Ponte dell'Olio

31/10/15
MattiaPascal

Expo controcorrente

Madonnina, Madonnina, questa non è una preghiera, è un ex voto. In primavera sentii potente il richiamo dell'Expo e temetti di non farcela a resistere: perciò ti pregai di aiutarmi a non inginocchiarmi a Gea, la divinità a cui il luna park di Rho-Pero era implicitamente dedicato. Eccoci in autunno, la grande sagra gastro-panteistica chiude oggi e sono riuscito a non metterci piede. Con il tuo aiuto non mi sono mescolato alle gite scolastiche e ai pullman dei pensionati, non ho fatto file umilianti, non ho versato il mio obolo a Oscar Farinetti, non ho visto nemmeno da lontano Michelle Obama e Angela Merkel, Bono e Bocelli, Conchita Wurst e Giorgio Armani... Sono davvero un ragazzo fortunato. Con il tuo aiuto non mi sono ridotto a scattare selfie davanti all'albero della vita, paganesimo scadente anche dal punto di vista estetico, e non ho contribuito in nessun altro modo a una Halloween di zucche vuote durata sei mesi. Così oggi posso dire con San Paolo: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede".

Così scrive Camillo Langone sul "Foglio" di oggi (a pag. 2)
👨 Mattiapascal   31/10/15 23:33 ® 1304
Naturalmente anche per gli strilloni vale il detto "ambasciator non porta pena"...
👨 Jack o’ lantern   01/11/15 10:00 ® 1305
Predicatori del nulla.
La fede nel “non fare” è quella che alla fine produce i danni peggiori.
Se tutti seguissero le paranoie che da millenni considerano la povertà, la miseria, la passività d'azione e l’astinenza,valori primari e irrinunciabili, la fame del mondo non esiterebbe perché non esiterebbe più manco la razza umana, compresi i fogliettari paolini alla Langone che sanno solo criticare e demolire.
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31/10/15
Marino

Nure: accordo agricoltori-Comuni per la pulizia del greto

I comuni di Podenzano, Vigolzone, San Giorgio, Gropparello e Carpaneto hanno raggiunto un accordo con gli agricoltori per la rimozione del legname dal greto del Nure.
"Gli agricoltori della zona, spiega Angelo Peggiani (Coldiretti), già abituati a svolgere la manutenzione dei canali, in un’ottica di collaborazione costruttiva e a vantaggio dell’intera collettività, si sono da subito resi disponibili per provvedere alla sistemazione del greto mettendo a disposizione di coloro che necessiteranno il legname raccolto. Si tratta di un grande segnale di apertura che mostra la fiducia delle istituzioni e soprattutto il riconoscimento del ruolo degli agricoltori nella tutela dell’ambiente.".
"E’ un risultato, aggiunge Alessandro Piva (sindaco Podenzano), del quale siamo molto orgogliosi: l’esperienza ci ha dimostrato che occorre investire in queste sinergie funzionali al buon governo del territorio e senza le forze messe in campo dagli agricoltori non si potrebbe fare nulla di tutto ciò."
 FONTE 
  
29/10/15
Marino

Ristrutturazione scuola media

Ottobre 2015: Con atto 422 del 29/10/2015 è stato determinato di demandare l’espletamento della gara alla Centrale Unica di committenza della Provincia di Piacenza  FONTE .
Settembre 2015: Con atto 83 del 9/9/2015  FONTE  la Giunta ha definito la procedura di gara e i criteri di aggiudicazione. Da quel che ho capito, la gara dovrà prevedere, e dovremo nuovamente pagare, il progetto esecutivo (58.000€) dato che "il progetto esecutivo redatto dallo Studio ... AS32, non rispondendo compiutamente alle esigenze dell’Amministrazione comunale, non può essere impiegato direttamente per l’affidamento dei lavori".
Agosto 2015: Con determina 322 del 14/8/2015 è stato dato l’incarico di redazione dello studio geologico-sismico per un importo di € 3.074 Oneri e IVA compresi.
Luglio 2015: Con determine 285 del 22/7/2015 è stato disposto di indire gara informale per uno studio geologico-sismico.
Marzo 2015: Il 31 marzo 2015 abbiamo avuto notizia che la ristrutturazione è finanziabile ( FONTE  alleg.1):
- per 1.100.000 € mediante "finanziamento ex art.10 del DL 104/2013"
- per 280.000 € mediante "cofinanziamento a carico ente proprietario".
Gennaio 2015: A seguito di gara di sponsorizzazione, con atto 3 del 15/1/2015 è stato aggiudicato l’incarico di redarre il progetto per la ristrutturazione per un costo complessivo di € 7.422  FONTE   FONTE  (la rapida esecuzione del progetto ci ha permesso di inoltrare domanda di finanziamento entro la data prestabilita).
Per non dimenticare... L'ordinanza con cui il sindaco Spinola disponeva "in via cautelativa di provvedere alla chiusura della scuola media A.Vaccari sita in Via S.Bono" è stata emessa il 4 giugno 2012  FONTE . Il 27 agosto 2012 gli organi di informazione scrivevano: "L’edificio delle scuole medie è stato dichiarato inagibile per problemi strutturali". L'Amministrazione Copelli ha preso in carico il problema a maggio 2014.
  
