Ponte dell'Olio

24/10/15
Marino

Riqua­lificare le isole ecologiche: 25.000 € dalla Regione ER

Gli amministratori comunali di Castelvetro hanno chiesto ed ottenuto un contributo re­gionale di 25.000 € per riqua­lificare le aree adibite alla raccol­ta differenziata. Ogni area dove sono presenti le cam­pane di raccolta è stata delimitata da fioriere e da gradevoli barriere. Sul volantino distribuito si legge: «L'intervento che abbiamo pre­disposto permette di limitare fortemente la sensazio­ne di degrado urbano, riqualificando al contempo le aree indi­viduate, spesso soggette ad abbandoni di rifiuti che causano, soprattutto nei me­si estivi, forti e fastidiosi odori. Inoltre la contemporanea divulgazione delle tecniche di riciclag­gio e smaltimento rifiuti diventa strumento fondamentale nell'educazione civica e ambientale degli studenti e dei cittadini in genere».
  
22/10/15
Marino

Varato un programma in nove punti per migliorare la gestione dei rifiuti

Il Comune di Pontedellolio fa un altro passo avanti nell’impegno sul tema dei rifiuti. Il consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità, dopo averla sottoposta ad alcuni emendamenti, la mozione presentata nell’ultima seduta dal consigliere Alessandro Chiesa, del gruppo Tradizioni e Sviluppo. Nove erano le proposte e i suggerimenti del consigliere di opposizione che, secondo la sua opinione, avrebbero potuto portare a una migliore gestione dei rifiuti e a una eventuale futura riduzione delle tariffe. Punti che la maggioranza, per voce dell’assessore all’ambiente Gianni Trioli, si era riservata di valutare nel periodo che sarebbe intercorso tra i due consigli comunali. «Tutti i. punti sono condivisibili in linea di principio - ha affermato Trioli nell’ultima seduta affrontando la mozione -. Tutti sono nella linea strategica della nostra amministrazione che ha tre assi: il compostaggio domestico, lo spazzamento delle strade e il verde. Sono i tre ambiti dove pensiamo che ci possano essere margini di riduzione dei costi e conseguentemente delle tariffe». La maggioranza ha quindi proposto emendamenti e precisazioni. Una di queste ha riguardato la cosiddetta tariffazione puntuale, che il consigliere Chiesa invitava a richiedere ad Atersir e al futuro gestore del servizio rifiuti. Un impegno che l’amministrazione si è presa attraverso la mozione. «Non appena siamo venuti a conoscenza dell’esistenza della tariffazione puntuale - ha informato Trioli abbiamo chiesto che potesse essere attivata anche nel nostro comune, ma con l’imminente scadenza del gestore, Iren, ci era stato risposto che non avrebbero attivato altri Comuni in prova. Nel piano d’ambito è però previsto che in tutto il territorio collinare sia attivata la tariffazione puntuale». La base di calcolo sarà la superficie, non un buon parametro secondo Trioli, ma imposto dalla legge. Questa tariffazione porterà alla riduzione delle "bollette” anche se, ha osservato l’assessore, «darà vantaggio economico solo alle famiglie numerose». «C’è un minimo di vuotature che saranno conteggiate per il pagamento ha proseguito - e i singoli, gli anziani, le famiglie poco numerose non vedranno grandi sconti. Non riteniamo quindi possa essere totalmente risolutivo». L’amministrazione si è impegnata a promuovere, attraverso incontri formativi con la cittadinanza, la cultura della raccolta differenziata, la riduzione dell’uso delle confezioni (bottiglie in plastica o in vetro) e la preferenza per gli acquisti di filiera corta. Ha modificato inoltre la formulazione di Chiesa riguardo all’introduzione delle incentivazioni sulle compostiere. «L’amministrazione - recita - si impegnerà a predisporre un ordine del giorno per la modifica dell’articolo 16 del regolamento Tari che introduca incentivazioni per il primo anno dopo l’acquisto di una compostiera». Attenzione poi anche all’educazione dei più giovani, degli alunni delle scuole, alla raccolta differenziata e al compostaggio. Gli emendamenti anno ricevuto l'ok di tutti i gruppi consigliari.
Pubblicato su Libertà del 21/10/2015 a firma np
  
