07/03/16
Marino
Marino
Fusioni e coerenza politica
Interessante la dichiarazione dell’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti riportata da PiacenzaSera FONTE :
Nessuna fusione se un comune dice no - "Sono i cittadini che decidono: non è possibile una fusione tra due Comuni dove in uno di essi prevalga nettamente il no. Il referendum è un'opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla". Lo sottolinea l’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti, all’indomani del referendum consultivo che ieri ha coinvolto i cittadini di Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino, chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione tra i due Comuni della provincia di Piacenza. “Il referendum è un’opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla - aggiunge Petitti -. Da parte della Regione anche questa volta ci sarà, come sempre, il massimo rispetto per la volontà popolare”.
Diamo qualche numero...
Valsamoggia: a Bazzano dice NO il 58.52% dei cittadini e a Savigno dice NO il 56.82%, ma la somma con gli altri comuni dà SI per il 51.46% e viene decretata la fusione
Borgonovo-Ziano: a Ziano dice NO il 62.71% dei cittadini ma la somma con l'altro comune dà SI per il 56.51% e, secondo l'assessore Petitti, mi sembra di capire, non si farà la fusione.
Nessuna fusione se un comune dice no - "Sono i cittadini che decidono: non è possibile una fusione tra due Comuni dove in uno di essi prevalga nettamente il no. Il referendum è un'opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla". Lo sottolinea l’assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti, all’indomani del referendum consultivo che ieri ha coinvolto i cittadini di Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino, chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione tra i due Comuni della provincia di Piacenza. “Il referendum è un’opportunità: sta ai territori decidere se coglierla o respingerla - aggiunge Petitti -. Da parte della Regione anche questa volta ci sarà, come sempre, il massimo rispetto per la volontà popolare”.
Diamo qualche numero...
Valsamoggia: a Bazzano dice NO il 58.52% dei cittadini e a Savigno dice NO il 56.82%, ma la somma con gli altri comuni dà SI per il 51.46% e viene decretata la fusione
Borgonovo-Ziano: a Ziano dice NO il 62.71% dei cittadini ma la somma con l'altro comune dà SI per il 56.51% e, secondo l'assessore Petitti, mi sembra di capire, non si farà la fusione.
Diritto di rettifica
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07/03/16
Marino
Marino
Biblioteca comunale
Un paio di settimane fa mi hanno segnalato l'inopportunità di far pagare, specialmente agli studenti, una quota annuale per poter consultare, leggere e avere in prestito i libri.
Mi sono documentato e ho appreso che effettivamente il Regolamento della nostra biblioteca prevede il pagamento di una quota annuale per poter utilizzare i servizi della biblioteca FONTE .
Ho approfondito l'argomento e ho appreso che la Legge Regionale 24 marzo 2000, n. 18, all'art.12 comma 2, recita: "L'uso delle biblioteche e degli archivi è gratuito per quanto riguarda i servizi di consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito." FONTE .
Nella delibera con cui sono state definite le tariffe, come premessa, si legge: "per effetto del combinato disposto dall’art. 42, comma II, lettera f) e art. 48 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – la determinazione delle aliquote e delle tariffe dei servizi pubblici rientra nelle competenze della Giunta Comunale;".
E' indubbio che la Giunta sia competente a determinare le tariffe ma, ritengo io, solo per quei servizi per i quali la legge prevede tariffe. Nel caso delle biblioteche la legge prescrive che per "la consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito" non vi debbano essere tariffe ma "gratuità".
Girovagando per internet si legge:
- Rivergaro: L'iscrizione è gratuita così come l'accesso alle postazioni multimediali
- Podenzano: L’iscrizione è gratuita e immediata
- San Giorgio: L'accesso alla biblioteca è libero e gratuito
- ecc.
Sto ancora approfondendo il tema... ma mi sto convincendo che, anche su questo particolare aspetto della biblioteca, non si stia operando nel modo più opportuno.
Mi sono documentato e ho appreso che effettivamente il Regolamento della nostra biblioteca prevede il pagamento di una quota annuale per poter utilizzare i servizi della biblioteca FONTE .
Ho approfondito l'argomento e ho appreso che la Legge Regionale 24 marzo 2000, n. 18, all'art.12 comma 2, recita: "L'uso delle biblioteche e degli archivi è gratuito per quanto riguarda i servizi di consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito." FONTE .
Nella delibera con cui sono state definite le tariffe, come premessa, si legge: "per effetto del combinato disposto dall’art. 42, comma II, lettera f) e art. 48 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – la determinazione delle aliquote e delle tariffe dei servizi pubblici rientra nelle competenze della Giunta Comunale;".
E' indubbio che la Giunta sia competente a determinare le tariffe ma, ritengo io, solo per quei servizi per i quali la legge prevede tariffe. Nel caso delle biblioteche la legge prescrive che per "la consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito" non vi debbano essere tariffe ma "gratuità".
Girovagando per internet si legge:
- Rivergaro: L'iscrizione è gratuita così come l'accesso alle postazioni multimediali
- Podenzano: L’iscrizione è gratuita e immediata
- San Giorgio: L'accesso alla biblioteca è libero e gratuito
- ecc.
Sto ancora approfondendo il tema... ma mi sto convincendo che, anche su questo particolare aspetto della biblioteca, non si stia operando nel modo più opportuno.
