   08/03/16 17:52 ® 1573
La mia famiglia ha due appartamenti a Ponte, frutto dei sacrifici di una vita. Un giorno potremmo aver bisogno di vendere, per malattia, per pagare la retta di un casa di riposo o anche solo perché ci va di vendere. Se a Ponte aumenterà la popolazione, ci sarà maggior probabilità di riuscire a vendere e di ricavare qualche soldo in più. Affinché a Ponte vengano ad abitare più persone bisogna rendere il paese attrattivo. Per rendere un territorio attrattivo, bisogna mettere a disposizione opportunità di lavoro. Le opportunità di lavoro più consistenti si creano dando agli imprenditori aree per espandersi o per nuovi insediamenti. Quando saremo fusi, quale amministrazione si farà mai carico di progettare e incentivare una zona artigianale a Ponte quando nella bassa di Vigolzone ci sono spazi enormi? E' inevitabile che chi, come la mia famiglia, ha oggi qualcosa sotto al sole, o come i commercianti che hanno un'attività qui, deve pensarci su bene prima di aderire alla moda della fusione. Ed inoltre, per esperienza di questi anni, tutto quello che l'attuale classe politica (non quella al tempo dei feudi) sta proponendoci è sempre e solo pro domo sua. Spero di non urtare la sensibilità di nessuno ma per risparmiare forse qualche euro di tasse locali o per avere nuove opere non voglio smenarci qualche decina di migliaia di euro di svalutazione dei miei beni.
👨 Giuà   08/03/16 19:17 ® 1575
Mi scusi, ma a fronte di anni di deperimento economico del nostro territorio e della provincia in generale, di perdita di migliaia di posti di lavoro e di importanti infrastrutture, di crisi economica e sbriciolamento del risparmio privato, lei ha fatto quella brillante quanto erratissima analisi per paura della fusione e della conseguente polarizzazione del tessuto "produttivo"? ma di cosa sta parlando? A parte che se un imprenditore vuole abbattere i costi va in Romania o in Cina, e non a Vigolzone, fusione o non fusione. Inoltre, non è vero che si sta parlando di "pochi spiccioli", perché il ridimensionamento amministrativo, così come altre semplificazioni a livello regionale e nazionale, rappresenta il futuro. Quindi, se ha paura di smenarci qualche centinaia di milioni di migliaia di euro delle sue proprietà in base alla dubbia veridicità del suo modello predittivo, venda subito.
👨 Luca   08/03/16 21:08 ® 1576
Meglio di Zelig!!!😊😊😊😊
👨 Otelma   08/03/16 22:20 ® 1577
Vedo e prevedo che si sta mettendo male anche per la fusione fra Ponte e Vigolzone...
👨 Tacito   08/03/16 22:43 ® 1578
E per fortuna che non viene detto quale sarebbe il capoluogo. Fosse Vigolzone, la bocciatura sarebbe sicura...
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 00:20 ® 1579
Vedo che ci sono stati più commenti, per cui cerco di dividere le risposte.
1) Per Davide.
Il ragionamento è degno di nota, pur non trovandomi d'accordo con esso.
Descrivo quelle che ritengo esserne le criticità e attendo con piacere una replica.
Efficienza può esserci anche senza accentrare e, in ogni caso, un numero doppio di abitanti non può essere gestito con lo stesso personale di un solo ente (i margini effettivi di risparmio, infatti, sono tutti da verificare, nel caso vi fossero).
Sulla massa critica potrei essere d'accordo, ma lo trovo un concetto abbastanza astratto: intendi per bandi e finanziamenti regionali/statali? (però li contano i progetti, non le dimensioni demografiche), oppure magari per trattare ad esempio con IREN (qui sicuramente conta qualcosa)?
Sugli investimenti maggiori ci andrei cauto: è pur vero che il bilancio è più corposo, ma anche i costi e gli oneri aumentano (cresce tutto in proporzione).