28/10/15
MattiaPascal

Promemoria

Per chi se ne fosse dimenticato, ricordiamo che il 31 ottobre scade la seconda rata della Tari (tassa rifiuti).
Per il pagamento si usa il mod. F24 precompilato inviato a suo tempo (nel mese di giugno) dal Comune.
Essendo sabato, immagino che la scadenza sia posticipata al lunedì successivo...
  
28/10/15
Marino

Rifiuti: Centro del riuso per spendere meno

I cittadini dei comuni che avranno avviato i "centri per il riuso" saranno premiati con sconti sulle tariffe TARI.
Così prevede la nuova legge regionale  FONTE  .
E gli amministratori di Cadeo si sono attivati subito per dare immediatamente un vantaggio economico ai propri cittadini. Lo apprendiamo da Libertà di oggi: il centro per il riuso a Cadeo verrà attivato tra un paio di mesi.
  
24/10/15
Marino

Rio Cisiaga

Valtolla's blog pubblica un interessante scritto di Marco del lest: qui in pdf  FONTE .
La mia riflessione è che se ogni rio fosse visitato con gli occhi e con l'esperienza di Marco del lest, e se il Piano comunale di Protezione civile ne tenesse poi conto, si potrebbero salvare cose e vite umane.
Chissà se un giorno Marco del lest avrà la volontà e la possibilità di percorrere il nostro Rio Cisiaga analizzandolo come ha analizzato il Rio San Carlo di Bettola. Magari per dirci che il nostro Rio, in ogni punto, è in grado di smaltire le precipitazioni (tipo 14 settembre 2015) che il suo bacino idrografico raccoglie. Io ci spero ;-) ma, constatando che oggi siamo messi peggio di 50 anni fa quando fu allagato il quartiere dove oggi c'è la pubblica, ne dubito!!!
 PS: io penso che sia ora che la zona fotografata venga messa in sicurezza; che sia ora che si tolgano le reti di cantiere per far posto a ringhiere sicure e che diano visibilità nell'incrocio; non si aspetti di farlo "dopo che..." 
👨 Marco del lest   24/10/15 22:42 ® 1299
Devo deluderti... dopo quello che ho visto in Val Lardana.
Qui la precipitazione del 14 settembre ha fatto fare un salto di circa 40 m al Lardana, facendogli praticamente sorvolare la cascata dell'aquila (il cui antico nome era "cade l'acqua", col tempo modificato in "dell'aquila").
Il torrente è letteralmente precipitato sulla sottostante morena glaciale, dove ne ha "mangiata" più di metà e da li fino alle Moline ha cambiato la geografia del territorio.
Il Lardana a valle della cascata aveva un letto largo poco più di 5 m, ora è largo 25/40 m.
La morena glaciale era li da almeno 10.000 anni e nessuna alluvione l'aveva mai scalfita.
Sulla sponda destra del torrente mancano all'appello almeno 3 ha di faggeta che sono spariti completamente.
Il residuo della morena è pieno di massi frantumati recentemente e presumo che siano quelli ricaduti in seguito alla "esplosione" dovuta all'improvviso salto dell'acqua.
Con una precipitazione del genere non c'è manutenzione del territorio che tenga, anche se rimane comunque una questione di fondamentale importanza.
Se la precipitazione ha fatto uno sconvolgimento tale su di un'area che ha un substrato prevalentemente roccioso, non oso immaginare come avrebbe sconvolto le nostre colline argillose se si fosse scatenata nella nostra zona.
👨 Andrea Dadomo   25/10/15 08:38 ® 1300
Marco, grazie dell'interessante segnalazione sul Lardana. Per caso hai qualche fotografia dell'area? Se non la stai già facendo tu non mi dispiacerebbe fare un post sul mio blog. Andrea
http://andreadadomo.blogspot.com/
👨 Nimby   25/10/15 23:03 ® 1302
Dopo questa sconsolante informazione data con competenza da Marco, non resta a noi che sperare nel fattore C. Almeno per le bombe d'acqua tipo 14 settembre...
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24/10/15
Marino