Diritto di rettifica
👨 Marino 10/03/16
Questa mattina sono stato ricevuto dall'assessore Ivonne Marenghi. Ella mi ha confermato che, in merito al pagamento di una quota annua per la consultazione, la lettura e il prestito dei libri, l'attuale Giunta condivide l'impostazione data nel 2011 dalla Giunta Spinola sebbene la Legge Regionale 18/2000, all'art.12 comma 2, reciti: "L'uso delle biblioteche e degli archivi è gratuito per quanto riguarda i servizi di consultazione dei documenti e dei cataloghi, la lettura e il prestito".
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07/03/16
Franco Sbuttoni
Franco Sbuttoni
Badante cercasi..
Sto' cercando una Signora in pensione per badare alla mamma ,casa in uso accomodato .Rettribuzione ottima Loc. mistadello di castione tel. 0523 877297-3393992862
Diritto di rettifica
07/03/16
Marino
Marino
Mensa scolastica
Forse è opportuno accendere una lampadina sulla Mensa scolastica.
Dopo il quesito: "a Ponte vi sono famiglie che non pagano la retta della mensa e se si quale atteggiamento viene tenuto verso i bambini di queste famiglie", ho avuto notizia di una famiglia non ha aderito alla proposta di tempo pieno perché ha ritenuto la qualità della mensa non idonea per i propri figli. Ho anche sentito dire che il gestore, quest'anno, ha ricevuto due richiami. In un commento letto su FB la mensa è valutata "un servizio a dir poco scadente".
Dato che anche io, tutti noi, contribuiamo a pagare la mensa scolastica, dieri che è un tema da approfondire.
Quindi: le prime domande da farsi sono. Queste notizie "vaganti" sulla qualità del servizio, ecc. hanno fondamento? Quale è la valutazione dell'Amministrazione sulla qualità del servizio mensa? Oltre al controllo messo in atto dalla Commissione mensa, vengono periodicamente somministrati alle famiglie questionari sulla qualità del servizio? Quali risultati hanno dato? Sarebbe opportuno che, in tema di trasparenza, i risultati dei questionari ed eventuali rilievi al gestore fossero resi pubblici sul sito del comune?
Per lavorare su dati certi, qui il regolamento della Mensa FONTE (pdf 53kB). L'art.12 elenca i componenti e le prerogative della Commissione che deve sorvegliare il buon funzionamento del servizio mensa.
Qui alcune delibere di esonero dal pagamento della mensa FONTE FONTE FONTE .
Qui la delibera di adozione delle tariffe mensa FONTE .
Non sono in grado di segnalare il documento di nomina dei componeti della Commissione perché la delibera di nomina per l'anno scolastico 2015-2016 non la trovo pubblicata (cercherò di reperirla).
Dopo il quesito: "a Ponte vi sono famiglie che non pagano la retta della mensa e se si quale atteggiamento viene tenuto verso i bambini di queste famiglie", ho avuto notizia di una famiglia non ha aderito alla proposta di tempo pieno perché ha ritenuto la qualità della mensa non idonea per i propri figli. Ho anche sentito dire che il gestore, quest'anno, ha ricevuto due richiami. In un commento letto su FB la mensa è valutata "un servizio a dir poco scadente".
Dato che anche io, tutti noi, contribuiamo a pagare la mensa scolastica, dieri che è un tema da approfondire.
Quindi: le prime domande da farsi sono. Queste notizie "vaganti" sulla qualità del servizio, ecc. hanno fondamento? Quale è la valutazione dell'Amministrazione sulla qualità del servizio mensa? Oltre al controllo messo in atto dalla Commissione mensa, vengono periodicamente somministrati alle famiglie questionari sulla qualità del servizio? Quali risultati hanno dato? Sarebbe opportuno che, in tema di trasparenza, i risultati dei questionari ed eventuali rilievi al gestore fossero resi pubblici sul sito del comune?
Per lavorare su dati certi, qui il regolamento della Mensa FONTE (pdf 53kB). L'art.12 elenca i componenti e le prerogative della Commissione che deve sorvegliare il buon funzionamento del servizio mensa.
Qui alcune delibere di esonero dal pagamento della mensa FONTE FONTE FONTE .
Qui la delibera di adozione delle tariffe mensa FONTE .
Non sono in grado di segnalare il documento di nomina dei componeti della Commissione perché la delibera di nomina per l'anno scolastico 2015-2016 non la trovo pubblicata (cercherò di reperirla).
Diritto di rettifica
👨 Marino 07/03/16
A questo link http://halleyweb.com/c033036/mc/mc_attachment.php?mc=4239 la determina con cui è stato affidato il servizio di fornitura e somministrazione dei pasti ad alunni ed insegnanti dei nidi, delle scuole primarie e secondarie di primo grado site nei territori dei Comuni di Ponte dell’Olio e Vigolzone, dei minori frequentanti il centro educativo e dei dipendenti comunali di Ponte dell’Olio. Anni scolastici 2012/2013 – 2013/2014 – 2014/2015 – 2015/2016. Dovrebbe quindi a breve partire una nuova gara d'appalto. E' quindi il momento giusto per approfondire il tema.