Per quanto riguarda gli assessori, temo che non sarà come tu auspichi, a meno che non muti la legislazione in materia: i Consiglieri dai 3000 ai 10000 abitanti sono sempre 12, quindi anche gli assessori non aumentano di numero.
2) Per Vale.
Il commento mi ha fatto considerare un aspetto che ancora non è stato esaminato.
Tralasciando per ovvie ragioni la sfera privatistica personale, la questione dehli insediamenti produttivi è importante e ciò che è stato detto potrebbe essere veritiero: a Vigolzone vi è una disponibilità maggiore di aree rispetto a Ponte Dell'Olio e, per forza di cose, il Sindaco dell'ipotetico Comune fuso immagino che possa al 90% individuare proprio in Vigolzone un'eventuale nuova zona di ampliamento industriale.
Logicamente, pure gli insediamenti abitativi seguirebbero a ruota questa decisione, a discapito del nostro paese.
3) Per Giuà.
Mi si perdoni l'intromissione, ma il fatto che sia ipotizzabile una polarizzazione delle possibili nuove attività produttive non può essere un qualcosa di poco conto, a mio modesto parere.
Immaginate se accadesse adesso, a Comuni separati: l'opinione diffusa sarebbe alquanto negativa e non comprendo come questa possa ribaltarsi solo perché vi sarebbe una fusione.
Capitolo delocalizzazioni: esistono ancora tanti imprenditori che non ricorrono alla delocalizzazione e preferiscono produrre in loco.
Il compito degli amministratori, oltre a predisporre gli idonei spazi, deve essere quello di creare le condizioni fiscali ottimali (il che è realizzabile anche senza prima fondersi!).
Sulla questione del "rappresenta il futuro", rimando al commento precedente a questo, mentre sui consigli per gli acquisti (o le vendite) non mi intrometto.
Infine, sui minori costi derivanti dal ridimensionamento amministrativo nutro grossi dubbi (rimando al mio blog per spiegazioni tecniche).
👨 Davide   09/03/16 07:26 ® 1580
Mi sembra di capire che sia ponte sia vigolzone siano gestiti tutto sommato bene dal punto di vista del bilancio. Se questa qualità rimanesse nel futuro il nuovo conune avrebbe, a pari condizioni, maggiore possibilità di investire: se in termini pro capite gli investimenti rimanessero gli stessi non si potrebbe dire altrettanto del valore assoluto. La conseguenza è che mentre ora senza contibuti extra non siamo in grado di realizzare opere pubbliche rilevanti, dopo saremmo agevolati.Chiaramente opere che graviterebbero attorno ad uno dei due poli e non entrambi nella maggior parte dei casi, per questo dicevo che credo siano le persone che fisicamente amministrano a determinare o meno il successo di qualsiasi gruppo comunale. Per il discorso assessori, l'auspicio è di superare la soglia del 10.000, obiettivo secondo me abbastanza scontato in quanto ponte sembra in mantenimento e vigolzone forse in lieve crescita. Per quel che riguarda le analisi nel merito del processo di appetibilità industriale, secondo me è vero che la geografia non aiuta però non credo che attualmente tra edifici sgombri, edifici da recuperare (vedi area Tevi) abbiamo spazio in cui una amministrazione capace e che possa avere strumenti giusti può muoversi con successo. Sarebbe comunque bello se l'unico paletto che ostacola gli investimenti industriali fosse la disponibilità di suolo! Io credo che l'appetibilità di un paese come Ponte non possa ruotare unicamente attorno alle proposte di lavoro a meno di 1 km da casa. In tanti viaggiamo più o meno km per raggiungere i nostri uffici, negozi o industrie senza grandi problemi. Secondo me con una visione più ampia sulla qualità della vita ( servizi alla persona, assistenza sanitaria, istruzione, divertimenti, natura etc) possiamo acquisire una competitività maggiore di quella che 30 o 40 posti di lavoro locali possono garantire (non credo che in un lustro possa in ogni caso aprire uno stabilimento della fiat)
👨 John Connor   09/03/16 08:22 ® 1581
Quando, Ziano e Borgonovo saranno fusi d'ufficio, perché succederà è inevitabile, qualcuno penserà alle occasioni perse se si fossero fusi volontariamente.......