TARI: alcune famiglie non pagano (o non riescono a pagare?) il dovuto

Quello che segue è un frammento estratto dal bando per la riscossione coattiva dei tributi comunali (ne abbiamo parlato qui  FONTE ). Dopo averlo letto penso che potrebbe essere fatta questa riflessione: "E' giusto che chi non paga i tributi sia perseguito, ma è anche giusto che chi non li paga perché non riesce a pagarli sia aiutato dalla collettività prima di trovarsi in casa l'ufficiale giudiziario". Ecco il frammento (tutto il documento qui  FONTE ): ...Il Concessionario dovrà... attivare tutte le procedure esecutive al fine di procedere alla tempestiva riscossione delle entrate (pignoramento dei beni mobili, pignoramento della quota di retribuzione, pignoramento dei beni immobili tramite iscrizione di ipoteca legale e comunque con tutti i i mezzi esecutori previsti dalla legge), in piena osservanza delle norme legislative e regolamentari vigenti. Sarà cura del concessionario verificare di volta in volta la possibilità di ricorrere allo strumento del fermo amministrativo come procedura alternativa al pignoramento mobiliare...; nel caso in cui la procedura del fermo auto non dia esito positivo si ricorrerà immediatamente al pignoramento mobiliare. Attraverso il pignoramento mobiliare la società procede con la vendita dei beni pignorati nei termini e nei modi previsti dalla legge. Per i pignoramenti mobiliari con esito negativo, su indicazione e consultazione degli uffici Comunali, la società avrà cura di intraprendere il pignoramento di eventuali crediti presso terzi o il pignoramento del quinto dello stipendio...
Mi auguro che il Consiglio comunale deliberi di creare una commissione di saggi incaricata di analizzare la posizione di ciascun debitore (mancano all'appello ben 200.000 €  FONTE  di TARI) al fine di dividere i furbetti dai bisognosi, per poi trovare una soluzione d'aiuto per questi ultimi. Nel frattempo suggerisco ai "furbetti" che non hanno pagato pur potendolo fare, di mettersi in regola prima di dover pagare cifre ben più consistenti. (E penso che non sarebbe inopportuno se chi non ha potuto pagare ne parlasse al più presto con il Sindaco o con uno dei consiglieri con cui ha maggior confidenza  FONTE ).
  
24/10/15
Marino

Riqua­lificare le isole ecologiche: 25.000 € dalla Regione ER

Gli amministratori comunali di Castelvetro hanno chiesto ed ottenuto un contributo re­gionale di 25.000 € per riqua­lificare le aree adibite alla raccol­ta differenziata. Ogni area dove sono presenti le cam­pane di raccolta è stata delimitata da fioriere e da gradevoli barriere. Sul volantino distribuito si legge: «L'intervento che abbiamo pre­disposto permette di limitare fortemente la sensazio­ne di degrado urbano, riqualificando al contempo le aree indi­viduate, spesso soggette ad abbandoni di rifiuti che causano, soprattutto nei me­si estivi, forti e fastidiosi odori. Inoltre la contemporanea divulgazione delle tecniche di riciclag­gio e smaltimento rifiuti diventa strumento fondamentale nell'educazione civica e ambientale degli studenti e dei cittadini in genere».
  
