Per ribadire la loro posizione sul tema, i gruppi consiliari di minoranza
TRADIZIONI E SVILUPPO e
PONTOLLIESI PER PONTE, a fronte della scelta intrapresa dall’Amministrazione Comunale di Ponte dell’Olio di procedere al recupero strutturale della Scuola Media “ A. Vaccari”, inagibile e inutilizzata da ormai tre anni e mezzo,
ribadiscono con la presente determinazione tutta la loro contrarietà alla scelta e ai modi con cui essa è stata assunta in proposito.
Questa importantissima scelta, che segnerà e condizionerà nel tempo il tracciato amministrativo e finanziario di Ponte, è stata tenuta sotto silenzio e non è stata confrontata nelle sedi opportune, anzi non si è nemmeno avuta avvisaglia della decisione; non è stata infatti promossa nessuna forma di confronto o di partecipazione, né in dibattito pubblico né in Consiglio Comunale, sulla scelta da assumere: ampliare l’attuale Scuola Elementare con un fabbricato adiacente da destinare alla Scuola Media oppure recuperare l’edificio “A. Vaccari”.
Pertanto senza negare la validità del corposo finanziamento statale conseguito, rimangono molte perplessità sul riuso della Scuola Media in quanto:
- non è stata considerata l’ ipotesi di ampliamento (così come ritenuto idoneo da insegnanti e genitori) del fabbricato della Scuola Elementare; tale soluzione avrebbe consentito di dare ai ragazzi gli spazi necessari affrontando una spesa contenuta, ma soprattutto avrebbe consentito di ridurre significativamente le spese gestionali in quanto nel plesso unico sarebbero stati evitati doppi costi di gestione (personale, costi energetici, pulizie) in ordine ai servizi comuni (segreteria, laboratori, palestra, mensa, ecc.); Ponte necessita e può sostenere al presente e nell’immediato futuro due scuole separate?
- gli spazi recentemente recuperati nella Scuola Elementare con un forte esborso economico, per diverse centinaia
di migliaia di euro, da parte del Comune rimarrebbero decisamente sottoutilizzati;
- palesemente non è stato considerato il continuo decremento demografico di Ponte dell’Olio, che negli ultimi anni è stato talmente incisivo da mettere in discussione la possibilità di continuare ad avere due sezioni per classe.
Le superiori argomentazioni risultano ancor più incisive se si considera l’imminente e probabile fusione con il comune di Vigolzone. E’ evidente, infatti, che nella scelta di come impiegare l’edificio “A. Vaccari”, si dovrà tenere in dovuta considerazione anche l’ipotesi – tutt’altro che remota – che già dal prossimo anno Ponte e Vigolzone potrebbero fondersi.
Inoltre dal punto di vista tecnico e finanziario, considerato lo stato dell’immobile, si ha motivo di temere che a lavori iniziati possano riconfermarsi i dubbi già manifestati di dover eseguire lavori di consolidamento strutturale, anche relativamente all’adeguamento antisismico, più significativi di quanto previsto. Temiamo in sostanza che diventino necessarie perizie suppletive, considerate le divergenze che le due perizie tecniche effettuate hanno messo in evidenza, ma soprattutto considerate le cattive condizioni dell’edificio rilevate, sostanzialmente, dalle perizie svolte sino ad ora.
Ad ogni buon conto, la provenienza statale dei predetti contributi non può rendere meno oculata e scrupolosa la gestione di tale danaro pubblico. Infatti, al di là di tutte le questioni inerenti la criticità della statica, si ritiene che sia l’impiantistica sia la sovrastruttura dei serramenti sia l’illuminazione, per rientrare negli standard di sostenibilità, richiederanno sforamenti e costi importanti non ancora computati.
Riteniamo che la scelta intrapresa dall’Amministrazione (troppo onerosa oggi e insostenibile domani) indebiti pesantemente e per troppi anni il Comune di Ponte e pregiudichi la possibilità di sviluppo e di sostegno di altri settori.
Ponte ha tante emergenze da affrontare, fra cui il rilancio del sistema economico, il dissesto idrogeologico, la rete viaria. E’ giusto che la Scuola abbia quanto richiesto e ritenuto sufficiente oggi, ma non bisogna rischiare di non avere più risorse per affrontare le altre legittime esigenze del paese.