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 11:56 ® 1584
Gli amministratori sono sempre coloro che determinano il successo o il fallimento di una realtà amministrativa (la penso uguale!).
Sui valori assoluti degli investimenti hai ragione, però teniamo sempre presente che se concentro da una parte, naturalmente lascio scoperta l'altra.
Un buon gruppo di lavoro dovrà avere la capacità e la bravura di saper gestire pure questo aspetto (l'importante è la trasparenza e il parlar chiaro).
Concedimi comunque di spezzare una lancia in mio favore.
Gli investimenti sarebbe possibili farli anche a Ponte Dell'Olio singolo, nonostante la solita ripetitiva manfrina del "non ci sono soldi": basterebbe avere le idee chiare (che sinora non ho visto). Se si è consci di ciò che va fatto, si riesce a gestire le risorse (poche o molte che siano) e programmarle di conseguenza.
Se, al contrario, non si sa dove sbattere la testa, il rischio è che si finisca col non fare mai niente.
Ad esempio, sul mio blog personale ho parlato a più riprese di quelle che, dal mio punto di vista, ritengo essere le priorità (non le ripeto per evitare di dilungarmi troppo): toccasse a me amministrare, orienterei il mio agire al perseguimento di tali obiettivi (e, se non tutti, almeno qualcuno sarei certo di realizzarlo).
👨 Davide   09/03/16 12:37 ® 1585
Non entro nel merito della politica qui perché non mi sembra il luogo opportuno per propagande, aggiungo alla riflessione che nel caso non ci fondessimo, se vigolzone decidesse di espandere l'area industriale lo farebbe a nostro discapito comunque. Poter entrare nel processo decisionale in questo e altri ambiti non credo possa toglierci, ma darci opportunità maggiori. Non dimentichiamo che una porzione rilevante della popolazione comunale di vigolzone gravita attorno a ponte, mentre non credo si possa affermare il contrario. Mi sembra che anche Marino abbia fatto una tabella qualche tempo fa.
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 12:57 ® 1586
Cerco di rassicurare sulla propaganda.
Normalmente la fa chi è in campagna elettorale o chi si vuole candidare: Io, salvo eventi eccezionali, per l'eventuale Comune unificato non sarò in campo, mentre per il meno eventuale Comune singolo, al momento, avrei poche certezze di esserci.
Mi limito a raccontare ciò che tutti hanno potuto vedere in questi quasi due anni di amministrazione: nulla di memorabile, che possa far dire agli storici "questa cosa la ha fatta X" (non è un'offesa, bensì la verità).
Tornando a noi, Ponte Dell'Olio sarebbe l'epicentro del nuovo territorio, ma la parte attualmente di Vigolzone che fiancheggia il nostro territorio sulla sinistra non credo possa portarci qualche tipo di vantaggio particolare.
Comunque sia, l'ampliamento industriale a Vigolzone sarebbe per noi un problema anche a Comune fuso, in quanto gli insediamenti abitativi privilegerebbero quella zona rispetto alla nostra (diventeremmo una sorta di periferia).
Entrare nei processi decisionali apre sempre nuove opportunità, ma qui ci riallacciamo al punto sugli amministratori (dove ti davo ragione).
Ad ogni modo, lascio scritto questo mio sentore alla cronaca di Ponteweb, in attesa di compimento (ne sono convinto al 90%): a Comune fuso, la prossima amministrazione non punterà allo sviluppo industriale/produttivo nel territorio pontolliese, ma si concentrerà quasi esclusivamente su Vigolzone, sulla medesima riga di adesso.