👨 Marino 10/03/16
In merito al tema "mensa", questa mattina sono stato ricevuto dall'assessore Ivonne Marenghi. Ella e il funzionario competente mi hanno rassicurato in merito alle procedure di verifica della qualità del servizio che, stando alle segnalazioni e ai sopralluoghi, nell'ultima stagione è migliorato. Nella corrente stagione sono comunque stati formalizzati due richiami che hanno prodotto sanzioni al gestore per circa 1.200 €. Si sta preparando il bando di gara per l'affidamento del servizio per i prossimi due anni.
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07/03/16
Marino
Marino
Fusione comuni
Ieri si è tenuto il referendum consultivo nei comuni di Ziano e di Borgonovo.
Questi i risultati del referendum FONTE :
- Ziano SI 37% NO 63%
- Borgonovo SI 69% NO 31%
- Totale SI 57% NO 43%
Entro 60 giorni l'Assemblea legislativa delibererà sul progetto di legge. A quel punto sapremo quale sarà, per i politici regionali, il concetto di sovranità popolare di due comunità che a tutt'oggi sono sovrane sul proprio territorio, e di cui una ha chiaramente espresso la volontà di rimanere tale.
PS: gli amministratori comunali di Ziano, stamattina, qualche domanda sulla propria rappresentatività se la faranno? E agiranno di conseguenza? Oppure...
Questi i risultati del referendum FONTE :
- Ziano SI 37% NO 63%
- Borgonovo SI 69% NO 31%
- Totale SI 57% NO 43%
Entro 60 giorni l'Assemblea legislativa delibererà sul progetto di legge. A quel punto sapremo quale sarà, per i politici regionali, il concetto di sovranità popolare di due comunità che a tutt'oggi sono sovrane sul proprio territorio, e di cui una ha chiaramente espresso la volontà di rimanere tale.
PS: gli amministratori comunali di Ziano, stamattina, qualche domanda sulla propria rappresentatività se la faranno? E agiranno di conseguenza? Oppure...
Diritto di rettifica
👨 Benito 07/03/16
Quando Piacenza (nel '23) inglobò i comuni di Sant'Antonio, San Lazzaro e Mortizza, tutti questi problemi non si ponevano...
Diritto di rettifica Commenta
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07/03/16
MattiaPascal
MattiaPascal
Rassegna stampa
L'Emilia è la regione che ha fatto da apripista alla legge Delrio, che prevede modifiche territoriali e nuove denominazioni per i Comuni che si mettono insieme. E' nato qui il primo Comune fuso più grande d'Italia, Valsamoggia. Al referendum consultivo, tre dei cinque paesi (Crespellano, Monteveglio, Castello di Serravalle) hanno votato a favore, due contro (Bazzano e Savigno).
"Ma adesso tutti ne vedono i vantaggi e riconoscono che mettendosi insieme, con le opportunità che offre la legge, si creano occasioni di crescita e competitività", spiega il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. "Quel che conta è valorizzare il territorio e non lasciarlo deperire con i vincoli di bilancio".
C'è la fila dei sindaci richiedenti, dicono in Regione.
"I Comuni non ce la fanno più", ammette il sindaco di Borgonovo, Roberto Barbieri. "Nel 2011 ricevevo un milione di trasferimenti dallo Stato per la spesa corrente. Nel 2014 eravamo a quota 490mila e nel 2015 abbiamo dato noi 179mila euro al Tesoro. Come si fa a governare un paese, a garantire i servizi, a rispondere ai bisogni? Con la fusione avremo in cassa un milione ogni anno per quindici anni. Si può pensare a scuole, asili, strade. Ossigeno per tutti".
E' quanto si legge sul "Corriere della Sera" di oggi (a pag. 24) in un articolo a firma di Giangiacomo Schiavi.
Naturalmente anche stavolta ambasciator non giudica e non porta pena...
"Ma adesso tutti ne vedono i vantaggi e riconoscono che mettendosi insieme, con le opportunità che offre la legge, si creano occasioni di crescita e competitività", spiega il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. "Quel che conta è valorizzare il territorio e non lasciarlo deperire con i vincoli di bilancio".
C'è la fila dei sindaci richiedenti, dicono in Regione.
"I Comuni non ce la fanno più", ammette il sindaco di Borgonovo, Roberto Barbieri. "Nel 2011 ricevevo un milione di trasferimenti dallo Stato per la spesa corrente. Nel 2014 eravamo a quota 490mila e nel 2015 abbiamo dato noi 179mila euro al Tesoro. Come si fa a governare un paese, a garantire i servizi, a rispondere ai bisogni? Con la fusione avremo in cassa un milione ogni anno per quindici anni. Si può pensare a scuole, asili, strade. Ossigeno per tutti".
E' quanto si legge sul "Corriere della Sera" di oggi (a pag. 24) in un articolo a firma di Giangiacomo Schiavi.
Naturalmente anche stavolta ambasciator non giudica e non porta pena...
Diritto di rettifica
👨 Trap 07/03/16
Caro Barbieri, non dire gatto se non l'hai nel sacco...
👨 Luca 08/03/16
Pensa invece che c'è chi il sacco neanche lo vuole prendere su...... Il gatto gli può anche volare in testa che nel sacco non ce lo mette di sicuro....👨 Ezia 08/03/16
QUALCUNO rinfreschi al memoria al sindaco di Borgonovo: da diversi lustri Borgonovo è governato da una lista di centro destra ;;;;;;;;;;;;
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06/03/16
Marino
Marino
E' il confronto che ti fa capire dove sei e dove potresti essere!
