Grazie all'interessamento del consigliere
Fabio Callegari possiamo conoscere l'entità dei
tributi locali non pagati. Nella tabella allegata sono riportati, per gli anni 2013 e 2014, le somme accertate e le somme incassate.
Prima però di fare considerazioni sarebbe opportuno avere maggior dettaglio per quanto riguarda la TARI (Rifiuti). In particolare, siccome l'accertato è composto per il 76% da "utenze domestiche" e per il 24% da "utenze NON domestiche"
FONTE , sarebbe opportuno sapere quale è la ripartizione della sofferenza di 124.000 € per il 2013 e di 91.000 € per il 2014. Sarebbe inoltre opportuno conoscere, per la quota "utenze domestiche", quante sono le famiglie/persone a cui sono imputabili le sofferenze sopra riportate. Confido nei nostri amministratori...
Tributo | Accertato 2014 | Incassato | Differenza | Accertato 2013 | Incassato | Differenza |
---|
IMU | 1.070.000 | 1.070.000 | 0 | 958.000 | 958.000 | 0 |
TARI | 672.000 | 581.000 | 91.000 | 661.000 | 537.000 | 124.000 |
TASI | 143.000 | 143.000 | 0 | | | |
Il Consiglio comunale del 11/9/2015 ha deliberato di avviare la
riscossione coattiva delle somme non pagate (Equitalia o chi per essa)
FONTE :
il distacco con cui è stato trattato l'argomento fa pensare... (ascolta
FONTE ). Tra quelle famiglie che non hanno pagato ci sono certamente famiglie che
NON sono in grado di pagare (ne ieri, ne oggi, ne domani): di queste famiglie occorre preoccuparsi
prima che gli arrivi in casa l'ufficiale giudiziario! Ci sarà qualcuno che si è preoccupato, o che si sta occupando di questo?
La promessa si riferiva al fatto che non avrei più scritto post sul blog pertinenti l'argomento, ma è ovvio che "a domanda, rispondo" (l'educazione prima di tutto, no?).
Cercherò di essere il più chiaro possibile, però non garantisco di essere breve.
Innanzitutto, va detto che la moneta è un bene scambiabile sul mercato allo stesso modo di una mela o un televisore e, in quanto tale, è assoggettato alla "legge della domanda e dell'offerta", che ne regola il valore.
Stampare moneta all'infinito e, soprattutto, in quantità eccessiva è pericoloso per due motivi: 1) troppa moneta circolante rispetto ai beni e servizi acquistabili con essa crea inflazione elevata; 2) un'eccessiva offerta di moneta rispetto alla domanda della stessa comporta una perdita del suo valore rispetto alle altre valute (svalutazione).
Perché i paesi poveri, ad esempio quelli africani, non possono arricchirsi stampando moneta?
Una premessa anche qui: il commercio con l'estero implica nelle importazioni una cessione-offerta della tua valuta, mentre nelle esportazioni una richiesta-domanda della tua valuta.
Nel primo caso, dunque, la valuta si deprezza, mentre nel secondo si apprezza (in virtù della legge della domanda e dell'offerta).
Veniamo alle motivazioni.
Motivo 1: essendo paesi poveri e sottosviluppati, senza alcun tipo di autonomia, essi sono costretti ad importare dall'estero ingenti quantità di prodotti e beni.
Ciò causa squilibri abnormi nella loro bilancia commerciale (importano enormemente di più di quanto esportano) e deprezza le loro valute.
Motivo 2: avendo continuamente bisogno di acquistare dall'estero, per di più con una moneta fortemente svalutata (e che continua a svalutarsi), i prezzi di beni e prodotti aumentano progressivamente.
I Governi locali, onde consentire alla popolazione di non rimanere privi di tali beni e prodotti per via dell'incremento dei prezzi, ricorrono alla pressoché perenne emissione di nuova moneta, la quale però, dovendo continuamente aumentare di quantità per coprire i prezzi, funge da catalizzatore all'inflazione, producendo tassi inflattivi anche del 100%-200%-300%.
In queste situazioni, quindi, abbiamo due fattori che concorrono al disastro economico e all'iperinflazione.
Motivo 3: le valute dei paesi del terzo mondo sono spesso oggetto di speculazione da parte dei "vulture funds" (fondi avvoltoio), le cui azioni mirano il più delle volte a ricattare i Governi di queste nazioni (un esempio è il Venezuela).
Motivo 4: i paesi del terzo mondo non riescono ad apprezzare le proprie monete perché non dispongono di riserve di valuta estera da scambiare con valuta nazionale (offro-vendo valuta estera e domando-acquisto valuta nazionale per apprezzarla).
