Ponte dell'Olio

20/12/15
Marino

PonteVigo: un solo asilo nido

A Vigolzone è operativo un asilo nido con 21 bambini.
A Ponte è operativo un asilo nido con 13 bambini.
A pag.63 dello Studio di fattibilità viene ipotizzata la soppressione di uno dei due nidi: "Il disegno di fusione può rappresentare l’occasione per intervenire nell’ambito delle politiche per la prima infanzia e la famiglia: si ipotizza l’attivazione di un nido d’infanzia costituito di tre sezioni (42 bambini con un incremento dell’offerta di 8/12 posti in relazione all’età dei bambini), con un limitato aumento dei costi poiché un nido unico comporta minori spese di gestione. La modesta distanza tra i due Comuni non dovrebbe causare particolari disagi alle famiglie."  FONTE .
Alla luce della considerazione "La modesta distanza tra i due Comuni non dovrebbe causare particolari disagi alle famiglie" la domanda che pongo è: il nido da sopprimere dovrebbe essere quello di Vigolzone o quello di Ponte?
E i costi della retta comprensiva di pasto, saranno quelli applicati oggi a Vigolzone  FONTE  o quelli applicati oggi a Ponte  FONTE ?
 Esempio per famiglia con reddito 20.000 euro un figlio:
Vigolzone retta 365+ 104 pasti = 469 €
Ponte retta compresa di pasti = 434 €
Esempio per famiglia con reddito 35.000 euro un figlio:
Vigolzone retta 557 + 104 pasti = 661 €
Ponte retta compresa di pasti = 564 € 

  
20/12/15
Marino

PonteVigo e nuove assunzioni

A pag.66 dello Studio di fattibilità viene suggerita l'assunzione di nr.2 dipendenti: "uno deputato a seguire le iniziative culturali e ad assicurare il raccordo e la partecipazione ai progetti culturali delle associazioni, già molto attive sul territorio, l’altro con competenze più specifiche in campo biblioteconomico e di animazione della biblioteca comunale"  FONTE .
  
20/12/15
Marino

Fusione PonteVigo: il prezzo della partecipazione

Nella riunione di mercoledì, la Maggioranza ha ammesso e giustificato la fretta con cui sta avviando l'iter della fusione con il rischio di perdere il 30% dei contributi se non viene avviato l'iter entro il 31/12.
 Due conti (considerando l'ipotesi peggiore, e cioè che sia la legge statale sia le due leggi regionali che mettono a disposizione i contributi, vengano tagliate del 30%): 6.000.000 x 30% : 9.097 cittadini : 15 anni = 13 €/anno/cittadino. 
Ho pensato... e se 45 anni fa, quando ero in consiglio comunale, mi fossi trovato io a dover fare la scelta tra perdere una parte di un finanziamento e sacrificare il principio democratico della partecipazione, cosa avrei scelto? Senza dubbio, con l'esperienza e con la mentalità che avevo allora, avrei scelto di sacrificare il "principio" a favore del maggior finanziamento. Si... avrei senza dubbio scelto così...
E se lo avessi fatto, oggi, quasi settantenne, dopo le carezze e gli schiaffi che mi ha dato la vita, mi sentirei in colpa: "ho barattato un principio per 13 euro/anno :(".
Quale sarà il prossimo principio che verrà barattato con 12 €/anno?
E quale il successivo per 11 €?
E quale poi per 10 €? .....
👨 Gustavo   20/12/15 10:05 ® 1347
Questo oltretutto, è l'esempio più lampante che i finanziamenti non saranno MAI certi nell'arco dei 15 anni. Infatti già dal prossimo anno scenderanno...
👨 Sergio   20/12/15 11:35 ® 1348
E' pure vero che i conti fatti in altro modo cambiano significato..... 13 euro per 9097 cittadini fa 118.000 euro che ogni anno ha il nuovo comune da spendere...... Magari per le scuole o strade...... Perché non usufruirne??? Come insegnava due cuori e una capanna è un principio bellissimo ma poi occorre anche mettere qualcosa in tavola......
👨 Albino   20/12/15 12:09 ® 1349
I soldi dei contributi, come scritto nero su bianco nello studio di fattibilità, possono essere usati solo ed esclusivamente per la riorganizzanione del nuovo comune, che parte da Zero, e non per interventi di normale amministrazione come strade o frane o quant'altro.
👨 Sergio   20/12/15 14:21 ® 1350
Esatto, per cui se non ci sono quei soldi non è che sparisce per magia quel capitolo di spesa...... Si va di variazione di bilancio e si prendono le finanze da altri capitoli di spesa per esempio frane strade scuole, posticipando o sospendendo proprio quegli interventi.....
👨👨👨👨
  