👨 Davide   09/03/16 13:25 ® 1587
E' verosimile, rimango dubbioso sul danno reale che ne deriverebbe. Non penso che ad oggi 5 minuti di macchina, tanto ci vuole a spostarsi a vigolzone da ponte, possano determinare la scelta di dove abitare più della bellezza dei luoghi e dei servizi, su cui credo ci sarà da puntare maggiormente che non su altro. Vigolzone è geograficamente vicino a Podenzano che sicuramente fagociterà la maggior parte dei centri periferici in molti settori. Da questo punto di vista siamo noi a poter fare le spalle larghe quale centro di maggior influenza sulla vallata. I nostri vicini dell'alta valle per chi non lo sapesse stanno affrontando gli stessi discorsi. In questa fase forse sapere cogliere con energia questa opportunità potrebbe portare maggiore vantaggi che non subire negativamente scelte altrui.
👨 Fabrizio Cadura   09/03/16 13:33 ® 1588
Caro Alessandro spiega meglio il tuo concetto di periferia. Perché non mi è molto chiaro
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 14:04 ® 1590
Rispondo ad entrambi.
1) Per Davide.
Come non darti ragione sui 5 minuti, però per una persona che deve scegliere dove andare ad abitare sembra che contino più di quanto dovrebbero: anche a Vigolzone ci sono case sfitte e aree residenziali libere, quindi se uno trova lavoro lì, verosimilmente si stabilisce lì.
Alla lunga, ma su ciò credo che un Comune possa fare ben poco, è possibile che i proprietari pontolliesi di immobili sfitti e/o destinati alla residenza temporanea, stante una preferenza per Vigolzone dei papabili nuovi abitanti, possano ricorrere ad un abbassamento dei prezzi di vendita o affitto al fine di aumentare l'appetibilità e attrarre famiglie.
Naturalmente, quando un bene come la casa perde valore e si svaluta è sempre un male, perché significa che il mercato è in contrazione (non dovremmo arrivare a tanto!).
Del miglioramento dei servizi ne sentiamo tanto parlare, ma sempre in maniera astratta: quelli attuali sono migliorabili? in che modo migliorarli? fino a che punto un ente pubblico può agire? Io, per citare un esempio, sarei per internalizzare la mensa scolastica e renderla a \"km 0\", ma non so sinceramente quanto possa impattare (nonostante il servizio in sé migliori).
Il discorso è ampio e andrebbe approfondito (nei commenti è difficile).
2) Per Fabrizio.
Ciao Fabri, in modo molto semplice, intendevo dire che se una delle due aree diventasse di fatto il polo industriale e abitativo del nuovo Comune, conseguentemente l'altra diverrebbe una sorta di Zona B, pressoché ferma dal punto di vista lavorativo e demografico, se non addirittura in recessione.'
👨 Fabrizio Cadura   09/03/16 17:02 ® 1592
Ciao Alessandro, avresti ragione di fatto se il comune con il polo industriale fosse molto più grande dotato di più servizi, di maggiore offerta di commercio di vicinato. In questo caso si creerebbe sicuramente un bipolo urbanistico di pari dimensioni, con un leggero vantaggio in termini di qualità e storia dell'insediamento per Ponte dell'olio. Tieni conto che nell'immediato è praticamente impossibile che un'azienda di buone dimensioni possa insediarsi sul territorio provinciale sia a Vigolzone che a Ponte dell'olio. Tieni anche conto che un'azienda già insediata difficilmente decide di spostare la propria sede, perchè comporterebbe un notevole investimento. Non vedo rischio che Ponte dell'olio possa in qualche modo deprimersi in una fusione con Vigolzone, non vi sono ragioni economiche nè urbanistiche. L'unica variabile in gioco sarà la gestione dei servizi al cittadino. In realtà oggi chi si ricorda più del Comune di Torrano o Tollara? La storia del nostro territorio non va vista come la fotografia dello stato attuale immutabile nel tempo. In realtà il comune amministrativo è una convenzione piuttosto recente. Infine e concludo non è detto poi che il concetto di periferia, o meglio di insediamento periferico sia negativo, è chiaro che se pensi alle periferie delle metropoli tale significato lo assume, prova però a pensare agli insediamenti periferici propri del nostro territorio, Piacenza ad esempio ha insediamenti periferici residenziali di grande qualità, ed insediamenti periferici industriali di scarsissima qualità. Da architetto e appassionato urbanista, preferisco sicuramente, pensando ad un unico territorio, concentrare lo sviluppo produttivo che non crea ambienti di qualità nelle aree idonee ben lontano dagli insediamenti di qualità. Scusa la lunghezza.