Questo è l'ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale di Rottofreno.
1) Approvazione verbali seduta prec.
2) Confronto con il Direttore Generale AUSL Piacenza, ing. Luca Baldino, in ordine alle prospettive di riordino della rete ospedaliera. In particolare, situazione attuale e previsioni di mantenimento e sviluppo del presidio unico della Val Tidone sito in Castel San Giovanni e iniziative per l'incentivazione e l'implementazione dei servizi sanitari presso la Casa della salute di San Nicolò. Discussione.
3) Comunicazioni dei Consiglieri. FONTE
Un esempio di ciò che significa: "restituire rispetto, centralità ed autorevolezza all'assemblea del Consiglio Comunale".
1) Approvazione verbali seduta prec.
2) Confronto con il Direttore Generale AUSL Piacenza, ing. Luca Baldino, in ordine alle prospettive di riordino della rete ospedaliera. In particolare, situazione attuale e previsioni di mantenimento e sviluppo del presidio unico della Val Tidone sito in Castel San Giovanni e iniziative per l'incentivazione e l'implementazione dei servizi sanitari presso la Casa della salute di San Nicolò. Discussione.
3) Comunicazioni dei Consiglieri. FONTE
Un esempio di ciò che significa: "restituire rispetto, centralità ed autorevolezza all'assemblea del Consiglio Comunale".
Diritto di rettifica
06/03/16
MattiaPascal
MattiaPascal
Parola di sindaco
"Cari concittadini, considerando il nostro bilancio, derubato prevalentemente, dal 2012, dallo Stato, sfogatevi prima di entrare, ma anche dopo".
E' il cartello che accompagna un sacco da boxe posizionato nella piazza del paese dal sindaco di Berceto, Luigi Lucchi. Che da tempo protesta, anche con azioni plateali, contro i tagli del governo agli enti locali.
"Protesto - spiega Lucchi - perché il Governo ruba, da tasse e imposte comunali, ingenti risorse. Col 100% dell'Imu fabbricati produttivi, il 50% dell'Imu seconde case, il 100% dell'Iva e l'80% del tempo al personale del Comune retribuito solo dai bercetesi ma utilizzato dallo Stato per applicare una burocrazia idiota".
(dalla "Gazzetta di Parma" di oggi, a pag. 25)
E' il cartello che accompagna un sacco da boxe posizionato nella piazza del paese dal sindaco di Berceto, Luigi Lucchi. Che da tempo protesta, anche con azioni plateali, contro i tagli del governo agli enti locali.
"Protesto - spiega Lucchi - perché il Governo ruba, da tasse e imposte comunali, ingenti risorse. Col 100% dell'Imu fabbricati produttivi, il 50% dell'Imu seconde case, il 100% dell'Iva e l'80% del tempo al personale del Comune retribuito solo dai bercetesi ma utilizzato dallo Stato per applicare una burocrazia idiota".
(dalla "Gazzetta di Parma" di oggi, a pag. 25)
Diritto di rettifica
05/03/16
Marino
Marino
Referendum locali "su questioni a rilevanza generale, interessanti l’intera collettività comunale"
Lo Statuto del nostro Comune prevede e regola il Referendum consultivo.
Art.36: 1. E’ ammesso referendum consultivo su questioni a rilevanza generale, interessanti l’intera collettività comunale.
2. Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, su attività amministrative vincolate da leggi statali e regionali, su materie già oggetto di consultazione referendaria, sul personale, sui regolamenti per il funzionamento degli organi collegiali, sulla designazione e nomina di rappresentanti comunali in seno ad altri Enti, su pareri che debbono essere forniti dal Comune entro termini che non consentono le consultazioni referendarie, sul bilancio preventivo e sul conto consuntivo. 3. Si fa luogo a referendum consultivo: a) nel caso sia deliberato dal Consiglio comunale col voto favorevole dei due terzi dei componenti assegnati; b) qualora sia richiesto da un quarto del corpo elettorale, risultante al 31 dicembre dell’anno precedente. 4. Il Regolamento per la partecipazione disciplina i criteri di ammissibilità, le modalità per la raccolta e l’autenticazione delle firme dei sottoscrittori e per lo svolgimento delle operazioni di voto. 5. Il quesito sottoposto a referendum è dichiarato accolto se i voti attribuiti alla risposta affermativa non siano inferiori ad un terzo degli elettori aventi diritto, altrimenti è dichiarato respinto. ...
Art.36: 1. E’ ammesso referendum consultivo su questioni a rilevanza generale, interessanti l’intera collettività comunale.
2. Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, su attività amministrative vincolate da leggi statali e regionali, su materie già oggetto di consultazione referendaria, sul personale, sui regolamenti per il funzionamento degli organi collegiali, sulla designazione e nomina di rappresentanti comunali in seno ad altri Enti, su pareri che debbono essere forniti dal Comune entro termini che non consentono le consultazioni referendarie, sul bilancio preventivo e sul conto consuntivo. 3. Si fa luogo a referendum consultivo: a) nel caso sia deliberato dal Consiglio comunale col voto favorevole dei due terzi dei componenti assegnati; b) qualora sia richiesto da un quarto del corpo elettorale, risultante al 31 dicembre dell’anno precedente. 4. Il Regolamento per la partecipazione disciplina i criteri di ammissibilità, le modalità per la raccolta e l’autenticazione delle firme dei sottoscrittori e per lo svolgimento delle operazioni di voto. 5. Il quesito sottoposto a referendum è dichiarato accolto se i voti attribuiti alla risposta affermativa non siano inferiori ad un terzo degli elettori aventi diritto, altrimenti è dichiarato respinto. ...