Piera Reboli - Francesco Peroni- Alessandro Chiesa - Fabio Callegari
Con tutto il rispetto, e scusandomi anticipatamente per l'eventuale mala-esposizione testuale del comunicato, ritengo che il nostro pensiero riguardo al tema "scuola media" sia stato travisato dal Sig. Rikk.
Nessuno ha mai parlato di NON investire nell'istruzione delle giovani generazioni, nella fattispecie restituendo al paese un edificio agibile.
Anzi, siamo tutti pienamente d'accordo nell'affermare tale concetto (sarebbe grave il contrario!).
La questione da noi sollevata è metodologica, ovvero la modalità con cui investire le risorse economiche disponibili.
Come enunciato nel suddetto comunicato, la nostra posizione è antitetica rispetto a quella della maggioranza, in virtù di una serie di considerazioni che non sto qui a ripetere, onde evitare di dilungarmi eccessivamente.
Spero di essere stato esauriente.
Rimango a disposizione per ulteriori delucidazioni.
Personalmente, sono contro alla logica del "fate presto": essere costretti eventualmente a tornare sui propri passi per correggere errori dovuti alla fretta credo sia un fatto molto negativo per qualsiasi amministrazione.
Ovviamente, è altrettanto vero che bisogna evitare tempi eccessivamente dilatati.
In ogni caso, il nostro obiettivo era quello di optare per la scelta migliore, il che significava considerare tutte le alternative possibili (cosa non fatta dalla maggioranza!), approfondirle e, infine, decidere quale perseguire.
Concludendo, mi si consenta di dire che dispiace ricevere il bollino della "vecchia politica".
Non credo di poter essere ritenuto responsabile di quanto fatto o non fatto negli anni precedenti (nemmeno avevo l'età per essere eletto).
Comunque sia, si è solo detto che, prima di prendere una decisione, vanno osservate le varie possibilità: una era la ristrutturazione e l'altra l'ampliamento delle elementari (due, non duecento).
Sulla prima è stato fatto uno studio, sulla seconda no; e adesso il Sindaco afferma nel suo comunicato di risposta che il progetto scelto è "probabilmente il meno conveniente sul piano economico".
Quindi si poteva fare meglio?
Noi riteniamo di si (e a questo punto non solo noi!).
Però c'era da fare in fretta.
Così, si spenderà di più e, inoltre, avremo da mantenere due plessi scolastici, anziché uno solo.
Concludendo, vorrei precisare che per verificare due ipotesi non è obbligatoriamente necessario impiegare il doppio del tempo.
Nel tal caso, erano perfettamente sovrapponibili e parallele: saremmo allo stesso punto di oggi, però magari con un progetto alternativo e meno costoso.
Trattandosi di soldi pubblici, è significativo.
Invito pertanto a leggere in maniera più accurata, onde sanare ogni dubbio e far sì che il messaggio arrivi correttamente.
Mi sembra, comunque, che dietro questa serie di commenti vi sia un certo "tifo" politico (sensazione personale).
Nulla di male, ci mancherebbe, però non aiuta la discussione.
Io ho cercato di essere il più chiaro possibile.
Rimango a disposizione.
Evidentemente, non si conosce la mia attività in Consiglio.
Solo per citare due esempi: sulla ulteriore perizia e sul progetto "Volontariamente", ho votato a favore.
Potevo non farlo, ma mi piace guardare nel merito delle proposte, senza pregiudizi di ruolo.
Infine, vorrei sapere a quale partito dovrei rispondere del mio operato (così almeno lo scopro pure io!).
Ben vengano le critiche, però non le affermazioni prive di fondamento.
In tal modo, potremmo capire eventualmente di più e ragionarci.
Comunque niente.
Per chiudere il discorso, siccome credo che i riferimenti pendano lì, la perizia conoscitiva serve a ricevere determinate informazioni, sulla base delle quali decidere.
Non vuol dire che se abbiamo votato favorevolmente a quella, poi si debba obbligatoriamente essere a favore dell'intervento attualmente commissionato.
Stessa cosa vale per lo studio di fattibilità della fusione comunale.
Non credo di poter essere tacciato di incoerenza su questi oggetti.
Magari, senza volere, in altre occasioni è capitato: sono pronto a scusarmene in ogni momento.