22/10/15
Marino

Varato un programma in nove punti per migliorare la gestione dei rifiuti

Il Comune di Pontedellolio fa un altro passo avanti nell’impegno sul tema dei rifiuti. Il consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità, dopo averla sottoposta ad alcuni emendamenti, la mozione presentata nell’ultima seduta dal consigliere Alessandro Chiesa, del gruppo Tradizioni e Sviluppo. Nove erano le proposte e i suggerimenti del consigliere di opposizione che, secondo la sua opinione, avrebbero potuto portare a una migliore gestione dei rifiuti e a una eventuale futura riduzione delle tariffe. Punti che la maggioranza, per voce dell’assessore all’ambiente Gianni Trioli, si era riservata di valutare nel periodo che sarebbe intercorso tra i due consigli comunali. «Tutti i. punti sono condivisibili in linea di principio - ha affermato Trioli nell’ultima seduta affrontando la mozione -. Tutti sono nella linea strategica della nostra amministrazione che ha tre assi: il compostaggio domestico, lo spazzamento delle strade e il verde. Sono i tre ambiti dove pensiamo che ci possano essere margini di riduzione dei costi e conseguentemente delle tariffe». La maggioranza ha quindi proposto emendamenti e precisazioni. Una di queste ha riguardato la cosiddetta tariffazione puntuale, che il consigliere Chiesa invitava a richiedere ad Atersir e al futuro gestore del servizio rifiuti. Un impegno che l’amministrazione si è presa attraverso la mozione. «Non appena siamo venuti a conoscenza dell’esistenza della tariffazione puntuale - ha informato Trioli abbiamo chiesto che potesse essere attivata anche nel nostro comune, ma con l’imminente scadenza del gestore, Iren, ci era stato risposto che non avrebbero attivato altri Comuni in prova. Nel piano d’ambito è però previsto che in tutto il territorio collinare sia attivata la tariffazione puntuale». La base di calcolo sarà la superficie, non un buon parametro secondo Trioli, ma imposto dalla legge. Questa tariffazione porterà alla riduzione delle "bollette” anche se, ha osservato l’assessore, «darà vantaggio economico solo alle famiglie numerose». «C’è un minimo di vuotature che saranno conteggiate per il pagamento ha proseguito - e i singoli, gli anziani, le famiglie poco numerose non vedranno grandi sconti. Non riteniamo quindi possa essere totalmente risolutivo». L’amministrazione si è impegnata a promuovere, attraverso incontri formativi con la cittadinanza, la cultura della raccolta differenziata, la riduzione dell’uso delle confezioni (bottiglie in plastica o in vetro) e la preferenza per gli acquisti di filiera corta. Ha modificato inoltre la formulazione di Chiesa riguardo all’introduzione delle incentivazioni sulle compostiere. «L’amministrazione - recita - si impegnerà a predisporre un ordine del giorno per la modifica dell’articolo 16 del regolamento Tari che introduca incentivazioni per il primo anno dopo l’acquisto di una compostiera». Attenzione poi anche all’educazione dei più giovani, degli alunni delle scuole, alla raccolta differenziata e al compostaggio. Gli emendamenti anno ricevuto l'ok di tutti i gruppi consigliari.
Pubblicato su Libertà del 21/10/2015 a firma np
  
22/10/15
MattiaPascal

Economia

In riferimento al recente intervento di Gianmaria e a quello odierno del consigliere Chiesa sui rispettivi blog, mi calo nei panni dell'avvocato del diavolo e da profano mi permetto una obiezione.
Dato che stampare moneta e fare debiti è la cosa più facile del mondo (a differenza dell'austerità e del rigore nei conti), perché tale politica finanziaria non viene adottata da tutti i paesi (in primis i più deboli e bisognosi di sviluppo)? Se davvero essa creasse ricchezza e benessere in una nazione, sono convinto che ogni governo sarebbe ben felice di poter seguire una ricetta così virtuosa e al tempo stesso popolare.
A meno che la cosa non sia semplice come pare e comporti invece qualche controindicazione...