Diritto di rettifica
05/03/16
Marino
I legittimi quesiti che possiamo avere come cittadini, devono essere posti in altra sede.
Circa il Suo invito ad aiutarla lo declino, in quanto non fa per me quel genere di attività, soprattutto per quanto sopra esposto. Rimanendo nello specifico invito chi ha posto il quesito a rivolgersi all'amministratore di riferimento, in quanto questo è , per me , l'unico vero modo in cui trovare soddisfatte le proprie domande.
Marino
Servizi pubblici a domanda individuale
Ogni anno la Giunta è tenuta a determinare i costi dei servizi pubblici a domanda individuale e a calcolare il relativo tasso di copertura dei costi di gestione dei servizi stessi. Sono servizi a domanda individuale le attività gestite dal Comune ed utilizzate a richiesta dell’utente. Non rientrano tra questi servizi quelli che sono dichiarati gratuiti per legge. Nella tabella che segue è riportata l'evoluzione della previsione di copertura dal 2011 al 2016.
| Mensa scol. Entrate | Mensa scol. Uscite | Peso pubblico Entrate | Peso pubblico Uscite | Centro educ. Entrate | Centro educ. Uscite | Totale Entrate | Totale Uscite | Copertura | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2016 | 52.000 | 62.000 | 7.000 | 1.000 | 15.000 | 20.000 | 74.000 | 83.000 | 89,16% |
| 2015 | 57.730 | 61.464 | 8.000 | 1.000 | 10.000 | 22.000 | 75.730 | 84.464 | 89,66% |
| 2014 | 53.100 | 55.280 | 8.000 | 1.000 | 13.440 | 30.000 | 74.540 | 86.280 | 86,39% |
| 2013 | 54.150 | 55.280 | 8.000 | 1.000 | 8.800 | 27.334 | 70.950 | 83.614 | 84,85% |
| 2012 | 68.000 | 68.000 | 6.000 | 1.163 | 7.000 | 24.834 | 81.000 | 93.997 | 86,17% |
| 2011 | 66.850 | 78.000 | 9.000 | 1.551 | 8.000 | 22.400 | 83.850 | 101.951 | 82,25% |
Diritto di rettifica
👨 Franco 05/03/16
Sarebbe utile sapere la differenza in uscita della mensa scolastica chi paga la differenza e per quale motivo. grazie
👨 Marino 05/03/16
Per esempio, relativamente al 2016, la differenza di 10.000 € tra le Uscite (62.000 € pagati al gestore della mensa scolastica) e le Entrate (52.000 € pagati da chi fruisce della mensa) corrisponde al contributo che mette a disposizione la collettività (il Comune) per questo servizio "a domanda individuale". In parole più semplici, è pagata da ogni contribuente locale in proporzione (circa) della propria capacità contributiva. Ponte ha un elevato indice di copertura, superiore al minimo richiesto per legge.
👨 San Tommaso 05/03/16
Sulla stampa nazionale si legge ogni tanto di qualche polemica in questo o quel Comune (da ultimo Corsico, nell'hinterland milanese) sull'atteggiamento da tenere verso i bambini le cui famiglie non pagano la quota dovuta per la mensa. Se ammetterli lo stesso oppure no. Chissà se anche a Ponte ci sono problemi di questo tipo. E quale linea si segue in tal caso...
👨 Marino 06/03/16
San Tommaso, il Gruppo Copelli ha preso questo impegno: "Vogliamo costruire un modello di gestione della cosa pubblica aperto al dialogo, vicino ai cittadini e pronto a confrontarsi con loro". Mi auguro che nel giro di qualche ora potrai vedere soddisfatto il tuo legittimo quesito.
👨 Luca 06/03/16
Qui le ore passano ma di risposte non se ne vedono... 😉😉😉
👨 John Connor 07/03/16
Magari mi sbaglio, ma secondo me questo non è il posto ove porre domande all'amministrazione ne può essere il posto dove un amministrazione deve rispondere.I legittimi quesiti che possiamo avere come cittadini, devono essere posti in altra sede.
👨 Marino 07/03/16
John Connor, funziona così: quando gli amministratori lo ritengono opportuno, non scrivendo direttamente online, e di loro iniziativa, mi fanno sapere come stanno le cose e io informo la community. Nella maggioranza dei casi sono io a muovermi e a reperire le risposte chiedendo a loro o ai funzionari comunali. ((( A proposito, siccome io, in quanto a "domande in altra sede" sono sovraesposto, ti chiedo di dare un contributo alla community reperendo tu, questa volta, la risposta per poi postarla a "sapere condiviso". Mi toglieresti un poco di "lavoro" e sarebbe utile a S.Tommaso ma anche ad altri cittadini che, stimolati dal commento, potrebbero oggi o in futuro voler approfondire il tema. Conto su di te.))) Per concludere, e dato che ne è uscita l'occasione, quando su ponteweb è stato scritto qualcosa di inesatto o che non garbava, gli interessati non hanno mai mancato di chiamarmi per farmi sapere il proprio punto di vista. Quindi, un dialogo produttivo, anche se sotto traccia c'è. E questa è una buona cosa :-)
👨 John Connor 07/03/16
Marino, non condivido il modus operandi e nemmeno l'approccio, in quanto le eventuali info che Le vengono fornite dall'Amministrazione sono verbali ed informali pertanto, a mio parere, poco significative, ciò detto senza minimamente mettere in dubbio la Sua buona fede ne tanto meno quella dell'Amministrazione.Circa il Suo invito ad aiutarla lo declino, in quanto non fa per me quel genere di attività, soprattutto per quanto sopra esposto. Rimanendo nello specifico invito chi ha posto il quesito a rivolgersi all'amministratore di riferimento, in quanto questo è , per me , l'unico vero modo in cui trovare soddisfatte le proprie domande.