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 17:06 ® 1591
John Connor, perdonami, ma nessuno finora ha minacciato di accorparci d'ufficio (parlo per noi, siccome di Ziano e Borgonovo mi interessa assai poco).
Se mai si paventasse tale possibilità, ne trarremo le conseguenze, però essa non può essere utilizzata come pretesto per puntare la pistola alla nuca delle persone.
Anche perché, pur essendoci qualche disegno di legge depositato in Parlamento a tal proposito, tale evoluzione normativa sembra ancora molto lontana, ammesso che divenga realtà in futuro (la vedo dura, ma è un'opinione personale).
👨 John Connor   09/03/16 17:16 ® 1593
Le fusioni verranno fatte d'ufficio non per esigenza normativa, ma per esigenza amministrativa. La sostenibilità di piccoli-medi comuni, a fronte di bassi/nulli trasferimenti statali è critica e sarà sempre peggio. Inoltre in un ottica di riordino del territorio (vedasi eliminazione delle provincie) il nuovo referente dei comuni sarà o una macro area o direttamente la regione e sono convinto che ancora una volta saranno avvantaggiati i comuni più popolosi, mentre quelli più piccoli saranno svantaggiati sotto tutti i punti di vista.
👨 Marino   09/03/16 17:29 ® 1594
John, permettimi una battuta birichina, ma non irriverente perché basata su fatti oggettivi e storificati: le tue parole mi suonano come quelle di chi, molto qualificato, ha giustificato la fretta con cui si doveva avviare la fusione entro il 2015 con la possibile perdita del -30% dei contributi (infatti... dal 1/1/2016 i contributi sono stati raddoppiati +100% :-)).
👨 Andrea M.   09/03/16 18:34 ® 1595
Visto che è la discussione del momento voglio sottolineare un mio punto di vista. Ok accorpare piccole e piccolissime amministrazioni per risparmiare denaro pubblico ma come al solito in Italia per interessi di parte si perde il senso delle proposte. Davvero Pontedellolio e Vigolzone sono Comuni piccoli? Sapete quanti Comuni ci sono in Italia con popolazione sotto i 1000 abitanti? La bellezza di 1970!! Forse non spetterebbe prima a loro unirsi in Comuni più "ragionevoli"? Inoltre lo stesso fatto di dare contributi per la fusione è un assurdità. Se per lo Stato Italiano è bene che 2 Comuni si uniscano lo fanno e basta, il contributo cos'è? Il contentino?
👨 Alessandro Chiesa   09/03/16 20:38 ® 1596
Replico ad entrambi.
1) Per Fabrizio.
Tranquillo, lungo o corto non è importante.
Provo a risponderti per quel che è il mio modo di vedere le cose.
Non credo sia questione di grandezze demografiche, così come non lo sia di servizi, in quanto le prime sono simili fra i due Comuni e i secondi altrettanto.
Sui servizi, soprattutto, va detto che quelli sono e quelli rimangono, siccome la fusione non permette di aumentarne l'offerta (che senso avrebbe introdurne di nuovi per alcuni anni e dopo toglierli?).
Ponte si sta già deprimendo economicamente e demograficamente (i numeri del DUP sono chiari).
Sulla questione della periferia, non penso si possa ragionare del nostro paese come di una zona periferica di una grande città (paragoni non fattibili).
È ovvio che prima o poi arriverà anche un periodo di espansione economica (fuori dall'euro!) e, magari, quando sarà il momento, il futuro Sindaco opterà per espandere la zona industriale dove vi sarà spazio, ossia a Vigolzone, sfavorendo per ovvie ragioni Ponte.