19/12/15
Marino

PonteVigo: insieme avremo un ruolo determinante in Valnure

Libertà di oggi riporta le posizioni delle Minoranze.
«Soste­niamo questo percorso perché è una possibilità concreta, ne ha bisogno tutto il territorio - ha osservato la capogruppo di Tradizioni e Sviluppo, Piera Reboli - e porterà a un utilizzo migliore del personale, della strumentazione, dei locali, ad economie di scala. Chiediamo, però che si sviluppi una condivisione forte, non co­me è stata la scelta sulla scuola che non è stata per niente partecipata, anche per aiutare i citta­dini a riconoscersi come appar­tenenti a questo nuovo soggetto, dovendo abbandonare, seppure parzialmente la propria iden­tità».
Dal capogruppo di "Pontolliesi", Francesco Peroni: «La fusione è inevitabile. I tempi sono cambiati e sarà sem­pre più pressante andare a cer­care accorpamenti che permet­tano di avere un peso politico. Un comune di 9mila abitanti co­me quello che andrà a formarsi con la fusione tra Pontedellolio e Vigolzone può cominciare a dire la sua».
  
18/12/15
Marino

PonteVigo e Pode

Il progetto iniziale dei sindaci era di coinvolgere nella fusione anche il comune di Podenzano. Ma Podenzano, valutato lo studio di fattibilità, ha declinato l'invito sebbene, in una fusione a tre, il comune di Podenzano (9.185 res.) avrebbe praticamente "annesso" Vigolzone (4.292 res.) e Ponte (4.805 res.). Quali sono i motivi per cui Podenzano si è defilato?
👨 Andrea M.   18/12/15 21:35 ® 1341
Mi permetto di "girare la domanda"... Quali vantaggi avrebbe avuto Podenzano dalla fusione? Un po di soldi, ma fra 10 anni? Il comune "fuso" deve saper sopravvivere senza sovvenzioni, deve avere un ideale, una prospettiva futura, qualcosa su cui puntare. francamente non mi pare che questa fusione abbia un ampia visione futura ma sia stata vista solo come opportunità redditizia. spero di sbagliarmi
👨 Andrea M.   18/12/15 21:43 ® 1342
Specifico che non sono contro le fusioni, ma come in tutte le cose occorre buon senso. Ci sono comuni in italia che non arrivano a 100 (!) abitanti, perchè non si uniscono questi? Ci sono almeno una 50ina di comuni italiani che hanno una superficie inferiore ai 2Kmq (!) Perchè non si uniscono questi?
👨 Marino   18/12/15 22:02 ® 1343
Riporto questo passaggio tratto dallo Studio di fattibilità: “per quanto riguarda la dimensione economico-finanziaria, gli elementi di criticità emergenti, nella valutazione di una fusione a tre Comuni, riguardano: 1. l’aliquota di addizionale IRPEF (tabella a pag. 42 dello Studio), che nel caso di Podenzano (0,3) risulta essere la metà di quella applicata negli altri due Comuni (Ponte dell’Olio:0,6; Vigolzone:0,68); 2. il più basso livello, per quasi tutti i tributi, delle aliquote del Comune di Podenzano (tabelle analitiche alle pagg. 43-44 dello Studio); 3. l’indebitamento dei due Comuni, Ponte dell’Olio e Vigolzone, a fronte del fatto che Podenzano al 31 dicembre 2014 registra un debito residuo pari a 0 (tabelle a pag. 46 dello Studio); 4. la consistenza di cassa al 1 gennaio 2015 del Comune di Podenzano, decisamente alta rispetto a quella degli altri due Comuni (pag. 52 dello Studio)".
👨👨👨
  
18/12/15
Marino

Fusione PonteVigo: trasparenza dei documenti disponibili

Sul sito web del Comune è stato pubblicato lo
"Studio di fattibilità"  FONTE .
Apprezzo questa scelta di trasparenza dell'amm.Copelli. Leggerò lo Studio con attenzione e man mano che troverò le risposte ai quesiti che sono usciti in questi due giorni, ne darò tempestiva notizia.