Diritto di rettifica Commenta
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Marco Boselli
Ziano invece grazie alla sue colline e ai suoi vigneti ,ha mantenuto la sua caratteristica di zona agricola e vinicola ,che ha portato benessere e lavoro-Provate a pecorrere la strada che da Borgonovo va a Sarmato:cascine abbondonate ,stalle vuote. e campi coltivati a singhiozzo- Io capisco gli abitanti Ziano : hanno difeso il loro lavoro .
E' un atteggiamento che non comprendo e che ritengo sostenuto più dal sentirsi circondato da altri che hanno questa posizione più che da motivazioni di merito.
Nel futuro non ci sarà più necessità di interfacciarsi fisicamente con gli uffici, la convergenza nella digitalizzazione si è avviata da anni, ce ne vorranno molti per arrivare ad un sistema efficiente; idealmente in un futuro remoto l'identificativo "comune" potrebbe anche non esistere più. Non si perde nulla con questo processo, è una fase intermedia tra ora e poi, rinunciarvi significa perdere tempo. Abiteremo sempre nello stesso posto che si chiamerà sempre allo stesso modo, conosceremo sempre le stesse persone, solo cambierà una sigla su un documento. Se vogliamo sostenere le nostre zone secondo me non è per niente positivo spingere contro questo tipo di cambiamenti, non vedo niente di più ma solo di meno. A livello psicologico per alcuni può essere difficile accettare che si possa condividere qualcosa con chi abita addirittura al di là di un torrente; ecco, in democrazia questa parte della popolazione non credo porti vantaggio alla collettività, per cui, per quanto posso, la invito a riflettere sui motivi dell'astio piuttosto che sui motivi a favore perchè penso che se non si è contrari a qualcosa sia meglio essere favorevoli che neutrali, l'inerzia è una brutta roba.
La partecipazione secondo me è anche (in realtà soprattutto) il ruolo che ognuno mette nel pensare oltre a sè stesso, non sedersi in 100 in una stanza a far finta di ascoltare degli oratori per poi andarsene senza aver apportato o assorbito niente.
Senza offendere nessuno, ma non credo si possa ragionare dell'argomento in questi termini.
Alla stessa maniera, non reputo corretto bollare negativamente coloro che hanno vedute diverse dalla propria (cosa che mi sembra di non aver mai fatto).
Anni fa si diceva che fosse "futuro" l'esatto opposto: federalismo, decentramento e autonomia.
E tutti a sostenere tale tesi, etichettandola come unica soluzione possibile e imprescindibile.
Oggi siamo passati al fronte opposto; e non troppo casualmente gli atteggiamenti sono gli stessi.
Secondo me conviene riflettere attentamente, in modo obiettivo (quindi lasciando perdere la retorica, la psicologia, le gabelle, il "ma che bello il Comune unico!" e quant'altro), e concentrarsi sul merito dell'oggetto, quindi porsi l'unica grande domanda: conviene o non conviene (nel senso più ampio del termine) fondersi con Vigolzone?
Visto che si parla tanto di contributi ed alleggerimento dei costi come principali motivi per unificarsi, scrutiamo i bilanci di chi, come il Comune di Valsamoggia, ha già effettuato una fusione e verifichiamo la correttezza o meno di quel che ci sentiamo dire.
Dopodiché, tiriamo le somme.
Saluti.
Sono sempre stato contrario alla devoluzione, così come sono contrario ai campanilismi, per cui non cavalco carri. Non penso agli introiti economici della prima ora (se ci saranno ne saremo peraltro tutti contenti, favorevoli e contrari), ma alla possibilità di avere magari uno o due assessori in più che possano avere più tempo da dedicare alla gestione della cosa pubblica. Gestire due comuni non comporta lavoro doppio: tutti i contratti si fanno una volta sola, e portano via la stessa quantità di tempo. Un altro vantaggio che vedo è di poter aver un bilancio più sostanzioso che consente, magari ad anni alterni, di investire in opere attualmente non alla portata nè di ponte nè di vigolzone, oltre che quanto detto sopra. Ma, al contrario, cosa comporta rimanere pontolliesi d.o.c.? Io credo chiudersi in un concetto di popolino novecentesco che difende i confini orgoglioso di poter offrire quel qualcosa in più del vicino, posto che ci sia, fintanto che il vicino non mette la quinta (ormai anche la sesta) e ti saluta lasciandoti nel tuo bell'orgoglio. Secondo me l'unità "definitiva" non sarà "Pontone", ma il "Valnurone", che sappia coordinare e disponga dei mezzi (anche economici) per farlo un territorio che sta diventando sempre meno interessante (io credo soprattutto per incuria, menefreghismo e campanilismo sterile).