Post scriptum. Chiedo scusa ad Alessandro se magari mando a monte la sua promessa di non tornare sull'argomento...
👨 Alessandro Chiesa   22/10/15 13:32 ® 1293
Dinanzi a un confronto non bisogna mai tirarsi indietro.
La promessa si riferiva al fatto che non avrei più scritto post sul blog pertinenti l'argomento, ma è ovvio che "a domanda, rispondo" (l'educazione prima di tutto, no?).
Cercherò di essere il più chiaro possibile, però non garantisco di essere breve.
Innanzitutto, va detto che la moneta è un bene scambiabile sul mercato allo stesso modo di una mela o un televisore e, in quanto tale, è assoggettato alla "legge della domanda e dell'offerta", che ne regola il valore.
Stampare moneta all'infinito e, soprattutto, in quantità eccessiva è pericoloso per due motivi: 1) troppa moneta circolante rispetto ai beni e servizi acquistabili con essa crea inflazione elevata; 2) un'eccessiva offerta di moneta rispetto alla domanda della stessa comporta una perdita del suo valore rispetto alle altre valute (svalutazione).
Perché i paesi poveri, ad esempio quelli africani, non possono arricchirsi stampando moneta?
Una premessa anche qui: il commercio con l'estero implica nelle importazioni una cessione-offerta della tua valuta, mentre nelle esportazioni una richiesta-domanda della tua valuta.
Nel primo caso, dunque, la valuta si deprezza, mentre nel secondo si apprezza (in virtù della legge della domanda e dell'offerta).
Veniamo alle motivazioni.
Motivo 1: essendo paesi poveri e sottosviluppati, senza alcun tipo di autonomia, essi sono costretti ad importare dall'estero ingenti quantità di prodotti e beni.
Ciò causa squilibri abnormi nella loro bilancia commerciale (importano enormemente di più di quanto esportano) e deprezza le loro valute.
Motivo 2: avendo continuamente bisogno di acquistare dall'estero, per di più con una moneta fortemente svalutata (e che continua a svalutarsi), i prezzi di beni e prodotti aumentano progressivamente.
I Governi locali, onde consentire alla popolazione di non rimanere privi di tali beni e prodotti per via dell'incremento dei prezzi, ricorrono alla pressoché perenne emissione di nuova moneta, la quale però, dovendo continuamente aumentare di quantità per coprire i prezzi, funge da catalizzatore all'inflazione, producendo tassi inflattivi anche del 100%-200%-300%.
In queste situazioni, quindi, abbiamo due fattori che concorrono al disastro economico e all'iperinflazione.
Motivo 3: le valute dei paesi del terzo mondo sono spesso oggetto di speculazione da parte dei "vulture funds" (fondi avvoltoio), le cui azioni mirano il più delle volte a ricattare i Governi di queste nazioni (un esempio è il Venezuela).
Motivo 4: i paesi del terzo mondo non riescono ad apprezzare le proprie monete perché non dispongono di riserve di valuta estera da scambiare con valuta nazionale (offro-vendo valuta estera e domando-acquisto valuta nazionale per apprezzarla).
Perché in Italia ciò non accadrebbe?
Motivo 1: Il nostro paese, con la Lira, ha sempre beneficiato di enormi avanzi sulla bilancia commerciale (esportiamo più di quel che importiamo), il che ha consentito alla nostra valuta di non subire deprezzamenti dannosi (mai visto nessuno girare con le carriole di banconote): il cambio ci rendeva competitivi e la domanda estera di beni e prodotti italiani era alta, siccome acquistare in Lire era più conveniente rispetto a comprare in Marco, Sterlina, ecc.
Motivo 2: la Lira, al di là dei luoghi comuni, non era una moneta debolissima e lo Stato italiano non era lo Zimbabwe, ma una delle prime potenze industriali al mondo.
Uno Stato dotato di una propria moneta, come era l'Italia, per far sì che la valuta nazionale si apprezzasse, faceva sì che la domanda estera di tale valuta aumentasse.
Come? O, come detto prima, potenziando le esportazioni, oppure collocando sul mercato estero una parte dei propri titoli del debito, possibilmente a tassi d'interesse più competitivi rispetto a quelli dei titoli delle altre nazioni.
Motivo 3: in caso di una crisi valutaria della Lira, oltre a puntare sull'export e sul collocamento all'estero dei titoli del debito italiani, il nostro Stato avrebbe anche la possibilità di utilizzare le proprie riserve di valuta estera (Dollari, Sterline, Marchi, ecc.), nonché di oro (2.700 miliardi di dollari in lingotti) per scambiarle con le riserve di Lire detenute dagli altri stati e, in tal modo, apprezzare la Lira.
Tuttavia, questa soluzione è l'ultima per ordine di impiego.
Perché l'Italia dovrebbe tornare ad emettere moneta e a spenderla?
Motivo 1: perché risulta un'operazione necessaria iniettare nuova ricchezza in un sistema dove i consumi diminuiscono continuamente e la disoccupazione è in doppia cifra.