Inutile girarci attorno e negarlo: la gente va dove c'è lavoro.
Possiamo mettere tutti i migliori servizi del mondo, ma senza posti lavorativi non si stabilisce a vivere da noi nessuna famiglia.
Infine, relativamente all'ambito di gestione urbanistica su area vasta, conoscendomi sai già di trovarmi in disaccordo: sono avverso alla logica del "sempre più grande".
Non vorrei arrivare al punto che mi si dica di abolire tutto e tenere solo lo Stato centrale.
2) Per John Connor.
Suvvia, non esageriamo adesso.
Mi sembra che nessun piccolo Comune, men che meno Ponte Dell'Olio (che tanto piccolo non è affatto!), sia in fallimemto o immobilizzato.
Al contrario, vedo tante amministrazioni che, senza lamentarsi continuamente delle risorse limitate, si adoperano e cercano di produrre comunque qualcosa di buono.
Non ti offendi vero, se ti dico che la tua visiome futura della nostra realtà nazionale è un pò troppo orwelliana?
Vedrai, carissimo John, che se nel 2018 mandiamo al potere un Governo come si deve, che ci liberi dalla maledizione dell'austerità, tante cose cambieranno e i Comuni avranno molte più possibilità di quante non ne abbiano adesso.
Nel frattempo, anziché abolire questi ultimi per allontanare il cittadino dalla res publica, converrebbe programmare e gestire sapientemente il denaro che si ha (poco o molto che sia).
Concludo con una riflessione.
Guarda caso, il partito che da Roma tenta di mettere in ginocchio i Comuni è lo stesso che spinge assiduamente per le fusioni.
Chissà come mai, eh?!
Meno potere hanno i cittadini, più qualcuno è contento.
👨 John Connor   10/03/16 08:07 ® 1598
Marino la mia è una deduzione pragmatica. Se lo Stato e la Regione incentivano, economicamente, in maniera così forte le fusioni significa che le ritengono molto importanti. Pertanto prima incentivano per far si che i comuni si fondano in modo ragionato e "naturale". Terminato il periodo di incentivazione e magari terminati anche i fondi il riordino territoriale avverrà d'ufficio. E tanti saluti alla partecipazione al dibattito ecc.ecc.
👨 Titti   10/03/16 12:07 ® 1600
Bisogna tener presente che con le fusioni
"lavoreremo un giorno in meno , ma guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più"
👨 Alessandro Chiesa   10/03/16 12:25 ® 1601
Quest'ultimo commento è bellissimo.
Per distacco il migliore della discussione (giuro sono morto dal ridere!).
Titti Sindaco, subito!
👨 Ezia   11/03/16 14:58 ® 1607
A Luca consiglio ripasso approfondito della storia specialmente quella medioevale
👨 Ezia   15/03/16 09:55 ® 1636
Ecco perchè sono contraria alle fusioni:1*)è soltanto un tornaconto pecuniario e più soldi vuol dire solo più spreco .
2) seuguendo giornali e TV in merito alle elezioni aMMINISTRtive delle maggiori città ,lo spettacolo della
nostra classe politica è o da suicidio di massa o dal bazuka.
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07/03/16
Marino

Biblioteca comunale

Un paio di settimane fa mi hanno segnalato l'inopportunità di far pagare, specialmente agli studenti, una quota annuale per poter consultare, leggere e avere in prestito i libri.
Mi sono documentato e ho appreso che effettivamente il Regolamento della nostra biblioteca prevede il pagamento di una quota annuale per poter utilizzare i servizi della biblioteca  FONTE .
Ho approfondito l'argomento e ho appreso che la Legge Regionale 24 marzo 2000, n. 18, all'art.12 comma 2, recita: "L'uso delle biblioteche e degli archivi è gratuito per quanto riguarda i servizi di consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito."  FONTE .
Nella delibera con cui sono state definite le tariffe, come premessa, si legge: "per effetto del combinato disposto dall’art. 42, comma II, lettera f) e art. 48 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – la determinazione delle aliquote e delle tariffe dei servizi pubblici rientra nelle competenze della Giunta Comunale;".