1) Per Davide.
Il ragionamento è degno di nota, pur non trovandomi d'accordo con esso.
Descrivo quelle che ritengo esserne le criticità e attendo con piacere una replica.
Efficienza può esserci anche senza accentrare e, in ogni caso, un numero doppio di abitanti non può essere gestito con lo stesso personale di un solo ente (i margini effettivi di risparmio, infatti, sono tutti da verificare, nel caso vi fossero).
Sulla massa critica potrei essere d'accordo, ma lo trovo un concetto abbastanza astratto: intendi per bandi e finanziamenti regionali/statali? (però li contano i progetti, non le dimensioni demografiche), oppure magari per trattare ad esempio con IREN (qui sicuramente conta qualcosa)?
Sugli investimenti maggiori ci andrei cauto: è pur vero che il bilancio è più corposo, ma anche i costi e gli oneri aumentano (cresce tutto in proporzione).
Per quanto riguarda gli assessori, temo che non sarà come tu auspichi, a meno che non muti la legislazione in materia: i Consiglieri dai 3000 ai 10000 abitanti sono sempre 12, quindi anche gli assessori non aumentano di numero.
2) Per Vale.
Il commento mi ha fatto considerare un aspetto che ancora non è stato esaminato.
Tralasciando per ovvie ragioni la sfera privatistica personale, la questione dehli insediamenti produttivi è importante e ciò che è stato detto potrebbe essere veritiero: a Vigolzone vi è una disponibilità maggiore di aree rispetto a Ponte Dell'Olio e, per forza di cose, il Sindaco dell'ipotetico Comune fuso immagino che possa al 90% individuare proprio in Vigolzone un'eventuale nuova zona di ampliamento industriale.
Logicamente, pure gli insediamenti abitativi seguirebbero a ruota questa decisione, a discapito del nostro paese.
3) Per Giuà.
Mi si perdoni l'intromissione, ma il fatto che sia ipotizzabile una polarizzazione delle possibili nuove attività produttive non può essere un qualcosa di poco conto, a mio modesto parere.
Immaginate se accadesse adesso, a Comuni separati: l'opinione diffusa sarebbe alquanto negativa e non comprendo come questa possa ribaltarsi solo perché vi sarebbe una fusione.
Capitolo delocalizzazioni: esistono ancora tanti imprenditori che non ricorrono alla delocalizzazione e preferiscono produrre in loco.
Il compito degli amministratori, oltre a predisporre gli idonei spazi, deve essere quello di creare le condizioni fiscali ottimali (il che è realizzabile anche senza prima fondersi!).
Sulla questione del "rappresenta il futuro", rimando al commento precedente a questo, mentre sui consigli per gli acquisti (o le vendite) non mi intrometto.
Infine, sui minori costi derivanti dal ridimensionamento amministrativo nutro grossi dubbi (rimando al mio blog per spiegazioni tecniche).
Sui valori assoluti degli investimenti hai ragione, però teniamo sempre presente che se concentro da una parte, naturalmente lascio scoperta l'altra.
Un buon gruppo di lavoro dovrà avere la capacità e la bravura di saper gestire pure questo aspetto (l'importante è la trasparenza e il parlar chiaro).
Concedimi comunque di spezzare una lancia in mio favore.
Gli investimenti sarebbe possibili farli anche a Ponte Dell'Olio singolo, nonostante la solita ripetitiva manfrina del "non ci sono soldi": basterebbe avere le idee chiare (che sinora non ho visto). Se si è consci di ciò che va fatto, si riesce a gestire le risorse (poche o molte che siano) e programmarle di conseguenza.
Se, al contrario, non si sa dove sbattere la testa, il rischio è che si finisca col non fare mai niente.
Ad esempio, sul mio blog personale ho parlato a più riprese di quelle che, dal mio punto di vista, ritengo essere le priorità (non le ripeto per evitare di dilungarmi troppo): toccasse a me amministrare, orienterei il mio agire al perseguimento di tali obiettivi (e, se non tutti, almeno qualcuno sarei certo di realizzarlo).
Normalmente la fa chi è in campagna elettorale o chi si vuole candidare: Io, salvo eventi eccezionali, per l'eventuale Comune unificato non sarò in campo, mentre per il meno eventuale Comune singolo, al momento, avrei poche certezze di esserci.
Mi limito a raccontare ciò che tutti hanno potuto vedere in questi quasi due anni di amministrazione: nulla di memorabile, che possa far dire agli storici "questa cosa la ha fatta X" (non è un'offesa, bensì la verità).
Tornando a noi, Ponte Dell'Olio sarebbe l'epicentro del nuovo territorio, ma la parte attualmente di Vigolzone che fiancheggia il nostro territorio sulla sinistra non credo possa portarci qualche tipo di vantaggio particolare.
Comunque sia, l'ampliamento industriale a Vigolzone sarebbe per noi un problema anche a Comune fuso, in quanto gli insediamenti abitativi privilegerebbero quella zona rispetto alla nostra (diventeremmo una sorta di periferia).
Entrare nei processi decisionali apre sempre nuove opportunità, ma qui ci riallacciamo al punto sugli amministratori (dove ti davo ragione).