Sarebbe veramente cosa opportuna e molto utile se l'amministrazione Copelli pubblicasse anche il dettaglio della simulazione del bilancio post-fusione, documento che è certamente stato redatto e condiviso con l'amministrazione di Vigolzone.
  
18/12/15
Marino

Fusione PonteVigo

Ops... si aggiungono quesiti. Prima di decidere di avviare l'iter di fusione, le amministrazioni di Ponte e di Vigolzone, hanno certamente simulato un bilancio derivato dalla fusione dei due bilanci, debitamente corretto con le variazioni economiche e finanziarie derivanti dalla fusione. Per questo motivo sarebbe opportuno che i cittadini venissero informati su quali saranno le aliquote di tassazione risultanti da tale fondamentale esercizio e previste nel nuovo comune:
- addizionale IRPEF a Ponte è 0.6 , a Vigolzone 0.68: nel nuovo comune ...?
- TASI a Ponte è 1.00 , a Vigolzone 1.25 (pagano anche inquilini): nel nuovo comune ...?
- IMU a Ponte è 0.98 , a Vigolzone 0.90: nel nuovo comune ...?
- TARI costo medio per famiglia a Ponte è 140€, a Vigolzone 148€: nel nuovo comune ...?
👨 Tacito   18/12/15 23:28 ® 1345
Le aliquote fiscali non credo siano oggetto di trattativa (né potrebbero esserlo). Esse saranno liberamente decise dalla futura amministrazione del nuovo Comune, eletta dai cittadini dopo la fusione...
👨
  
18/12/15
Marino

Fusione PonteVigo

La Minoranza consigliare di Vigolzone esprime oggi su Libertà alcune considerazioni. Ne riporto alcuni passaggi.
«Tutto è stato fatto decisamente troppo in fretta. Non siamo contrari alla fusione ... ma, prima di prendere decisioni, l'amministrazione comunale aveva il dovere di far conoscere ad ogni cittadino i vantaggi e le criticità affinché ciascuno fosse in grado di valutare» «Per una decisione così importante, storica, sarebbe stata necessaria una condivisio­ne molto maggiore. Inoltre, l'amministrazione non ha nem­meno un mandato perché questo tema non era nei programmi elettorali». Tra i vantaggi della fusione vi sono i cospicui con­tributi da Regione e Stato. «In 15 anni passano tre assemblee regionali e non si sa quanti governi. Chi dice che questi contributi verranno confermati ogni anno? E sono contributi che serviranno a rior­ganizzare il nuovo comune, non certo per abbassare le tasse o asfaltare le strade». «Tutti i regolamenti comunali, oltre a quello edilizio e al PSC dovranno essere modificati, e questo vuoi dire spese, ma anche la modifica delle aliquote della tassazione e delle rendite catastali degli immobili. Crediamo che ci saran­no cittadini che si vedranno au­mentate le tasse». (I consiglieri di minoranza) ve­dono di buon occhio una fusio­ne tra i cinque comuni già ade­renti all'Unione Valnure Valche­ro, un'Unione «che funziona be­ne e che riceve già contributi economici, che già produce risparmi e razionalizzazione nelle spese, nel personale, nei servizi». «Se il vantaggio è solo quello economico si sarebbe potuto aspettare an­cora e valutare tutti gli aspetti con la cittadinanza. Ci sembra che qualcuno voglia fare carrie­ra politica sulle spalle dei vigol­zonesi». Rimane inoltre la criti­cità legata al fatto che Pontedel­lolio ora è nell'Unione Alta Val­nure, mentre Vigolzone nella Valnure Valchero. Quale sarà il destino del nuovo comune?
  
18/12/15
Marino

Fusione PonteVigo

Parlando del fatto del momento, e cioè la fusione tra Ponte e Vigolzone, mi sono state rivolte diverse domande. Ad alcune ho saputo rispondere grazie a quanto avevo letto sul web e a ciò che ho ascoltato nella riunione di mercoledì, ad altre non ho saputo rispondere. Eccole:
- la sede legale del nuovo comune sarà a Ponte o a Vigolzone?
- verranno licenziati dei dipendenti o ne verranno assunti?
- cosa ne pensano i dipendenti dei due comuni relativamente alla fusione?
- i servizi che verranno accorpati avranno sede a Ponte o a Vigolzone?
- il sindaco e gli assessori riceveranno a Ponte o a Vigolzone?
- il Consiglio comunale si terrà a Ponte o a Vigolzone?
- quale e quando sarà il Patrono del nuovo comune?