22/10/15
MattiaPascal

Economia

In riferimento al recente intervento di Gianmaria e a quello odierno del consigliere Chiesa sui rispettivi blog, mi calo nei panni dell'avvocato del diavolo e da profano mi permetto una obiezione.
Dato che stampare moneta e fare debiti è la cosa più facile del mondo (a differenza dell'austerità e del rigore nei conti), perché tale politica finanziaria non viene adottata da tutti i paesi (in primis i più deboli e bisognosi di sviluppo)? Se davvero essa creasse ricchezza e benessere in una nazione, sono convinto che ogni governo sarebbe ben felice di poter seguire una ricetta così virtuosa e al tempo stesso popolare.
A meno che la cosa non sia semplice come pare e comporti invece qualche controindicazione...

Post scriptum. Chiedo scusa ad Alessandro se magari mando a monte la sua promessa di non tornare sull'argomento...
👨 Alessandro Chiesa   22/10/15 13:32 ® 1293
Dinanzi a un confronto non bisogna mai tirarsi indietro.
La promessa si riferiva al fatto che non avrei più scritto post sul blog pertinenti l'argomento, ma è ovvio che "a domanda, rispondo" (l'educazione prima di tutto, no?).
Cercherò di essere il più chiaro possibile, però non garantisco di essere breve.
Innanzitutto, va detto che la moneta è un bene scambiabile sul mercato allo stesso modo di una mela o un televisore e, in quanto tale, è assoggettato alla "legge della domanda e dell'offerta", che ne regola il valore.
Stampare moneta all'infinito e, soprattutto, in quantità eccessiva è pericoloso per due motivi: 1) troppa moneta circolante rispetto ai beni e servizi acquistabili con essa crea inflazione elevata; 2) un'eccessiva offerta di moneta rispetto alla domanda della stessa comporta una perdita del suo valore rispetto alle altre valute (svalutazione).
Perché i paesi poveri, ad esempio quelli africani, non possono arricchirsi stampando moneta?
Una premessa anche qui: il commercio con l'estero implica nelle importazioni una cessione-offerta della tua valuta, mentre nelle esportazioni una richiesta-domanda della tua valuta.
Nel primo caso, dunque, la valuta si deprezza, mentre nel secondo si apprezza (in virtù della legge della domanda e dell'offerta).
Veniamo alle motivazioni.
Motivo 1: essendo paesi poveri e sottosviluppati, senza alcun tipo di autonomia, essi sono costretti ad importare dall'estero ingenti quantità di prodotti e beni.
Ciò causa squilibri abnormi nella loro bilancia commerciale (importano enormemente di più di quanto esportano) e deprezza le loro valute.
Motivo 2: avendo continuamente bisogno di acquistare dall'estero, per di più con una moneta fortemente svalutata (e che continua a svalutarsi), i prezzi di beni e prodotti aumentano progressivamente.
I Governi locali, onde consentire alla popolazione di non rimanere privi di tali beni e prodotti per via dell'incremento dei prezzi, ricorrono alla pressoché perenne emissione di nuova moneta, la quale però, dovendo continuamente aumentare di quantità per coprire i prezzi, funge da catalizzatore all'inflazione, producendo tassi inflattivi anche del 100%-200%-300%.
In queste situazioni, quindi, abbiamo due fattori che concorrono al disastro economico e all'iperinflazione.
Motivo 3: le valute dei paesi del terzo mondo sono spesso oggetto di speculazione da parte dei "vulture funds" (fondi avvoltoio), le cui azioni mirano il più delle volte a ricattare i Governi di queste nazioni (un esempio è il Venezuela).