Perché in Italia ciò non accadrebbe?
Motivo 1: Il nostro paese, con la Lira, ha sempre beneficiato di enormi avanzi sulla bilancia commerciale (esportiamo più di quel che importiamo), il che ha consentito alla nostra valuta di non subire deprezzamenti dannosi (mai visto nessuno girare con le carriole di banconote): il cambio ci rendeva competitivi e la domanda estera di beni e prodotti italiani era alta, siccome acquistare in Lire era più conveniente rispetto a comprare in Marco, Sterlina, ecc.
Motivo 2: la Lira, al di là dei luoghi comuni, non era una moneta debolissima e lo Stato italiano non era lo Zimbabwe, ma una delle prime potenze industriali al mondo.
Uno Stato dotato di una propria moneta, come era l'Italia, per far sì che la valuta nazionale si apprezzasse, faceva sì che la domanda estera di tale valuta aumentasse.
Come? O, come detto prima, potenziando le esportazioni, oppure collocando sul mercato estero una parte dei propri titoli del debito, possibilmente a tassi d'interesse più competitivi rispetto a quelli dei titoli delle altre nazioni.
Motivo 3: in caso di una crisi valutaria della Lira, oltre a puntare sull'export e sul collocamento all'estero dei titoli del debito italiani, il nostro Stato avrebbe anche la possibilità di utilizzare le proprie riserve di valuta estera (Dollari, Sterline, Marchi, ecc.), nonché di oro (2.700 miliardi di dollari in lingotti) per scambiarle con le riserve di Lire detenute dagli altri stati e, in tal modo, apprezzare la Lira.
Tuttavia, questa soluzione è l'ultima per ordine di impiego.
Perché l'Italia dovrebbe tornare ad emettere moneta e a spenderla?
Motivo 1: perché risulta un'operazione necessaria iniettare nuova ricchezza in un sistema dove i consumi diminuiscono continuamente e la disoccupazione è in doppia cifra.
Motivo 2: perché il debito pubblico diverrebbe sostenibile, sempre solvibile e, soprattutto, il Governo potrebbe decidere a piacimento il tasso di interesse da applicare ai propri titoli del debito (quelli non assorbiti dal mercato, sarebbe acquistati dalla Banca D'Italia, ossia dallo Stato stesso, attraverso l'emissione di base monetaria).
Motivo 3: perché lo Stato potrebbe finanziare parte della propria spesa pubblica con l'emissione di moneta, calmierando perciò la pressione fiscale e garantendo comunque servizi pubblici di qualità.
Quando occorre aumentare l'emissione di base monetaria?
Come detto all'inizio, forti deficit statali estesi per lunghi periodi sono dannosi.
I deficit vanno ampliati in momenti di recessione economica e ridotti al minimo in fasi di espansione.
Perché una certa quantità di nuova moneta (2-3% del PIL) va costantemente immessa in un sistema economico?
Perchè così facendo lo Stato permette la creazione del risparmio privato (l'Italia è uno dei paesi con il maggior risparmio privato al mondo) e mantiene l'inflazione a livelli ottimali, ossia intorno al 2%.
Il tasso di inflazione agevola lo Stato nel pagamento degli interessi sul debito, perché gli consente di restituire ai creditori una quantità di moneta che vale meno rispetto al momento in cui è stata prestata.
Infine, ultimi quesiti, giusto per completare.
Come si crea l'inflazione tecnicamente?
La legge della domanda e dell'offerta dice che, a parità di offerta di beni e servizi, un aumento della domanda di questi produce un aumento del loro prezzo.
La domanda aumenta quando cresce la ricchezza circolante nelle tasche dei consumatori.
Tendenzialmente, un aumento della domanda porta a un successivo aumento dell'offerta, quindi della produzione, ovvero a una diminuzione della disoccupazione (da noi è all'11,9%).
Quando domanda e offerta si equivalgono, l'inflazione è pari a zero.
Al crescere dei redditi, dei salari e delle retribuzioni, crescono di conseguenza i consumi, ergo i prezzi.
PS: la "scala mobile" era uno strumento di sostegno ai consumi (dunque anche all'inflazione), infatti adeguava il potere d'acquisto delle famiglie all'aumento del costo della vita, portando la nazione ad avere sempre una domanda aggregata sostenuta.
Rimango a disposizione per eventuali domande.
Il punto centrale è la proprietà di Bankitalia, la proprietà della moneta all' atto dell' emissione, e la subordinazione del sistema finanziario al potere politico (non viceversa come accade da 30 anni a questa parte).