 PS: Per capire ciò che ci aspetta in merito alle variazioni di indirizzo, patente, recapiti bollette, è interessante leggere questo documento  FONTE  inviato ai cittadini di un comune già "fuso". 
👨 Alessandro Chiesa   18/12/15 11:33 ® 1339
Per quanto concerne il personale, posso rispondere io.
Sul resto, non ho ancora a disposizione le informazioni per farlo.
Il personale dipendente non può essere licenziato, anche se in eccesso.
Un percorso più complicato sarebbe la cosiddetta "mobilità esterna per eccedenza di personale".
In parole povere, un'unità di personale in situazione di mobilità esterna è un soggetto alle dipendenze di un'amministrazione pubblica che sta cercando collocazione in un'altra amministrazione pubblica (a cui manca quella precisa unità).
Se tale unità di personale non riesce a trovare collocazione presso un altro ente, essa viene iscritta in una lista di disponibilità per 24 mesi, duranti i quali percepisce l'80% della retribuzione, dopodiché, scaduto il detto periodo, il suo rapporto di lavoro si risolve.
Legalmente fattibile ma, in ogni caso, non dobbiamo mai dimenticarci che stiamo parlando di persone come noi.
A tutti quanti piace dire "diminuiamo la spesa per personale", però è altrettanto vero che non possiamo pensare di mandare a casa qualcuno come se fosse un semplice numero.
Con questo voglio dire che non bisogna ridurre la spesa corrente riservata al trattamento dei dipendenti?
Assolutamente no: sono d'accordo nell'alleggerirla.
Intendo affermare che le decisioni vanno sempre ponderate e studiate affinché nessuno resti "per strada", visto l'attuale mercato del lavoro non propriamente propenso ad assorbire risorse umane.
Una soluzione, se proprio voleste sfoltire a (quasi) tutti i costi senza però rischiare di lasciare qualcuno disoccupato, potrebbe essere la seguente: la "mobilità volontaria".
Al contrario del precedente tipo di mobilità, questa è decisa in accordo col dipendente.
L'amministrazione pubblica, di comune accordo con l'unità in eccesso, potrebbe provvedere a una ricognizione della situazione di personale delle altre amministrazioni sul territorio, alla ricerca di uno "spazio" per spostare quella determinata unità.
Se lo trova, avvia i contatti con l'amministrazione deficitaria e ne sente la disponibilità.
Se tale amministrazione risulta disponibile, a quel punto si avvia la mobilità volontaria e si provvede a trasferire il dipendente.
Se non si trovano amministrazioni in carenza o se l'amministrazione in carenza non è disponibile, il dipendente si mantiene fino all'eventuale liberazione di una postazione in altri enti.
Questa strada, se perseguita con successo, allo stesso tempo tutela il dipendente e garantisce un risparmio per la sua precedente amministrazione.
Sulle assunzioni, il Ministero dell'Interno, in una nota di approfondimento uscita a febbraio 2015, ha ribadito che "per i comuni istituiti a seguito di fusione, che abbiano un rapporto tra spesa di personale e spesa corrente inferiore al 30 per cento, fermi restando i limiti previsti dalla legislazione vigente e la salvaguardia degli equilibri di bilancio, non si applicano, nei primi cinque anni dalla fusione, i vincoli e le limitazioni relativi alle facoltà assunzionali e ai rapporti di lavoro a tempo determinato".
Sarà quindi possibile effettuare assunzioni, nel caso fossero necessarie.
👨 Amleto   18/12/15 23:11 ® 1344
Fra San Giacomo e San Rocco, San Mario e San Giovanni (Battista o Evangelista?), anche adesso a molti non è chiaro quale sia il patrono giusto nei due comuni...
👨👨
  
17/12/15
MattiaPascal

Teleponte

No, non mi sono dimenticato: ricorre oggi il terzo anniversario dello spegnimento di Teleponte. In un mondo basato sulla comunicazione, una occasione sprecata dalla nostra comunità. Che si ritrovava un piccolo tesoro (uno dei pochi paesi ad avere un'emittente: onore al merito ai suoi fondatori e ai ragazzi che successivamente si prodigarono per tenerla in vita). E l'ha buttato via (o almeno non l'ha difeso come meritava, rinunciando a percorrere quelle strade alternative che i ragazzi stessi mi pare avessero indicato). Peccato...