Motivo 4: i paesi del terzo mondo non riescono ad apprezzare le proprie monete perché non dispongono di riserve di valuta estera da scambiare con valuta nazionale (offro-vendo valuta estera e domando-acquisto valuta nazionale per apprezzarla).
Perché in Italia ciò non accadrebbe?
Motivo 1: Il nostro paese, con la Lira, ha sempre beneficiato di enormi avanzi sulla bilancia commerciale (esportiamo più di quel che importiamo), il che ha consentito alla nostra valuta di non subire deprezzamenti dannosi (mai visto nessuno girare con le carriole di banconote): il cambio ci rendeva competitivi e la domanda estera di beni e prodotti italiani era alta, siccome acquistare in Lire era più conveniente rispetto a comprare in Marco, Sterlina, ecc.
Motivo 2: la Lira, al di là dei luoghi comuni, non era una moneta debolissima e lo Stato italiano non era lo Zimbabwe, ma una delle prime potenze industriali al mondo.
Uno Stato dotato di una propria moneta, come era l'Italia, per far sì che la valuta nazionale si apprezzasse, faceva sì che la domanda estera di tale valuta aumentasse.
Come? O, come detto prima, potenziando le esportazioni, oppure collocando sul mercato estero una parte dei propri titoli del debito, possibilmente a tassi d'interesse più competitivi rispetto a quelli dei titoli delle altre nazioni.
Motivo 3: in caso di una crisi valutaria della Lira, oltre a puntare sull'export e sul collocamento all'estero dei titoli del debito italiani, il nostro Stato avrebbe anche la possibilità di utilizzare le proprie riserve di valuta estera (Dollari, Sterline, Marchi, ecc.), nonché di oro (2.700 miliardi di dollari in lingotti) per scambiarle con le riserve di Lire detenute dagli altri stati e, in tal modo, apprezzare la Lira.
Tuttavia, questa soluzione è l'ultima per ordine di impiego.
Perché l'Italia dovrebbe tornare ad emettere moneta e a spenderla?
Motivo 1: perché risulta un'operazione necessaria iniettare nuova ricchezza in un sistema dove i consumi diminuiscono continuamente e la disoccupazione è in doppia cifra.
Motivo 2: perché il debito pubblico diverrebbe sostenibile, sempre solvibile e, soprattutto, il Governo potrebbe decidere a piacimento il tasso di interesse da applicare ai propri titoli del debito (quelli non assorbiti dal mercato, sarebbe acquistati dalla Banca D'Italia, ossia dallo Stato stesso, attraverso l'emissione di base monetaria).
Motivo 3: perché lo Stato potrebbe finanziare parte della propria spesa pubblica con l'emissione di moneta, calmierando perciò la pressione fiscale e garantendo comunque servizi pubblici di qualità.
Quando occorre aumentare l'emissione di base monetaria?
Come detto all'inizio, forti deficit statali estesi per lunghi periodi sono dannosi.
I deficit vanno ampliati in momenti di recessione economica e ridotti al minimo in fasi di espansione.
Perché una certa quantità di nuova moneta (2-3% del PIL) va costantemente immessa in un sistema economico?
Perchè così facendo lo Stato permette la creazione del risparmio privato (l'Italia è uno dei paesi con il maggior risparmio privato al mondo) e mantiene l'inflazione a livelli ottimali, ossia intorno al 2%.
Il tasso di inflazione agevola lo Stato nel pagamento degli interessi sul debito, perché gli consente di restituire ai creditori una quantità di moneta che vale meno rispetto al momento in cui è stata prestata.
Infine, ultimi quesiti, giusto per completare.
Come si crea l'inflazione tecnicamente?