Ad ogni modo, lascio scritto questo mio sentore alla cronaca di Ponteweb, in attesa di compimento (ne sono convinto al 90%): a Comune fuso, la prossima amministrazione non punterà allo sviluppo industriale/produttivo nel territorio pontolliese, ma si concentrerà quasi esclusivamente su Vigolzone, sulla medesima riga di adesso.
1) Per Davide.
Come non darti ragione sui 5 minuti, però per una persona che deve scegliere dove andare ad abitare sembra che contino più di quanto dovrebbero: anche a Vigolzone ci sono case sfitte e aree residenziali libere, quindi se uno trova lavoro lì, verosimilmente si stabilisce lì.
Alla lunga, ma su ciò credo che un Comune possa fare ben poco, è possibile che i proprietari pontolliesi di immobili sfitti e/o destinati alla residenza temporanea, stante una preferenza per Vigolzone dei papabili nuovi abitanti, possano ricorrere ad un abbassamento dei prezzi di vendita o affitto al fine di aumentare l'appetibilità e attrarre famiglie.
Naturalmente, quando un bene come la casa perde valore e si svaluta è sempre un male, perché significa che il mercato è in contrazione (non dovremmo arrivare a tanto!).
Del miglioramento dei servizi ne sentiamo tanto parlare, ma sempre in maniera astratta: quelli attuali sono migliorabili? in che modo migliorarli? fino a che punto un ente pubblico può agire? Io, per citare un esempio, sarei per internalizzare la mensa scolastica e renderla a \"km 0\", ma non so sinceramente quanto possa impattare (nonostante il servizio in sé migliori).
Il discorso è ampio e andrebbe approfondito (nei commenti è difficile).
2) Per Fabrizio.
Ciao Fabri, in modo molto semplice, intendevo dire che se una delle due aree diventasse di fatto il polo industriale e abitativo del nuovo Comune, conseguentemente l'altra diverrebbe una sorta di Zona B, pressoché ferma dal punto di vista lavorativo e demografico, se non addirittura in recessione.'
Se mai si paventasse tale possibilità, ne trarremo le conseguenze, però essa non può essere utilizzata come pretesto per puntare la pistola alla nuca delle persone.
Anche perché, pur essendoci qualche disegno di legge depositato in Parlamento a tal proposito, tale evoluzione normativa sembra ancora molto lontana, ammesso che divenga realtà in futuro (la vedo dura, ma è un'opinione personale).
1) Per Fabrizio.
Tranquillo, lungo o corto non è importante.
Provo a risponderti per quel che è il mio modo di vedere le cose.
Non credo sia questione di grandezze demografiche, così come non lo sia di servizi, in quanto le prime sono simili fra i due Comuni e i secondi altrettanto.
Sui servizi, soprattutto, va detto che quelli sono e quelli rimangono, siccome la fusione non permette di aumentarne l'offerta (che senso avrebbe introdurne di nuovi per alcuni anni e dopo toglierli?).
Ponte si sta già deprimendo economicamente e demograficamente (i numeri del DUP sono chiari).
Sulla questione della periferia, non penso si possa ragionare del nostro paese come di una zona periferica di una grande città (paragoni non fattibili).
È ovvio che prima o poi arriverà anche un periodo di espansione economica (fuori dall'euro!) e, magari, quando sarà il momento, il futuro Sindaco opterà per espandere la zona industriale dove vi sarà spazio, ossia a Vigolzone, sfavorendo per ovvie ragioni Ponte.
Inutile girarci attorno e negarlo: la gente va dove c'è lavoro.
Possiamo mettere tutti i migliori servizi del mondo, ma senza posti lavorativi non si stabilisce a vivere da noi nessuna famiglia.
Infine, relativamente all'ambito di gestione urbanistica su area vasta, conoscendomi sai già di trovarmi in disaccordo: sono avverso alla logica del "sempre più grande".
Non vorrei arrivare al punto che mi si dica di abolire tutto e tenere solo lo Stato centrale.
2) Per John Connor.
Suvvia, non esageriamo adesso.
Mi sembra che nessun piccolo Comune, men che meno Ponte Dell'Olio (che tanto piccolo non è affatto!), sia in fallimemto o immobilizzato.
Al contrario, vedo tante amministrazioni che, senza lamentarsi continuamente delle risorse limitate, si adoperano e cercano di produrre comunque qualcosa di buono.
Non ti offendi vero, se ti dico che la tua visiome futura della nostra realtà nazionale è un pò troppo orwelliana?
Vedrai, carissimo John, che se nel 2018 mandiamo al potere un Governo come si deve, che ci liberi dalla maledizione dell'austerità, tante cose cambieranno e i Comuni avranno molte più possibilità di quante non ne abbiano adesso.
Nel frattempo, anziché abolire questi ultimi per allontanare il cittadino dalla res publica, converrebbe programmare e gestire sapientemente il denaro che si ha (poco o molto che sia).
Concludo con una riflessione.
Guarda caso, il partito che da Roma tenta di mettere in ginocchio i Comuni è lo stesso che spinge assiduamente per le fusioni.
Chissà come mai, eh?!
Meno potere hanno i cittadini, più qualcuno è contento.
"lavoreremo un giorno in meno , ma guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più"
Per distacco il migliore della discussione (giuro sono morto dal ridere!).
Titti Sindaco, subito!
2) seuguendo giornali e TV in merito alle elezioni aMMINISTRtive delle maggiori città ,lo spettacolo della
nostra classe politica è o da suicidio di massa o dal bazuka.