E' indubbio che la Giunta sia competente a determinare le tariffe ma, ritengo io, solo per quei servizi per i quali la legge prevede tariffe. Nel caso delle biblioteche la legge prescrive che per "la consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito" non vi debbano essere tariffe ma "gratuità".
Girovagando per internet si legge:
- Rivergaro: L'iscrizione è gratuita così come l'accesso alle postazioni multimediali
- Podenzano: L’iscrizione è gratuita e immediata
- San Giorgio: L'accesso alla biblioteca è libero e gratuito
- ecc.
Sto ancora approfondendo il tema... ma mi sto convincendo che, anche su questo particolare aspetto della biblioteca, non si stia operando nel modo più opportuno.
👨 Marino   10/03/16 13:23 ® 1603
Questa mattina sono stato ricevuto dall'assessore Ivonne Marenghi. Ella mi ha confermato che, in merito al pagamento di una quota annua per la consultazione, la lettura e il prestito dei libri, l'attuale Giunta condivide l'impostazione data nel 2011 dalla Giunta Spinola sebbene la Legge Regionale 18/2000, all'art.12 comma 2, reciti: "L'uso delle biblioteche e degli archivi è gratuito per quanto riguarda i servizi di consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito".
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07/03/16
Franco Sbuttoni

Badante cercasi..

Sto' cercando una Signora in pensione per badare alla mamma ,casa in uso accomodato .Rettribuzione ottima Loc. mistadello di castione tel. 0523 877297-3393992862
  
07/03/16
Marino

Mensa scolastica

Forse è opportuno accendere una lampadina sulla Mensa scolastica.
Dopo il quesito: "a Ponte vi sono famiglie che non pagano la retta della mensa e se si quale atteggiamento viene tenuto verso i bambini di queste famiglie", ho avuto notizia di una famiglia non ha aderito alla proposta di tempo pieno perché ha ritenuto la qualità della mensa non idonea per i propri figli. Ho anche sentito dire che il gestore, quest'anno, ha ricevuto due richiami. In un commento letto su FB la mensa è valutata "un servizio a dir poco scadente".
Dato che anche io, tutti noi, contribuiamo a pagare la mensa scolastica, dieri che è un tema da approfondire.
Quindi: le prime domande da farsi sono. Queste notizie "vaganti" sulla qualità del servizio, ecc. hanno fondamento? Quale è la valutazione dell'Amministrazione sulla qualità del servizio mensa? Oltre al controllo messo in atto dalla Commissione mensa, vengono periodicamente somministrati alle famiglie questionari sulla qualità del servizio? Quali risultati hanno dato? Sarebbe opportuno che, in tema di trasparenza, i risultati dei questionari ed eventuali rilievi al gestore fossero resi pubblici sul sito del comune?
Per lavorare su dati certi, qui il regolamento della Mensa  FONTE  (pdf 53kB). L'art.12 elenca i componenti e le prerogative della Commissione che deve sorvegliare il buon funzionamento del servizio mensa.
Qui alcune delibere di esonero dal pagamento della mensa  FONTE   FONTE  FONTE .
Qui la delibera di adozione delle tariffe mensa  FONTE .
Non sono in grado di segnalare il documento di nomina dei componeti della Commissione perché la delibera di nomina per l'anno scolastico 2015-2016 non la trovo pubblicata (cercherò di reperirla).
👨 Marino   07/03/16 13:38 ® 1562
A questo link http://halleyweb.com/c033036/mc/mc_attachment.php?mc=4239 la determina con cui è stato affidato il servizio di fornitura e somministrazione dei pasti ad alunni ed insegnanti dei nidi, delle scuole primarie e secondarie di primo grado site nei territori dei Comuni di Ponte dell’Olio e Vigolzone, dei minori frequentanti il centro educativo e dei dipendenti comunali di Ponte dell’Olio. Anni scolastici 2012/2013 – 2013/2014 – 2014/2015 – 2015/2016. Dovrebbe quindi a breve partire una nuova gara d'appalto. E' quindi il momento giusto per approfondire il tema.