La legge della domanda e dell'offerta dice che, a parità di offerta di beni e servizi, un aumento della domanda di questi produce un aumento del loro prezzo.
La domanda aumenta quando cresce la ricchezza circolante nelle tasche dei consumatori.
Tendenzialmente, un aumento della domanda porta a un successivo aumento dell'offerta, quindi della produzione, ovvero a una diminuzione della disoccupazione (da noi è all'11,9%).
Quando domanda e offerta si equivalgono, l'inflazione è pari a zero.
Al crescere dei redditi, dei salari e delle retribuzioni, crescono di conseguenza i consumi, ergo i prezzi.
PS: la "scala mobile" era uno strumento di sostegno ai consumi (dunque anche all'inflazione), infatti adeguava il potere d'acquisto delle famiglie all'aumento del costo della vita, portando la nazione ad avere sempre una domanda aggregata sostenuta.
Rimango a disposizione per eventuali domande.
👨 Gianmaria Vianova   22/10/15 16:42 ® 1294
La mia risposta la trovi nell'ultimo intervento ;)
👨 MarcoAzzali   22/10/15 19:17 ® 1295
La prima questione è di chi è la proprietà della moneta emessa. Deve essere accreditata al popolo, non addebitata, e l' interesse deve essere redistribuito. Tanto più che la moneta odierna non è convertibile in oro, ma vale per leggi e convenzioni. E anche l' oro che le banche centrali possiedono viene dai popoli, non dai privati. Pochi sanno che Bankitalia è stata privatizzata (rubata) per un prezzo ridicolo negli anni 80 (l' INPS ne detiene ancora una piccolissima quota), e che la BCE e la FED, pur chiamandosi rispettivamente "europea" e "federale degli USA" sono in realtà attualmente di proprietà privata, il che è un abominio trattandosi di banche DI EMISSIONE di moneta a corso legale. La seconda questione è che un po' di inflazione fa bene all' economia. La deflazione e' la condizione peggiore possibile. Un po' di inflazione (5-10%) incentiva a produrre e a lavorare, disincentiva l' accumulo, aiuta a pagare i debiti. Il "rigore" di cui parlate, nei termini in cui ne parlate, e' una beffa. Qualcosa di sadomasochistico.
👨 MarcoAzzali   22/10/15 19:27 ® 1296
P.S. : se tornare alla lira o meno: tornare alla lira potrebbe essere un male minore rispetto all' euro, ma non è il punto centrale. Bisognerebbe inoltre vedere a quale tasso vengono convertiti i debiti ( chiaro che non si può tornare alla lira, che si svaluterebbe subito, coi mutui in euro).
Il punto centrale è la proprietà di Bankitalia, la proprietà della moneta all' atto dell' emissione, e la subordinazione del sistema finanziario al potere politico (non viceversa come accade da 30 anni a questa parte).
👨 Mattiapascal   22/10/15 23:48 ® 1297
Un grazie a Gian, Alessandro e Marco per la pronta ed esaustiva risposta alla mia sollecitazione. Da parte mia, non avendo la competenza per entrare nel merito del dibattito, posso solo augurare loro di vedere applicate (prima o poi) nel nostro paese le teorie economiche in cui credono così intensamente e per le quali si battono con tanta passione. Con la speranza che i fatti diano loro ragione: in tal caso, meglio per tutti...
👨 Ezia   23/10/15 19:22 ® 1298
Scala mobile difendeva forse la spesa. ma non la vecchiaia,perchè i contributi venivana calcolati sull'imponibile cioè sullo stipendio soltanto; per questo si andava con il sistema retributivo,perchè quello contributivo, non ti avrebbe permesso di vivere
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20/10/15
MattiaPascal