Motivo 2: perché il debito pubblico diverrebbe sostenibile, sempre solvibile e, soprattutto, il Governo potrebbe decidere a piacimento il tasso di interesse da applicare ai propri titoli del debito (quelli non assorbiti dal mercato, sarebbe acquistati dalla Banca D'Italia, ossia dallo Stato stesso, attraverso l'emissione di base monetaria).
Motivo 3: perché lo Stato potrebbe finanziare parte della propria spesa pubblica con l'emissione di moneta, calmierando perciò la pressione fiscale e garantendo comunque servizi pubblici di qualità.
Quando occorre aumentare l'emissione di base monetaria?
Come detto all'inizio, forti deficit statali estesi per lunghi periodi sono dannosi.
I deficit vanno ampliati in momenti di recessione economica e ridotti al minimo in fasi di espansione.
Perché una certa quantità di nuova moneta (2-3% del PIL) va costantemente immessa in un sistema economico?
Perchè così facendo lo Stato permette la creazione del risparmio privato (l'Italia è uno dei paesi con il maggior risparmio privato al mondo) e mantiene l'inflazione a livelli ottimali, ossia intorno al 2%.
Il tasso di inflazione agevola lo Stato nel pagamento degli interessi sul debito, perché gli consente di restituire ai creditori una quantità di moneta che vale meno rispetto al momento in cui è stata prestata.
Infine, ultimi quesiti, giusto per completare.
Come si crea l'inflazione tecnicamente?
La legge della domanda e dell'offerta dice che, a parità di offerta di beni e servizi, un aumento della domanda di questi produce un aumento del loro prezzo.
La domanda aumenta quando cresce la ricchezza circolante nelle tasche dei consumatori.
Tendenzialmente, un aumento della domanda porta a un successivo aumento dell'offerta, quindi della produzione, ovvero a una diminuzione della disoccupazione (da noi è all'11,9%).
Quando domanda e offerta si equivalgono, l'inflazione è pari a zero.
Al crescere dei redditi, dei salari e delle retribuzioni, crescono di conseguenza i consumi, ergo i prezzi.
PS: la "scala mobile" era uno strumento di sostegno ai consumi (dunque anche all'inflazione), infatti adeguava il potere d'acquisto delle famiglie all'aumento del costo della vita, portando la nazione ad avere sempre una domanda aggregata sostenuta.
Rimango a disposizione per eventuali domande.
👨 Gianmaria Vianova   22/10/15 16:42 ® 1294
La mia risposta la trovi nell'ultimo intervento ;)
👨 MarcoAzzali   22/10/15 19:17 ® 1295
La prima questione è di chi è la proprietà della moneta emessa. Deve essere accreditata al popolo, non addebitata, e l' interesse deve essere redistribuito. Tanto più che la moneta odierna non è convertibile in oro, ma vale per leggi e convenzioni. E anche l' oro che le banche centrali possiedono viene dai popoli, non dai privati. Pochi sanno che Bankitalia è stata privatizzata (rubata) per un prezzo ridicolo negli anni 80 (l' INPS ne detiene ancora una piccolissima quota), e che la BCE e la FED, pur chiamandosi rispettivamente "europea" e "federale degli USA" sono in realtà attualmente di proprietà privata, il che è un abominio trattandosi di banche DI EMISSIONE di moneta a corso legale. La seconda questione è che un po' di inflazione fa bene all' economia. La deflazione e' la condizione peggiore possibile. Un po' di inflazione (5-10%) incentiva a produrre e a lavorare, disincentiva l' accumulo, aiuta a pagare i debiti. Il "rigore" di cui parlate, nei termini in cui ne parlate, e' una beffa. Qualcosa di sadomasochistico.
👨 MarcoAzzali   22/10/15 19:27 ® 1296
P.S. : se tornare alla lira o meno: tornare alla lira potrebbe essere un male minore rispetto all' euro, ma non è il punto centrale. Bisognerebbe inoltre vedere a quale tasso vengono convertiti i debiti ( chiaro che non si può tornare alla lira, che si svaluterebbe subito, coi mutui in euro).
Il punto centrale è la proprietà di Bankitalia, la proprietà della moneta all' atto dell' emissione, e la subordinazione del sistema finanziario al potere politico (non viceversa come accade da 30 anni a questa parte).
👨 Mattiapascal   22/10/15 23:48 ® 1297
Un grazie a Gian, Alessandro e Marco per la pronta ed esaustiva risposta alla mia sollecitazione. Da parte mia, non avendo la competenza per entrare nel merito del dibattito, posso solo augurare loro di vedere applicate (prima o poi) nel nostro paese le teorie economiche in cui credono così intensamente e per le quali si battono con tanta passione. Con la speranza che i fatti diano loro ragione: in tal caso, meglio per tutti...
👨 Ezia   23/10/15 19:22 ® 1298
Scala mobile difendeva forse la spesa. ma non la vecchiaia,perchè i contributi venivana calcolati sull'imponibile cioè sullo stipendio soltanto; per questo si andava con il sistema retributivo,perchè quello contributivo, non ti avrebbe permesso di vivere
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