👨 Marino   10/03/16 13:46 ® 1604
In merito al tema "mensa", questa mattina sono stato ricevuto dall'assessore Ivonne Marenghi. Ella e il funzionario competente mi hanno rassicurato in merito alle procedure di verifica della qualità del servizio che, stando alle segnalazioni e ai sopralluoghi, nell'ultima stagione è migliorato. Nella corrente stagione sono comunque stati formalizzati due richiami che hanno prodotto sanzioni al gestore per circa 1.200 €. Si sta preparando il bando di gara per l'affidamento del servizio per i prossimi due anni.
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07/03/16
Marino

Fusione comuni

Ieri si è tenuto il referendum consultivo nei comuni di Ziano e di Borgonovo.
Questi i risultati del referendum  FONTE :
- Ziano SI 37% NO 63%
- Borgonovo SI 69% NO 31%
- Totale SI 57% NO 43%
Entro 60 giorni l'Assemblea legislativa delibererà sul progetto di legge. A quel punto sapremo quale sarà, per i politici regionali, il concetto di sovranità popolare di due comunità che a tutt'oggi sono sovrane sul proprio territorio, e di cui una ha chiaramente espresso la volontà di rimanere tale.
 PS: gli amministratori comunali di Ziano, stamattina, qualche domanda sulla propria rappresentatività se la faranno? E agiranno di conseguenza? Oppure... 
👨 Benito   07/03/16 09:31 ® 1561
Quando Piacenza (nel '23) inglobò i comuni di Sant'Antonio, San Lazzaro e Mortizza, tutti questi problemi non si ponevano...
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07/03/16
MattiaPascal

Rassegna stampa

L'Emilia è la regione che ha fatto da apripista alla legge Delrio, che prevede modifiche territoriali e nuove denominazioni per i Comuni che si mettono insieme. E' nato qui il primo Comune fuso più grande d'Italia, Valsamoggia. Al referendum consultivo, tre dei cinque paesi (Crespellano, Monteveglio, Castello di Serravalle) hanno votato a favore, due contro (Bazzano e Savigno).
"Ma adesso tutti ne vedono i vantaggi e riconoscono che mettendosi insieme, con le opportunità che offre la legge, si creano occasioni di crescita e competitività", spiega il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. "Quel che conta è valorizzare il territorio e non lasciarlo deperire con i vincoli di bilancio".
C'è la fila dei sindaci richiedenti, dicono in Regione.
"I Comuni non ce la fanno più", ammette il sindaco di Borgonovo, Roberto Barbieri. "Nel 2011 ricevevo un milione di trasferimenti dallo Stato per la spesa corrente. Nel 2014 eravamo a quota 490mila e nel 2015 abbiamo dato noi 179mila euro al Tesoro. Come si fa a governare un paese, a garantire i servizi, a rispondere ai bisogni? Con la fusione avremo in cassa un milione ogni anno per quindici anni. Si può pensare a scuole, asili, strade. Ossigeno per tutti".

E' quanto si legge sul "Corriere della Sera" di oggi (a pag. 24) in un articolo a firma di Giangiacomo Schiavi.
Naturalmente anche stavolta ambasciator non giudica e non porta pena...
👨 Trap   07/03/16 09:18 ® 1560
Caro Barbieri, non dire gatto se non l'hai nel sacco...
👨 Luca   08/03/16 00:23 ® 1565
Pensa invece che c'è chi il sacco neanche lo vuole prendere su...... Il gatto gli può anche volare in testa che nel sacco non ce lo mette di sicuro....
👨 Ezia   08/03/16 18:25 ® 1574
QUALCUNO rinfreschi al memoria al sindaco di Borgonovo: da diversi lustri Borgonovo è governato da una lista di centro destra ;;;;;;;;;;;;
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