Nobile decaduto

Vedo che dalla facciata dell'ex Municipio sono sparite le bandiere italiana ed europea.
Che sia stata completata la chiusura del Consorzio Pedemontano e dei suoi uffici?
👨 Cenerentola   10/08/17 15:54 ® 2341
Nuovo uso per l'asta da cui un tempo garriva il tricolore sulla facciata dell'ex Municipio: ora (agosto '17) regge un inutile segnale. Sic transit gloria mundi...
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20/10/15
Marino

Rischio idrogeologico e rifiuti: un'opportunità?

Il Comune di Castello d’Argile (6.500 abitanti) organizza giornate in cui sindaco, giunta, consiglieri, gruppo alpini, protezione civile, profughi, polizia municipale, studenti e singoli cittadini vanno nel fiume lì vicino e, armati di motosega e trattori, raccolgono il legname dal greto. Non solo puliscono il fiume per evitare danni in caso di piena, ma... il legname raccolto viene utilizzato per riscaldare l’asilo nido, le medie e la palestra comunale. La caldaia per il cippato è costata 328 mila euro, di cui 178 mila arrivano dalla comunità europea  FONTE .
"Semplicità, concretezza, visione del futuro. Questi sono gli ingredienti con i quali a Castello d’Argile si guarda al domani. Con azioni che fanno la differenza. Che scavano un solco grande come la differenza che passa tra il parlare di sostenibilità e metterla in pratica."
  
20/10/15
Marino

Vigolzone: primo comune in Regione per recupero della carta

Vigolzone è risultato il comune che, in Emilia Romagna, ha effettuato la più alta percentuale di raccolta differenziata della carta. Lo si rileva da qui  FONTE  (a pag.22 NB: 11Mb). Ma... sarà giunto il momento che su questo tema a Ponte ci si dia una mossa?
A mio parere non è tollerabile che la collettività spenda 700.000 euro/anno per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, avendo la percezione (almeno io la ho) che gli amministratori comunali non stiano impegnandosi su questo tema con la determinazione, l'efficienza e l'efficacia che vorrei.
  
19/10/15
Marino

TARI: alcune famiglie non pagano (o non riescono a pagare?) il dovuto

Grazie all'interessamento del consigliere Fabio Callegari possiamo conoscere l'entità dei tributi locali non pagati. Nella tabella allegata sono riportati, per gli anni 2013 e 2014, le somme accertate e le somme incassate. Prima però di fare considerazioni sarebbe opportuno avere maggior dettaglio per quanto riguarda la TARI (Rifiuti). In particolare, siccome l'accertato è composto per il 76% da "utenze domestiche" e per il 24% da "utenze NON domestiche"  FONTE , sarebbe opportuno sapere quale è la ripartizione della sofferenza di 124.000 € per il 2013 e di 91.000 € per il 2014. Sarebbe inoltre opportuno conoscere, per la quota "utenze domestiche", quante sono le famiglie/persone a cui sono imputabili le sofferenze sopra riportate. Confido nei nostri amministratori...
TributoAccertato 2014IncassatoDifferenzaAccertato 2013IncassatoDifferenza
IMU1.070.0001.070.0000958.000958.0000
TARI672.000581.00091.000661.000537.000124.000
TASI143.000143.0000
Il Consiglio comunale del 11/9/2015 ha deliberato di avviare la riscossione coattiva delle somme non pagate (Equitalia o chi per essa)  FONTE : il distacco con cui è stato trattato l'argomento fa pensare... (ascolta  FONTE ). Tra quelle famiglie che non hanno pagato ci sono certamente famiglie che NON sono in grado di pagare (ne ieri, ne oggi, ne domani): di queste famiglie occorre preoccuparsi prima che gli arrivi in casa l'ufficiale giudiziario! Ci sarà qualcuno che si è preoccupato, o che si sta occupando di questo?
👨 Amleto   19/10/15 23:07 ® 1286
Quel differenza 0 (fra accertato e incassato) per l'Imu e la Tasi chissà se è dovuto al fatto che i pontolliesi sono particolarmente sensibili al pagamento di tali due imposte. O se invece si debba all'autoliquidazione (quindi chi ha presentato l'F24 è ovvio che ha anche pagato), in attesa di successivi controlli del Comune...
👨 Ofelia   20/10/15 10:37 ® 1287
Tasse sulla casa nel 2013 958.000 Tasse sulla casa nel 2014 1.213.000 Differenza +255.000 +27% in un anno. Amleto, wake up, this is the real problem.
👨 Giuseppe Prina   20/10/15 22:42 ® 1290
Risvegliarsi? Cara Ofelia, per il bene degli amministratori (comunali e non) speriamo di no...
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17/10/15
MattiaPascal

