Una perizia del 16/11/2008 (disposta dal Tribunale) descriveva lo stato di fatto dei
capannoni ex TEVI , due dei quali sono attualmente oggetto di interesse dell'Amministrazione comunale.
La
perizia è consultabile qui
FONTE (pdf astalegale.net)
Leggendola si ha un’idea degli interventi necessari per
rendere fruibili i due capannoni (A e B) che la Giunta è intenzionata ad acquistare.
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Il valore periziato nel 2008, fu di:
- € 180.000 per il capannone C1
- € 747.500 per il capannone C2
- € 162.500 per il capannone A
- € 358.800 per il capannone B
per un totale di € 1.448.800
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Nel 2023 questi quattro capannoni, dopo una decina di aste al ribasso verso la
definizione del prezzo di mercato, furono acquistati da un privato al valore di ~ € 100.000.
Riparametrando proporzionalmente detta somma ai valori periziati nel 2008 e considerando che, per quanto a mia conoscenza, i tetti dell’area exTEVI sono già stati bonificati nel 2016 a cura del Tribunale
FONTE , ritengo sia ragionevole la seguente valutazione di mercato al momento dell’asta (marzo 2023):
- € 60.000 per i capannoni C1+C2
- € 40.000 per i capannoni A+B
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Attualmente la Giunta sta operando per acquistare i due capannoni A+B alla cifra di € 100.000 , la stessa cifra, o poco meno, con la quale, a marzo 2023, è stato venduto l’intero lotto di quattro capannoni.
Successivamente la Giunta dovrà
reperire i fondi per finanziare gli interventi necessari per ovviare alle situazioni inidonee ben evidenziate in perizia
FONTE
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Una nota a margine. In perizia nulla è scritto relativamente alle
caratteristiche antisismiche; caratteristiche fondamentali per l’uso a cui la Giunta intende adibire uno dei due capannoni (immagazzinamento mezzi e attrezzature della Protezione civile).
Ritengo infatti che il progetto di recupero, a fronte di un evento tellurico, dovrebbe assolutamente minimizzare il rischio di crollo del capannone sui mezzi e sulle attrezzature della Protezione civile ivi immagazzinate, così come dovrebbe essere richiesto (se possibile) il livello di massima sicurezza sismica anche ai capannoni C2 e D dato che, in caso di loro crollo, potrebbe essere ostruito l’
unico accesso al capannone della Protezione civile.
Quando poi qualcuno parla di follie (ambientaliste o eurocratiche) si viene tacciati di ignoranza. Sarà, ma di (eco)logico in questa mossa non c’è nulla e se è un’imposizione Comunitaria, vedi sopra.