Fatti curiosi

Butta giù un muro e trova un "tesoretto". Anzi, 30 milioni di vecchie lire in banconote di vario taglio e 5mila euro (contenuti in una vecchia valigia, nascosta da quel muro divisorio di una delle camere).
Un bottino a più zeri, che avrebbe fatto comodo a chiunque, ma lui, un operaio marocchino di 32 anni, cosa fa? Chiama il proprietario dell'appartamento dove stava lavorando per la ristrutturazione e gli consegna il malloppo.
Non una favola d'altri tempi, ma la storia della settimana. Che racconta di uno straniero onesto e di un parmigiano altrettanto di valore che non ha messo la notizia nel cassetto, ma ha voluto raccontare il nobile gesto del nordafricano, ancora senza permesso di soggiorno, armato di martello e di tutte le migliori intenzioni.

(dalla "Gazzetta di Parma" di oggi)
👨 Bankitalia   17/10/15 23:44 ® 1285
Peccato che quei 30 milioni di lire dall'autunno 2011 siano carta straccia...
👨
  
16/10/15
Marino

Il Piano comunale Protezione civile alla prova dei fatti

Oggi è stata pubblicata la registrazione video del Consiglio comunale di mercoledì. Mi permetto di suggerire di dedicare una decina di minuti per ascoltare almeno le considerazioni sulla recente alluvione (iniziano qui  FONTE ).
E' stato un momento in cui davvero si è restituito "rispetto, centralità ed autorevolezza all'assemblea del Consiglio comunale": sindaco, consiglieri di maggioranza e di minoranza, hanno interpretato il proprio ruolo nel modo migliore. Ascoltando la registrazione ognuno si farà una propria valutazione. Io personalmente, a margine, ho particolarmente apprezzato il dettagliato resoconto prodotto da Federico Ratti che mi ha fatto virtualmente vivere quei concitati minuti e che mi ha dato la possibilità di venire a conoscenza di aspetti che non conoscevo. Ma soprattutto ho apprezzato l'intervento di Mario Bulfari (consigliere delegato gestione emergenze): la padronanza della materia, la razionalità con cui pone agli interlocutori il proprio pensiero, l'apertura al dialogo e alla collaborazione, ed alcune altre sfumature, mi fanno sentire tranquillo e sicuro che il tema della sicurezza, nelle sue, è in buone mani (l'intervento da qui  FONTE ).
  
15/10/15
Marino

Impianto di video sorveglianza

Da oggi è attivo a Castell'Arquato l'impianto di videosorveglianza  FONTE .
Esso è composto da: n. 5 Telecamere lettura targhe; n. 2 Telecamere panoramiche per videosorveglianza; n. 7 Ponti radio trasmissione HD; n. 1 Ponte radio ricevitore; n. 1 Unità video Led; n. 1 Server di rete per visione e registrazione immagini. L'impianto è costato 30.349€ ed è di proprietà del Comune di Castell'Arquato  FONTE   FONTE .

Noi stiamo aspettando che vengano installate 2 Telecamere lettura targhe (con relativi ponti radio) e che vengano collegate in rete le attuali 4 telecamere panoramiche.
I nostri costi, siccome i nostri amministratori hanno scelto di noleggiare anziché acquistare, saranno i seguenti:
- 10.000€ una tantum
- canone di noleggio di 610€ al mese per almeno 48 mesi
per un totale, dopo 48 mesi, di (10.000€ + 48x610€) = 39.280€.
Alla fine dei 48 mesi, se vorremo continuare a fruire del servizio, dovremo continuare a pagare il noleggio delle apparecchiature.